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Document 52011IP0122

Ruolo delle donne nell'agricoltura e nelle zone rurali Risoluzione del Parlamento europeo del 5 aprile 2011 sul ruolo delle donne nell'agricoltura e nelle zone rurali (2010/2054(INI))

GU C 296E del 2.10.2012, p. 13–19 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

2.10.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

CE 296/13


Martedì 5 aprile 2011
Ruolo delle donne nell'agricoltura e nelle zone rurali

P7_TA(2011)0122

Risoluzione del Parlamento europeo del 5 aprile 2011 sul ruolo delle donne nell'agricoltura e nelle zone rurali (2010/2054(INI))

2012/C 296 E/02

Il Parlamento europeo,

visto il trattato sull'Unione europea, in particolare gli articoli 2 e 3, e il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare gli articoli 8, 153 e 157,

vista la decisione 2006/144/CE del Consiglio, del 20 febbraio 2006, relativa agli orientamenti strategici comunitari per lo sviluppo rurale (periodo di programmazione 2007-2013) (1),

visto il regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio, del 20 settembre 2005, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) (2),

vista la sua risoluzione del 12 marzo 2008 sulla situazione delle donne nelle zone rurali dell'Unione europea (3),

viste le conclusioni del seminario sul tema «Le donne nello sviluppo sostenibile delle zone rurali», svoltosi il 27-29 aprile 2010 a Cáceres su iniziativa della Presidenza spagnola dell'UE (4),

vista la direttiva 2010/41/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 luglio 2010, sull'applicazione del principio della parità di trattamento fra gli uomini e le donne che esercitano un'attività autonoma e che abroga la direttiva 86/613/CEE del Consiglio (5),

visto l'articolo 48 del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (A7-0016/2011),

Multifunzionalità delle zone rurali

A.

considerando che lo sviluppo economicamente sostenibile delle zone rurali e la funzionalità sostenibile a lungo termine delle unità economiche in Europa sono una priorità; che occorre sfruttare e potenziare, conservandone il valore, le particolari potenzialità delle aree agricole scarsamente popolate, in modo che tali aree continuino a essere abitate,

B.

considerando che, conformemente alle condizioni quadro, le regioni economicamente e culturalmente autonome dotate di circuiti regionali funzionanti possono reagire con maggiore stabilità ai mutamenti globali,

C.

considerando che un'agricoltura efficiente e orientata alla multifunzionalità rappresenta una base imprescindibile per le strategie di sviluppo sostenibile e per un'imprenditorialità a vasto raggio in molte regioni e che tali potenzialità non vengono ancora sfruttate a fondo dappertutto nel quadro di un processo di più marcata diversificazione dell'attività economica,

D.

considerando che le zone rurali sono particolarmente colpite dall'invecchiamento della popolazione, dalla scarsa densità demografica e, in alcune zone, dallo spopolamento,

E.

considerando che in talune zone rurali i mutamenti demografici, l'emigrazione e una riduzione generale della percentuale di donne sulla popolazione faranno sì che in futuro non sarà più possibile garantire adeguatamente, con le infrastrutture esistenti, la fornitura su scala locale di beni e servizi per il soddisfacimento dei bisogni quotidiani, le cure sanitarie di base, l'istruzione prescolare, scolastica ed accademica nonché la formazione professionale così come l'offerta culturale e ricreativa, oppure le infrastrutture in questione potrebbero venir meno per motivi economici,

F.

considerando che su 26,7 milioni di persone regolarmente occupate nell'agricoltura nell'Unione europea, circa il 42% è costituito da donne e che almeno un'azienda agricola su cinque (intorno al 29%) è diretta da una donna,

G.

considerando che il significativo contributo apportato dalle donne allo sviluppo locale e della comunità si rispecchia in misura inadeguata nella loro partecipazione ai relativi processi decisionali,

H.

considerando che il principio dell'uguaglianza di genere è un requisito essenziale nel quadro della strategia Europa 2020, nonché un concetto da promuovere al fine di aumentare la partecipazione attiva delle donne alle attività economiche e sociali e garantire il rispetto dei diritti umani,

Donne nella vita e nell'economia rurali

I.

considerando che sullo sfondo del mutamento economico e sociale le realtà femminili rurali si sono differenziate negli scorsi decenni e, non da ultimo, le donne stesse hanno iniziato e dato forma a questo mutamento, per cui la situazione sociale ed economica delle donne varia sensibilmente sia tra gli Stati membri che all'interno di questi ultimi,

