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Document 32022H0627(01)

Raccomandazione del Consiglio del 16 giugno 2022 relativa all’apprendimento per la transizione verde e lo sviluppo sostenibile 2022/C 243/01 (Testo rilevante ai fini del SEE)

ST/9795/2022/INIT

GU C 243 del 27.6.2022, p. 1–9 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

27.6.2022   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 243/1


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 16 giugno 2022

relativa all’apprendimento per la transizione verde e lo sviluppo sostenibile

(2022/C 243/01)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare gli articoli 165 e 166,

vista la proposta della Commissione europea,

considerando quanto segue:

1.

Sebbene numerosi Stati membri dell’Unione abbiano compiuto buoni progressi nell’attuazione delle politiche e dei programmi di apprendimento intesi a sostenere la transizione verde e a promuovere l’apprendimento per lo sviluppo sostenibile, è necessario proseguire e intensificare gli sforzi in tal senso. Le politiche e le pratiche a favore di questo tipo di apprendimento dovrebbero essere ulteriormente stimolate e sostenute. È necessario riconoscere la necessità di un apprendimento interconnesso tra i pilastri ambientale, economico e sociale dello sviluppo sostenibile, prestando nel contempo particolare attenzione al pilastro ambientale.

2.

Il Green Deal europeo (1), la strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030 (2), la strategia dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) Education for Sustainable Development for 2030 (Educazione allo sviluppo sostenibile per il 2030) e i relativi lavori della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE) (3) sottolineano il ruolo chiave delle scuole, dell’istruzione superiore e di altri istituti di istruzione e formazione nel dialogo con i discenti, i genitori, gli educatori (4) e la comunità in generale riguardo ai cambiamenti necessari per una transizione verde riuscita, giusta e inclusiva. Nelle sue conclusioni dal titolo «Biodiversità - Perché non possiamo più indugiare» (5), il Consiglio sottolinea che investire nell’istruzione, tra gli altri settori, è fondamentale per raccogliere i dati migliori e per trovare le soluzioni migliori al riguardo. La strategia dell’UE per la gioventù individua come obiettivo un’Europa verde sostenibile e chiede che tutti i giovani siano attivi e istruiti dal punto di vista ambientale.

3.

L’apprendimento per la transizione verde e lo sviluppo sostenibile sostiene i discenti di tutte le età nell’acquisire le conoscenze, le competenze e gli atteggiamenti necessari per vivere in modo più sostenibile, nel modificare i modelli di consumo e di produzione, nell’abbracciare stili di vita più sani e nel contribuire, individualmente e collettivamente, a un’economia e una società più sostenibili. Contribuisce inoltre a sviluppare le abilità e le competenze sempre più necessarie nel mercato del lavoro. Promuove la comprensione delle sfide globali interconnesse che ci troviamo ad affrontare, tra cui la crisi climatica, il degrado ambientale e la perdita di biodiversità, tutti fattori che hanno dimensioni ambientali, sociali, economiche e culturali.

4.

Gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, in particolare l’obiettivo 4.7, richiedono che tutti i discenti acquisiscano entro il 2030 la conoscenza e le competenze necessarie a promuovere lo sviluppo sostenibile, anche tramite un’educazione finalizzata ad uno sviluppo e uno stile di vita sostenibili, ai diritti umani, alla parità di genere, alla promozione di una cultura pacifica e non violenta, alla cittadinanza globale e alla valorizzazione della diversità culturale e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile (6).

5.

La comunicazione sullo spazio europeo dell’istruzione (7), il pilastro europeo dei diritti sociali (8), il quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione verso uno spazio europeo dell’istruzione e oltre (2021-2030) (9) e la comunicazione su un nuovo SER per la ricerca e l’innovazione (10) chiedono che le politiche e gli investimenti in materia di istruzione e formazione siano orientati alle transizioni verde e digitale inclusive per la resilienza e la prosperità future.

6.

Le competenze chiave, quali definite nel quadro di riferimento europeo delle competenze chiave per l’apprendimento permanente (11), mirano a sostenere nell’intera Europa coloro che acquisiscono le conoscenze, le abilità e gli atteggiamenti necessari per la realizzazione e lo sviluppo personali, l’occupabilità, l’inclusione sociale, uno stile di vita sostenibile, una vita fruttuosa in società pacifiche, una gestione della vita attenta alla salute e la cittadinanza attiva in un’epoca di cambiamenti rapidi e profondi.

7.

