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Document 52020DC0575

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO, AL CONSIGLIO, ALLA BANCA CENTRALE EUROPEA, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO, AL COMITATO DELLE REGIONI E ALLA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI Strategia annuale per la crescita sostenibile 2021

COM/2020/575 final

Bruxelles, 17.9.2020

COM(2020) 575 final

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE

Strategia annuale per la crescita sostenibile 2021


I.Introduzione

La pandemia di COVID‑19 ha sprofondato il mondo in una recessione improvvisa e profonda. Nonostante la risposta forte, coordinata e innovativa, sia a livello nazionale che a livello dell'UE, molte sono le incertezze che ancora permangono, in particolare, sulla durata della crisi e sul modo in cui inciderà esattamente sulle nostre vite e sulle nostre economie. Dobbiamo proteggere i cittadini europei, la loro salute e i loro posti di lavoro, garantendo allo stesso tempo equità, resilienza e stabilità macroeconomica in tutta l'Unione. Sebbene la pandemia abbia colpito tutti gli Stati membri, la portata dell'impatto e il ritmo e la forza della ripresa varieranno notevolmente da una regione all'altra.

Secondo le previsioni economiche dell'estate 2020, l'economia della zona euro subirà una contrazione dell'8,7 % nel 2020 per poi registrare una ripresa del 6,1 % nel 2021, mentre l'economia dell'UE subirà una contrazione dell'8,3 % nel 2020 per poi crescere del 5,8 % nel 2021 1 . Nel secondo trimestre anche l'occupazione è diminuita a livelli mai visti, seppur meno accentuati del calo del prodotto interno lordo, grazie al sostegno senza precedenti messo in atto negli Stati membri e nell'UE mediante il suo nuovo strumento SURE 2 e grazie alla flessibilità senza precedenti nell'uso dei fondi della politica di coesione nell'ambito dell'Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus 3 . Le prospettive economiche dipendono in modo determinante dall'evoluzione della pandemia e dalle restrizioni all'attività economica per contenerla. Il sostegno delle politiche a livello nazionale e dell'UE sarà fondamentale per la ripresa. Al riguardo, le prospettive di crescita e di occupazione sono destinate a ricevere uno stimolo positivo dall'accordo raggiunto il 21 luglio 2020 dal Consiglio europeo sul prossimo quadro finanziario pluriennale e su "Next Generation EU". A livello di Unione e di Stati membri occorre ora sfruttare al meglio questo accordo storico.

La risposta dell'Unione è stata decisiva. Sono in corso i negoziati tra il Parlamento europeo e il Consiglio sul prossimo quadro finanziario pluriennale e sul nuovo strumento Next Generation EU, così da finalizzare con urgenza i lavori su tutti gli atti legislativi entro il 1º gennaio 2021, in modo che i programmi siano operativi in tempo. La piena mobilitazione della potenza di fuoco del bilancio dell'UE è fondamentale per una ripresa rapida e duratura. È fondamentale che, una volta adottata dal Consiglio, la decisione sulle risorse proprie sia approvata da tutti gli Stati membri conformemente alle rispettive norme costituzionali prima che la Commissione possa iniziare ad assumere prestiti sul mercato per finanziare i programmi di Next Generation EU. La rapida messa in atto di Next Generation EU dipende pertanto in modo determinante da questa tempestiva approvazione.

Il dispositivo per la ripresa e la resilienza, che apporterà un sostegno finanziario senza precedenti di 672,5 miliardi di EUR in prestiti e sovvenzioni, sarà uno dei principali strumenti per la ripresa. Il sostegno si concentrerà nei primi anni, che sono cruciali per la ripresa. Gli Stati membri includeranno nel loro piano per la ripresa e la resilienza il programma nazionale di riforme e investimenti elaborato in linea con gli obiettivi delle politiche dell'UE e incentrato sulla transizione verde e digitale. Il dispositivo sosterrà gli sforzi degli Stati membri volti a rafforzare efficacemente la loro resilienza sociale ed economica, e quindi il potenziale di crescita e la creazione di posti di lavoro delle rispettive economie, sostenendo in tal modo gli obiettivi dell'UE.

Il dispositivo per la ripresa e la resilienza è il simbolo della determinazione dell'UE ad affrontare le sfide con un approccio comune. Preservare il funzionamento del mercato unico è stato fondamentale per rilanciare la ripresa, garantire la concorrenza leale ed evitare perturbazioni delle catene del valore transfrontaliere e della libera circolazione dei lavoratori e delle merci. Consentirà di promuovere una convergenza verso l'alto del tenore di vita evitando di falsare le condizioni di parità economica. L'efficace attuazione di Next Generation EU può generare un 2 % supplementare di prodotto interno lordo entro il 2024 e creare 2 milioni di posti di lavoro, tra l'altro accelerando la transizione verde e digitale 4 . Secondo le stime, con il tempo la crescita supplementare consentirà l'autofinanziamento del dispositivo per la ripresa e la resilienza, grazie alle maggiori attività e alle entrate fiscali supplementari generate per gli Stati membri e l'UE.

Queste misure di intervento adottate dall'UE devono essere attuate il più rapidamente possibile. Sebbene l'accordo sul pacchetto per la ripresa contribuisca a limitare l'incertezza, la sua attuazione efficace nei prossimi anni è fondamentale per sostenere la ripresa. La priorità immediata è che l'Unione collabori con gli Stati membri per realizzare progressi decisivi nella definizione delle giuste priorità di riforma e di investimento in linea con gli obiettivi europei, per poi garantirne l'effettiva attuazione.

II.Il dispositivo per la ripresa e la resilienza: realizzare l'obiettivo dell'UE della sostenibilità competitiva

Il dispositivo per la ripresa e la resilienza affonda le sue radici nell'obiettivo dell'UE di conseguire una sostenibilità e una coesione competitive mediante una nuova strategia di crescita: il Green Deal europeo. Il passaggio a un modello economico sostenibile e inclusivo, reso possibile da una più ampia diffusione e adozione di tecnologie digitali e pulite, può fare dell'Europa un leader nel processo di trasformazione. Piuttosto che segnare una discontinuità rispetto ai programmi pre-COVID‑19, il dispositivo per la ripresa e la resilienza dovrebbe accelerare l'azione per affrontare le sfide preesistenti, evitando allo stesso tempo nuove battute d'arresto dovute alla crisi. Le quattro dimensioni della sostenibilità ambientale, della produttività, dell'equità e della stabilità macroeconomica individuate nella strategia annuale per la crescita sostenibile 2020 dovrebbero rimanere i principi guida su cui dovranno basarsi i piani per la ripresa e la resilienza degli Stati membri. Queste priorità sono al centro del semestre europeo e garantiscono che il nuovo programma per la crescita consenta di realizzare il meglio per le persone e il pianeta.