J.

considerando che nella società moderna le donne assumono un ruolo multifunzionale sulla base del loro personale retaggio familiare e professionale e che proprio in questa molteplicità di ruoli possono fornire un contributo essenziale al progresso e all'innovazione a tutti i livelli sociali come pure al miglioramento della qualità della vita, in particolare nelle zone rurali,

K.

considerando che, specialmente nelle zone rurali, sono spesso le donne a occuparsi dell'assistenza alla famiglia e agli anziani,

L.

considerando che grazie agli sforzi dispiegati nel corso degli anni nell'ambito della politica a favore delle donne e del massiccio sostegno pubblico alla formazione, la consulenza, le iniziative di creazione di imprese, in particolare nel quadro del secondo pilastro della PAC, sono stati conseguiti successi considerevoli per quanto riguarda il miglioramento delle condizioni di vita degli uomini e delle donne nelle zone rurali,

M.

considerando che, nonostante la marcata individualizzazione delle condizioni di vita, la sfida fondamentale per uomini e donne continuerà a essere quella di conciliare il lavoro con l'impegno sociale e culturale, da un lato, e con le responsabilità familiari, dall'altro,

N.

considerando che, nelle condizioni date dalla società moderna, tale sfida non potrà essere raccolta se non ricorrendo a servizi di sostegno, a istituzioni e strutture che devono essere abbordabili ed accessibili,

O.

considerando che il ruolo multifunzionale delle donne nelle zone rurali potrà contribuire in modo determinante a formare un'immagine moderna della donna nella nostra società,

P.

considerando che, per uomini e donne, i tassi occupazionali sono bassi nelle zone rurali e che in effetti molte donne sono perennemente escluse dal mercato del lavoro, ragione per cui non risultano disoccupate, né figurano nelle statistiche relative alla disoccupazione,

Q.

considerando che la protezione sociale delle donne attive in agricoltura, comprese le coniugi di agricoltori che percepiscono un reddito secondario (combinazioni di redditi, salario di lavoratrice autonoma o a tempo parziale) nonché dei lavoratori stagionali e migranti costituiscono un elemento indispensabile per uno sviluppo moderno e sostenibile dello spazio rurale,

R.

considerando che il titolare di un'azienda agricola è l'unica persona figurante nei documenti bancari e ai fini delle sovvenzioni e dei diritti accumulati nonché l'unico rappresentante dell'azienda in seno agli organismi associativi e collettivi,

S.

considerando che il turismo rurale, che comporta la fornitura di beni e servizi nello spazio rurale tramite imprese turistiche di tipo familiare e cooperativo, è un'attività economica a basso rischio che crea occupazione, consente di conciliare gli obblighi familiari con l'attività lavorativa e incentiva la popolazione rurale a rimanere in campagna,

L'ambiente rurale: spazio economico e di vita

1.

precisa che la promozione dell'uguaglianza di genere è un obiettivo fondamentale dell'Unione europea e dei suoi Stati membri; sottolinea l'importanza di integrare questo principio nella PAC, in modo da favorire la crescita economica sostenibile e lo sviluppo rurale;

2.

ricorda che nelle zone rurali, così come nelle zone urbane, occorre ricercare condizioni di vita adatte alle loro realtà onde offrire alle donne e alle loro famiglie motivi per restare e per riuscire nell'ambiente rurale;

3.

chiede che si promuova l'ambiente rurale in quanto spazio economico e di vita diversificato e capace di favorire l'integrazione, avvalendosi in tale contesto del ruolo chiave, delle conoscenze e delle competenze delle donne;

4.

invita pertanto la Commissione a evitare di ridurre ulteriormente l'incidenza della spesa agricola sul bilancio complessivo, in sede di negoziati sul prossimo quadro finanziario pluriennale;

5.

sottolinea che le diverse aziende agricole, imperniate anche sui servizi (ad esempio agriturismo, commercializzazione diretta, servizi sociali quali l'accoglienza di anziani e bambini, apprendimento in azienda nel quadro della scuola a tempo pieno), rappresentano importanti pilastri di un'infrastruttura di accoglienza in ambiente rurale e devono quindi beneficiare di un aiuto costante da parte della politica agricola comune; chiede pertanto che si promuovano tali servizi attraverso la PAC, aprendo così nuove prospettive e opportunità di impiego retribuito per le donne e contribuendo notevolmente alla conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa;