L’agenda per le competenze per l’Europa (12) ha annunciato il sostegno allo sviluppo di un insieme di competenze verdi di base per il mercato del lavoro nell’ottica di creare una generazione di professionisti e di operatori dell’economia verde attenti all’ambiente, integrando le considerazioni ambientali e climatiche nell’istruzione generale, nell’istruzione superiore, nell’istruzione e formazione professionale e nella ricerca. L’Europa ha bisogno di professionisti altamente competenti per sostenere la transizione verde e diventare leader mondiale nel campo delle tecnologie sostenibili.

8.

La raccomandazione del Consiglio relativa all’istruzione e formazione professionale (IFP) per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza (13) e la dichiarazione di Osnabrück riconoscono che il settore dell’IFP è fondamentale per le transizioni verde e digitale.

9.

Il patto europeo per il clima invita i singoli, le comunità e le organizzazioni a partecipare all’azione per il clima e alla costruzione di un’Europa più verde offrendo opportunità per informarsi sui cambiamenti climatici, mettere a punto e attuare soluzioni e mettersi in contatto con altri per moltiplicare l’impatto di tali soluzioni. La coalizione «Istruzione per il clima» mira a creare una comunità guidata da studenti e insegnanti, insieme alle loro scuole e reti e ad altri soggetti del settore dell’istruzione, nonché a trarre insegnamento dal maggior numero possibile di esperienze pertinenti e colmare la frammentazione tra i settori, gli ambiti e le persone che formano il mondo dell’istruzione.

10.

Il piano d’azione per l’istruzione digitale (14) fornisce una visione per un’istruzione e una formazione digitali europee di elevata qualità, inclusive e accessibili e sottolinea l’importanza delle tecnologie digitali quali strumenti importanti per la transizione verde, agevolando nel contempo il passaggio a comportamenti sostenibili sia nello sviluppo che nell’uso dei prodotti digitali.

11.

Il nuovo Bauhaus europeo conferisce una dimensione culturale e creativa al Green Deal europeo, con l’obiettivo di dimostrare in che modo l’innovazione sostenibile offre cambiamenti tangibili e positivi nella nostra vita quotidiana, anche negli edifici scolastici e in altri ambienti di apprendimento.

12.

L’UNESCO, attraverso il suo programma di educazione allo sviluppo sostenibile, si è adoperata per rendere l’istruzione e la formazione una parte più centrale e visibile della risposta internazionale alla crisi climatica e per conseguire tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile, in particolare l’obiettivo 4.7 sull’educazione per lo sviluppo sostenibile. Nell’ambito della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e dell’accordo di Parigi, le parti si impegnano a promuovere le questioni relative ai cambiamenti climatici e a cooperare su di esse nel contesto dello sviluppo sostenibile in tutte le sue dimensioni, in particolare in materia di istruzione, formazione, sensibilizzazione e partecipazione del pubblico nonché accesso del pubblico alle informazioni.

13.

I giovani sono sempre più consapevoli e più desiderosi di impegnarsi nelle questioni relative allo sviluppo sostenibile, in particolare quelle ambientali e climatiche. I risultati di un’indagine Eurobarometro pubblicata nel maggio 2022 indicano che i giovani dell’UE considerano la «tutela dell’ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici» una delle priorità fondamentali su cui dovrebbe concentrarsi l’Anno europeo dei giovani (2022). I dati OCSE (15) del 2018 dimostrano già una forte consapevolezza tra i giovani di 15 anni in merito ai cambiamenti climatici, alla crisi ambientale e alla necessità di farvi fronte. Tuttavia, gli stessi dati OCSE indicano che sono molto meno numerosi gli studenti convinti che le loro azioni possano fare davvero la differenza. La portata della crisi climatica e ambientale può trasmettere ai discenti un senso di sopraffazione e impotenza, che può a sua volta essere acutizzato da informazioni inesatte e dalla disinformazione.

14.

È di grande importanza che i sistemi e gli istituti di istruzione e formazione offrano una risposta ai giovani, che fanno sempre più sentire la loro voce sul tema delle crisi del clima e della biodiversità, e li coinvolgano nell’elaborazione di soluzioni relative all’apprendimento per la transizione verde e lo sviluppo sostenibile e nell’adozione di azioni per un futuro sostenibile. L’Anno europeo dei giovani 2022 svolge un ruolo importante nel promuovere ulteriormente la partecipazione dei giovani.

15.

La pandemia di COVID-19 ha messo in luce i nostri stretti legami con la natura e ha richiamato nuovamente l’attenzione sui sistemi di istruzione e formazione. Sono stati tratti insegnamenti sulle nuove possibilità di istruzione e formazione, che comprendono approcci di apprendimento misto in contesti diversi (anche online), il coinvolgimento e l’autonomia dei discenti e i legami tra l’istruzione formale e la comunità in generale. La pandemia ha inoltre aggravato una preoccupazione di lunga data per il benessere fisico, mentale ed emotivo dei minori, dei giovani e degli adulti.