La sostenibilità competitiva e la resilienza sono due facce della stessa medaglia, come messo in evidenza dalla crisi della COVID‑19. La resilienza è la capacità non solo di resistere alle sfide e farvi fronte, ma anche di attraversare le transizioni in modo sostenibile, giusto e democratico 5 . I paesi dell'UE e i settori meno resilienti hanno avuto più difficoltà a far fronte alla crisi e a reagire. Senza una risposta adeguata, ne risentiranno i loro risultati economici e sociali negli anni e nei decenni a venire. Le differenze di resilienza nell'UE incidono anche sulla coesione sociale, economica e territoriale, nonché sulla convergenza all'interno della zona euro e sull'efficacia della politica monetaria unica. Fornendo un sostegno finanziario su vasta scala per gli investimenti pubblici e le riforme, e promuovendo allo stesso tempo la coesione e la convergenza, il dispositivo per la ripresa e la resilienza renderà le economie e le società degli Stati membri più resilienti e meglio preparate per il futuro. È inoltre necessario rafforzare la resilienza di alcune catene di approvvigionamento critiche, in particolare nei settori più esposti agli shock esterni.

Il dispositivo per la ripresa e la resilienza contribuirà a riparare i danni causati dalla crisi e a preparare un futuro migliore per le prossime generazioni. Il maggior debito generato oggi è un mezzo immediato per affrontare le sfide che si porranno alle generazioni future. I massicci investimenti necessari per rilanciare l'economia devono alleggerire l'onere che graverà sulle loro spalle, non appesantirlo. Per questo motivo il dispositivo per la ripresa e la resilienza deve guidare e costruire un'Europa più sostenibile, resiliente e più equa per la prossima generazione, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

La lotta contro la crisi climatica e ambientale è la sfida principale del nostro tempo e offre l'opportunità di rilanciare le nostre economie in modo sostenibile. È richiesta un'azione urgente e sostenuta da parte di tutti gli attori nella società per preservare la salute, la prosperità e il benessere delle persone in Europa e nel mondo. Il Green Deal europeo è il nostro impegno politico e la nostra risposta a questa sfida. È anche la strategia di crescita dell'Europa, che mira a trasformare l'UE in una società equa e prospera con un'economia efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva. La risposta economica alla crisi della COVID‑19 offre un'opportunità unica per accelerare la transizione verde. Per superare questa crisi saranno necessari investimenti massicci e riforme significative che saranno sostenuti in larga misura dal dispositivo dell'UE per la ripresa e la resilienza. Per realizzare la transizione verde sono necessarie riforme per orientare gli investimenti pubblici e privati verso azioni in materia di clima e ambiente, nonché profonde trasformazioni delle nostre diverse politiche. Pertanto oltre a riparare i danni a breve termine causati dalla crisi, i nostri strumenti per la ripresa devono mettere l'economia sulla buona strada verso una crescita e un'occupazione sostenibili a lungo termine, al fine di conseguire la neutralità climatica entro il 2050 e di dissociare la crescita economica dall'uso delle risorse. Ciò offre un'opportunità essenziale per modernizzare i modelli industriali tradizionali e investire in tecnologie verdi innovative e in infrastrutture più sostenibili e digitali, accelerando in tal modo la transizione verso un'Europa più sostenibile, resiliente e inclusiva. Inoltre, dato che i consumi privati rappresentano oltre la metà del prodotto interno lordo dell'UE, la promozione di modelli di consumo più sostenibili sarà un fattore chiave di questa trasformazione.

La transizione digitale è fondamentale per rafforzare la resilienza sociale ed economica dell'UE e degli Stati membri, il loro potenziale di crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro. La pandemia di COVID‑19 ha accelerato le tendenze verso la trasformazione digitale: gli Stati membri hanno adottato misure per rafforzare le infrastrutture digitali, hanno assicurato la didattica online o hanno sostenuto le PMI nei loro sforzi di digitalizzazione. Tuttavia la crisi ha anche evidenziato carenze e vulnerabilità. Persistono divergenze per quanto riguarda la digitalizzazione delle economie e delle società. Gli ostacoli residui e l'accesso non uniforme alle infrastrutture continuano a rallentare i progressi e l'Europa continua a dipendere in larga misura da altre regioni per molte capacità o servizi digitali fondamentali. Muovendo dalle competenze scientifiche e tecnologiche dell'Europa, lo sviluppo di una strategia di ricerca, innovazione e diffusione trasformativa e orientata al futuro è l'unico strumento per garantire la crescita della produttività e la competitività dell'Europa e pertanto per salvaguardarne la sovranità tecnologica, un aspetto fondamentale della sua autonomia strategica aperta.

La pandemia di COVID‑19 ha evidenziato l'urgente necessità di affrontare annosi problemi che minano l'equità sociale. Si possono citare la preparazione e la resilienza dei sistemi sanitari e di protezione sociale nazionali, la parità di accesso a servizi sanitari di qualità e a prezzi accessibili, i sistemi di assistenza a lungo termine e di cura dell'infanzia, i cambiamenti demografici, la globalizzazione o la transizione digitale e verde. Le sfide da affrontare interessano ambiti quali l'occupazione, le competenze, la salute, l'istruzione, in particolare la lotta contro le crescenti disuguaglianze e il sostegno a coloro che sono stati più duramente colpiti dalla crisi, come le giovani generazioni, le donne e i gruppi vulnerabili. La pandemia di COVID‑19 ha anche dimostrato la necessità di creare un contesto imprenditoriale più equo e sostenibile e di ripensare le condizioni di lavoro in molti settori. Il prolungato confinamento ha stimolato i servizi online e il commercio elettronico, una tendenza che probabilmente continuerà. Tuttavia l'ambiente online è attualmente dominato da pochi grandi operatori, con un crescente potere di mercato e basi imponibili mobili, situazione questa che a volte va a scapito della capacità di molte imprese europee più piccole di avviare l'attività e di espandersi in tutto il mercato unico. Occorre prestare particolare attenzione al sostegno ai settori che hanno un ruolo fondamentale per le nostre democrazie, in particolare il settore dei media, al quale il sostegno dovrebbe essere dato in modo da rispettarne e promuoverne la libertà e il pluralismo. È inoltre necessario sostenere le regioni, i settori industriali e i lavoratori più toccati dalla transizione verde e attenuarne gli effetti socioeconomici, per garantire pari ed eque opportunità ai cittadini e alle imprese.

