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Document 52011IP0123

Finanziamenti dell'UE nell'ambito della disattivazione di centrali nucleari nei nuovi Stati membri Risoluzione del Parlamento europeo del 5 aprile 2011 sull'efficienza ed efficacia dei finanziamenti dell'UE nell'ambito della disattivazione di centrali nucleari nei nuovi Stati membri (2010/2104(INI))

GU C 296E del 2.10.2012, p. 19–25 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

2.10.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

CE 296/19


Martedì 5 aprile 2011
Finanziamenti dell'UE nell'ambito della disattivazione di centrali nucleari nei nuovi Stati membri

P7_TA(2011)0123

Risoluzione del Parlamento europeo del 5 aprile 2011 sull'efficienza ed efficacia dei finanziamenti dell'UE nell'ambito della disattivazione di centrali nucleari nei nuovi Stati membri (2010/2104(INI))

2012/C 296 E/03

Il Parlamento europeo,

visti il Protocollo n. 4 del trattato di adesione sulla centrale nucleare di Ignalina in Lituania, il Protocollo n. 9 relativo all'unità 1 e all'unità 2 della centrale di Bohunice V1 in Slovacchia e l'articolo 30 del Protocollo relativo alle condizioni e modalità d'ammissione della Repubblica di Bulgaria e della Romania all'Unione europea,

visti i regolamenti del Consiglio relativi all'applicazione del Protocollo n. 4 sulla centrale nucleare di Ignalina in Lituania (1), all'applicazione del Protocollo n. 9 relativo all'unità 1 e all'unità 2 della centrale di Bohunice V1 in Slovacchia (2) e all'assistenza finanziaria dell'Unione per la disattivazione delle unità da 1 a 4 della centrale nucleare Kozloduy in Bulgaria (Programma Kozloduy) (3),

visti la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sull'utilizzo delle risorse finanziarie destinate alla disattivazione delle installazioni nucleari (COM(2007)0794) e il documento a essa allegato dal titolo «Dati sul finanziamento della disattivazione nell'UE» (SEC(2007)1654),

vista la raccomandazione della Commissione, del 24 ottobre 2006, concernente la gestione delle risorse finanziarie destinate alla disattivazione di installazioni nucleari (4),

visto l'articolo 48 del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (A7-0054/2011),

A.

considerando che, quando Lituania, Slovacchia e Bulgaria erano paesi candidati, nel loro territorio erano attive vecchie centrali nucleari che, in base agli accordi raggiunti, dovevano essere chiuse e che, in sede di negoziati di adesione, sono state fissate date di chiusura anticipata tassative per le unità delle tre centrali in questione,

B.

considerando che l'UE, alla luce del significativo onere finanziario ed economico legato alla chiusura anticipata e alla successiva disattivazione delle unità delle tre centrali nucleari in questione nonché dell'impossibilità per gli Stati membri interessati di sostenere autonomamente tale onere, ha previsto un'assistenza finanziaria per gli Stati membri stessi sia nei rispettivi trattati di adesione che nei successivi regolamenti del Consiglio relativi all'applicazione di tali trattati; che tuttavia non è stato stabilito chiaramente se l'assistenza fosse destinata a coprire la totalità dei costi di disattivazione o a compensare tutte le conseguenze economiche, e che tanto la Bulgaria quanto la Slovacchia rimangono per il momento esportatori netti di elettricità,

C.

considerando che le misure di assistenza riguardano i seguenti settori:

disattivazione (attività preparatorie in vista della chiusura, sostegno all'autorità di regolamentazione, elaborazione della documentazione necessaria per la disattivazione e la concessione delle licenze, manutenzione e sorveglianza in regime di sicurezza dopo la chiusura, trattamento dei rifiuti, stoccaggio e decontaminazione delle scorie e dei combustibili esauriti nonché lavori di smantellamento),

energia (ammodernamento e miglioramento ambientale degli impianti esistenti, sostituzione della capacità di produzione delle unità chiuse, miglioramento della sicurezza dell'approvvigionamento di energia e dell'efficienza energetica nonché altre misure volte ad agevolare le necessarie attività di ristrutturazione e ammodernamento dell'infrastruttura energetica),

conseguenze sociali (assistenza ai lavoratori delle centrali per il mantenimento di un elevato livello di sicurezza nei periodi precedenti lo smantellamento dopo la chiusura e riqualificazione del personale per lo svolgimento di nuove mansioni legate alla disattivazione),

