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Document 52002DC0700

Verso Un'unione ampliata - Documento di strategia e relazione della Commissione europea sui progressi fatti da ciascuno dei paesi candidati verso l'adesione {SEC (2002) 1400 - 1412}

/* COM/2002/0700 def. */

52002DC0700

Verso Un'unione ampliata - Documento di strategia e relazione della Commissione europea sui progressi fatti da ciascuno dei paesi candidati verso l'adesione {SEC (2002) 1400 - 1412} /* COM/2002/0700 def. */


VERSO UN'UNIONE AMPLIATA - Documento di strategia e relazione della Commissione europea sui progressi fatti da ciascuno dei paesi candidati verso l'adesione {SEC (2002) 1400 - 1412}

Indice

1. Contesto globale

1.1. L'Europa alla vigilia dell'ampliamento

1.2. La pubblica opinione e il processo di ampliamento

1.3. Preparativi per l'ampliamento a livello amministrativo

1.4. Criteri di Copenaghen

1.5. Rafforzare la capacità amministrativa e giudiziaria

1.6. I negoziati di adesione

1.6.1. Situazione attuale

1.6.2. Impegni

1.6.3. Regime transitorio

2. Progressi fatti dai paesi candidati verso la conformità con i criteri di adesione

2.1. Criteri politici

2.1.1. Situazione globale

2.1.2. Conclusioni

2.2. Criteri economici

2.2.1. Situazione globale

2.2.2. Conclusioni

2.3. Altri obblighi derivanti dall'adesione (compresa la capacità amministrativa)

2.3.1. Situazione globale

2.3.2. Conclusioni

2.4. Conclusioni e raccomandazioni generali

3. Completamento del processo

3.1. Conclusione dei negoziati

3.1.1. Quadro finanziario

3.1.2. Nuovo acquis e revisione dei capitoli

3.1.3. Capitolo "Altre questioni"

3.2. Versione definitiva del Trattato di Adesione

3.3. Partecipazione all'attività dell'Unione prima dell'adesione

3.4. Verifiche e misure di salvaguardia

3.5. Dopo l'ampliamento

3.5.1. Sviluppo istituzionale

3.5.2. L'UEM e l'euro

3.5.3. Schengen

3.5.4. Spazio economico europeo

4. Strategia di adesione riveduta per Bulgaria e Romania

4.1. Progressi fatti finora

4.2. Data indicativa

4.3. Tracciati per l'adesione

4.4. Assistenza preadesione

5. Rilanciare il processo di ampliamento per la Turchia

5.1. Rafforzare la strategia di preadesione

5.2. Sostegno finanziario supplementare

6. Conclusioni e raccomandazioni

allegato 1: Conclusioni delle relazioni periodiche

Bulgaria

Cipro

Repubblica ceca

Estonia

Ungheria

Lettonia

Lituania

Malta

Polonia

Romania

Slovacchia

Slovenia

Turchia

allegato 2: Capitolo "Altre questioni"

allegato 3: Convenzioni sui diritti umani

allegato 4: Progetti di gemellaggio

allegato 5: Valutazioni inter pares

allegato 6: Situazione dei negoziati

allegato 7: Principali indicatori statistici

1. CONTESTO GLOBALE

1.1. L'Europa alla vigilia dell'ampliamento

Oltre a consolidare ulteriormente l'unità del continente europeo, il prossimo ampliamento dell'Unione contribuirà a far regnare stabilmente pace e prosperità.

Nel 1993, il Consiglio europeo di Copenaghen ha prospettato un possibile ampliamento ai paesi dell'Europa centrale e orientale. L'UE ha varato in seguito un'ambiziosa strategia di preadesione su cui i candidati si sono basati fino ad oggi per preparare l'adesione.

Nell'intento di conformarsi ai criteri di adesione e di adottare il quadro normativo dell'UE, i candidati sono riusciti ad accelerare le riforme interne parallelamente ai preparativi per l'ingresso nell'UE. La solidarietà dimostrata quest'estate tra i membri attuali e futuri dell'UE durante le gravi inondazioni che hanno colpito l'Europa centrale e orientale denota inoltre un ravvicinamento tra i cittadini europei.

Oltre ad essere giustificato da argomenti storici e politici estremamente solidi, l'ampliamento comporterà notevoli vantaggi economici.

La stabilità politica comporta vantaggi per gli Stati membri attuali e futuri. Il consolidamento delle democrazie instaurate nell'Europa centrale e orientale è merito, in gran parte, delle popolazioni di questi paesi. La stabilità politica raggiunta dai paesi candidati nell'Europa centrale e orientale è imperniata su valori europei comuni, cioè democrazia, Stato di diritto, rispetto dei diritti umani e tutela delle minoranze. Sono stati eliminati i fattori di conflitto quali le questioni inerenti alle minoranze e i problemi frontalieri. Un contesto politico stabile è una conditio sine qua non per garantire una pace duratura, buone relazioni di vicinato e il buon funzionamento dell'economia.

I paesi candidati, i cui scambi commerciali si svolgono per metà o anche fino a due terzi con l'UE, avranno modo di migliorare il loro tenore di vita e la loro posizione concorrenziale nel mondo. Dopo la rapida espansione del commercio, che ha contribuito a sviluppare nuovi mercati e a promuovere gli investimenti, la piena integrazione che comporterà l'adesione e l'adozione di norme comuni nel mercato unico più vasto del mondo incentiveranno ulteriormente una crescita sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale.

La stabilità politica ed economica permetterà all'Unione ampliata di affrontare meglio le sfide globali. L'allargamento conferirà un maggior peso alle relazioni esterne dell'UE, in particolare alla definizione di una politica estera e di sicurezza comune. Intensificando la cooperazione tra Stati membri attuali e futuri, si renderà più efficace la lotta contro la criminalità internazionale e il terrorismo.

L'UE ampliata dovrà applicare, al di fuori delle sue frontiere, una nuova politica di vicinato che risulti vantaggiosa per tutti. L'attuale riflessione su una politica per un'Europa "più vasta" mira a definire un'impostazione più coerente dell'Unione ampliata nei confronti dei paesi limitrofi. La Commissione sta rivedendo la politica dell'UE nei confronti dei nuovi vicini per fugare qualsiasi timore circa l'ampliamento e fare in modo che il processo risulti vantaggioso, promuovendo, secondo le previsioni, ad esempio una crescita a livello commerciale ed economico. Grazie a questa nuova politica di prossimità, l'UE ampliata adotterà un atteggiamento di apertura e favorirà gli interessi e le attività comuni con i paesi limitrofi dei Balcani occidentali, dell'Europa orientale e del Mediterraneo.

I futuri Stati membri stanno dando un notevole contributo alle discussioni sul futuro dell'Europa nell'ambito della convenzione europea, che spiana la via alla prossima riforma istituzionale. La piena partecipazione dei paesi candidati ai lavori della convenzione, che sono fondamentali per l'avvenire del nostro continente, ha dimostrato incontestabilmente il valore aggiunto di un'Unione ampliata.

Dalla valutazione della Commissione di quest'anno relativa ai paesi candidati emergono tre indicazioni importanti:

* la strategia di preadesione dell'Unione ha dato ottimi risultati e la prospettiva dell'ampliamento ha notevolmente accelerato il processo di trasformazione nei paesi candidati;

* i negoziati di adesione, basati sui principi delle valutazioni individuali, della differenziazione e del riallineamento, potranno essere conclusi con la maggior parte dei candidati entro la fine del 2002. Proseguiranno inoltre i preparativi per l'ampliamento;

* l'ampliamento è un processo globale, che non terminerá con le prime adesioni. L'Unione europea manterrà un sostegno incondizionato ai preparativi per l'adesione dei candidati attuali che non siano in grado di partecipare alla prossima fase dell'ampliamento.

I candidati si sono notevolmente impegnati nel processo di ampliamento, prendendo importanti decisioni preparatorie a livello politico ed economico. Affinché l'integrazione risulti vantaggiosa per gli Stati membri futuri e attuali, occorre rispettare il calendario di ampliamento previsto salvaguardando però la qualità del processo di adesione.

Nell'interesse di tutte le parti in causa, la Commissione si augura che una soluzione globale permetta a Cipro di aderire all'Unione europea come entità riunificata. Come risulta dalle conclusioni del Consiglio europeo di Siviglia, l'Unione è disposta ad inserire nelle disposizioni di adesione una soluzione politica conforme ai principi che sottendono all'Unione europea. La Commissione si compiace del fatto che le Nazioni unite intendano continuare ad impegnarsi attivamente per risolvere la questione. Tutte le parti interessate dovrebbero collaborare per trovare una soluzione prima che si concludano i negoziati di adesione. Prendendo spunto dalle dichiarazioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite, la Commissione invita, in particolare, la Turchia a sostenere pienamente i tentativi di arrivare ad una soluzione globale entro la fine dell'anno. In tal caso, le modalità di adesione di Cipro potrebbero essere rivedute in funzione della soluzione globale e delle sue implicazioni per l'applicazione dell'acquis in tutta l'isola.

La Commissione, che continua a collaborare attivamente con tutte le parti interessate per cercare di risolvere il problema, ha proposto che l'Unione stanzi risorse ingenti per aiutare la parte settentrionale dell'isola a recuperare il ritardo e per facilitare la ricerca di una soluzione. La Commissione fa presente che, se non si troverà una soluzione, le decisioni prese in dicembre dal Consiglio europeo di Copenaghen si fonderanno sulle conclusioni del Consiglio europeo di Helsinki.

Nelle successive riunioni di Göteborg, Laeken e Siviglia, il Consiglio europeo ha ribadito che, se i negoziati e le riforme proseguiranno al ritmo attuale, l'Unione europea è disposta a concludere i negoziati con Cipro, Malta, Ungheria, Polonia, Repubblica slovacca, Lituania, Lettonia, Estonia, Repubblica ceca e Slovenia per la fine del 2002, sempre che questi paesi siano pronti, affinché nel 2004 possano partecipare alle elezioni del Parlamento europeo come membri a tutti gli effetti. Il Consiglio europeo di Siviglia ha aggiunto che, per poter decidere con quali paesi candidati i negoziati potranno essere conclusi alla fine del 2002, la Commissione dovrà formulare le raccomandazioni pertinenti sulla scorta delle relazioni periodiche.