6.

chiede un sostegno per le strategie di sviluppo autopropulsivo quali strumenti atti a sostenere la particolare creatività degli attori rurali, avvalendosi nel contempo delle risorse tradizionali specifiche di ciascuna comunità rurale;

7.

sottolinea l'importanza di un contesto rurale vitale e dinamico caratterizzato dalla diversità demografica; sottolinea, a tale proposito, l'importanza di adeguate opportunità di sviluppo nonché di sfide per le giovani donne;

8.

chiede che vengano create nelle zone rurali le condizioni necessarie per consentire alle donne di tutte le generazioni di restare nel proprio ambiente immediato e contribuire al suo rilancio e al suo sviluppo;

9.

sottolinea l'importanza di regimi di pensionamento anticipato per gli agricoltori e i lavoratori agricoli con riferimento alle condizioni di vita delle donne nelle zone rurali; invita gli Stati membri che non hanno ancora messo in atto tali regimi a provvedere alla loro attuazione;

10.

chiede a tale riguardo che siano dispiegati ulteriori sforzi per dotare tutto lo spazio rurale delle più moderne infrastrutture IT, in primo luogo un accesso adeguato alla banda larga, e che si intraprendano iniziative tese a facilitare l'accesso alle tecnologie di informazione e comunicazione e a favorire le pari opportunità relativamente a tale accesso nonché a un'adeguata formazione sulle modalità di utilizzo; segnala che i livelli scadenti di accesso alla banda larga ostacolano la crescita delle piccole imprese in molte aree rurali di tutta l'Unione europea; esorta pertanto la Commissione e gli Stati membri a tener fede al proprio impegno di migliorare la fornitura di banda larga nelle zone rurali, quale strumento per stimolare la competitività;

11.

chiede che le forme di impresa elettroniche come l'e-business, che consentono di gestire l'attività economica a prescindere dalla distanza dai grandi centri urbani, siano promosse e sostenute presso le donne delle zone rurali;

12.

precisa che, come per le zone urbane, anche per le zone rurali è fondamentale migliorare la qualità e l'accessibilità di infrastrutture, strutture e servizi legati alla vita quotidiana, onde consentire a uomini e donne di conciliare la loro vita familiare con quella lavorativa e onde preservare le comunità rurali; fa presente che ciò comporterebbe la presenza di servizi di custodia dei bambini nell'ambito dell'infrastruttura agricola (quali l'«agroasilo» e altre strutture prescolari), servizi sanitari, strutture educative (anche volte all'apprendimento permanente), istituti di assistenza e cura per anziani e altre persone non autonome, servizi di sostituzione in caso di malattia e di maternità, punti vendita locali di merci di consumo quotidiano nonché servizi culturali e di svago; chiede che le politiche agricole siano impostate in modo tale da permettere alle donne delle zone rurali di esplicare le loro potenzialità nella realizzazione di un'agricoltura polivalente e sostenibile;

13.

esorta gli Stati membri a utilizzare i Fondi strutturali e il Fondo di coesione per ovviare alla mancanza di adeguate infrastrutture di trasporto nelle zone rurali e ad attuare politiche positive atte a migliorare l'accesso ai trasporti per tutti, in particolare per le persone con disabilità, dato che i problemi di trasporto continuano a costituire un fattore di esclusione sociale e di disparità nella società, principalmente per le donne;

14.

chiede che la politica di aiuto alle zone rurali prenda maggiormente in considerazione condizioni di vita e di lavoro innovative e sostenibili;

15.

invita le istituzioni dell'Unione europea, gli Stati membri e le autorità regionali e locali a sostenere progetti di promozione e consulenza per la creazione di imprese innovative di produzione agricola primaria nelle zone rurali che siano in grado di assicurare nuovi posti di lavoro, specialmente per le donne, in ambiti quali il valore aggiunto dei prodotti agricoli e la ricerca dei relativi sbocchi commerciali, l'utilizzo delle nuove tecnologie e il contributo alla diversificazione economica della zona nonché la fornitura di servizi che consentano di conciliare lavoro e vita familiare;

16.

ricorda che, per quanto riguarda le forme di offerta innovative, occorre fondarsi sull'esperienza positiva acquisita nei progetti destinati alle donne nell'ambito del secondo pilastro della PAC (in particolare l'asse III e il programma Leader +) e individuare esempi di buone prassi;

17.