D.

considerando che l'assistenza è iniziata prima dell'adesione e prima che fossero chiuse le unità degli Stati membri interessati, e che sono stati accantonati finanziamenti nei Fondi internazionali di sostegno alla disattivazione in attesa della conclusione dei preparativi a livello amministrativo,

E.

considerando che la disattivazione di impianti nucleari e la gestione delle relative scorie sono operazioni tecnicamente complesse che richiedono risorse finanziarie considerevoli e implicano responsabilità ambientali, tecniche, sociali e finanziarie,

1.

rileva che Lituania, Slovacchia e Bulgaria hanno rispettato l'impegno, assunto con il trattato di adesione, a chiudere tempestivamente le rispettive unità delle tre centrali: le unità 1 e 2 della centrale nucleare di Ignalina sono state chiuse rispettivamente il 31 dicembre 2004 e il 31 dicembre 2009; le unità 1 e 2 della centrale nucleare di Bohunice V1 sono state chiuse rispettivamente il 31 dicembre 2006 e il 31 dicembre 2008; le unità 1 e 2 della centrale nucleare di Kozloduy sono state chiuse il 31 dicembre 2002, mentre le unità 3 e 4 non sono più operative dal 31 dicembre 2006;

2.

rileva altresì che tutti e tre gli Stati membri interessati hanno cercato di rinegoziare i propri impegni politici relativi alla chiusura dei reattori, con conseguenti ritardi nel processo;

3.

prende atto dell'esistenza di una base giuridica per la concessione dell'assistenza finanziaria; rileva che gli importi sono stabiliti ogni anno con decisione della Commissione, sulla base di singoli documenti annuali di programmazione combinata, al fine di poter esercitare un controllo sullo sviluppo e il finanziamento dei progetti approvati;

4.

osserva che, a causa dei limiti dell'UE a livello di esperienza e di dati in materia di disattivazione, l'assistenza finanziaria è stata decisa senza la possibilità di definire un massimale finanziario; rileva altresì che tale situazione di incertezza in relazione alle condizioni di definizione dei massimali si è mantenuta anche dopo l'elaborazione dei piani e delle strategie di disattivazione, e che pertanto le decisioni relative all'assistenza finanziaria aggiuntiva sono state adottate sulla base di un'analisi puntuale e fase per fase;

5.

è del parere che l'obiettivo dell'assistenza dell'Unione sia quello di aiutare i tre Stati membri interessati a far fronte all'onere finanziario ed economico derivante dalla fissazione di date di chiusura anticipata tassative, coprire il costo di diverse importanti attività di disattivazione, investire in progetti nel settore dell'energia allo scopo di ridurre la dipendenza energetica e contribuire ad attenuare l'impatto sociale della disattivazione delle centrali; rileva, tuttavia, che in tutti e tre i casi i costi della disattivazione delle centrali si sono rivelati superiori all'importo previsto a titolo di assistenza dell'Unione europea, e che probabilmente supereranno anche le stime iniziali; osserva inoltre che un'elevata percentuale dei fondi è stata utilizzata per progetti nel settore dell'energia anziché per la finalità principale dell'assistenza finanziaria, ovvero la disattivazione delle centrali nucleari;

6.

ritiene che il concetto di solidarietà all'interno dell'Unione europea rappresenti un valido contributo in termini di attenuazione delle conseguenze economiche della chiusura anticipata sul settore energetico; rileva tuttavia che, al momento dell'elaborazione della presente relazione, la disattivazione vera e propria si trova ancora nella fase iniziale;

7.

rileva che è opportuno attribuire la massima priorità alla disattivazione delle centrali nucleari in questione, a tutela della sicurezza e della salute di tutti i cittadini europei;