Il Consiglio europeo di Siviglia ha incoraggiato Bulgaria e Romania a proseguire gli sforzi e ha riaffermato il suo impegno a sostenerle pienamente nella preparazione all'adesione.

A Copenaghen, inoltre, dovrebbero essere adottate una tabella di marcia aggiornata e una strategia di preadesione riveduta e rafforzata per i paesi candidati ancora in fase di negoziato. Si potrebbe anche prevedere un aumento dell'assistenza finanziaria preadesione. Inoltre, se il ritmo attuale sarà mantenuto, potrebbe essere fissato un calendario più preciso per il processo di adesione di questi paesi entro l'anno.

La presente comunicazione esamina le suddette richieste del Consiglio europeo.

1.2. La pubblica opinione e il processo di ampliamento

Spetta principalmente ai governi nazionali spiegare l'ampliamento ai cittadini dei paesi candidati e degli Stati membri. La Commissione ha elaborato per aiutarli una strategia di comunicazione ad hoc, secondo la quale tutti coloro che sono responsabili del buon esito del processo devono ribadire che l'ampliamento risulterà vantaggioso per tutti, e che la riunificazione dell'Europa farà regnare pace, prosperità e sicurezza nell'intero continente.

Nel complesso, la popolazione dei paesi candidati è favorevole all'ampliamento. Per quanto riguarda gli Stati membri, occorre migliorare la conoscenza dei paesi che si accingono ad aderire e illustrare le ripercussioni del processo di ampliamento, chiarendo in particolare i vantaggi che comporterà un'Unione ampliata (maggiore stabilità politica e possibilità di una crescita economica sostenuta) e gli enormi progressi fatti nella regione dal 1989 per quanto riguarda le riforme economiche e politiche. Così facendo, si contribuirà a fugare le perplessità riscontrate circa il grado di preparazione dei candidati.

1.3. Preparativi per l'ampliamento a livello amministrativo

Un'agevole transizione verso l'UE ampliata richiede inoltre preparativi a livello amministrativo presso le attuali istituzioni dell'UE. Già da tempo, quindi, si stanno prendendo i provvedimenti necessari ai fini dell'adesione (valutazione del fabbisogno di personale e relative assunzioni, traduzione, e interpretazione nelle nuove lingue, allestimento degli edifici, delle scuole, ecc.). Si è avviata una collaborazione interistituzionale per estendere i preparativi a tutte le istituzioni. I progressi fatti finora vengono descritti dalla Commissione nel cosiddetto Tracciato dei preparativi amministrativi per l'ampliamento [1], che presuppone l'adesione di dieci paesi con nove lingue supplementari per il 1° gennaio 2004. Il tracciato sarà aggiornato una volte prese le decisioni sui paesi aderenti e sulle rispettive date di adesione.

[1] SEC(2002) 1015 del 25.9.2002

Nella comunicazione intitolata Attività e risorse umane della Commissione nell'Unione europea allargata [2], la Commissione ha individuato in particolare il suo fabbisogno di risorse umane supplementari, corrispondente a posti a tempo pieno da inserire gradatamente in organico tra il 2004 e il 2008. È evidente, inoltre, che nei settori di importanza strategica quali l'agricoltura, le politiche strutturali e i servizi linguistici il notevole fabbisogno di risorse umane collegato all'ampliamento si farà sentire anche subito prima dell'adesione. Dopo una valutazione approfondita del fabbisogno di risorse umane supplementari, quindi, la Commissione ha chiesto di poter disporre già nel 2003 di 500 posti non permanenti, da destinare per la maggior parte a cittadini dei paesi candidati, per far fronte alle esigenze prioritarie.

[2] COM(2002) 311 del 5.6.2002

1.4. Criteri di Copenaghen

Nel giugno 1993, il Consiglio europeo di Copenaghen ha gettato le basi dell'attuale processo di ampliamento dichiarando che i paesi associati dell'Europa centrale e orientale che lo desiderino potranno diventare membri dell'Unione europea e definendo le condizioni di adesione, i cosiddetti "criteri di Copenaghen". Secondo i criteri di Copenaghen, per poter aderire i paesi candidati devono essere caratterizzati:

* "da una stabilità istituzionale tale da garantire la democrazia, lo Stato di diritto, il rispetto dei diritti umani nonché il rispetto e la tutela delle minoranze": criteri politici.

In seguito all'entrata in vigore del trattato di Amsterdam nel maggio 1999, questi requisiti sono stati inseriti come principi costituzionali nel trattato sull'Unione europea e ribaditi nella carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, adottata dal Consiglio europeo di Nizza nel dicembre 2000;

* "dall'esistenza di un'economia di mercato funzionante nonché dalla capacità di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione": criteri economici;

questi criteri sono in linea con i principi delle politiche economiche inseriti nel trattato CE dal trattato di Maastricht, entrato in vigore il 1° novembre 1993;

* "dalla capacità di adempiere gli obblighi inerenti all'adesione, compresi gli obiettivi dell'unione politica, economica e monetaria". Concretamente, si tratta di applicare correttamente la legislazione dell'Unione, il cosiddetto "acquis comunitario", soddisfacendo quello che in appresso viene denominato "criterio dell'acquis". I successivi Consigli europei, in particolare quello di Madrid del 1995, hanno insistito non solo sull'importanza di inserire l'acquis nella legislazione nazionale ma anche di garantirne la corretta applicazione mediante strutture amministrative e giudiziarie adeguate.

In seguito ai pareri del 1997 sulle domande di adesione dei paesi dell'Europa centrale e orientale, la Commissione ha valutato ogni anno nelle relazioni periodiche, estese anche a Cipro, a Malta e alla Turchia, i progressi fatti dai paesi candidati verso la conformità con i criteri di Copenaghen, elaborando un'apposita metodologia nel quadro dell'Agenda 2000 [3].

[3] Agenda 2000: Per un'Unione più forte e più ampia, COM (97) 2000 def. Cfr. in particolare la seconda parte - La sfida dell'ampliamento: I. Valutazione basata sui criteri di adesione.

Secondo la suddetta metodologia, le relazioni periodiche valutano i progressi in termini di legislazione e di misure effettivamente adottate e attuate. Questa impostazione garantisce la parità di trattamento per tutti i paesi candidati e permette di valutare in modo obiettivo la situazione di ciascun paese. I progressi verso la conformità con ciascun criterio sono valutati sulla base di un elenco standard dettagliato, che tiene conto degli stessi fattori per ciascun paese e garantisce la trasparenza dell'operazione. Le relazioni si basano sulle informazioni fornite dai paesi candidati e su molte altre fonti, comprese le relazioni del Parlamento europeo, le valutazioni degli Stati membri e i lavori delle organizzazioni internazionali e delle organizzazioni non governative. Le relazioni di quest'anno contengono altresì alcuni elementi a più lungo termine.

Per valutare in che misura i candidati soddisfano i criteri politici, la Commissione descrive le diverse istituzioni (parlamento, esecutivo e sistema giudiziario) e analizza il modo in cui vengono esercitati in pratica i diversi diritti e le diverse libertà. La Commissione valuta il rispetto e l'applicazione, da parte dei paesi candidati, delle principali convenzioni in materia di diritti umani, in particolare della Convenzione europea per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Per quanto riguarda la tutela delle minoranze e il rispetto dei loro diritti, la Commissione rivolge particolare attenzione all'applicazione dei principi contenuti nella Convenzione quadro del Consiglio d'Europa per la tutela delle minoranze nazionali. Si esaminano infine le misure anticorruzione prese dai paesi in questione.

I criteri economici comportano due elementi (esistenza di un'economia di mercato funzionante e capacità di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione), valutati secondo tutta una serie di sottocriteri definiti nell'Agenda 2000. Un'economia di mercato funziona se i prezzi e gli scambi commerciali sono liberalizzati e se esiste un sistema giuridico, comprendente la disciplina dei diritti di proprietà, effettivamente applicabile. I risultati di un'economia di mercato risentono positivamente della stabilità macroeconomica e del consenso sulla politica economica. Un settore finanziario ben sviluppato e l'assenza di ostacoli significativi all'entrata e all'uscita dal mercato accrescono l'efficienza dell'economia. La capacità di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione presuppone l'esistenza di un'economia di mercato, di un contesto macroeconomico stabile e di un capitale umano e materiale sufficiente, comprese le infrastrutture. Tale capacità dipende dalla misura in cui la politica e la legislazione governative influiscono sulla competitività, dal grado di integrazione commerciale con l'Unione che un paese raggiunge e dalla percentuale di piccole imprese.

La capacità di assumere gli obblighi derivanti dall'adesione presuppone l'adozione e l'applicazione dell'acquis. Nelle relazioni della Commissione si analizzano, per ciascuno dei 29 capitoli dell'acquis, le misure legislative prese per applicare l'acquis pertinente e quelle che devono ancora essere adottate, nonché le strutture amministrative create da ciascun paese candidato per poter applicare l'acquis.

Oltre ai progressi fatti da ciascun candidato, le relazioni periodiche di quest'anno valutano anche in che misura i candidati soddisferanno i criteri di Copenaghen al momento dell'adesione, tenendo conto del calendario per l'ampliamento stabilito dal Consiglio europeo.

Ciò richiede un'accurata valutazione dei progressi compiuti gli anni scorsi dai singoli paesi [4], della misura in cui hanno rispettato gli impegni assunti in sede negoziale e della loro conformità con i criteri di Copenaghen, di particolare importanza per analizzare la capacità di assumere gli obblighi che comporta l'adesione. Solo i paesi candidati che abbiano già applicato una "massa critica" dell'acquis nei diversi capitoli e che abbiano fatto notevoli progressi negli ultimi anni vengono considerati capaci di applicare l'acquis al momento dell'adesione. La Commissione tiene conto anche delle informazioni di cui dispone sui preparativi in corso, segnatamente nell'ambito del processo di verifica.

[4] Dopo i pareri del 1997 per i candidati dell'Europa centrale, la Relazione Periodica del 1998 per Cipro e la Turchia e l'aggiornamento del 1999 del parere su Malta

Basandosi sulle relazioni periodiche, in cui si individuano i paesi candidati che raggiungeranno la conformità con i criteri di Copenaghen entro i termini stabiliti per l'adesione, la Commissione raccomanda di concludere i negoziati con questi paesi alla fine del 2002. Le relazioni segnalano inoltre, per tutti i paesi, i settori in cui questi dovranno impegnarsi maggiormente o proseguire le riforme.