chiede che le strategie di sviluppo rurale pongano un accento particolare sul ruolo delle donne nel contribuire a realizzare gli obiettivi della strategia Europa 2020, in particolare sulle iniziative che puntano su innovazione, ricerca e sviluppo;

18.

si compiace, a tale riguardo, dei progetti FSE/EQUAL intesi a valorizzare e migliorare la posizione delle donne nell'agricoltura e nelle zone rurali;

19.

chiede che il nuovo regolamento relativo al FEASR preveda misure specifiche a sostegno delle donne nel periodo di programmazione 2014–2020, misure che produrrebbero un impatto positivo sull'occupazione femminile nelle zone rurali;

Le donne nell'economia rurale

20.

invita la Commissione e gli Stati membri a contribuire a una base di dati affidabile sulla situazione economica e sociale delle donne e il loro impegno imprenditoriale nelle zone rurali nonché a migliorare la valorizzazione dei dati disponibili (forniti in particolare da Eurostat) allo scopo di calibrare le misure politiche;

21.

è persuaso che occorra mantenere e sviluppare la formazione e la consulenza specialistiche a favore delle donne, tenendo conto delle condizioni che caratterizzano l'ambiente rurale, con particolare riferimento alla gestione finanziaria delle aziende agricole;

22.

auspica la creazione di una rete europea (di associazioni) di donne delle zone rurali e ricorda i successi conseguiti dalle misure del secondo pilastro;

23.

riconosce il ruolo importante delle reti di donne esistenti a vari livelli, in particolare per quanto riguarda la promozione locale delle zone rurali e la loro immagine pubblica; richiama l'attenzione sulla necessità di un più ampio riconoscimento sociale e di un maggiore sostegno politico e finanziario per tali reti a livello locale, nazionale ed europeo, in considerazione dell'importante contributo che esse forniscono al conseguimento di una maggiore parità, soprattutto per quanto concerne la formazione delle donne nelle aree rurali e l'avvio di progetti di sviluppo locali, tra cui campagne di informazione sui controlli volti a garantire la diagnosi precoce dei tumori femminili (tumore del collo dell'utero, tumore del seno, ecc.); invita gli Stati membri a favorire una maggiore partecipazione delle donne al processo politico, anche mediante una rappresentanza appropriata delle donne negli organi delle istituzioni, delle imprese e delle associazioni;

24.

chiede prestazioni appropriate a favore delle donne delle zone rurali nel quadro dei regimi di previdenza sociale, tenendo conto della particolare situazione lavorativa e pensionistica delle donne;

25.

valuta positivamente, a tale riguardo, la direttiva 2010/41/UE e invita gli Stati membri a recepirla al più presto, soprattutto al fine di garantire:

che i coniugi e i conviventi degli agricoltori ottengano protezione sociale;

che le agricoltrici autonome e le coniugi degli agricoltori ricevano adeguati assegni di maternità;

26.

richiama l'attenzione sulla necessità, particolarmente nelle zone rurali, di strategie sostenibili miranti a salvaguardare le competenze professionali delle donne che decidono di interrompere la carriera per allevare i figli o prendersi cura dei membri della famiglia; chiede di agevolare la conciliazione tra lavoro e vita familiare, onde permettere alle donne di svolgere, conservare o migliorare la loro attività professionale;

27.

sottolinea che la «diversificazione delle imprese agricole»costituisce un aspetto sempre più importante dell'economia rurale; rileva che il ruolo delle donne nell'avviare, sviluppare e gestire progetti di «diversificazione delle imprese agricole» è significativo;

28.

chiede un sostegno per l'imprenditorialità e le iniziative delle donne, in particolare attraverso la promozione della titolarità femminile, le reti di imprenditrici e l'accesso agevolato al credito nel settore finanziario per le imprenditrici delle zone rurali, comprese le lavoratrici autonome, le lavoratrici a tempo parziale a basso reddito e le giovani donne, affinché esse possano operare meglio sul mercato e crearsi una solida posizione economica; chiede inoltre interventi finalizzati a migliorare l'atteggiamento imprenditoriale, le competenze e le capacità delle donne al fine di promuoverne la rappresentanza negli organi direttivi di imprese e associazioni;

29.

invita le competenti autorità nazionali, regionali e locali ad incoraggiare la partecipazione delle donne ai gruppi d'azione locali e lo sviluppo di partenariati locali nel quadro del programma Leader nonché a garantire una partecipazione equilibrata sotto il profilo del genere nei consigli di amministrazione;