Dopo la crisi finanziaria ed economica del 2008 l'Unione economica e monetaria è molto più solida di fronte alle crisi, ma nuove sfide emergono per la stabilità macroeconomica. La crisi della COVID‑19 è molto diversa dalla crisi finanziaria del 2008; genera effetti negativi diretti sull'attività economica e comporta potenziali ripercussioni sulla stabilità macroeconomica che devono essere affrontate con un'azione rapida e determinata. Gli squilibri esistenti rischiano di aggravarsi ed emergono nuovi squilibri. La priorità immediata è pertanto promuovere una ripresa resiliente. Saranno necessari un monitoraggio e una vigilanza continui e gli Stati membri dovrebbero affrontare gli squilibri emergenti mediante riforme che rafforzino la resilienza economica e sociale. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà i mezzi per aiutare gli Stati membri a far fronte alle sfide economiche e sociali che si trovano ad affrontare. Gli Stati membri dovrebbero continuare a fare un uso corretto della flessibilità di bilancio nel 2021 per sostenere l'economia. Le finanze pubbliche saranno chiamate a fornire incentivi per una crescita sostenibile e inclusiva, garantendo la stabilità economica e la capacità di sostenere la domanda e di fornire assistenza nei momenti di bisogno. La pandemia di COVID‑19 mette a dura prova l'attività economica, con ripercussioni negative sul debito pubblico e privato. Quando le condizioni economiche lo consentiranno, occorrerà perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio prudenti a medio termine, promuovendo allo stesso tempo gli investimenti, la duplice transizione e l'inclusione sociale.

La sostenibilità competitiva richiede apertura e un mercato unico forte. La partecipazione di portatori di interessi e investitori privati è necessaria per garantire il successo dell'attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Il denaro pubblico non dovrebbe sostituire o escludere gli investitori privati, ma integrare e orientare gli investimenti privati laddove necessario, ossia laddove carenze sistemiche, fallimenti del mercato o danni causati dalla pandemia di COVID19 e dalla conseguente crisi economica rendano impossibile per il mercato da solo riprendersi e conseguire gli obiettivi delle politiche. Per promuovere l'innovazione e accelerare la ripresa è necessario salvaguardare le condizioni di parità nel mercato unico.

III.Principi fondamentali alla base dei piani per la ripresa e la resilienza: definizione delle priorità per gli Stati membri

Il semestre europeo fornisce un quadro consolidato per il coordinamento delle politiche economiche e occupazionali per guidare l'Unione e gli Stati membri nelle sfide della ripresa e della duplice transizione. I piani per la ripresa e la resilienza degli Stati membri dovrebbero affrontare efficacemente le sfide politiche delineate nelle raccomandazioni specifiche per paese adottate dal Consiglio. Sarà nell'interesse comune far fronte in parallelo ai bisogni di riforma e di investimenti; occorre che entrambi vadano di pari passo per ottenere un effetto sinergico.

I piani per la ripresa e la resilienza dovranno rispecchiare le sfide specifiche per paese ed essere allineati alle priorità dell'UE. Sono incluse le raccomandazioni specifiche per paese rivolte agli Stati membri negli ultimi anni e in particolare nei cicli del semestre 2019 e 2020. Nel tradurre tali raccomandazioni in riforme e investimenti specifici, gli Stati membri dovrebbero concentrarsi sulle sfide e sulle priorità che produrranno l'impatto più duraturo e rafforzeranno il potenziale di crescita, la creazione di posti di lavoro, i sistemi sanitari, la resilienza economica e sociale e la coesione regionale dello Stato membro. Al tempo stesso le riforme e gli investimenti dovranno rispettare il principio "non nuocere", utilizzando per quanto possibile come riferimento il regolamento dell'UE sulla tassonomia 6 .

Transizione verde

Tutti i piani nazionali di ripresa e resilienza dovranno concentrarsi fortemente sia sulle riforme che sugli investimenti a sostegno della transizione verde. Per rispettare l'impegno del Consiglio europeo di conseguire un obiettivo del 30 % per l'integrazione delle questioni climatiche sia per il quadro finanziario pluriennale che per Next Generation EU, ciascun piano per la ripresa e la resilienza dovrà includere almeno un 37 % di spesa per il clima.

L'Europa punta alla neutralità climatica entro il 2050 e dovrà aumentare in misura significativa il suo obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per il 2030. Per realizzare l'ambizioso obiettivo in materia di clima di ridurre le emissioni del 55 % nel 2030 rispetto ai livelli del 1990, gli Stati membri dovranno presentare riforme e investimenti a sostegno della transizione verde nei settori dell'energia, dei trasporti, della decarbonizzazione dell'industria, dell'economia circolare, della gestione delle risorse idriche e della biodiversità, ossia in settori in linea con i principali settori di investimento individuati nel contesto del semestre europeo. A tal fine, gli Stati membri dovrebbero basarsi sul piano nazionale per l'energia e il clima, in cui definiscono il contributo nazionale agli obiettivi collettivi dell'UE in materia di clima ed energia, e delineare le riforme e gli investimenti che intendono attuare nel periodo 2021-2030 per conseguirli. Nell'ottobre di quest'anno la Commissione presenterà la valutazione individuale del piano nazionale per l'energia e il clima di ciascuno Stato membro, che fornirà importanti orientamenti sui quali gli Stati membri potranno basarsi per la preparazione del piano per la ripresa e la resilienza.