1.5. Rafforzare la capacità amministrativa e giudiziaria

Ritenendo altamente prioritario un ulteriore miglioramento della capacità amministrativa e giudiziaria dei paesi candidati, affinché regni fra gli Stati membri la fiducia reciproca indispensabile per l'adesione, la Commissione ha valutato attentamente i progressi dei singoli paesi in questo campo nei pareri del 1997 e nelle successive relazioni periodiche. Sin dall'inizio degli anni '90, gran parte dell'assistenza comunitaria preadesione aiuta quindi i candidati a creare e sviluppare le loro strutture amministrative e giudiziarie.

Come annunciato nel documento di strategia del 2001 intitolato Garantire il successo dell'ampliamento, nel primo trimestre del 2002 la Commissione ha elaborato con ciascuno dei paesi coinvolti nei negoziati piani d'azione destinati a rafforzarne la capacità amministrativa e giudiziaria. Basandosi sulle priorità dei partenariati per l'adesione del 2002, i piani d'azione individuano le misure concrete che ciascun paese deve ancora prendere per disporre di una capacità amministrativa adeguata in tempo per l'adesione.

I piani d'azione definiscono l'assistenza mirata necessaria per sostenere le misure prese dai singoli paesi. Nel 2002, la Commissione ha stanziato a tal fine un'assistenza finanziaria supplementare pari a 250 milioni di euro, portando a circa 1 miliardo di euro il contributo complessivo della Comunità a favore della capacità amministrativa e giudiziaria dei paesi coinvolti nei negoziati.

I piani d'azione individuano altresì gli impegni pertinenti assunti in sede negoziale e le altre azioni di controllo, in particolare le valutazioni inter pares, eventualmente necessarie in determinati settori per valutare i preparativi di ciascun paese. Si sono eseguite, a diversi livelli, valutazioni inter pares per i 12 paesi coinvolti nei negoziati. L'Ufficio informazioni sull'assistenza tecnica (TAIEX) ha eseguito in totale 205 valutazioni inter pares in 17 settori, mobilitando oltre 800 esperti (per maggiori particolari cfr. l'allegato 5). Alcune valutazioni inter pares relative al controllo finanziario sono state organizzate tramite SIGMA (programma di sostegno per il miglioramento dell'amministrazione e della gestione), mentre i servizi della Commissione si sono incaricati personalmente di diverse azioni di verifica in altri settori. Dalla speciale valutazione inter pares sulla sicurezza nucleare eseguita nel primo semestre del 2002 sotto l'egida del Consiglio è scaturita una relazione sullo stato di avanzamento nel giugno dello stesso anno.

Le valutazioni inter pares si basano, fra l'altro, sugli scambi di informazioni tra esperti di organismi equivalenti dei paesi candidati e degli Stati membri. Le relazioni pertinenti, trasmesse ai paesi candidati e agli Stati membri, hanno contribuito all'analisi della Commissione contenuta nelle relazioni periodiche. Oltre ad essere utilizzati dai candidati per individuare le ulteriori misure necessarie, i risultati delle valutazioni inter pares dovrebbero contribuire anche a sviluppare l'assistenza inter pares a favore dei candidati, sotto forma di scambi delle pratiche migliori, prima e dopo l'adesione.

I piani d'azione hanno impresso un nuovo impulso al rafforzamento della capacità amministrativa e giudiziaria dei candidati e vengono attuati, nel complesso, secondo il calendario stabilito. I paesi candidati devono assolutamente continuare ad impegnarsi nella loro attuazione.

1.6. I negoziati di adesione

1.6.1. Situazione attuale

I negoziati di adesione sono a buon punto. Il processo è stato avviato con sei paesi (Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Polonia e Slovenia) nel 1998 e con altri sei (Bulgaria, Lettonia, Lituania, Malta, Romania e Slovacchia) agli inizi del 2000. Il Consiglio europeo di Nizza del dicembre 2000 ha stabilito un tracciato per i negoziati di adesione che imponeva scadenze ben precise all'Unione per definire la sua posizione in merito ai capitoli di negoziato in sospeso. Il tracciato ha impresso un notevole impulso al processo negoziale, poiché ha aiutato tutte le parti coinvolte ad attuare un piano realistico. Grazie alle posizioni comuni definite dall'Unione conformemente al tracciato si è potuto chiudere provvisoriamente un gran numero di capitoli. Nell'allegato 6 si ricapitola la situazione attuale dei negoziati.

1.6.2. Impegni

Per poter chiudere provvisoriamente un capitolo occorre, fra l'altro, che l'Unione giudichi credibili gli impegni assunti dai paesi candidati, che riguardano in genere la trasposizione delle parti fondamentali dell'acquis. I paesi candidati devono garantire l'adempimento dei rispettivi impegni secondo le modalità previste. La Commissione sorveglia da vicino l'osservanza di questi impegni, segnatamente attraverso le relazioni di controllo e i piani d'azione relativi alla capacità amministrativa e giudiziaria. Finora, gli impegni assunti in sede negoziale sono stati globalmente rispettati. In un numero limitato di casi, laddove si siano riscontrati eventuali problemi o ritardi, è stato possibile trovare una soluzione, e la Commissione non ha dovuto raccomandare la riapertura di nessun capitolo.

La valutazione contenuta nelle relazioni periodiche di quest'anno conferma che, nella maggior parte dei casi, i candidati rispettano gli impegni assunti in sede negoziale. Quando si tratta di misure da attuare entro la data di adesione, la valutazione della Commissione si basa sul processo preparatorio corrispondente. Le relazioni individuano alcuni settori (principalmente agricoltura, ambiente e pesca) in cui i candidati hanno difficoltà a tener fede ai loro impegni e dovranno pertanto prendere le misure correttive del caso.

1.6.3. Regime transitorio

Sebbene i negoziati di adesione si basino sul principio di un'effettiva applicazione dell'acquis da parte dei paesi candidati al momento dell'adesione, durante i negoziati sono state concordate diverse misure transitorie debitamente giustificate applicando i principi seguenti: le misure transitorie devono avere una durata e una portata limitate ed essere corredate di un piano che definisca chiaramente le varie fasi dell'applicazione dell'acquis. Le misure transitorie, inoltre, devono lasciare impregiudicate le norme e le politiche dell'Unione, evitando di comprometterne il funzionamento o di falsare considerevolmente la concorrenza. La portata delle misure transitorie concordate a tutt'oggi su richiesta dei paesi candidati (finora sono state accettate circa 190 domande) e dell'Unione (finora sono state accettate circa 28 domande) varia a seconda dei settori e dei paesi.

Le misure transitorie concesse su richiesta dei paesi candidati riguardano, ad esempio, i settori dove l'effettiva applicazione dell'acquis richiede ingenti investimenti finanziari (costruzione di impianti comunali per il trattamento delle acque reflue, costituzione di scorte petrolifere di emergenza, ecc.). In questi casi, sono stati concordati piani d'investimento e strategie dettagliate per il graduale allineamento con l'acquis. Si è inoltre limitata temporaneamente la libera circolazione dei capitali dagli attuali Stati membri verso quelli nuovi per l'acquisto di terreni e di residenze secondarie.

Su richiesta dell'Unione, si sono adottati regimi transitori estremamente specifici, e di portata limitata, per ovviare ai problemi regionali o settoriali derivanti dalla piena applicazione dell'acquis nell'Unione ampliata. La libera circolazione dei lavoratori dai nuovi Stati membri verso quelli attuali è stata temporaneamente limitata, come l'accesso ai mercati nazionali dei trasporti stradali (cabotaggio) tra gli Stati membri attuali e alcuni dei nuovi, mentre si è rafforzata la protezione dei diritti di proprietà industriale per i prodotti farmaceutici e i marchi comunitari dell'UE.

2. PROGRESSI FATTI DAI PAESI CANDIDATI VERSO LA CONFORMITÀ CON I CRITERI DI ADESIONE

2.1. Criteri politici

2.1.1. Situazione globale

Nei pareri del 1997 e nelle successive relazioni periodiche, la Commissione ha valutato i progressi dei candidati verso la conformità con i criteri politici di Copenaghen. Già nel 1999, la Commissione ha giudicato conformi a questi criteri tutti i candidati coinvolti nei negoziati. Da cinque anni a questa parte, si rilevano notevoli progressi per quanto riguarda il consolidamento della democrazia e il rispetto dello Stato di diritto, dei diritti umani e dei diritti delle minoranze.

Negli ultimi dodici mesi, il buon funzionamento dei sistemi democratici di governo è stato confermato nei paesi candidati, molti dei quali hanno indetto elezioni libere ed eque a livello nazionale o locale.

Sono proseguiti il consolidamento e la modernizzazione della pubblica amministrazione. Tutti i candidati dispongono di un quadro legislativo per il pubblico impiego e hanno istituzionalizzato la formazione dei funzionari statali. Molti paesi hanno stabilito altri codici di condotta, operato una netta distinzione tra competenze politiche e amministrative e adottato una legislazione sull'accesso alle informazioni pubbliche.

La maggior parte dei paesi ha ulteriormente riformato e potenziato il sistema giudiziario, indispensabile per garantire il rispetto dello Stato di diritto e l'effettiva applicazione dell'acquis. In quasi tutti i paesi si sono prese misure determinanti con l'adozione della normativa di base, lo sviluppo delle risorse umane e il miglioramento delle condizioni di lavoro. Numerosi paesi hanno creato e sviluppato meccanismi volti a far applicare le sentenze dei tribunali e ad agevolare l'accesso dei cittadini alla giustizia, affrontando inoltre in modo più efficace il problema dell'arretrato giudiziario. Si dovranno comunque consolidare ulteriormente le riforme in questo campo.

Sebbene si sia intensificata la lotta contro la corruzione, le frodi e la criminalità economica, questo settore desta tuttora preoccupazione. La maggior parte dei paesi ha adottato strategie anticorruzione e potenziato ulteriormente gli organismi competenti. Vanno segnalati ulteriori progressi in termini di legislazione, anche per quanto riguarda le commesse pubbliche e il finanziamento dei partiti politici, e in termini di sensibilizzazione. La popolazione di diversi paesi è apparentemente più consapevole dei pericoli che la corruzione rappresenta per l'economia e per l'intera società. Sono inoltre migliorate la trasparenza, la responsabilità e l'efficienza della pubblica amministrazione. I paesi in questione, comunque, dovranno impegnarsi ulteriormente in tal senso.