16.

I singoli centri per l’educazione e la cura della prima infanzia, le scuole, gli istituti di istruzione superiore, le organizzazioni di ricerca, gli erogatori di IFP e le comunità locali stanno diventando sempre più attivi in relazione alle crisi del clima e della biodiversità. Tuttavia, la sostenibilità non è ancora una caratteristica sistemica dell’istruzione e della formazione in tutta l’UE.

17.

In molti paesi l’apprendimento per la sostenibilità e concetti altrettanto validi, come l’educazione allo sviluppo sostenibile e l’educazione alla cittadinanza globale, sono stati integrati in politiche, strategie e programmi di studio. Tuttavia, gli educatori hanno bisogno di ulteriore sostegno mirato nonché di ulteriori competenze e opportunità di formazione per integrare i principi della transizione verde e dello sviluppo sostenibile nelle loro pratiche di insegnamento e formazione. Spesso non si sentono sufficientemente preparati per affrontare l’ansia e il pessimismo legati alle problematiche ecologiche e per favorire un approccio positivo dei discenti alle questioni climatiche e ambientali.

18.

Gli approcci alla sostenibilità a livello di intero istituto, che inglobano tutti i settori di attività, non sono sempre sufficientemente presenti. Tali approcci possono comprendere l’insegnamento e l’apprendimento, la governance, la ricerca e l’innovazione, nonché infrastrutture, strutture e operazioni, e dovrebbero coinvolgere discenti, personale, genitori e comunità locali e più ampie.

19.

Occorre esplorare ulteriormente la possibilità e l’opportunità di integrare e rafforzare altri progetti in materia di istruzione e formazione. L’insegnamento e l’apprendimento per la transizione verde e lo sviluppo sostenibile possono sostenere pienamente le politiche e i programmi per la salute, il benessere e l’inclusione, la cittadinanza attiva e globale, la solidarietà, l’apprendimento incentrato sullo studente, la ricerca e l’innovazione, nonché la trasformazione digitale, compresa l’intelligenza artificiale (16).

20.

L’integrazione sistematica della dimensione dell’istruzione e della formazione in altre politiche connesse alla transizione verde e allo sviluppo sostenibile in una prospettiva di apprendimento permanente può sostenere l’attuazione di tali politiche. Può inoltre collegare diversi settori della società e dell’economia e integrare efficacemente la sostenibilità nell’istruzione e nella formazione.

21.

La presente raccomandazione rispetta pienamente i principi di sussidiarietà e di proporzionalità. Riconosce che il livello di autonomia di cui godono gli istituti di istruzione e formazione varia notevolmente da uno Stato membro all’altro. In alcuni Stati membri, gli istituti di istruzione e formazione, gli istituti di formazione per docenti, nonché gli stessi docenti e formatori, godono di un elevato livello di autonomia. La raccomandazione sarà attuata in funzione delle circostanze nazionali e in cooperazione con gli Stati membri,

RACCOMANDA AGLI STATI MEMBRI, nel pieno rispetto dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità, e riconoscendo i diversi livelli di autonomia degli istituti di istruzione e formazione, a seconda delle circostanze nazionali, DI:

1.

Intensificare e potenziare gli sforzi volti a sostenere i sistemi di istruzione e formazione nell’adozione di misure a favore della transizione verde e dello sviluppo sostenibile, in modo che i discenti di tutte le età e di qualsiasi provenienza possano accedere a un’istruzione e a una formazione eque, inclusive e di elevata qualità in materia di sostenibilità, cambiamenti climatici, protezione dell’ambiente e biodiversità, tenendo debitamente conto delle considerazioni ambientali, sociali ed economiche.

2.

Definire l’apprendimento per la transizione verde e lo sviluppo sostenibile come uno dei settori prioritari nelle politiche e nei programmi di istruzione e formazione al fine di sostenere e consentire il contributo del settore a un futuro sostenibile, integrato in una visione olistica dell’istruzione. Attuare e sviluppare ulteriormente approcci globali e collaborativi all’insegnamento e all’apprendimento per la transizione verde e lo sviluppo sostenibile che coinvolgano tutte le parti interessate del sistema di istruzione e formazione e i portatori di interessi di altri settori pertinenti.

3.