Donne in agricoltura

30.

chiede che si tenga maggiormente conto delle competenze professionali, agricole ed extra agricole, delle donne nel contesto delle strategie di sviluppo a livello delle aziende e delle regioni; sottolinea l'importanza della qualificazione e della formazione delle agricoltrici e delle donne in ambiente rurale, sia quali produttrici che imprenditrici, e invita la Commissione e gli Stati membri, di concerto con gli enti regionali e locali, le associazioni di agricoltrici e di donne delle zone rurali, a creare incentivi volti a promuovere la partecipazione delle donne alla forza lavoro, a eliminare ogni tipo di discriminazione contro le donne sul lavoro, a migliorare la formazione delle donne, anche facilitandone l'accesso a corsi post-laurea e specialistici negli istituti di insegnamento, a proporre misure corrispondenti nell'ambito dell'asse III dei programmi di sviluppo rurale e ad incoraggiare le iniziative esistenti; segnala che tali misure contribuiranno alla lotta contro l'esclusione sociale nelle zone rurali e che il rischio di cadere in miseria è maggiore per le donne rispetto agli uomini;

31.

chiede di sostenere gli sforzi politici miranti a promuovere il ruolo delle donne nell'agricoltura onde facilitare loro, di fatto e di diritto, l'esercizio di un'attività imprenditoriale agricola, anche sotto il profilo della proprietà aziendale, per permettere loro, sulla base della loro corresponsabilità, di partecipare più strettamente dei diritti e degli obblighi dell'impresa, fra i quali rientrano la rappresentanza degli interessi in seno agli organismi agricoli e la partecipazione effettiva a tutte le entrate dell'azienda;

32.

chiede che si sostengano le donne e le organizzazioni degli agricoltori che svolgono un ruolo importante nell'incoraggiare e nell'avviare nuovi programmi di sviluppo e di diversificazione, in modo che le donne possano attuare nuove idee al fine di diversificare la produzione e la fornitura di servizi nelle zone rurali;

33.

ritiene che, nel quadro della prossima riforma della PAC, occorra tener conto delle esigenze delle donne nelle zone rurali e del ruolo delle donne che lavorano in agricoltura, dando priorità all'accesso a determinati servizi e aiuti, in linea con le esigenze territoriali di ogni Stato membro;

34.

sottolinea che nel medio termine le donne dovrebbero essere rappresentate in modo appropriato in tutti gli organismi politici, economici e sociali del settore agricolo, affinché nei processi decisionali confluiscano i punti di vista di donne e uomini; sottolinea l'importanza di introdurre azioni specifiche a favore delle donne, al fine di garantire che esse partecipino a tali organismi su base paritaria;

35.

invita la Commissione e gli Stati membri a facilitare un migliore accesso alla terra e al credito per le donne, onde incoraggiare l'insediamento delle donne nelle zone rurali e in quanto attori del settore agricolo;

36.

chiede che le attuali strategie di protezione sociale delle donne nell'agricoltura (agricoltrici, lavoratrici rurali, lavoratrici stagionali, ecc.) come pure la trasposizione della direttiva 2010/41/UE siano prese in esame alla luce della situazione in materia fiscale e di diritti di proprietà vigente in ogni paese e che tali esperienze siano messe a disposizione per mettere a punto un'adeguata protezione sociale delle donne attive nell'agricoltura degli Stati membri;

37.

sottolinea che le politiche europee riguardanti le condizioni di vita delle donne nelle zone rurali devono anche tener conto delle condizioni di vita e di lavoro delle donne migranti impiegate come lavoratrici stagionali nelle aziende agricole, con particolare riferimento alla necessità di alloggio adeguato, protezione sociale, assicurazione medica e servizi sanitari; sottolinea la necessità di valorizzare al massimo il lavoro delle donne in questione;

38.

invita la Commissione a includere nella sua relazione sintetica da presentare nel 2011 ai sensi dell'articolo 14, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio, del 20 settembre 2005, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) un'analisi approfondita dell'impatto delle misure adottate per quanto riguarda la situazione delle donne nelle zone rurali;

*

* *

39.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.


(1)  GU L 55 del 25.2.2006, pag. 20.

(2)  GU L 277 E del 21.10.2005, pag. 1.

(3)  GU C 66 E del 20.3.2009, pag. 23.

(4)  Documento del Consiglio 09184/2010.

(5)  GU L 180 del 15.7.2010, pag. 1.


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