8.

teme che la mancanza di risorse finanziarie dedicate comporti un ritardo nella disattivazione delle centrali nucleari, con conseguenti rischi per l'ambiente e la salute dell'uomo;

9.

sottolinea che la questione della sicurezza riveste estrema importanza per la disattivazione delle unità delle tre centrali nucleari oggetto di chiusura anticipata; invita pertanto il Consiglio, la Commissione e gli Stati membri a tenere presente tale aspetto in sede di adozione di qualunque decisione futura in merito alla disattivazione di centrali nucleari in generale e a questi tre programmi in particolare; chiede alla Commissione di predisporre un adeguato coordinamento con gli Stati membri e di stabilire calendari precisi per il completamento dei progetti;

10.

rileva con preoccupazione che i piani di disattivazione dettagliati relativi ai tre programmi in oggetto non sono ancora stati messi a punto e che di conseguenza non esistono informazioni sufficienti circa i tempi, i costi e le fonti di finanziamento di determinati progetti; esorta pertanto gli organi nazionali competenti a perfezionare tali piani e la Commissione a riferire in merito a tale processo nonché a fornire una pianificazione finanziaria dettagliata a lungo termine dei progetti di disattivazione; invita la Commissione a indicare chiaramente l'entità dei finanziamenti UE necessari per completare detti piani;

11.

invita la Commissione a studiare eventuali soluzioni per modificare i metodi di finanziamento delle operazioni di disattivazione da parte dell'UE, alla luce delle strategie impiegate negli Stati membri e delle loro strutture amministrative nazionali, nonché per semplificare le norme sulla gestione dei fondi in maniera tale da non compromettere la sicurezza, sotto tutti gli aspetti, delle operazioni di disattivazione;

12.

prende atto della mancanza di una chiara ripartizione delle responsabilità tra i partecipanti al finanziamento e i partecipanti al processo di disattivazione; ritiene che la responsabilità per l'attuazione dell'assistenza dell'UE dovrebbe competere principalmente alla Commissione e che sia necessario mettere in atto una gestione congiunta con la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS);

13.

ritiene che, ai fini dell'attribuzione degli appalti, sarebbe auspicabile applicare un criterio di reciprocità a livello di Unione a beneficio delle imprese europee, con l'applicazione, in particolare, dei principi di cui all'articolo 58 della direttiva 2004/17/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, che coordina le procedure di appalto in vari settori, tra cui quello energetico;

14.

rileva che l'assistenza finanziaria complessiva dell'Unione europea a favore dei tre Stati membri arriverà a 2 847,78 milioni di EUR entro la fine del 2013; osserva che, benché esistano differenze tra le varie centrali, in particolare a livello di stoccaggio dei combustibili, i programmi sono sostanzialmente basati sulla medesima tecnologia e che, malgrado ciò, esistono notevoli divergenze tra gli importi stanziati: Ignalina (2 unità) 1 367 milioni di EUR, Bohunice (2 unità) 613 milioni di EUR e Kozloduy (4 unità) 867,78 milioni di EUR;

15.

osserva che, in base ai dati disponibili alla fine del 2009, esistono differenze tra gli Stati membri per quanto concerne gli importi erogati – Ignalina 1 367 milioni di EUR complessivi, di cui 875,5 milioni di EUR impegnati (64,04 %) e 760,4 milioni di EUR erogati (55,62 %), Bohunice 613 milioni di EUR complessivi, di cui 363,72 milioni di EUR impegnati (59,33 %) e 157,87 milioni di EUR erogati (25,75 %), e Kozloduy 867,78 milioni di EUR complessivi, di cui 567,78 milioni di EUR impegnati (65,42 %) e 363,149 milioni di EUR erogati (41,84 %) – a causa soprattutto delle diverse tempistiche di chiusura;

16.

