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Document 62017CN0686

Causa C-686/17: Domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal Bundesgerichtshof (Germania) il 7 dicembre 2017 — Zentrale zur Bekämpfung unlauteren Wettbewerbs Frankfurt am Main e.V. / Prime Champ Deutschland Pilzkulturen GmbH

GU C 104 del 19.3.2018, p. 14–14 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

19.3.2018   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 104/14


Domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal Bundesgerichtshof (Germania) il 7 dicembre 2017 — Zentrale zur Bekämpfung unlauteren Wettbewerbs Frankfurt am Main e.V. / Prime Champ Deutschland Pilzkulturen GmbH

(Causa C-686/17)

(2018/C 104/17)

Lingua processuale: il tedesco

Giudice del rinvio

Bundesgerichtshof

Parti

Ricorrente in 1o grado e ricorrente in cassazione: Zentrale zur Bekämpfung unlauteren Wettbewerbs Frankfurt am Main e.V.

Resistente in 1o grado e resistente in cassazione: Prime Champ Deutschland Pilzkulturen GmbH

Questioni pregiudiziali

1)

Se, ai fini della determinazione della nozione di paese di origine ai sensi dell’articolo 113 bis, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1234/2007 (1) e dell’articolo 76, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 1308/2013 (2) debbano essere prese in considerazione le definizioni di cui agli articoli 23 e segg. del codice doganale (3) e all’articolo 60 del codice doganale dell’Unione (4).

2)

Se i funghi di coltivazione, raccolti nel territorio nazionale, abbiano un’origine nazionale ai sensi dell’articolo 23 del regolamento (CEE) n. 2913/92 e dell’articolo 60, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 952/2013, anche nel caso in cui fasi sostanziali della produzione abbia[no] luogo in altri Stati membri dell’Unione europea e i funghi medesimi siano stati trasportati nel territorio nazionale solo nei tre giorni precedenti la prima raccolta.

3)

Se il divieto d’induzione in errore di cui all’articolo 2, paragrafo 1, lettera a), punto i), della direttiva 2000/13/CE (5) e all’articolo 7, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (UE) n. 1169/2011 (6) debba essere applicato anche con riguardo all’indicazione di origine di cui all’articolo 113 bis, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1234/2007 e all’articolo 76, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 1308/2013.

4)

Se l’indicazione di origine di cui all’articolo 113 bis, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1234/2007 e all’articolo 76, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 1308/2013 possa essere integrata da elementi esplicativi al fine di porre rimedio all’induzione in errore vietata dall’articolo 2, paragrafo 1, lettera a), punto i), della direttiva 2000/13/CE e dall’articolo 7, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (UE) n. 1169/2011.


(1)  Regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) (GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1).

(2)  Regolamento (UE) n. 1308/2013, del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio (GU 2013, L 347, pag. 671).

(3)  Regolamento (CEE) n. 2913/92 del Consiglio, del 12 ottobre 1992, che istituisce un codice doganale comunitario (GU 1992, L 302, pag. 1).

(4)  Regolamento (UE) n. 952/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 ottobre 2013, che istituisce il codice doganale dell'Unione (GU 2013, L 269, pag. 1).

(5)  Direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 marzo 2000, relativa al ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri concernenti l'etichettatura e la presentazione dei prodotti alimentari, nonché la relativa pubblicità (GU 2000, L 109, pag. 29).

(6)  Regolamento (UE) n. 1169/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, che modifica i regolamenti (CE) n. 1924/2006 e (CE) n. 1925/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga la direttiva 87/250/CEE della Commissione, la direttiva 90/496/CEE del Consiglio, la direttiva 1999/10/CE della Commissione, la direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 2002/67/CE e 2008/5/CE della Commissione e il regolamento (CE) n. 608/2004 della Commissione (GU 2011, L 304, pag. 18).


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