Diversi paesi hanno ulteriormente consolidato il contesto legislativo e istituzionale per garantire le pari opportunitá prendendo, in alcuni casi, misure di grande importanza per venire in aiuto alle vittime delle violenze domestiche. Ci si dovrà comunque adoperare ulteriormente per promuovere la parità economica e sociale tra uomini e donne.

Tutti i paesi con folte comunità di Rom hanno attuato piani d'azione nazionali per migliorare la difficile situazione dei loro membri. Occorrerà un impegno costante per continuare ad applicare i piani d'azione in stretta collaborazione con i rappresentanti dei Rom. Ove necessario, laddove una legislazione globale antidiscriminazioni in linea con l'acquis comunitario pertinente non sia ancora presente, dovrebbe essere adottata e debitamente applicata.

Vanno segnalati altri progressi per quanto riguarda la protezione delle minoranze. In Estonia e in Lettonia è proseguita l'integrazione dei non cittadini. In molti paesi, è stato ulteriormente rafforzato il quadro legislativo e istituzionale per la tutela delle minoranze. Gli esponenti delle minoranze presenti in Bulgaria, in Slovacchia e in Romania svolgono tuttora un ruolo di rilievo nella vita politica nazionale.

La Commissione aveva sollevato gli anni scorsi il problema degli orfanotrofi rumeni. Le misure legislative, amministrative e finanziarie prese dalle autorità di questo paese stanno cominciando a dare risultati. Il numero dei bambini negli istituti è diminuito e le condizioni in cui vivono sono migliorate, ma l'impegno deve essere mantenuto.

2.1.2. Conclusioni

Si conferma che, come l'anno scorso, tutti i paesi attualmente coinvolti nei negoziati continuano a soddisfare i criteri politici di Copenaghen.

La sezione 5 analizza i progressi e la situazione della Turchia per quanto riguarda i criteri politici.

Nell'allegato 1 e nell'allegato 3 figurano, rispettivamente, le conclusioni di ciascuna Relazione Periodica e l'elenco delle convenzioni sui diritti umani ratificate dai paesi candidati.

2.2. Criteri economici

2.2.1. Situazione globale

Contrariamente agli anni scorsi, le relazioni periodiche di quest'anno valutano i progressi fatti dai candidati verso la conformità con i criteri economici di Copenaghen sia rispetto alle ultime relazioni periodiche che rispetto al 1997, quando la Commissione ha elaborato i suoi pareri per la maggior parte dei candidati. I principali sviluppi vengono riassunti qui di seguito, mentre nell'allegato 7 figurano gli indicatori economici selezionati per paese.

Tra il 1997 e il 2001, la maggior parte dei paesi candidati ha registrato tassi medi di crescita economica nettamente superiori alla media UE (2,6%). La stasi generalizzata iniziata alla fine del 2000 ha influito anche sull'UE e, di conseguenza, sui candidati, rallentando la crescita in alcuni di essi. Nel primo semestre 2002, tuttavia, lo sviluppo economico globale è rimasto piuttosto stabile. Il PIL pro capite delle dieci economie in fase di transizione, espresso in parità del potere d'acquisto, ha raggiunto in media il 39,3% della media UE nel 2001, contro il 38,5% nel 2000. La situazione della maggior parte dei candidati è migliorata da cinque anni a questa parte.

I paesi candidati hanno continuato ad adeguare le loro strutture di produzione. Nel periodo in esame, la quota del PIL dei loro settori agricoli e terziari ha registrato, rispettivamente, una diminuzione e un ulteriore aumento, pur senza raggiungere i livelli dell'UE.

Nella maggior parte dei paesi candidati l'inflazione è ulteriormente calata nel 2001, scendendo spesso sotto il 10%. Negli ultimi 5 anni, quasi tutti i candidati hanno creato banche centrali indipendenti, che spesso hanno adottato strategie antinflazionistiche volte a stabilizzare i prezzi.

Durante il periodo in esame, l'occupazione è scesa in media in tutti paesi candidati, principalmente a causa della ristrutturazione delle industrie nazionali e, in parte, a causa di carenze strutturali del mercato del lavoro. I tassi di disoccupazione sono tuttora elevati in molti paesi. La perdita di posti di lavoro è cessata nel 2002 in diversi paesi, dove si registra attualmente un incremento dell'occupazione.

Tutti i candidati hanno accusato disavanzi pubblici generali nel periodo in esame. Nel 2001, il disavanzo medio dei 10 paesi dell'Europa centrale e orientale è passato dal 3,2% al 3,8% a causa del ristagno dell'economia, di una politica tributaria meno rigorosa, delle spese una tantum connesse alla transizione e di una misurazione più precisa.

Nel periodo in esame, i disavanzi della bilancia commerciale e delle partite correnti sono rimasti relativamente elevati nella maggior parte dei paesi, senza però eccedere livelli sostenibili. La maggior parte dei paesi è riuscita ad attirare flussi di investimenti esteri diretti sufficienti per finanziare tali disavanzi, che nel complesso sono lievemente diminuiti nel 2001.

La privatizzazione dell'economia è proseguita a ritmo sostenuto dal 1997 in poi, raggiungendo livelli paragonabili a quelli dell'UE, ma si deve ancora portare a termine la ristrutturazione di determinati settori.

Si è rafforzata l'intermediazione finanziaria. Quasi tutti i paesi dispongono attualmente di un settore bancario stabile ed efficiente. Nel 2001, la media dei prestiti bancari al settore privato nelle economie in fase di transizione era ancora limitata, raggiungendo circa il 27% del PIL.

Si è raggiunto un livello sufficiente di efficienza e di certezza giuridica per le condizioni di entrata nel e di uscita dal mercato. Oltre a definire con precisione i diritti di proprietà, si sono perfezionate considerevolmente la legislazione e le procedure fallimentari. L'applicazione del quadro legislativo, tuttavia, deve essere rafforzata nella maggior parte dei paesi.

L'Unione europea è il principale partner commerciale di tutti i candidati e il primo investitore sul loro territorio. Si è raggiunto un notevole livello di integrazione economica tra i candidati e l'UE.

2.2.2. Conclusioni

I progressi di ciascun paese sono stati valutati in base a due aspetti dei criteri economici di Copenaghen (esistenza di un'economia di mercato funzionante e capacità di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione).

Se si considerano globalmente questi due aspetti, si può confermare che Cipro e Malta sono economie di mercato funzionanti che dovrebbero essere in grado di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione.

Come si era concluso in precedenza, anche la Repubblica ceca, l'Estonia, l'Ungheria, la Lettonia, la Lituania, la Polonia, la Repubblica slovacca e la Slovenia sono economie di mercato funzionanti. Secondo le valutazioni di quest'anno, i paesi suddetti hanno fatto progressi sufficienti in termini di stabilizzazione macroeconomica e di riforma economica e dovrebbero essere in grado di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione purché proseguano sulla via delle riforme.

Considerati gli impegni che questi dieci paesi devono rispettare in tempo per l'adesione, la Commissione ritiene che risulteranno conformi ai criteri economici di Copenaghen entro i termini previsti per l'adesione. Le conclusioni delle relazioni periodiche individuano i principali settori nei quali si devono ancora migliorare il funzionamento dell'economia di mercato o la competitività nell'Unione. Si tratta di un elenco incompleto, ma che indica comunque i settori prioritari d'intervento.

La Relazione Periodica di quest'anno considera per la prima volta la Bulgaria un'economia di mercato funzionante. Se porterà avanti il suo programma di riforme, il paese dovrebbe essere in grado di compiere i progressi necessari per far fronte, a medio termine, alla pressione della concorrenza e alle forze di mercato all'interno dell'Unione.

Migliorano le prospettive della Romania, che sta gradatamente diventando un'economia di mercato funzionante. Se attuerà fino in fondo le misure e le riforme previste, il paese dovrebbe essere in grado di far fronte, a medio termine, alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione.

Grazie ai progressi fatti per quanto riguarda il funzionamento della sua economia di mercato, la Turchia dovrebbe essere maggiormente in grado di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione. Il paese, tuttavia, è ancora destabilizzato dalle due crisi finanziarie subite.

L'allegato 1 contiene le conclusioni di ciascuna Relazione Periodica.

2.3. Altri obblighi derivanti dall'adesione (compresa la capacità amministrativa)

2.3.1. Situazione globale

Le relazioni periodiche di quest'anno valutano i progressi fatti da ciascun candidato per quanto riguarda i criteri di Copenaghen inerenti all'acquis rispetto all'anno scorso e rispetto ai pareri del 1997 (rispetto alla Relazione Periodica del 1998 per Cipro e la Turchia e rispetto all'aggiornamento del 1999 del parere per Malta), il modo in cui rispettano gli impegni assunti in sede negoziale e il grado di allineamento e di applicazione dell'acquis. Considerata la notevole evoluzione della normativa UE verificatasi negli ultimi 3-5 anni, i progressi fatti negli ultimi dodici mesi sono stati valutati anche in funzione del nuovo acquis adottato dall'Unione. La Commissione ha tenuto conto anche delle informazioni sui preparativi in corso e dei piani di attuazione dettagliati di cui dispone.

Dalle relazioni si evince che, nel complesso, i paesi candidati hanno raggiunto un alto grado di allineamento in molti settori grazie ai notevoli progressi fatti negli ultimi anni in termini di trasposizione dell'acquis. Sono state ulteriormente sviluppate le strutture amministrative e giudiziarie necessarie per applicare l'acquis e la maggior parte dei paesi sta per arrivare ad una capacità amministrativa adeguata in un gran numero di settori. Gli impegni assunti in sede negoziale, inoltre, vengono generalmente rispettati.

L'acquis è già applicato in determinati settori, mentre in altri l'allineamento non è ancora terminato e la capacità amministrativa necessaria per l'adesione deve essere ulteriormente rafforzata. Se continueranno a rispettare gli impegni o i requisiti concordati in sede negoziale, i paesi in questione dovrebbero essere in grado di adempiere gli obblighi derivanti dall'adesione in questi settori entro i termini previsti per l'ampliamento.

Grazie ai notevoli progressi fatti in materia di mercato interno, ad esempio, la maggior parte dei paesi ha raggiunto un livello ragionevole di allineamento e di applicazione dell'acquis e dispone in determinati settori, come la standardizzazione e la certificazione, della legislazione quadro e delle infrastrutture di base. Procede bene la trasposizione dell'acquis sui servizi finanziari, in particolare della legislazione bancaria. La maggior parte dei paesi ha praticamente completato la liberalizzazione dei movimenti di capitali.