ritiene necessaria un'assoluta trasparenza a livello di gestione dei fondi e di utilizzo delle relative risorse; riconosce l'importanza di una gestione sana e trasparente delle risorse finanziarie, unita a un'adeguata vigilanza esterna, al fine di garantire una concorrenza leale sul mercato dell'energia; raccomanda la trasparenza e la partecipazione pubblica in questo settore;

17.

prende atto degli audit e delle valutazioni già realizzati, ossia la valutazione intermedia dell'assistenza finanziaria alla disattivazione per Lituania e Slovacchia (2007), gli audit interni della Commissione relativi ai tre programmi nel 2007, gli audit della Corte dei conti europea sull'Agenzia centrale di gestione del progetto (CPMA) in relazione alla centrale di Ignalina nel 2008 e 2009, l'audit della Corte dei conti europea per l'elaborazione della dichiarazione di affidabilità - DAS nel 2008 e lo studio di fattibilità della Corte dei conti europea realizzato nel 2009; prende inoltre atto dei lavori attualmente in corso, ovvero la comunicazione della Commissione prevista per l'inizio del 2011, l'audit finanziario esterno della Commissione relativo al Fondo internazionale di sostegno alla disattivazione della centrale nucleare di Bohunice (BIDSF) e il controllo di gestione completo della Corte dei conti per tutti e tre i programmi;

18.

ritiene che, alla luce della rilevanza degli importi, degli elementi di novità nell'ambito dell'utilizzo dei fondi e dei fattori imprevisti emersi nel corso dell'intero processo nonché della lunga serie di modifiche, adattamenti e assegnazioni di importi aggiuntivi che si sono succeduti, il numero e la portata degli audit realizzati risultino insufficienti; deplora che la valutazione intermedia dell'assistenza finanziaria alla disattivazione per Lituania e Slovacchia realizzata dalla Commissione nel settembre 2007 non abbia incluso anche la Bulgaria (che all'epoca già beneficiava di detta assistenza);

19.

esprime rammarico per la mancanza di relazioni annuali della Commissione al Parlamento europeo sull'utilizzo delle risorse finanziarie destinate alla disattivazione delle centrali nucleari; invita quindi la Commissione a monitorare i miglioramenti nell'utilizzo dei fondi e a riferire al Parlamento con cadenza annuale non solo in merito a tale aspetto ma anche in relazione alla probabilità che i fondi accantonati per la disattivazione delle specifiche unità delle tre centrali nucleari in questione siano assorbiti nell'arco dei prossimi tre anni;

20.

invita la Commissione a verificare, tramite apposita analisi, che esista la possibilità di destinare stanziamenti a favore di nuovi progetti di disattivazione da realizzare entro il 2013, soprattutto in considerazione del fatto che le licenze di disattivazione saranno rilasciate, per la centrale di Bohunice, nel luglio 2011, mentre per quanto riguarda Kozloduy alla fine del 2011 e del 2012;

21.

chiede alla Commissione di fornire, prima di qualunque nuovo stanziamento di fondi dell'UE, non solo dati comparativi sull'attuazione delle diverse fasi del processo di disattivazione in base al calendario iniziale e a quello rivisto, ma anche informazioni sulle misure adottate in ambito energetico e sociale;

22.

invita la Commissione a riferire in merito ai miglioramenti specifici derivanti dall'istituzione, nel 2007, di comitati di gestione nazionali con il compito di coadiuvare la stessa Commissione nell'attuazione dei programmi di assistenza, e a illustrare le modifiche procedurali da allora intervenute;

23.

rileva che l'audit della Corte dei conti europea è tuttora in corso; ritiene che tale analisi dovrebbe contribuire a evidenziare gli obiettivi dell'utilizzo dei fondi e la relativa efficacia, oltre che a individuare proposte concretamente realizzabili in futuro, nonché valutare i finanziamenti aggiuntivi necessari per portare a termine la disattivazione; è del parere che, trattandosi di un controllo di gestione completo, esso debba contemplare i seguenti aspetti:

effettivo utilizzo dei fondi per le finalità previste,

correttezza delle procedure d'appalto stabilite e rispetto delle stesse,

contributo dei fondi stanziati al rafforzamento della sicurezza delle attività di disattivazione,