Offrire una serie di opportunità di apprendimento in contesti formali, non formali e informali, in modo che gli individui di tutte le età possano prepararsi per la transizione verde e contribuirvi attivamente, nonché agire a favore di un’economia ecocompatibile, sostenibile, circolare e a impatto climatico zero e di società giuste, inclusive e pacifiche.

4.

Prendere in considerazione le seguenti misure a livello del sistema:

a)

allineare, in stretta cooperazione con i pertinenti portatori di interessi, le strategie e i piani di istruzione e formazione alla transizione verde e allo sviluppo sostenibile, compresi quelli relativi ai programmi di studio e alla valutazione, nonché alla formazione iniziale e allo sviluppo professionale continuo degli educatori. Sostenere l’attuazione di strategie e politiche nazionali e di altro tipo, anche relative a concetti correlati quali l’educazione allo sviluppo sostenibile, attraverso meccanismi di follow-up e monitoraggio;

b)

investire, se del caso, in attrezzature, risorse e infrastrutture (edifici, terreni e tecnologie) verdi e sostenibili per l’apprendimento, la socializzazione e le attività ricreative, nonché offrire una formazione al riguardo, al fine di garantire ambienti di apprendimento sani, sicuri, inclusivi, creativi e resilienti;

c)

sensibilizzare in merito ai benefici e alle opportunità dell’apprendimento per la transizione verde e lo sviluppo sostenibile e sostenere gli istituti di istruzione e formazione formali e non formali, compresa l’educazione e la cura della prima infanzia, affinché rendano le questioni legate ai cambiamenti climatici, alla protezione dell’ambiente, alla biodiversità e alla sostenibilità pertinenti per la vita quotidiana dei loro discenti e promuovano una cultura della sostenibilità;

d)

sviluppare conoscenze, competenze e atteggiamenti dei discenti di tutte le età che consentano loro di vivere in modo più sostenibile, promuovere modelli di consumo e di produzione sostenibili, adottare stili di vita più sani e più rispettosi dell’ambiente e contribuire individualmente e collettivamente alla trasformazione delle nostre società;

e)

sostenere e migliorare l’insegnamento e l’apprendimento per la transizione verde e lo sviluppo sostenibile fornendo infrastrutture, strumenti e risorse digitali e promuovendo l’acquisizione di competenze digitali da parte degli educatori;

f)

coinvolgere tutti i discenti in modo costruttivo e coordinato nel proporre e creare congiuntamente approcci sui contenuti, sui metodi e sul contesto dell’apprendimento avente come oggetto e finalità la transizione verde e lo sviluppo sostenibile. Incoraggiare la partecipazione equilibrata sotto il profilo del genere di discenti di qualsiasi provenienza, ivi compresi quelli con minori opportunità. Consentire a tutti i discenti di partecipare e contribuire al processo decisionale a livello della loro istituzione e delle loro comunità locali e oltre;

g)

elaborare e sostenere, in stretta cooperazione con le parti interessate, piani e quadri per programmi di studio che lascino ai discenti tempo e spazio per sviluppare competenze in materia di sostenibilità (17) sin dalla più tenera età. L’apprendimento intergenerazionale e gli esempi, i problemi e le risposte a livello locale possono rendere i programmi di studio più pertinenti per i discenti, dimostrando che i cambiamenti climatici, la biodiversità, la protezione dell’ambiente e la sostenibilità sono questioni di rilevanza locale e su cui è possibile agire;

h)

sostenere la cooperazione e la creazione di reti in materia di sostenibilità, protezione dell’ambiente e biodiversità, coinvolgendo ad esempio le autorità locali, il settore dell’animazione socioeducativa e le organizzazioni giovanili, i centri di istruzione e formazione ambientale, i centri di apprendimento globale, le foreste, i parchi, le aziende agricole, i musei, le biblioteche, le organizzazioni non governative, la ricerca, le organizzazioni dei consumatori e le imprese, rafforzando in tal modo i legami tra apprendimento formale, non formale e informale;

i)

sostenere la diffusione delle buone pratiche e della ricerca pedagogica sull’insegnamento e l’apprendimento per la transizione verde e lo sviluppo sostenibile a tutti i livelli e in tutti i tipi di istruzione e formazione.

5.