Gli Stati membri dovrebbero accelerare la riduzione delle emissioni mediante la rapida diffusione delle energie rinnovabili e dell'idrogeno e più ampi interventi in materia di efficienza energetica degli edifici. Nel quadro del piano per la ripresa e la resilienza gli Stati membri dovrebbero concentrarsi sui progetti più maturi e innovativi per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili. I programmi di ristrutturazione degli edifici saranno essenziali per sostenere la ripresa economica, grazie alla creazione di posti di lavoro nel settore delle costruzioni, risparmi sulle bollette energetiche, condizioni di vita più sane e la riduzione della povertà energetica. La Commissione sosterrà diversi sforzi volti a migliorare la ristrutturazione degli edifici con l'obiettivo di almeno raddoppiare il tasso annuo di ristrutturazione del parco immobiliare esistente, in particolare mediante l'iniziativa "Ondata di ristrutturazioni". Questi investimenti dovrebbero essere accompagnati da riforme della normativa necessarie per consentire detti investimenti e renderli sostenibili.

Gli investimenti nella mobilità sostenibile possono dare anch'essi un forte sostegno alla ripresa. Le misure riguardanti i trasporti possono portare a riduzioni significative delle emissioni di gas a effetto serra e migliorare la qualità dell'aria, promuovendo allo stesso tempo la crescita della produttività. Nell'elaborare il piano nazionale di ripresa e resilienza, gli Stati membri dovrebbero prendere in considerazione misure quali gli investimenti in trasporti pubblici e infrastrutture che sostengono il passaggio a una mobilità più sostenibile e intelligente, comprese reti multimodali europee senza soluzione di continuità ed efficienti, nonché il potenziamento delle reti transeuropee di trasporto passeggeri e merci. Essenziali per raggiungere questo obiettivo sono anche le riforme e gli investimenti volti a stimolare la domanda di veicoli a basse e a zero emissioni e ad accelerare la realizzazione delle infrastrutture di ricarica e rifornimento. Questi interventi andrebbero integrati da investimenti nelle tecnologie e catene di valore energetiche a basse emissioni di carbonio, tra cui l'idrogeno o le batterie, e in infrastrutture energetiche sostenibili. Per accompagnare questa tendenza sarà particolarmente importante riformare gli incentivi ambientali offerti dalla tassazione dei veicoli e dei carburanti. La strategia della Commissione per una mobilità sostenibile e intelligente, che sarà adottata entro la fine del 2020, dettaglierà ulteriormente le opportunità nel settore dei trasporti.

Gli Stati membri dovrebbero inoltre adottare misure per promuovere un'economia più circolare, migliorare le infrastrutture ambientali e proteggere e ripristinare la biodiversità. L'economia circolare crea posti di lavoro locali e sostenibili grazie alla prevenzione, al riutilizzo, alla riparazione, alla rigenerazione e al riciclaggio dei rifiuti. Accresce la resilienza e l'autonomia strategica aperta dell'UE grazie allo sviluppo di modelli imprenditoriali innovativi che traggono impulso dalle tecnologie digitali per accrescere l'uso efficiente delle risorse e delle materie prime secondarie. Il miglioramento delle infrastrutture ambientali, in particolare per la gestione dei rifiuti e delle acque e la riduzione dell'inquinamento, protegge la salute e il benessere dei cittadini dai rischi e dagli impatti ambientali. Proteggere e ripristinare la biodiversità e gli ecosistemi naturali e garantire sistemi alimentari sostenibili è fondamentale per accrescere la capacità di assorbimento del carbonio, rafforzare la resilienza e prevenire la comparsa e la diffusione di future epidemie. Sarà anche possibile creare nuove opportunità economiche nelle zone rurali attraverso un uso più sostenibile del suolo.

Infine gli Stati membri dovranno tener conto della necessità di garantire una transizione giusta e socialmente equa in tutti i settori della politica verde. In altri termini, i piani nazionali di ripresa e resilienza dovrebbero in particolare essere elaborati in piena coerenza con i piani territoriali per una transizione giusta proposti nell'ambito del meccanismo per una transizione giusta.

Transizione digitale e produttività

Gli Stati membri dovrebbero garantire un elevato livello di ambizione in materia di transizione digitale nel quadro del piano per la ripresa e la resilienza. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza rappresenta un'opportunità unica per promuovere la trasformazione digitale di tutti i settori economici o sociali, compresi i servizi pubblici. Per garantirne l'effettiva attuazione, la Commissione propone che ciascun piano per la ripresa e la resilienza includa un livello minimo del 20 % di spesa relativa al digitale.

Gli Stati membri dovrebbero concentrarsi sulle riforme e sugli investimenti che migliorano la connettività. Si tratta, ad esempio, di promuovere ed agevolare la diffusione su vasta scala di reti ad altissima capacità, compresa la connettività 5G e Gigabit tra le famiglie nelle zone urbane e rurali e i grandi corridoi di trasporto, in linea con gli obiettivi dell'UE in materia di connettività 5G e Gigabit per il 2025. Questi investimenti sono importanti per colmare il divario digitale, evitando allo stesso tempo l'esclusione degli investimenti privati in assenza di fallimenti del mercato. Come indicato in Next Generation EU, la rapida diffusione di reti ad altissima capacità, compresi il 5G e la fibra, avrà ricadute positive sull'intera società, tra cui la fornitura di una larghezza di banda e di una copertura adeguate per i settori essenziali per la ripresa e la resilienza, come l'agricoltura, i trasporti, la sanità e l'istruzione. Contribuirà inoltre a rafforzare l'autonomia strategica aperta dell'Europa, sfruttando allo stesso tempo i vantaggi di un'economia aperta, fornendo sostegno alla realizzazione delle infrastrutture necessarie per le applicazioni e i processi futuri.

Lo sviluppo delle competenze digitali a tutti i livelli è una condizione indispensabile per garantire che tutti gli europei possano partecipare alla società e trarre beneficio dalla transizione digitale. Saranno necessarie riforme in materia di istruzione di base e superiore, di competenze e apprendimento permanente per sostenere un mercato del lavoro in transizione, e occorrerà sviluppare e applicare tecnologie digitali fondamentali per plasmare il futuro digitale dell'Europa. Per evitare il divario digitale bisognerà sostenere la parità di accesso alle infrastrutture, alle apparecchiature e alle competenze digitali. La trasformazione della pubblica amministrazione, ivi inclusa la digitalizzazione dei sistemi giudiziari, con l'utilizzo di strumenti digitali di nuova generazione migliorerà i processi amministrativi e faciliterà l'interazione online con i cittadini e le imprese. La digitalizzazione delle imprese dovrebbe essere accelerata mediante l'adozione sostenibile di soluzioni digitali e una trasformazione digitale resiliente agli attacchi informatici in tutti i settori. Lo sviluppo di soluzioni digitali sarà uno dei motori chiave della transizione verde.