utilizzo di procedure d'appalto in grado di garantire l'effettivo rispetto degli standard di sicurezza dell'UE da parte delle società interessate,

presenza di attività che coinvolgono l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF),

esistenza di un adeguato coordinamento fra i tre progetti in essere al fine di garantire un utilizzo efficiente delle esperienze raccolte, oltre che dei progetti precedentemente elaborati e finanziati, nonché individuazione di eventuali sovrapposizioni tra i vari programmi di disattivazione (dal momento che, ad esempio, esistono diversi progetti simili tra loro in materia di stoccaggio, qualificazione del personale ecc. che avrebbero potuto essere trasferiti, con gli opportuni adattamenti, da una centrale nucleare all'altra in modo da risparmiare risorse);

24.

ritiene inoltre necessario un chiarimento sui seguenti aspetti relativi alle attività che dovranno essere finanziate in futuro attraverso gli importi stanziati dall'UE per il periodo 2007-2013:

carattere definitivo dei piani e delle strategie già esistenti ovvero possibilità di includere nuove attività (e quindi finanziamenti aggiuntivi),

completamento della definizione di capacità globali di stoccaggio temporaneo e di una procedura di selezione di un sito interno per lo smaltimento definitivo delle scorie radioattive finali,

eventuale necessità di assegnare ulteriori finanziamenti a favore di progetti in campo energetico ovvero di continuare a concentrarsi sui piani di disattivazione,

eventuale opportunità di trasferire le esperienze e i progetti relativi a una centrale anche alle altre (laddove finora non si sia proceduto in tal senso);

25.

rileva con preoccupazione la mancanza di un gruppo di coordinatori ed esperti dell'UE per tutti e tre i progetti in quanto un simile organo avrebbe consentito di trattare il programma di disattivazione come un pacchetto unico, basato sull'esperienza a livello di UE, e quindi di creare sinergie fra i tre casi;

26.

sottolinea che è necessario un maggiore coordinamento fra i tre programmi al fine di garantire una migliore pianificazione delle attività e la condivisione delle esperienze acquisite; è del parere che anche l'Unione europea nel suo insieme possa trarre beneficio da tali esperienze in sede di dismissione di reattori al termine del loro ciclo economico; invita pertanto tutte le parti interessate a sviluppare e raccogliere le migliori pratiche di disattivazione e a garantire il miglior utilizzo possibile delle esperienze e dei dati acquisiti negli altri Stati membri in materia di centrali nucleari;

27.

invita la Commissione a istituire un gruppo di coordinamento con il compito di:

vigilare sull'elaborazione di un piano definitivo, che contenga un preciso calendario,

controllare l'utilizzo dei fondi finora stanziati,

verificare l'ulteriore necessità di un intervento dell'Unione europea e, in caso affermativo, determinare l'esatto livello di coinvolgimento dell'Unione stessa,

decidere in merito alle competenze, compreso il ruolo della BERS, e vigilare sul completamento delle operazioni di disattivazione;

28.

osserva che al finanziamento delle operazioni di disattivazione dovrebbe essere applicato il principio «chi inquina paga», e che i gestori di impianti nucleari dovrebbero garantire l'accantonamento di risorse finanziarie sufficienti a coprire i futuri costi di disattivazione già durante il ciclo produttivo degli impianti nucleari stessi;

29.

rileva che la chiusura anticipata dei reattori ha impedito il previsto accantonamento nei rispettivi fondi nazionali degli importi necessari a coprire tutti i costi legati alla disattivazione degli impianti;

30.

chiede alla Commissione di valutare, tenendo conto delle diverse strategie adottate dagli Stati membri, eventuali possibilità di armonizzazione dei metodi di finanziamento delle operazioni di disattivazione nell'UE, al fine di garantire l'accantonamento tempestivo delle necessarie risorse finanziarie senza compromettere la sicurezza, sotto tutti gli aspetti, del processo di disattivazione stesso;

Centrale nucleare di Ignalina

31.