Occorre rafforzare ulteriormente la capacità amministrativa in settori quali la sorveglianza del mercato e la sicurezza alimentare, nonché portare a termine la trasposizione legislativa e potenziare le strutture di applicazione in materia di commesse pubbliche. Per quanto concerne il reciproco riconoscimento delle qualifiche professionali, occorre ancora completare l'allineamento legislativo riguardante le professioni del settore sanitario e, in alcuni casi, adeguare i programmi di studio e la formazione ai requisiti comunitari. Si dovrà inoltre garantire la corretta applicazione delle direttive sul riciclaggio del denaro sporco e sui servizi finanziari, specie per quanto riguarda l'indipendenza delle autorità di controllo. La trasposizione dei diritti di proprietà intellettuale e industriale procede bene, ma é ancora possibile migliorare il grado di applicazione della legislazione.

Nel settore della concorrenza, gran parte della legislazione antitrust è già stata allineata con l'acquis in quasi tutti i paesi, ma l'applicazione delle norme richiede una sorveglianza costante. Diversi paesi devono allineare con l'acquis i regimi incompatibili di aiuti di Stato, che spesso consistono in incentivi fiscali, e migliorarne l'applicazione. Vari paesi devono inoltre migliorare il controllo degli aiuti di Stato in settori sensibili quali la siderurgia e la cantieristica, dove occorre attuare piani di ristrutturazione.

Nel complesso, l'allineamento legislativo riguardante la politica dei consumatori è piuttosto avanzato. I candidati devono impegnarsi per portare a termine la trasposizione e applicare correttamente la legislazione pertinente, per garantire la sicurezza dei prodotti nel mercato interno ampliato e per tutelare i diritti dei consumatori.

Oltre a portare a termine la trasposizione dell'acquis ambientale, i candidati devono migliorare la capacità amministrativa globale necessaria per applicarlo, in particolare per quanto concerne la gestione dei rifiuti e l'inquinamento industriale. In alcuni casi occorre inoltre stanziare i mezzi finanziari necessari.

L'allineamento legislativo nel settore dei trasporti procede bene nella maggior parte dei paesi candidati, che tuttavia non hanno ancora adottato le disposizioni di applicazione. Alcuni paesi, inoltre, devono completare l'allineamento e la riforma nel settore ferroviario, mentre altri sono piuttosto indietro per quanto riguarda i trasporti marittimi. Per un'applicazione rigorosa dell'acquis occorre rafforzare la capacità amministrativa in tutti i settori, in particolare i trasporti stradali (compreso l'acquis in materia sociale). Diversi paesi devono impegnarsi analogamente per conformarsi all'acquis sulla sicurezza marittima. L'ampliamento della rete di trasporto transeuropea richiederà nel prossimo decennio investimenti di notevole entità.

Alcuni paesi devono ancora conformarsi ai requisiti supplementari derivanti dalla legislazione sul mercato interno dell'energia, anche in previsione del futuro acquis. Quasi tutti, inoltre, devono rafforzare la capacità amministrativa. Si stanno mettendo in pratica le raccomandazioni contenute nella relazione del Consiglio sulla "Sicurezza nucleare nell'ambito dell'ampliamento". Alcuni paesi devono potenziare, in particolare, le autorità competenti per la sicurezza nucleare. Due candidati hanno assunto impegni relativi alla chiusura di determinate centrali nucleari, che dovrebbero figurare nel trattato di adesione.

In materia di telecomunicazioni, molti paesi devono ancora applicare integralmente l'acquis, migliorare la capacità amministrativa e rafforzare l'indipendenza dell'ente normativo. Va inoltre valutata l'incidenza economica dell'adempimento di tutti gli obblighi del servizio universale.

L'allineamento con l'acquis sulla politica sociale e sull'occupazione procede bene, ma la maggior parte dei paesi deve rafforzare la capacità amministrativa per quanto riguarda, in particolare, la pubblica sanità e la salute/sicurezza sul posto di lavoro. Occorre inoltre promuovere l'inclusione sociale in base agli obiettivi comuni stabiliti per l'Unione, obiettivi che i paesi candidati devono trasporre nelle loro politiche occupazionali adoperandosi con particolare impegno in materia di inclusione sociale e di occupazione per poter poi cooperare pienamente a livello di UE e prepararsi ai futuri interventi del Fondo sociale europeo. È importante, inoltre, investire in sistemi sanitari sostenibili.

L'obiettivo più urgente nel settore della pesca è rafforzare la capacità delle amministrazioni nazionali di applicare la legislazione comunitaria, specie per quanto riguarda la regolamentazione del mercato e la gestione del registro dei pescherecci. Alcuni paesi candidati dovranno inoltre stanziare maggiori risorse per applicare le norme comunitarie in materia di pesca, quali i limiti di cattura e i regolamenti tecnici.

La maggior parte dei paesi ha fatto notevoli progressi in tutti i settori dell'acquis sulla giustizia e gli affari interni. Grazie al piano d'azione Schengen, ciascuno di essi ha potuto strutturare gli interventi prioritari e procedere con la loro attuazione. La capacità amministrativa e giudiziaria deve essere nettamente migliorata, specie per quanto riguarda la gestione delle frontiere e la lotta contro le frodi, la corruzione, il riciclaggio del denaro sporco e la criminalità organizzata.

Pur trovandosi ad uno stadio piuttosto avanzato, l'allineamento legislativo in materia di fiscalità deve essere completato per quanto concerne, in particolare, la legislazione sull'IVA e sulle accise. Occorre inoltre rafforzare la capacità amministrativa e installare sistemi computerizzati di informazione nel settore tributario.

I candidati hanno raggiunto un buon livello di allineamento con l'acquis sulle relazioni esterne, ma devono allineare urgentemente i trattati bilaterali sugli investimenti con gli obblighi previsti dal trattato per evitare di dover risolvere gli eventuali conflitti nell'ambito del trattato di adesione.

Le relazioni di quest'anno individuano, per un numero limitato di settori, gli aspetti dell'acquis per i quali i singoli paesi devono dar prova di particolare impegno, insistendo sulle misure più urgenti. Qui di seguito sono elencati i settori a cui numerosi candidati devono prestare particolare attenzione.

L'allineamento con l'acquis doganale è piuttosto avanzato, ma deve essere completato in alcuni paesi. Occorre inoltre rafforzare ulteriormente la capacità amministrativa di applicare l'acquis nel settore e sviluppare le tecnologie informatiche, proseguendo o accelerando, a seconda dei paesi, i preparativi per l'interconnessione totale tra i sistemi nazionali e i sistemi informatici comunitari nel settore doganale. Determinati paesi devono migliorare la capacità dei servizi doganali di combattere le frodi. Tutti i paesi devono inoltre prepararsi ad applicare le misure e le disposizioni che saranno introdotte solo al momento dell'adesione, e che in alcuni casi riguardano le zone franche.

Nel settore agricolo, la maggior parte dei paesi deve portare a termine l'allineamento legislativo con l'acquis sulla politica agricola comune e rafforzare ulteriormente la capacità amministrativa necessaria per applicarlo. Molti paesi candidati, in particolare, sono piuttosto indietro per quanto riguarda l'instaurazione di un sistema integrato di gestione e di controllo (IACS), che comprende anche il sistema di identificazione degli appezzamenti indispensabile per la gestione e il controllo dei pagamenti diretti. Molti candidati devono attivarsi per poter disporre di un IACS operativo in tempo per l'adesione il che comporta, in alcuni casi, decisioni chiave e finanziamenti adeguati. Se non disporranno di strutture amministrative e di controllo adeguate e operative al momento dell'adesione, infatti, i candidati non potranno beneficiare appieno dei sistemi di sostegno della politica agricola comune o dovranno rimborsare i fondi CE già ricevuti. Vari paesi devono ultimare i preparativi riguardanti l'organismo pagatore, mentre altri devono portare a termine la riforma fondiaria agricola.

I candidati dovranno rafforzare la capacità amministrativa anche nel settore veterinario e in materia di sicurezza alimentare, privilegiando l'adeguamento degli stabilimenti alle norme comunitarie in modo da poter sfruttare tutte le possibilità offerte dal mercato interno.

Ora che dispongono di un quadro legislativo per l'applicazione dell'acquis sulla politica regionale, i candidati devono definire chiaramente le strutture di applicazione e rafforzare le capacità amministrative, impegnandosi in particolar modo per portare a termine i rispettivi documenti di programmazione. Occorre inoltre migliorare il coordinamento e il partenariato interministeriali, nonché i sistemi e le procedure di verifica, gestione finanziaria e controllo dei fondi strutturali e di coesione a tutti i livelli. La Commissione sottolinea che l'approvazione dei finanziamenti comunitari è subordinata alla conformità con tutti i requisiti necessari per garantire un'oculata gestione dei fondi stessi.

Nel settore del controllo finanziario, dove l'allineamento legislativo è piuttosto avanti nella maggior parte dei paesi, i candidati devono attivarsi per instaurare sistemi adeguati di controllo finanziario pubblico interno e di verifiche esterne. La disponibilità dei finanziamenti comunitari presuppone la conformità con tutti i requisiti necessari per garantire un'oculata gestione dei fondi stessi. Oltre a garantire una corretta gestione dei fondi preadesione e dei futuri fondi strutturali, i paesi devono consolidare le loro strutture amministrative onde tutelare gli interessi finanziari della Comunità entro il secondo semestre 2003.

Grazie ai progressi degli anni scorsi, la maggior parte dei paesi candidati sta già applicando buona parte dell'acquis e dispone in larga misura del quadro legislativo necessario e delle strutture di attuazione. Nell'ambito dei negoziati e del piano d'azione sono stati elaborati piani dettagliati per ovviare alle carenze che ancora sussistono.

2.3.2. Conclusioni

Cipro, la Repubblica ceca, l'Estonia, l'Ungheria, la Lettonia, la Lituania, Malta, la Polonia, la Repubblica slovacca e la Slovenia hanno raggiunto un buon livello di allineamento con l'acquis e hanno fatto notevoli progressi in termini di capacità amministrativa e giudiziaria. Considerati i progressi compiuti da questi paesi, il modo in cui hanno rispettato gli impegni assunti in sede negoziale e i preparativi in corso, la Commissione li ritiene capaci di assumere gli obblighi che comporta l'adesione secondo il calendario previsto.