Sostenere ulteriormente i discenti prendendo in considerazione le seguenti misure:

a)

offrire ai discenti, sin dall’età prescolare, opportunità per comprendere e valorizzare il mondo naturale e la sua biodiversità e interagire con essi, per sviluppare un senso di curiosità e meraviglia e per imparare ad agire a favore della sostenibilità, individualmente e collettivamente;

b)

rafforzare, anche attraverso un sostegno finanziario in linea con i regimi di sostegno finanziario nazionali pertinenti, un apprendimento permanente di alta qualità per la transizione verde e lo sviluppo sostenibile, compresi tirocini, apprendistati, volontariato, attività extracurricolari, attività di animazione socioeducativa e altre forme di apprendimento formale, non formale e informale, insieme ai legami tra di esse. Incoraggiare e riconoscere le azioni e i programmi di impegno civico a tale riguardo;

c)

facilitare metodi e approcci di apprendimento collaborativi, sperimentali, orientati alla pratica e pertinenti ai contesti e alle tradizioni locali e sostenere attività interdisciplinari e trasversali. Ciò significa anche offrire ai discenti opportunità pratiche di osservare e curare la natura e di ridurre, riparare, riutilizzare e riciclare, aiutandoli in tal modo a comprendere l’importanza di stili di vita sostenibili e dell’economia circolare;

d)

fornire informazioni accessibili e basate sui fatti riguardo alle crisi del clima, dell’ambiente e della biodiversità e ai relativi fattori chiave, come concordato nell’ambito della convenzione di Aarhus (18);

e)

sviluppare capacità di risoluzione dei problemi e di collaborazione, promuovere il pensiero critico, l’alfabetizzazione mediatica e il pensiero sistemico, nonché sostenere azioni positive, compreso il volontariato, per affrontare e ridurre la paura e il senso di impotenza che i discenti potrebbero provare di fronte alle crisi planetarie.

6.

Sostenere ulteriormente gli educatori affinché facilitino l’apprendimento per la transizione verde e lo sviluppo sostenibile prendendo in considerazione le seguenti misure:

a)

riconoscere che tutti gli educatori, qualunque sia la loro disciplina o il loro settore d’istruzione, sono educatori alla sostenibilità che devono sostenere i loro discenti nella preparazione alla transizione verde. Consentire loro di sensibilizzare i discenti in merito agli obiettivi di sviluppo sostenibile. Includere, consultare e sostenere gli educatori nello sviluppo di piani di studio e programmi, nonché in altre riforme dell’istruzione connesse alla transizione verde e allo sviluppo sostenibile, come pure nella concezione di uno sviluppo professionale adeguato;

b)

sostenere l’integrazione della transizione verde e dello sviluppo sostenibile nei programmi iniziali di istruzione per insegnanti e formatori, nei programmi di sviluppo professionale continuo, nonché negli standard professionali e nei quadri di riferimento per gli insegnanti al fine di promuovere lo sviluppo delle competenze degli educatori in materia di sostenibilità;

c)

sostenere programmi di tutoraggio e di sviluppo professionale a livello delle istituzioni. Sostenere gli educatori nell’utilizzo, nella loro pratica, di strumenti e tecnologie digitali per migliorare l’insegnamento e l’apprendimento per la transizione verde e lo sviluppo sostenibile;

d)

sviluppare ulteriormente ed esplorare opportunità e incentivi affinché gli educatori partecipino a programmi di sviluppo professionale relativi alla sostenibilità, ad esempio prendendoli in considerazione nell’avanzamento e nella progressione di carriera e creando ruoli per gli educatori, come quello di coordinatore per la sostenibilità;

e)

sostenere gli educatori, anche mettendo a disposizione il tempo e lo spazio necessari, nell’adozione di pedagogie che migliorano l’insegnamento e l’apprendimento per la transizione verde e lo sviluppo sostenibile in modo interdisciplinare, nonché sviluppare gli aspetti socio-emotivi dell’apprendimento, in modo che tutti i discenti possano diventare agenti del cambiamento e imparino a riflettere e ad agire, individualmente e collettivamente, localmente e globalmente, per un mondo più sostenibile;

f)

incoraggiare e consentire, ove opportuno, l’insegnamento e l’apprendimento trasformativi e interdisciplinari utilizzando approcci di apprendimento tradizionali e innovativi, compresi l’apprendimento pratico, l’approccio STEAM (19), gli hackathon, l’apprendimento attraverso lo svolgimento di lavori di pubblica utilità (service learning) e la ludicizzazione;

g)

sviluppare e rendere disponibili risorse a sostegno degli educatori, anche per quanto riguarda la valutazione. Sostenere gli educatori nell’utilizzo di strumenti e materiali tradizionali e nuovi per l’insegnamento e la formazione in materia di transizione verde e sviluppo sostenibile in una serie di contesti interni ed esterni, digitali e non digitali. Fornire accesso ai centri di competenza, compresi i centri di educazione e formazione ambientale;

h)

incoraggiare la comunità della ricerca e dell’innovazione a collaborare con gli erogatori di istruzione e formazione formale, non formale e informale per sostenere gli educatori e i formatori nella transizione verde e nello sviluppo sostenibile. Promuovere la partecipazione a progetti e ricerche esplorativi in materia di emergenza climatica, crisi ambientale e sostenibilità.