I piani per la ripresa e la resilienza dovrebbero anche incentrarsi sulla creazione e sullo sviluppo di capacità digitali all'avanguardia. Le riforme e gli investimenti per promuovere l'intelligenza artificiale, il calcolo ad alte prestazioni, la cibersicurezza, le tecnologie e infrastrutture quantistiche, la connettività sicura, la microelettronica e i componenti elettronici, le infrastrutture e i servizi cloud, i servizi spaziali o la blockchain rappresentano un'opportunità unica per accrescere la produttività a lungo termine e assicurano la leadership europea in tali settori competitivi a livello mondiale. Per rafforzare l'autonomia strategica aperta dell'UE, il dispositivo per la ripresa e la resilienza può aiutare gli Stati membri a intraprendere investimenti e riforme in questi settori chiave delle loro economie.

Equità

Il processo di ripresa e di transizione deve essere equo per tutti gli europei per prevenire le crescenti disuguaglianze, assicurarsi il sostegno di tutte le componenti della società e contribuire alla coesione sociale, economica e territoriale. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza aiuterà gli Stati membri ad affrontare le sfide strutturali evidenziate già da anni nel quadro del semestre europeo e che sono state amplificate dalla crisi della COVID‑19. Sebbene i regimi di riduzione dell'orario lavorativo abbiano contribuito a contenere l'impatto della crisi sull'occupazione, le condizioni del mercato del lavoro si stanno deteriorando e la disoccupazione è destinata ad aumentare drammaticamente in diversi settori e parti d'Europa. Occorre prestare particolare attenzione alla situazione dei giovani. Va compiuto ogni sforzo per evitare che si consolidino la disoccupazione e l'esclusione sociale e per facilitare l'adeguamento del mercato del lavoro richiesto dalla transizione verde e digitale. Sarà inoltre importante promuovere la convergenza e migliorare la resilienza delle regioni, in particolare per ridurre le disparità territoriali.

Alla luce del pilastro europeo dei diritti sociali, gli Stati membri dovrebbero adottare misure per garantire parità di opportunità, un'istruzione inclusiva, condizioni di lavoro eque e una protezione sociale adeguata. Insieme ai cambiamenti demografici, la transizione verde e digitale impone un ripensamento dei sistemi di protezione sociale e dei mercati del lavoro odierni. Oltre ai giovani, la crisi ha colpito in modo sproporzionato le donne e i gruppi svantaggiati, come le persone scarsamente qualificate, le persone con disabilità e le persone appartenenti a minoranze razziali o etniche. Saranno richiesti notevoli sforzi per facilitarne l'accesso al mercato del lavoro, ad esempio affrontando la segmentazione del mercato del lavoro in molti Stati membri, potenziando le politiche attive del mercato del lavoro, ma anche aumentando l'inclusività dei sistemi di istruzione. A tale riguardo, la parità di accesso a un'istruzione e a una formazione di qualità per i gruppi svantaggiati è particolarmente importante per compensare il fatto che il contesto socioeconomico è attualmente il principale fattore determinante dei risultati scolastici dei bambini e dei giovani.

Varie forme di disuguaglianza limitano la crescita e la coesione sociale. Sarà sempre più importante garantire la parità di accesso all'istruzione, un'assistenza sanitaria di qualità e rafforzare l'assistenza a lungo termine, anche perché il pieno impatto della COVID‑19 sulla sanità pubblica è destinato a persistere per anni. Garantendo la prestazione di un'assistenza sanitaria di alta qualità, fiscalmente solida, a prezzi abbordabili e accessibile si contribuirà a una società sana e resiliente e si garantirà una forza lavoro produttiva. È inoltre necessario affrontare il persistere di un elevato divario occupazionale e retributivo tra uomini e donne. A tale riguardo è fondamentale fornire un sostegno adeguato a politiche efficaci in materia di equilibrio tra attività professionale e vita familiare, garantire l'accesso a servizi di cura dell'infanzia di qualità, prevedere regimi di sostegno al reddito, attuare riforme dei sistemi fiscali e previdenziali a sostegno della creazione di posti di lavoro di qualità e ridurre i disincentivi al lavoro. Le riforme del sistema di protezione sociale possono ridurre dette disuguaglianze, al pari delle riforme del sistema fiscale, ad esempio spostando il carico fiscale dal lavoro verso imposte meno distorsive.

Stabilità macroeconomica

In un contesto di attivazione della clausola di salvaguardia generale, nel 2021 gli Stati membri dovrebbero continuare a prestare un sostegno di bilancio mirato e temporaneo, preservando allo stesso tempo la sostenibilità di bilancio a medio termine. Dovrebbero passare gradualmente da una risposta protettiva all'emergenza a misure che facilitino la riallocazione delle risorse e sostengano la ripresa. Qualora le condizioni economiche lo consentano, le politiche di bilancio dovrebbero mirare a ripristinare posizioni di bilancio prudenti a medio termine e a garantire la sostenibilità del debito, potenziando allo stesso tempo gli investimenti. Nel tempo sarà importante ricostituire le riserve di bilancio per prepararsi alle crisi future. L'attivazione della clausola di salvaguardia generale non sospende le procedure del patto di stabilità e crescita.

Migliorare la qualità delle finanze pubbliche sarà importante per stimolare il potenziale di crescita e sostenere la trasformazione economica. Visti i pacchetti di misure di bilancio senza precedenti adottati dagli Stati membri e il conseguente ruolo più incisivo svolto dal settore pubblico nell'economia, è particolarmente importante che le amministrazioni pubbliche siano efficaci ed efficienti. Nella prospettiva a lungo termine, gli Stati membri che garantiscono una sana gestione delle finanze pubbliche si riprenderanno più velocemente dalla crisi. La spesa pubblica dovrà sostenere la transizione verde e digitale, anche attraverso appalti pubblici verdi e digitali e bilanci verdi. Inoltre, la fissazione del prezzo del carbonio e la tassazione ambientale costituiranno importanti strumenti ambientali e fiscali per attuare la transizione verde. L'aumento dei finanziamenti privati avrà un ruolo fondamentale facendo da effetto leva per i fondi pubblici mobilitati per la ripresa, ad esempio approfondendo ulteriormente l'Unione dei mercati dei capitali, i mercati dei capitali locali e la finanza sostenibile.