I paesi dovranno proseguire come previsto l'allineamento legislativo e il rafforzamento della capacità amministrativa. Le relazioni periodiche indicano i settori specifici in cui devono intervenire con urgenza nell'ambito di determinati capitoli. Avendo informato i paesi candidati, la Commissione si aspetta che prendano i provvedimenti necessari per risolvere i problemi individuati, e sorveglierà gli sviluppi con la massima attenzione.

La Bulgaria, la Romania e la Turchia non soddisfano pienamente i criteri dell'acquis, e dovrebbero concentrarsi maggiormente sui settori individuati nelle relazioni periodiche.

L'allegato 1 contiene le conclusioni di ciascuna Relazione Periodica.

2.4. Conclusioni e raccomandazioni generali

Dalle relazioni periodiche di quest'anno si evince che tutti i paesi candidati hanno fatto notevoli progressi verso la conformità con i criteri di Copenaghen.

Cipro, la Repubblica ceca, l'Estonia, l'Ungheria, la Lettonia, la Lituania, Malta, la Polonia, la Repubblica slovacca e la Slovenia soddisfano i criteri politici. Considerati i progressi compiuti da questi paesi, il modo in cui hanno rispettato gli impegni assunti in sede negoziale e i preparativi in corso/previsti, la Commissione ritiene che per gli inizi del 2004 risulteranno conformi con i criteri economici e dell'acquis e pronti per l'adesione.

La Commissione raccomanda pertanto di concludere entro la fine dell'anno i negoziati di adesione con questi paesi, in appresso denominati i "dieci paesi aderenti", che saranno pronti all'inizio del 2004.

Le relazioni periodiche individuano i settori dove è necessario un ulteriore impegno per quanto riguarda i criteri politici ed economici e l'adozione/applicazione dell'acquis, e che dovranno quindi essere oggetto di una sorveglianza rigorosa.

La Bulgaria e la Romania soddisfano i criteri politici ma non si conformano ancora ai criteri economici e dell'acquis. La Turchia non soddisfa pienamente i criteri politici, economici e dell'acquis. I criteri politici per la Turchia sono valutati più avanti.

3. COMPLETAMENTO DEL PROCESSO

3.1. Conclusione dei negoziati

I negoziati sui capitoli "Agricoltura" e "Questioni finanziarie e di bilancio" non sono stati chiusi provvisoriamente per nessuno dei dieci paesi aderenti, anche se ci si è già occupati della maggior parte delle questioni di questi capitoli non collegate al quadro finanziario che dovrà essere proposto dall'Unione. I capitoli "Politica regionale" e "Istituzioni" sono stati chiusi provvisoriamente, ma le questioni specifiche connesse rispettivamente alle assegnazioni di bilancio e agli aspetti istituzionali (transizione nel 2004, numero di parlamentari e soglia della maggioranza qualificata) sono state lasciate per la fase finale dei negoziati. Si deve ancora discutere di vari punti del capitolo "Altre questioni" e proseguire i negoziati per altri otto capitoli ("Concorrenza" per cinque paesi, "Trasporti" per la Repubblica ceca, "Fiscalità" e "Unione doganale" per Malta).

La Commissione suggerisce in appresso un'impostazione da applicare ad alcuni punti fondamentali per portare a termine i negoziati.

3.1.1. Quadro finanziario

Nella nota informativa del 30 gennaio 2002, la Commissione ha proposto un quadro finanziario comune per i negoziati di adesione, basato sul quadro finanziario di Berlino e sull'ipotesi che dieci nuovi Stati membri aderiranno all'Unione europea. Le proposte della Commissione sono tuttora valide. Essa ritiene in particolare che:

* in materia di agricoltura debba essere mantenuto il principio dei pagamenti diretti per gli agricoltori dei nuovi Stati membri, da introdurre gradatamente a decorrere dal 2004;

* le azioni strutturali dovrebbero basarsi su una quota pari a un terzo per il fondo di coesione e sul volume globale proposto nel gennaio 2002. Una volta approvata questa dotazione globale, i singoli importi per paese e per politica saranno stabiliti in funzione delle percentuali dell'assegnazione complessiva fissata secondo la metodologia applicata agli Stati membri attuali per il periodo 2000-2006;

* per quanto riguarda le politiche interne, si dovrebbero stanziare fondi supplementari per uno strumento di transizione a favore dello sviluppo istituzionale e dello smantellamento della centrale nucleare di Ignalina in Lituania nonché, per impegnare tutti i fondi dell'assistenza preadesione, a favore dello smantellamento della centrale nucleare di Bohunice in Slovacchia;

* si dovrebbe prevedere una compensazione di bilancio temporanea, sotto forma di pagamento forfettario, per i nuovi Stati membri la cui situazione di bilancio risulti meno favorevole di quella dell'anno precedente l'adesione, durante il quale avevano beneficiato dei fondi preadesione;

* la Commissione ribadisce la necessità di stanziare fondi supplementari onde trovare una soluzione politica per la parte settentrionale di Cipro.

3.1.2. Nuovo acquis e revisione dei capitoli

I paesi aderenti dovranno applicare integralmente l'acquis dell'Unione europea in vigore al momento dell'adesione, fatti salvi i regimi transitori eventualmente concordati in settori specifici.

L'acquis adottato e pubblicato entro la fine del primo semestre 2002 è stato trasmesso integralmente dalla Commissione ai paesi coinvolti nei negoziati a cui si è chiesto di prendere posizione in merito, anche riguardo ai regimi transitori eventualmente necessari, e di comunicare gli adeguamenti tecnici richiesti. Durante i negoziati si è tenuto conto delle posizioni dei paesi candidati su tutto il nuovo acquis trasmesso finora. In alcuni casi, come è successo di recente per il capitolo in materia di "Ambiente", le posizioni dei candidati in merito al nuovo acquis hanno imposto la revisione di un capitolo.

Come si è fatto per gli ampliamenti precedenti, a un certo punto dei negoziati non si potrà più tener conto del nuovo acquis. La Commissione ha proposto di limitarsi a tutto l'acquis adottato e pubblicato fino al 1° novembre 2002. Per il nuovo acquis adottato tra il 1° luglio e il 1° novembre 2002, ad esempio quello sulle telecomunicazioni, si chiederà ai paesi coinvolti nei negoziati di comunicare le rispettive posizioni e gli adeguamenti tecnici necessari entro la metà di novembre, in modo da poter esaminare le richieste supplementari di regimi transitori tali da imporre una revisione dei capitoli di negoziato corrispondenti nella seconda quindicina di novembre.

Come si è fatto per gli ampliamenti precedenti, il trattato di adesione conterrà disposizioni che consentano di prendere le decisioni relative agli adeguamenti necessari e ai regimi temporanei connessi all'acquis adottato tra il 1° novembre 2002 e la data di firma del trattato di adesione in una fase successiva, su richiesta debitamente motivata dei futuri Stati membri. [5] Il ricorso a tali disposizioni potrebbe rivelarsi necessario nei settori dove si stanno adottando sezioni importanti dell'acquis, come i trasporti, l'energia o la giustizia e gli affari interni.

[5] Cfr., ad esempio, gli articoli 30, 151 e 169 dell'atto riguardante le condizioni di adesione per Austria, Finlandia e Svezia.

3.1.3. Capitolo "Altre questioni"

Il capitolo "Altre questioni" sarà trattato in modo diverso dagli altri capitoli di negoziato, poiché nel suo ambito possono essere discussi elementi non particolarmente controversi, ma che non rientrano negli altri capitoli di negoziato. Questo capitolo, di cui si dovrebbe discutere agli inizi di novembre, comprenderà probabilmente gli elementi seguenti:

- norme applicabili alla gestione e alla graduale eliminazione dei fondi preadesione;

- definizione del meccanismo di transizione previsto per determinate azioni volte al rafforzamento della capacità amministrativa

- base giuridica per la gestione dei fondi per lo smantellamento delle centrali nucleari di Ignalina in Lituania e di Bohunice in Slovacchia;

- dichiarazioni, protocolli e altri elementi da inserire nel trattato, quali gli impegni relativi alla chiusura delle centrali nucleari suddette;

- base giuridica per il suddetto meccanismo di transizione per la parte settentrionale di Cipro.

Per maggiori particolari, cfr. l'allegato 2.

3.2. Versione definitiva del Trattato di Adesione

Il Consiglio europeo di Siviglia ha dichiarato che "La stesura del Trattato di Adesione dovrebbe proseguire per essere ultimata non appena possibile dopo la conclusione dei negoziati di adesione. Si può ragionevolmente prevedere che il Trattato di Adesione possa essere firmato nella primavera del 2003."

I risultati dei negoziati di adesione in termini di regimi transitori concordati e di adeguamenti tecnici dell'acquis a seguito dell'ampliamento saranno inglobati in un unico strumento giuridico e negli atti connessi, che costituiranno il Trattato di Adesione. La stesura del Trattato, iniziata ufficialmente nel marzo 2002, è a buon punto. Il progetto di testo contiene già la maggior parte delle misure negoziate e degli adeguamenti necessari. Il Trattato viene redatto in base alle conclusioni del Consiglio europeo di Laeken e all'ipotesi dell'adesione di dieci nuovi Stati membri, secondo una struttura molto simile a quella adottata per l'ampliamento precedente. Considerati gli adeguamenti tecnici necessari, il Trattato potrebbe rappresentare circa 1000 pagine della Gazzetta ufficiale.

Al termine dei negoziati, i risultati saranno inseriti nel progetto di trattato per arrivare alla versione definitiva. Considerato che il processo di stesura si trova ad uno stadio piuttosto avanzato, è probabile che il Trattato di Adesione possa essere ultimato entro sei settimane dalla conclusione dei negoziati.

Una volta che il testo del Trattato sarà stato approvato da tutte le parti coinvolte nei negoziati, la Commissione dovrebbe adottare un Parere sulle candidature dei paesi in questione chiedendo poi il parere conforme del Parlamento europeo a norma dell'articolo 49 del trattato UE, a cui farebbe seguito una decisione del Consiglio sull'ammissione dei nuovi Stati membri. Se la Commissione riuscirà ad adottare il Parere nel febbraio 2003, e tenendo conto della durata del processo decisionale in sede di Parlamento e di Consiglio, il Trattato di Adesione potrebbe essere firmato nella primavera del 2003, come previsto dal Consiglio europeo di Siviglia. Il Trattato, redatto in tutte le lingue attuali e future della Comunità, sarebbe poi firmato dalle parti.