7.

Continuare a sostenere gli istituti di istruzione e formazione formale e non formale nell’efficace integrazione, se del caso, della transizione verde e dello sviluppo sostenibile in tutte le loro attività e operazioni, prendendo in considerazione le seguenti misure:

a)

incoraggiare e agevolare approcci alla sostenibilità efficaci a livello di intero istituto che comprendano l’insegnamento e l’apprendimento, la visione, la pianificazione e la governance, la partecipazione attiva dei discenti e del personale, il coinvolgimento delle famiglie, la gestione di edifici e risorse, i partenariati con le comunità locali e più ampie, nonché la ricerca e l’innovazione. Sostenere i dirigenti del settore dell’istruzione nella gestione del cambiamento organizzativo con orientamenti e sviluppi professionali dedicati per il loro ruolo;

b)

sostenere gli istituti di istruzione e formazione nella concezione, nel monitoraggio e nella valutazione delle loro strategie di sostenibilità e/o nell’integrazione della sostenibilità nei processi e nelle misure esistenti (ad esempio piani di sviluppo scolastico, mandati e strategie per l’istruzione superiore). Riconoscere che si tratta di un processo a lungo termine che richiede piccoli passi misurabili che sono monitorati e valutati su base continuativa, anche attraverso l’autovalutazione da parte dell’istituto;

c)

conformemente alla loro autonomia istituzionale, incoraggiare e sostenere i centri per l’educazione e la cura della prima infanzia, le scuole, gli istituti di istruzione superiore, gli erogatori di IFP, gli istituti di istruzione e formazione degli adulti e altri erogatori di istruzione affinché partecipino a iniziative con il marchio di qualità ecologica che possono apportare benefici sotto il profilo ambientale, sociale, educativo ed economico. Fornire strutture di sostegno a tali iniziative, ad esempio agenzie o organismi a sostegno degli approcci a livello di istituto, tutoraggio e creazione di reti, modelli e orientamenti, nonché sostegno finanziario;

d)

incentrare sulla sostenibilità una parte dei meccanismi interni e/o esterni di revisione e garanzia della qualità delle organizzazioni di istruzione e formazione. Riconoscere l’effettiva partecipazione degli istituti di istruzione superiore attraverso mezzi adeguati, tra cui, ad esempio, meccanismi di finanziamento;

e)

integrare ulteriormente la transizione verde e lo sviluppo sostenibile nei programmi, piani di studio e moduli dell’IFP e dell’istruzione superiore (nel rispetto dell’autonomia istituzionale e della libertà accademica) in una serie di discipline, tra cui gli studi di economia e commercio, le scienze sociali, le scienze pedagogiche, le discipline umanistiche, le arti, l’architettura e l’ingegneria, la pianificazione e gestione del territorio. Utilizzare le risorse e i materiali sviluppati da organizzazioni non governative attive nei settori dell’ambiente e dell’istruzione e da altri organismi pertinenti;

f)

sostenere gli istituti di istruzione superiore, gli istituti di IFP e gli istituti per l’insegnamento agli adulti nello sviluppo di corsi su piccola scala e su misura riguardanti la transizione verde e lo sviluppo sostenibile, che possano condurre, tra l’altro a microcredenziali, al fine di approfondire, ampliare e aggiornare le competenze professionali;

g)

promuovere partenariati con tutte le discipline e tutti gli attori, tra cui le imprese, le arti, le aziende agricole, il patrimonio culturale, lo sport, i giovani, gli istituti di ricerca, le organizzazioni della società civile, l’industria delle risorse didattiche (comprese le attrezzature tecnologiche, le pubblicazioni e le attrezzature di altro tipo) e la ricerca nel settore dell’istruzione. Sostenere lo sviluppo di programmi extracurricolari, estivi e di altro tipo, fornendo nel contempo sostegno ai tirocini presso, ad esempio, laboratori, imprese, istituti di ricerca e organizzazioni non governative;

h)

sostenere programmi che promuovano l’innovazione e l’imprenditorialità in materia di sostenibilità. Rafforzare gli istituti di istruzione superiore e gli istituti di IFP al fine di istituire o rafforzare poli per la sostenibilità che potenzieranno l’innovazione e l’imprenditorialità per la transizione verde e lo sviluppo sostenibile, l’economia circolare e la biodiversità.

8.