Sono necessarie misure adeguate per garantire un'evoluzione ordinata del debito privato. La crisi della COVID‑19 ha pesanti ripercussioni sull'occupazione e sulla redditività del settore delle imprese. Il debito privato è in aumento e peggiorano le prospettive di rimborso tempestivo del debito. In tale contesto sarà importante creare le condizioni giuste per garantire mezzi di ricorso rapidi ed efficaci, anche per quanto riguarda i regimi di insolvenza, garantendo allo stesso tempo che i prestiti alle imprese e alle famiglie continuino a essere in linea con le migliori pratiche concordate tra il settore finanziario, i consumatori e le imprese.

IV.Promuovere le riforme e gli investimenti a sostegno di una ripresa solida: iniziative faro europee

Anche se i piani saranno il riflesso della situazione specifica di ciascuno Stato membro, vi sono alcune sfide comuni che richiedono investimenti e riforme coordinati. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza rappresenta un'opportunità per creare iniziative faro europee con benefici tangibili per l'economia e i cittadini di tutta l'UE. Queste iniziative faro dovrebbero affrontare questioni comuni a tutti gli Stati membri, che necessitano di investimenti significativi, creano posti di lavoro e crescita e sono necessarie per la duplice transizione. La Commissione incoraggia vivamente gli Stati membri a includere nel loro piano per la ripresa e la resilienza investimenti e riforme nei settori elencati di seguito. Il perseguimento di queste iniziative garantirà il successo della ripresa dell'Europa; farà dell'Europa un continente digitale e più verde e aumenterà la coesione tra gli Stati membri.

1.Power up (premere sull'acceleratore): occorre anticipare la diffusione delle tecnologie pulite e adeguate alle esigenze del futuro e andrebbero accelerati lo sviluppo e l'uso delle energie rinnovabili e la loro integrazione mediante la modernizzazione delle reti e un'accresciuta interconnettività. L'iniziativa faro getterà le basi per i mercati guida dell'idrogeno in Europa e per le relative infrastrutture. Mira a sostenere la generazione e l'integrazione settoriale di quasi il 40 % dei 500 GW di produzione di energia rinnovabile necessari entro il 2030, a sostenere l'installazione di 6 GW di capacità di elettrolizzatori e la produzione e il trasporto di 1 milione di tonnellate di idrogeno rinnovabile in tutta l'UE entro il 2025.

2.Renovate (ristrutturare): migliorare l'efficienza energetica e delle risorse degli edifici pubblici e privati contribuirà in modo sostanziale al conseguimento degli obiettivi climatici dell'UE, creerà un gran numero di posti di lavoro a livello locale in tutti gli Stati membri e promuoverà lo sviluppo digitale mediante la domotica e i sistemi di misurazione intelligenti. Entro il 2025 contribuirà a raddoppiare il tasso di ristrutturazione e a promuovere le ristrutturazioni profonde.

3.Recharge and refuel (ricaricare e rifornire): promuovendo tecnologie pulite adeguate alle esigenze del futuro per accelerare l'uso di sistemi di trasporto sostenibili, accessibili e intelligenti, stazioni di ricarica e rifornimento e l'ampliamento dei trasporti pubblici, le città e le regioni europee saranno rese più pulite, sarà accelerata la transizione industriale e si contribuirà al conseguimento degli obiettivi climatici di Parigi. Entro il 2025 l'iniziativa faro mirerà a costruire un milione di punti di ricarica sui tre milioni necessari nel 2030 e metà delle 1 000 stazioni di idrogeno necessarie.

4.Connect (connettere): i cittadini e le imprese in Europa dovrebbero avere accesso a servizi a banda larga rapidi. Attualmente solo il 44 % delle famiglie ha accesso a reti ad altissima capacità, in grado di fornire almeno connettività Gigabit, con una copertura notevolmente ridotta nelle zone rurali. La veloce diffusione dei servizi rapidi a banda larga a tutte le regioni e a tutte le famiglie, comprese le reti in fibra e 5G, nonché lo sviluppo della comunicazione mediante crittografia quantistica, sarà essenziale per garantire la più ampia copertura territoriale possibile nelle zone non servite dal mercato, preservando allo stesso tempo l'autonomia strategica aperta dell'UE. Mentre le aree urbane e i principali assi di trasporto terrestre dovrebbero essere coperti più rapidamente mediante finanziamenti privati, il dispositivo per la ripresa e la resilienza dovrebbe garantire entro il 2025 la copertura 5G ininterrotta più ampia possibile per tutte le zone.

5.Modernise (modernizzare): l'identità europea e i principali servizi pubblici digitali dovrebbero essere modernizzati e accessibili a tutti. L'identificazione e l'autenticazione elettroniche sicure e a livello dell'UE nei rapporti con governi e privati e l'accesso ai loro servizi forniranno ai cittadini il controllo della loro identità e dei loro dati online e consentiranno l'accesso ai servizi digitali online. La digitalizzazione della pubblica amministrazione e dei servizi pubblici aumenterà l'efficacia di entrambi, ivi compreso il sistema giudiziario e sanitario. Entro il 2025 gli Stati membri dovrebbero garantire il rilascio dell'identità digitale europea (e-ID) e le pubbliche amministrazioni dovrebbero fornire servizi pubblici digitali interoperabili, personalizzati e di facile utilizzo.

6.Scale-up (espandere): la transizione digitale dell'UE dipende dall'aumento delle capacità industriali europee di cloud di dati e dalla capacità di sviluppare i processori più potenti, all'avanguardia e sostenibili. Entro il 2025 l'iniziativa faro mirerà a raddoppiare la produzione di semiconduttori in Europa per produrre processori 10 volte più efficienti sotto il profilo energetico. Ciò consentirà, ad esempio, la rapida diffusione delle automobili connesse e il raddoppio della quota di imprese dell'UE che utilizzano servizi cloud avanzati e megadati (rispetto al 16 % di oggi).