Dopo la firma, il trattato sarà aperto alla ratifica degli Stati membri attuali e futuri, in conformità dei rispettivi requisiti costituzionali. Come in passato, il Trattato di Adesione dovrebbe specificare la data di adesione dei nuovi Stati membri, purché siano stati depositati i necessari strumenti di ratifica, e consentire l'adeguamento delle disposizioni pertinenti in caso di mancata ratifica da parte di uno o più paesi aderenti.

3.3. Partecipazione all'attività dell'Unione prima dell'adesione

I paesi candidati partecipano già a diversi comitati e agenzie della Comunità [6]. Per facilitarne la graduale integrazione nelle strutture comunitarie, dopo la firma del Trattato di Adesione si dovrebbero autorizzare gli Stati aderenti a presenziare in veste di osservatori, sempre che sia giuridicamente possibile, a tutti i comitati istituiti dalla procedura di comitologia e a tutti gli altri comitati presieduti. La Commissione ritiene inoltre che gli Stati aderenti debbano poter partecipare, almeno come osservatori, alle strutture pertinenti di tutte le agenzie comunitarie. I principi generali e le modalità dettagliate di questa partecipazione saranno stabiliti in una fase successiva. Per finanziare più agevolmente il costo della sua partecipazione effettiva ciascuno Stato aderente potrebbe stanziare, se lo desidera, importi sufficienti nell'ambito del suo programma nazionale preadesione.

[6] Cfr. la comunicazione della Commissione del 20.12.99 sulla "Partecipazione dei paesi candidati ai programmi, agenzie e comitati comunitari", COM (1999) 710 def.

Anche il Parlamento europeo intende permettere ai paesi candidati di presenziare ai suoi lavori in veste di osservatori.

Si dovranno inoltre definire le modalità di partecipazione dei paesi aderenti al processo di adozione del nuovo acquis nel periodo che va dalla firma del Trattato di Adesione alla data di adesione. Di norma, si procede mediante scambi di lettere sulla procedura di informazione e di consultazione dei paesi aderenti che precede l'adozione delle decisioni del Consiglio. Come si è fatto per gli ampliamenti precedenti, il Consiglio intende prendere opportune decisioni per consentire ai paesi aderenti di partecipare al processo decisionale.

3.4. Verifiche e misure di salvaguardia

La Commissione verifica attentamente il modo in cui i paesi candidati adempiono gli impegni assunti durante i negoziati di adesione, poiché è di fondamentale importanza che i futuri Stati membri si attengano al calendario previsto. La Commissione manterrà una stretta sorveglianza fino alla firma del Trattato, riferendo al Consiglio secondo le consuete procedure.

Le Relazioni Periodiche individuano i settori in cui occorre impegnarsi ulteriormente. La Commissione continuerà ad esercitare una sorveglianza costante anche nel periodo che intercorre tra la firma del Trattato e l'adesione, verificando tra l'altro l'applicazione dei Piani d'Azione mediante gli strumenti esistenti, quali le strutture degli Accordi di Associazione.

Secondo la prassi attuale, la Commissione segnalerà gli eventuali ritardi e problemi rilevati per quanto riguarda la riforma economica o il rispetto degli impegni, inviando in particolare solleciti tempestivi a livello politico.

Le azioni mirate in settori specifici quali i gruppi ad alto livello sulla sicurezza alimentare o sull'estensione del decentramento, le valutazioni inter pares, le riunioni tecniche, i workshop, i seminari e i questionari saranno mantenuti fino all'adesione.

Per quanto riguarda le questioni economiche, i paesi candidati proseguono i preparativi per la sorveglianza multilaterale e il coordinamento delle politiche economiche connessi all'UEM. Essi partecipano alla procedura di sorveglianza fiscale di preadesione (PFSP), le cui tre componenti sono la notifica fiscale, il programma economico di preadesione e il dialogo multilaterale. La PFSP è iniziata nella primavera del 2001 e rimarrà in vigore fino all'adesione.

Tutte le informazioni derivanti da queste attività figureranno in relazioni di verifica presentate periodicamente al Consiglio. Sei mesi prima della data di adesione, la Commissione presenterà una Relazione di Valutazione globale sull'applicazione di tutti gli impegni connessi all'acquis comunitario da parte di ciascuno dei paesi aderenti. La Relazione di Valutazione globale precederà, per i dieci paesi aderenti, la Relazione Annuale sul controllo dell'applicazione del diritto comunitario che la Commissione pubblica periodicamente per tutti gli Stati membri [7]. La Commissione valuterà entro il luglio 2003 l'adempimento degli impegni finalizzati alla programmazione dei fondi strutturali.

[7] Cfr. la "Diciannovesima relazione annuale sul controllo dell'applicazione del diritto comunitario (2001) del 28.6.2002, COM (2002) 324 def.

Dopo l'adesione, la Commissione, continuerà a controllare, in veste di custode dei trattati, il modo in cui l'acquis viene applicato dai nuovi Stati membri, utilizzando i meccanismi applicati agli Stati membri attuali come la definizione di parametri di riferimento, le pressioni reciproche, le relazioni annuali sull'applicazione del diritto Comunitario e, all'occorrenza, l'avvio di una procedura d'infrazione dinanzi alla Corte di giustizia europea. Per quanto riguarda la sicurezza nucleare, il Consiglio Europeo di Laeken ha previsto la necessità di controllare la sicurezza delle centrali nucleari dell'Unione.

Come si è fatto per gli ampliamenti precedenti, si inserirà nel Trattato di Adesione una clausola generale di salvaguardia economica di cui il gruppo di lavoro del Consiglio sulla stesura del trattato sta già discutendo sulla base di un testo che ricalca l'articolo 152 dell'Atto di Adesione di Austria, Finlandia e Svezia. Dato che i paesi aderenti non fanno parte dello Spazio Economico Europeo, la Commissione ritiene opportuno portare a due anni la durata della clausola di salvaguardia, la cui validità era stata limitata a un anno in occasione dell'ampliamento precedente.

La clausola generale di salvaguardia economica si applica in caso di "gravi difficoltà che potrebbero perdurare in un qualsiasi settore dell'economia o deteriorare considerevolmente la situazione economica di un determinato settore". La clausola di salvaguardia, di cui potrebbero avvalersi gli Stati Membri nuovi e attuali, consentirebbe alla Commissione di decidere le misure di difesa necessarie. Come per gli ampliamenti precedenti, il progetto di testo specifica che nelle misure di difesa "non devono rientrare i controlli alle frontiere".

La clausola di salvaguardia non si applica alle situazioni dovute all'inosservanza degli obblighi che comporta l'adesione e tali da avere gravi ripercussioni non economiche per quanto riguarda, ad esempio, la tutela della salute e della vita di esseri umani, animali e piante, la protezione dei diritti di proprietà intellettuale, o per motivi generali di ordine pubblico ai sensi dell'articolo 30 del Trattato CE. In questi casi, si applica l'articolo 30 del Trattato CE oppure una clausola di salvaguardia specifica introdotta nella legislazione settoriale specifica a norma dell'articolo 95, paragrafo 10 del Trattato CE.

In certi casi, tuttavia, la legislazione comunitaria non contiene una clausola di salvaguardia o quest'ultima non contempla le situazioni specifiche create dall'ampliamento. La Commissione ritiene pertanto che il Trattato di Adesione debba prendere in considerazione, in via precauzionale, l'introduzione di un meccanismo di salvaguardia specifico per il mercato interno.

Ad una soluzione di questo genere potrebbero applicarsi le seguenti modalità:

* il meccanismo sarebbe utilizzato dalla Commissione su richiesta di uno Stato membro o di sua iniziativa;

* la Commissione sarebbe autorizzata a decidere le misure necessarie, che avrebbero un'entità proporzionata e una durata limitata;

* il meccanismo verrebbe applicato solo in caso di grave perturbazione del funzionamento del mercato interno o di rischio incombente di perturbazione, nonché in situazioni particolari connesse alla sicurezza alimentare;

* il meccanismo sarebbe applicato ogniqualvolta la Commissione rilevi un'inadempienza degli impegni assunti dai nuovi Stati membri nel corso dei negoziati di adesione;

* durante l'applicazione delle misure, il nuovo Stato membro informerà periodicamente la Commissione delle misure prese per ovviare all'inadempienza. Tali misure devono essere abrogate non appena la Commissione accerti che si è ovviato all'inadempienza;

* la validità della clausola di salvaguardia non può oltrepassare un determinato periodo. La possibilità di utilizzare il meccanismo di salvaguardia per il mercato interno deve essere limitata a 2 anni.

La Relazione di Valutazione globale individuerà i settori in cui si possono eventualmente prendere misure di salvaguardia in mancanza di azioni correttive, consentendo anche di inviare avvertimenti tempestivi prima dell'adesione. Le clausole di salvaguardia previste dagli Accordi di Associazione si applicheranno inoltre fino all'adesione.

La situazione particolare del settore "giustizia e affari interni" merita un'attenzione speciale in tale contesto. Contrariamente all'ultimo ampliamento, l'acquis pertinente è ora piuttosto vasto, e si evolve di pari passo con l'applicazione del Trattato di Amsterdam e delle conclusioni del Consiglio europeo di Tampere. Esso riguarda argomenti complessi e politicamente sensibili, in particolare la libera circolazione delle persone e le conseguenze dell'abolizione delle frontiere interne. Come risulta dal paragrafo 3.5.3, questi obiettivi basati su Schengen saranno realizzati in due fasi, e pertanto non occorre un meccanismo di salvaguardia a parte. Quanto ad altre componenti non Schengen in materia di libertà, sicurezza e giustizia (ad esempio, la cooperazione giudiziaria, in particolare il reciproco riconoscimento), invece, il processo di verifica potrebbe evidenziare la necessità di introdurre una clausola di salvaguardia sui generis in caso di grave perturbazione o di minaccia di grave perturbazione del funzionamento di questi settori, prevedendo ad esempio la sospensione temporanea delle disposizioni sul reciproco riconoscimento.