Se del caso, mobilitare fondi nazionali e dell’UE per investire in infrastrutture, formazione, strumenti e risorse al fine di aumentare la resilienza e la preparazione dell’istruzione e della formazione formale e non formale alla transizione verde, in particolare Erasmus+, il dispositivo per la ripresa e la resilienza, il corpo europeo di solidarietà, il Fondo sociale europeo Plus, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, il Fondo europeo di sviluppo regionale, lo strumento di sostegno tecnico, il programma Europa digitale, Orizzonte Europa e InvestEU.

9.

Investire nel monitoraggio, nella ricerca e nella valutazione delle sfide politiche e dell’impatto di tali iniziative al fine di trarre insegnamenti e ispirare l’elaborazione di politiche. Ciò può includere l’attuazione degli indicatori e degli obiettivi esistenti, anche a livello internazionale,

INVITA LA COMMISSIONE, NEL DEBITO RISPETTO DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ E IN FUNZIONE DEI CONTESTI NAZIONALI, A:

1.

Facilitare la cooperazione e l’apprendimento tra pari tra gli Stati membri e i portatori di interessi in materia di transizione verde e sviluppo sostenibile attraverso:

a)

il quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione verso uno spazio europeo dell’istruzione e oltre (2021-2030) (20), in cui l’istruzione e la formazione per la transizione verde sono settori prioritari fondamentali;

b)

la diffusione delle opportunità per promuovere, sostenere e consentire l’istruzione e la formazione formale e non formale per la transizione verde e lo sviluppo sostenibile nell’ambito dei programmi di finanziamento dell’UE, quali Erasmus+, il corpo europeo di solidarietà, LIFE, il Fondo sociale europeo Plus, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, Orizzonte Europa, ivi comprese le azioni Marie Skłodowska-Curie, l’iniziativa Educazione e sensibilizzazione allo sviluppo e lo strumento di sostegno tecnico, e l’incoraggiamento a sfruttarle;

c)

la condivisione delle buone pratiche derivanti dagli scambi di personale, dai progetti e dalle reti Erasmus+, anche attraverso le alleanze universitarie europee, la comunità online eTwinning, le accademie degli insegnanti Erasmus+, nonché i centri di eccellenza professionale, le azioni Marie Skłodowska-Curie e l’Istituto europeo di innovazione e tecnologia;

d)

l’individuazione, la documentazione e la condivisione di buone pratiche, anche attraverso le piattaforme online (21) esistenti, e il sostegno alla messa in rete delle organizzazioni nazionali e di altre organizzazioni attive in materia di istruzione e di transizione verde e sviluppo sostenibile nell’ambito dell’istruzione e della formazione formali e non formali;

e)

il coinvolgimento dei giovani nell’attuazione della raccomandazione, in particolare attraverso l’Anno europeo dei giovani 2022 e il dialogo dell’UE con i giovani, al fine di garantire che si tenga pienamente conto dei pareri, delle opinioni e delle esigenze dei giovani e delle organizzazioni giovanili;

f)

la creazione di sinergie con la coalizione «Istruzione per il clima» e il nuovo Bauhaus europeo.

2.

Sviluppare, condividere e mettere a disposizione, a fini di utilizzo su base volontaria, risorse, materiali e ricerche sull’apprendimento per la transizione verde e lo sviluppo sostenibile, in cooperazione con gli Stati membri, anche su GreenComp, il nuovo quadro europeo delle competenze in materia di sostenibilità.

3.

Sostenere gli educatori nell’insegnamento per la transizione verde e lo sviluppo sostenibile:

a)

offrendo risorse e materiali di sostegno da utilizzare su base volontaria sulla piattaforma europea per l’istruzione scolastica, su EPALE e sul Portale europeo per i giovani;

b)

riconoscendo gli sforzi straordinari nell’insegnamento e nell’apprendimento per la transizione verde e lo sviluppo sostenibile attraverso i riconoscimenti dell’UE, tra cui il premio europeo per l’insegnamento innovativo, il premio eTwinning e i premi europei per le competenze professionali.

4.

Monitorare lo sviluppo delle competenze verdi o di atteggiamenti nei confronti della sostenibilità ambientale da parte dei laureati e dei diplomati dell’istruzione superiore e dell’IFP nonché dei ricercatori all’inizio della carriera, senza creare nuovi obblighi di comunicazione o oneri aggiuntivi per gli Stati membri, attraverso i sondaggi europei esistenti, come l’iniziativa europea di monitoraggio dei percorsi di carriera dei laureati e diplomati, ad esempio includendo nei sondaggi quesiti su tali atteggiamenti.

5.