7.Reskill and upskill (riqualificare e aggiornare le competenze): investimenti senza precedenti nella riqualificazione e nell'aggiornamento delle competenze sono fondamentali per sostenere le transizioni verde e digitale, rafforzare il potenziale di innovazione e di crescita, promuovere la resilienza economica e sociale e garantire un'occupazione di qualità e l'inclusione sociale. Gli investimenti e le riforme dovrebbero concentrarsi sulle competenze digitali e sull'istruzione e la formazione professionale per tutte le età. Nel 2019 il 42 % degli europei non possiede ancora almeno le competenze digitali di base. Entro il 2025 la percentuale di europei di età compresa tra i 16 e i 74 anni con competenze digitali di base dovrebbe aumentare fino a raggiungere il 70 %. I sistemi di istruzione devono essere ulteriormente adeguati alle sfide del 21º secolo. Gli Stati membri dovrebbero garantire un notevole incremento delle competenze digitali degli alunni, al fine di ridurre al di sotto del 15 % la percentuale di studenti di età compresa tra i 13 e i 14 anni che presentano risultati insufficienti in termini di alfabetizzazione informatica. Gli Stati membri dovrebbero prestare particolare attenzione ai gruppi svantaggiati, alle donne e in particolare ai giovani che entrano nel mercato del lavoro, creando opportunità di lavoro di qualità e sostenendo un'offerta adeguata di posti di apprendistato e rafforzando l'istruzione e la formazione professionale. Entro il 2025 almeno quattro laureati su cinque dovrebbero essere occupati e tre su cinque dovrebbero beneficiare di una formazione sul posto di lavoro.

Creare le giuste condizioni per la rapida attuazione dei progetti di investimento è fondamentale per rendere operativo in tempi brevi il sostegno alla ripresa. La priorità fondamentale per una rapida realizzazione degli investimenti è individuare le strozzature esistenti negli Stati membri e a livello dell'UE e analizzarne le cause. Gli ostacoli che possono comportare rischi per i progetti di investimento assumono molte forme: dagli oneri amministrativi all'avvio di un'impresa alle carenze di competenze, dalla tassazione elevata o complessa all'evasione fiscale, alla legislazione settoriale restrittiva, alla lunghezza dei procedimenti giudiziari. Il successo dell'attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza dipende dall'efficace rimozione degli ostacoli agli investimenti e dal miglioramento del contesto imprenditoriale. Ancora una volta ciò sottolinea l'importanza di sostenere le politiche di investimento con riforme strutturali complementari.

Gli Stati membri dovrebbero concentrarsi sugli investimenti a beneficio del mercato unico. I progetti transfrontalieri e multipaese sono essenziali per promuovere determinati tipi di investimenti, ad esempio gli interconnettori energetici o le reti di trasporto, o progetti digitali e verdi orientati al futuro, che creeranno benefici tangibili per il mercato unico. La Commissione avrà un ruolo attivo nel garantire che i progetti multipaese siano aperti a tutti gli Stati membri interessati, per massimizzare il loro potenziale di integrazione delle catene del valore, rafforzare la resilienza degli ecosistemi industriali e approfondire il mercato unico, in linea con gli obiettivi di coesione economica, sociale e territoriale perseguiti dal dispositivo. I progetti transfrontalieri e multipaese, in particolare quelli che coinvolgono altri programmi dell'UE, trarrebbero vantaggio da un coordinamento efficiente, che la Commissione è pronta a fornire. Molti di questi progetti rafforzeranno inoltre l'autonomia strategica dell'economia europea.

Gli Stati membri devono potenziare le capacità di assorbimento dei fondi UE a livello nazionale. A tal fine, dovrebbero concentrarsi sulle raccomandazioni specifiche per paese che sono importanti per agevolare l'attuazione delle riforme e i relativi investimenti. Il rispetto dello Stato di diritto e la buona governance, istituzioni efficaci, sistemi giudiziari indipendenti ed efficienti, amministrazioni pubbliche di qualità, solidi quadri anticorruzione, antiriciclaggio e antifrode, sistemi efficienti di aggiudicazione degli appalti pubblici, quadri efficaci in materia di insolvenza e sistemi fiscali efficienti sono fattori determinanti del contesto imprenditoriale di uno Stato membro. Tutti questi aspetti possono incidere sulle decisioni di investimento e sulla rapidità di avvio dei progetti di investimento da parte di tutti gli attori. Occorre anche accelerare i lavori a livello dell'UE sugli aspetti giuridici e procedurali per integrare gli sforzi degli Stati membri, in particolare per quanto riguarda la tutela degli interessi finanziari dell'Unione. La Commissione fornirà ulteriori orientamenti sulle azioni fondamentali che possono essere intraprese per garantire una rapida attuazione degli investimenti e assisterà gli Stati membri nell'attuazione dei piani per la ripresa e la resilienza mediante lo strumento di sostegno tecnico.

I fondi che gli Stati membri riceveranno nel quadro del dispositivo per la ripresa e la resilienza andranno ad aggiungersi ai finanziamenti che normalmente ricevono nell'ambito della politica di coesione dell'UE o da altre fonti dell'UE. Per garantire coerenza e realizzare sinergie, gli Stati membri potranno combinare i finanziamenti provenienti da diversi strumenti, purché non vi siano doppi finanziamenti e gli Stati membri indichino i vari contributi di finanziamento nei loro piani per la ripresa e la resilienza. Sarà importante che gli Stati membri istituiscano solidi meccanismi di coordinamento, sia per la fase di pianificazione che per quella di attuazione, e garantiscano un ampio dialogo con i portatori di interessi e i partner regionali, economici e sociali. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza può essere utilizzato anche per promuovere gli investimenti privati, ad esempio assieme a InvestEU o con le missioni e i partenariati di Orizzonte Europa. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza sarà particolarmente vantaggioso per i progetti gestiti a livello nazionale e di grandi dimensioni. Dato l'orizzonte temporale del 2023 per impegnare i fondi a titolo del dispositivo per la ripresa e la resilienza, gli Stati membri possono concentrarsi sui progetti che si trovano in una fase di preparazione piuttosto avanzata.