si compiace del fatto che i progetti in materia di efficienza energetica e sicurezza dell'approvvigionamento di elettricità inclusi nel programma per la centrale di Ignalina siano oggi per la maggior parte in fase di attuazione o siano già stati realizzati;

32.

osserva con preoccupazione che alcuni progetti chiave nell'ambito della gestione delle infrastrutture per i rifiuti (stoccaggio dei combustibili esauriti e depositi di scorie radioattive) hanno registrato notevoli ritardi che hanno comportato costi aggiuntivi rispetto alle stime iniziali; fa notare che il margine di ritardo del sistema è praticamente esaurito, e che qualunque rallentamento potrebbe d'ora in poi incidere sul «percorso critico» dell'intero piano di disattivazione, con un corrispondente aumento dei costi; invita la Commissione a riferire in merito ai risultati del riesame della tempistica del progetto;

33.

osserva che una parte consistente dei fondi è stata assegnata a progetti in ambito energetico, che sono ancora necessari cospicui finanziamenti per la disattivazione e che i fondi nazionali non sono sufficienti a coprire tali costi: nel Fondo nazionale di disattivazione della centrale nucleare di Ignalina, infatti, sono stati finora accantonati solo poco più di 100 milioni di EUR (mentre i costi tecnici di disattivazione, da soli, si aggirano tra i 987 milioni di EUR e i 1 300 milioni di EUR) e una quota significativa è stata utilizzata per progetti non afferenti alla disattivazione; chiede che siano adottati gli opportuni provvedimenti in merito, soprattutto da parte dello Stato membro;

Centrale nucleare di Bohunice

34.

si compiace dei progressi compiuti nell'ambito del programma relativo alla centrale di Bohunice;

35.

osserva che è prevista un'assistenza dell'Unione per la disattivazione degli impianti nucleari, in particolare i reattori V1, e per la sicurezza degli approvvigionamenti, ma che nel quadro del Fondo nucleare nazionale non sono state stanziate fonti di finanziamento specifiche per il progetto di disattivazione A1 attualmente in corso;

36.

rileva che taluni progetti legati alla disattivazione, ad esempio il ripristino del sistema di protezione fisica della zona, il trattamento dei rifiuti storici e la costruzione di un deposito provvisorio per scorie radioattive presso l'impianto di Bohunice, hanno registrato notevoli ritardi nell'attuazione; esorta la Commissione e la controparte slovacca ad adoperarsi per prevenire i ritardi ed evitare di compromettere l'avanzamento dei lavori di disattivazione secondo il calendario previsto;

Centrale nucleare di Kozloduy

37.

si compiace della prestazione tecnica e finanziaria, generalmente buona, del programma relativo alla centrale di Kozloduy nonché della revisione della strategia di disattivazione delle unità da 1 a 4, passata da un approccio improntato al differimento a un approccio che prevede invece lo smantellamento immediato e senza interruzioni degli impianti;

38.

constata con preoccupazione che una percentuale piuttosto elevata dei fondi pubblici assegnati è stata destinata a progetti in ambito energetico; invita la Commissione a sorvegliare l'attuazione dei restanti progetti in campo energetico e a riferire in merito ai risultati; chiede un aumento della percentuale di progetti di «smantellamento e gestione rifiuti» durante il restante periodo di validità del programma relativo alla centrale di Kozloduy;

39.

sottolinea la necessità di un coordinamento amministrativo globale tra l'azienda statale per i rifiuti radioattivi e la centrale nucleare di Kozloduy, ora rispettivamente competenti per le unità 1-2 e 3-4; invita la controparte bulgara a esaminare e attuare quanto prima le necessarie misure di ottimizzazione della gestione suddivisa in oggetto e/o a unificare la gestione delle unità da 1 a 4;

*

* *

40.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi di Bulgaria, Lituania e Slovacchia.


(1)  GU L 411 del 30.12.2006, pag. 10.

(2)  GU L 131 del 23.5.2007, pag. 1.

(3)  GU L 189 del 13.7.2010, pag. 9.

(4)  GU L 330 del 28.11.2006, pag. 31.


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