Monitorare i progressi in materia di educazione alla transizione verde e allo sviluppo sostenibile nel quadro delle relazioni esistenti sullo spazio europeo dell’istruzione e sul Green Deal europeo, senza creare nuovi obblighi di comunicazione o oneri aggiuntivi per gli Stati membri. Ciò comprende il sostegno allo sviluppo di possibili indicatori o obiettivi a livello dell’UE in materia di sostenibilità, come stabilito nella risoluzione del Consiglio relativa al quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione verso uno spazio europeo dell’istruzione e oltre (2021-2030).

6.

Rafforzare la cooperazione con le organizzazioni internazionali esistenti, in particolare l’UNESCO e altri organismi delle Nazioni Unite, ivi compresa l’UNECE, al fine di promuovere un approccio all’istruzione e alla formazione per la transizione verde e lo sviluppo sostenibile con i responsabili politici, gli operatori e i portatori di interessi negli Stati membri e tra di essi, che includa equità, inclusione e giustizia, in linea con il Green Deal europeo, con gli obiettivi di sviluppo sostenibile e con la tabella di marcia dell’UNESCO sull’educazione allo sviluppo sostenibile 2030.

7.

Continuare a rafforzare la dimensione verde dei programmi Erasmus+ e del corpo europeo di solidarietà, in entrambi i casi attraverso la mobilità sostenibile, la cooperazione online, le pratiche verdi nei progetti e una forte attenzione alla transizione verde e allo sviluppo sostenibile nell’ambito di una cooperazione tra i vari portatori di interessi nel settore dell’istruzione, della formazione e dei giovani.

Fatto a Lussemburgo, , il 16 giugno 2022

Per il Consiglio

Il presidente

O. DUSSOPT


(1)  COM(2019) 640 final.

(2)  COM(2020) 380 final.

(3)  Compreso il nuovo quadro per l’attuazione della strategia dell’UNECE in materia di educazione allo sviluppo sostenibile dal 2021 al 2030.

(4)  Ai fini della presente raccomandazione, il termine «educatori» comprende insegnanti, formatori, animatori socioeducativi, formatori degli insegnanti e tutti i professionisti dell’istruzione formale, non formale e informale.

(5)  Doc. 12210/20.

(6)  UNESCO, Education for sustainable development: a roadmap (Educazione allo sviluppo sostenibile: una tabella di marcia), 2020.

(7)  COM(2020) 625 final.

(8)  GU C 428 del 13.12.2017, pag. 10.

(9)  GU C 66 del 26.2.2021, pag. 1.

(10)  COM(2020) 628 final.

(11)  Raccomandazione del Consiglio, del 22 maggio 2018, relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente (GU C 189 del 4.6.2018, pag. 1).

(12)  COM(2020) 274 final.

(13)  GU C 417 del 2.12.2020, pag. 1.

(14)  COM(2020) 624 final.

(15)  OCSE (2020), Are Students Ready to Thrive in an Interrelated World?, PISA 2018, volume VI.

(16)  Il Centro internazionale di ricerca sull’intelligenza artificiale (IRCAI), sotto l’egida dell’UNESCO, è il primo centro globale le cui attività riguardano l’intelligenza artificiale, l’istruzione e lo sviluppo sostenibile.

(17)  Il concetto di «competenze in materia di sostenibilità» descritto nel GreenComp, il quadro europeo delle competenze in materia di sostenibilità, comprende le conoscenze, le competenze e gli atteggiamenti necessari ai discenti di tutte le età per vivere, lavorare e agire in modo sostenibile (ivi compresi il pensiero critico, il pensiero sistemico e il collegamento con la natura). Le «competenze verdi» si riferiscono alle competenze professionali necessarie per tutti i settori e tutti i livelli del mercato del lavoro per la transizione verde, compresa la creazione di nuovi posti di lavoro «verdi».

(18)  Convenzione sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale.

(19)  L’approccio STEAM (scienza, tecnologia, ingegneria, arte e matematica) sfrutta il potenziale creativo che risiede nel collegare l’istruzione STEM all’arte, alle discipline umanistiche e alle scienze sociali.

(20)  Risoluzione del Consiglio su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione verso uno spazio europeo dell’istruzione e oltre (2021-2030), GU C 66 del 26.2.2021, pag. 1.

(21)  Tra cui la coalizione «Istruzione per il clima», la futura piattaforma europea per l’istruzione scolastica, il Learning Corner, la piattaforma Science is Wonderful!, il Portale europeo per i giovani, la piattaforma elettronica per l’apprendimento degli adulti in Europa (EPALE), Scientix, l’alleanza europea per l’apprendistato e il patto per le competenze.


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