V.Riunire tutte le parti del semestre europeo per concentrarsi sulle riforme e sugli investimenti

Il semestre europeo e il nuovo dispositivo per la ripresa e la resilienza sono intrinsecamente collegati. La valutazione dei piani per la ripresa e la resilienza sarà attuata facendo riferimento alle raccomandazioni specifiche per paese. Poiché i termini previsti per il semestre europeo non coincideranno con quelli del dispositivo per la ripresa e la resilienza, è necessario adeguare temporaneamente il semestre europeo al lancio del dispositivo per la ripresa e la resilienza.

I piani per la ripresa e la resilienza diventeranno il principale documento di riferimento sulle iniziative politiche orientate al futuro degli Stati membri. Date le complementarità con il semestre europeo e al fine di razionalizzare il contenuto e il numero di documenti richiesti, gli Stati membri sono incoraggiati a presentare il programma nazionale di riforma e il piano per la ripresa e la resilienza in un unico documento integrato. Questo documento fornirà una panoramica delle riforme e degli investimenti che lo Stato membro intende intraprendere negli anni successivi in linea con gli obiettivi del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Per gli Stati membri che presentano il piano per la ripresa e la resilienza nel 2021, la Commissione accompagnerà le proposte di atti di esecuzione del Consiglio con documenti analitici che valuteranno il contenuto del piano per la ripresa e la resilienza. Nel 2021 detti documenti sostituiranno le relazioni per paese del semestre europeo. Il pacchetto di proposte di atti di esecuzione e le valutazioni per paese ricentrate saranno pubblicati in lotti scaglionati, in funzione della presentazione dei piani e del completamento delle valutazioni della Commissione.

Data la natura politica complessiva e orientata al futuro dei piani per la ripresa e la resilienza, non sarà necessario che la Commissione proponga nel 2021 raccomandazioni specifiche per paese per gli Stati membri che avranno presentato il piano. Nel 2021 la Commissione proporrà comunque raccomandazioni sulla situazione di bilancio degli Stati membri, come previsto dal patto di stabilità e crescita. L'attuazione delle riforme continuerà a essere monitorata sulla base delle raccomandazioni specifiche per paese degli anni precedenti.

La grave recessione economica causata dalla crisi della COVID‑19 comporterà il rischio di nuovi squilibri macroeconomici, in particolare a causa dell'aumento dell'indebitamento delle imprese e delle famiglie, squilibri che a loro volta possono ripercuotersi sul settore finanziario. La sorveglianza nel quadro delle procedure per gli squilibri macroeconomici nel prossimo ciclo dovrà pertanto concentrarsi su questi rischi in rapida apparizione. Questo tema sarà al centro della relazione sul meccanismo di allerta del novembre 2020. Assieme alla valutazione dei programmi di stabilità e convergenza che gli Stati membri devono presentare entro la fine di aprile 2021, la Commissione presenterà anche l'esame approfondito per valutare la situazione degli squilibri per gli Stati membri selezionati.

È attualmente in atto la sorveglianza post-programma per valutare la situazione economica, fiscale e finanziaria di Cipro, Irlanda, Spagna e Portogallo, al fine di individuare possibili rischi che pesano sulla loro capacità di rimborso. È anche prevista la presentazione di relazioni semestrali 7 . Nel caso della Grecia, la sorveglianza rafforzata è operativa dalla fine del programma di aggiustamento macroeconomico nell'agosto 2018. Considerata l'introduzione del dispositivo per la ripresa e la resilienza, sarà importante garantire la coerenza tra gli strumenti, ridurre al minimo gli oneri di rendicontazione ed evitare inutili duplicazioni, garantendo allo stesso tempo il rispetto dei diversi requisiti giuridici e istituzionali. La Commissione allineerà il più possibile le attività di rendicontazione, sia nell'ambito della sorveglianza post-programma che della sorveglianza rafforzata, al calendario semplificato del semestre europeo. A partire dall'autunno 2020 la Commissione pubblicherà a novembre e maggio le relazioni semestrali sulla sorveglianza post-programma e due delle relazioni trimestrali sulla Grecia nell'ambito dei più ampi pacchetti di sorveglianza economica e di bilancio.

VI.Conclusioni

Sarà fondamentale che gli Stati membri avviino quanto prima un ampio dialogo sulle politiche che coinvolga le parti sociali e tutti gli altri portatori di interessi al fine di preparare il piano per la ripresa e la resilienza. La titolarità nazionale sarà un prerequisito fondamentale per consentire un'attuazione efficace del dispositivo e garantire un successo duraturo a livello nazionale e credibilità a livello europeo. La Commissione è disposta e pronta, in stretta collaborazione con le autorità nazionali responsabili e i portatori di interessi, a fornire assistenza con attività di consultazione e sensibilizzazione a tutti i livelli nonché, se del caso, con il sostegno tecnico. La Commissione incoraggia gli Stati membri a interagire strettamente con i propri servizi per discutere il progetto di piano in una fase precoce. Per garantire la coerenza tra i piani, gli Stati membri riceveranno ulteriori orientamenti dai servizi della Commissione su come presentare al meglio il piano per la ripresa e la resilienza. Parallelamente la Commissione procederà a uno scambio di opinioni con il Parlamento europeo sulla situazione della ripresa nel quadro del regolare dialogo economico.

L'attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza è uno sforzo congiunto che si articola in numerose iniziative parallele. La Commissione invita il Parlamento europeo e il Consiglio ad adottare quanto prima l'atto legislativo in modo che il dispositivo diventi operativo a partire dal 1º gennaio 2021.

(1)

Previsioni economiche per l'Europa (Estate 2020), European Economy – Institutional Paper, 132 (luglio)

(2)

Regolamento (UE) 2020/672 del Consiglio, del 19 maggio 2020, che istituisce uno strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza (SURE) a seguito dell'epidemia di COVID‑19; 100 miliardi di EUR di assistenza finanziaria sotto forma di prestiti da fornire agli Stati membri che ne fanno richiesta.

(3)

CRII e CRII+, regolamento (UE) 2020/460 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 marzo 2020, e regolamento (UE) 2020/558, del 23 aprile 2020.

(4)

COM(2020) 456 final.

(5)

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio — Relazione di previsione strategica 2020: tracciare il percorso verso un'Europa più resiliente

(6)

Regolamento (UE) 2020/852.

(7)

 Regolamento (UE) n. 472/2013.

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