3.5. Dopo l'ampliamento

3.5.1. Sviluppo istituzionale

Il processo di rafforzamento della capacità amministrativa e giudiziaria dovrà continuare anche dopo l'ampliamento. I regimi transitori concordati durante i negoziati dimostrano che in alcuni settori i paesi candidati dovranno impegnarsi ulteriormente per poter applicare pienamente l'acquis Comunitario. La Commissione ha pertanto proposto di mettere a disposizione, per i primi tre anni dopo l'ampliamento, un meccanismo speciale di transizione per rafforzare la capacità amministrativa (cfr. l'allegato 2).

La Commissione propone di continuare a utilizzare, in certi settori specifici, gli strumenti finanziati dalla Comunità rivelatisi utili in passato quali i gemellaggi, anche parziali. Per fornire un'assistenza paritetica, inoltre, si continueranno a mobilitare esperti degli altri Stati membri attraverso meccanismi collaudati quali TAIEX. La Commissione propone altresì di finanziare il trasferimento per brevi periodi di funzionari dei nuovi Stati membri presso le amministrazioni dell'UE 15. Inoltre il meccanismo di transizione per lo sviluppo potrebbe cofinanziare anche gli investimenti nell'acquis, in particolare in settori quali i controlli alle frontiere, le amministrazioni doganali, le statistiche, la sicurezza alimentare e i sistemi integrati di gestione e di controllo nel settore agricolo.

3.5.2. L'UEM e l'euro

Conformemente al trattato UE, i nuovi Stati membri non possono adottare l'euro sin dal momento dell'adesione. Come per tutti gli Stati membri, tuttavia, le politiche economiche diventano di interesse comune e sono quindi soggette a procedure di coordinamento e di sorveglianza multilaterale. I principali strumenti di coordinamento sono gli Orientamenti Generali di Politica Economica, il Patto di Stabilità e di crescita e diversi processi riguardanti settori politici specifici. Anche la politica valutaria diventa una questione di interesse comune. I nuovi Stati Membri dovrebbero partecipare al Meccanismo dei tassi di Cambio II poco dopo l'adesione.

I nuovi Stati Membri aderiranno a termine alla zona euro. Per il momento, invece, essi parteciperanno alla politica monetaria unica finalizzata alla stabilità e alla politica unica dei tassi di cambio, oltre ad applicare integralmente le procedure di coordinamento e di sorveglianza delle politiche economiche. A norma del Trattato, nel periodo che precede l'adesione alla zona euro gli Stati Membri devono adoperarsi per arrivare all'alto livello di convergenza sostenibile necessario per l'adozione dell'euro, ma senza che sia specificato alcun calendario per il conseguimento di questo obiettivo, che dipenderà dalle caratteristiche economiche di ciascun paese e dal modo in cui attua le politiche finalizzate alla convergenza sostenibile.

3.5.3. Schengen

L'Unione ha indicato chiaramente che la piena applicazione dell'acquis di Schengen dovrà avvenire in due fasi. Anzitutto, i paesi aderenti dovranno aver raggiunto entro la data di adesione un alto livello di controllo delle frontiere, anche se non sono esclusi accordi speciali con altri Stati Membri come infrastrutture, attrezzature o pattuglie. I controlli interni alle frontiere saranno aboliti dopo l'adesione, mediante un processo decisionale separato per ciascuno dei nuovi Stati Membri basato sulla piena applicazione dell'acquis di Schengen.

3.5.4. Spazio economico europeo

I paesi aderenti dovranno chiedere di entrare a far parte dello Spazio Economico Europeo (SEE) a norma dell'articolo 128 dell'accordo SEE. Per garantire il buon funzionamento del SEE ampliato, l'adesione dei paesi candidati al SEE dovrebbe avvenire contemporaneamente al loro ingresso nell'UE. L'accordo SEE deve essere riveduto in funzione dell'ampliamento secondo le procedure di cui all'articolo 128. I colloqui sulle modalità e sulle condizioni di adesione al SEE dovrebbero iniziare subito dopo la conclusione dei negoziati sull'adesione all'UE per consentire, nei limiti del possibile, un'adesione simultanea all'UE e al SEE.

4. STRATEGIA DI ADESIONE RIVEDUTA PER BULGARIA E ROMANIA

Il Consiglio europeo di Siviglia ha incoraggiato Bulgaria e Romania a proseguire gli sforzi riaffermando "il suo impegno a sostenerle pienamente nella preparazione all'adesione. A Copenaghen dovrebbero essere adottate una tabella di marcia aggiornata e una strategia di preadesione riveduta e rafforzata per i paesi candidati ancora in fase di negoziato. Si potrebbe anche prevedere un aumento dell'assistenza finanziaria di preadesione. Inoltre, se il ritmo attuale sarà mantenuto, potrebbe essere fissato entro l'anno un calendario più preciso per il processo di adesione di questi paesi".

I criteri stabiliti dai Consigli europei di Copenaghen e di Madrid sono tuttora validi, come pure i principi che hanno guidato fin dall'inizio il processo di adesione. Tutti i candidati partecipano su un piano di parità e aderiranno all'Unione europea secondo gli stessi criteri, in funzione dei progressi individuali. Il Consiglio europeo di Laeken del 2001 ha confermato inoltre l'irreversibilità del processo di adesione.

Visto che i negoziati di adesione con i dodici paesi candidati coinvolti nei negoziati sono un processo globale, il Trattato di Adesione dovrebbe specificare che i risultati raggiunti durante i negoziati con i candidati che non potranno partecipare alla prima serie di adesioni non saranno rimessi in discussione.

4.1. Progressi fatti finora

Le Relazioni Periodiche di quest'anno dimostrano che la Bulgaria e la Romania hanno fatto ulteriori progressi verso la conformità con i criteri di Copenaghen. Per ultimare correttamente i preparativi, questi paesi devono impegnarsi maggiormente per quanto riguarda la conformità con i criteri economici e la trasposizione/applicazione dell'acquis, nonché proseguire la riforma della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario.

La Bulgaria e la Romania hanno fatto notevoli progressi in termini di negoziati. Si sono aperti tutti i capitoli di negoziato con la Bulgaria e quasi tutti con la Romania. I capitoli rimanenti sono stati aperti con la Bulgaria nel primo semestre 2002, mentre per quanto riguarda la Romania si dovrebbero poter aprire gli ultimi quattro capitoli entro la fine dell'anno in modo da conseguire l'obiettivo del Consiglio europeo di Laeken (apertura di tutti i capitoli con questi due paesi nel 2002).

4.2. Data indicativa

La Bulgaria e la Romania hanno fissato il 2007 come data indicativa per l'adesione. Sulla base di questa data, si sono chiusi provvisoriamente 22 capitoli con la Bulgaria e 13 con la Romania.

I calendari fissati per l'adempimento degli impegni negoziali tengono conto di questa prospettiva. Come in passato, i progressi verso il completamento dei negoziati di adesione rifletteranno quelli compiuti in termini di adozione e di applicazione delle misure necessarie in ciascun paese.

La Commissione aiuterà questi due paesi a conseguire l'obiettivo suddetto, basandosi come in passato sui principi della differenziazione e delle valutazioni individuali.

4.3. Tracciati per l'adesione

Come annunciato nel documento di strategia sull'ampliamento del 2001, la Commissione proporrà, sulla base dell'analisi contenuta nelle Relazioni Periodiche del 2002, tracciati particolareggiati per Bulgaria e Romania prima del Consiglio europeo di Copenaghen. Questi tracciati, che riguarderanno il periodo in esame fino all'adesione, scaturiranno da un intenso dialogo con ciascun paese.

I tracciati, che si baseranno sugli impegni assunti in sede negoziale e sulla necessità di rispettare i criteri di Copenaghen, indicheranno a ciascun paese le misure che deve prendere per prepararsi all'adesione, insistendo in particolare sulla capacità amministrativa e giudiziaria e sulla riforma economica. I tracciati conterranno chiari parametri di riferimento in base ai quali valutare gli impegni assunti durante i negoziati e l'andamento della riforma economica. Per valutare i progressi fatti nell'applicare i tracciati ci si avvarrà, in particolare, delle strutture dell'Accordo Europeo e delle Relazioni Periodiche.

4.4. Assistenza preadesione

La Commissione proporrà che i Partenariati per l'Adesione di Bulgaria e Romania siano riveduti l'anno prossimo in base alle conclusioni delle Relazioni Periodiche e dei tracciati. Nel programmare l'assistenza di preadesione prioritaria ci si baserà sui Partenariati per l'Adesione, sui tracciati, sulle Relazioni Periodiche e sui Piani di Sviluppo Nazionale riveduti. L'assistenza Phare sarà destinata prevalentemente al potenziamento della pubblica amministrazione e del settore giudiziario, al rafforzamento della capacità amministrativa, agli investimenti connessi all'adozione dell'acquis, alla coesione economica e sociale e alla cooperazione transfrontaliera. Si dovrebbero accelerare le attività volte ad estendere i sistemi di applicazione decentrata. Lo strumento SAPARD, già totalmente decentrato, continuerà a preparare i paesi candidati in termini di strutture agricole, di sviluppo rurale e di rafforzamento della capacità istituzionale connessa. ISPA continuerà a finanziare gli investimenti infrastrutturali per l'ambiente e i trasporti.

La Commissione ritiene che l'assistenza finanziaria a Bulgaria e Romania debba essere aumentata gradatamente a decorrere dalla prima serie di adesioni, in funzione del modo in cui vengono applicati i tracciati in questi paesi e della loro capacità di assorbimento.

5. RILANCIARE IL PROCESSO DI AMPLIAMENTO PER LA TURCHIA

Il Consiglio europeo di Siviglia del giugno 2002 ha concluso quanto segue: "Quanto alla fase successiva della candidatura della Turchia, potrebbero essere prese nuove decisioni a Copenaghen tenendo conto dell'evolversi della situazione nell'intervallo tra i Consigli europei di Siviglia e di Copenaghen e sulla scorta della Relazione Periodica che la Commissione presenterà in ottobre nonché in conformità delle conclusioni di Helsinki e di Laeken".

La Relazione Periodica del 2002 effettua un'analisi approfondita del modo in cui la Turchia ha attuato la strategia di preadesione negli ultimi dodici mesi, valutando i suoi progressi secondo gli stessi criteri e gli stessi metodi applicati a tutti i candidati. Come già avvenuto per tutti i candidati, e conformemente alle conclusioni dei Consigli europei di Copenaghen e di Madrid, la Relazione prende in considerazione i cambiamenti legislativi e la capacità amministrativa della Turchia di applicare correttamente l'acquis.

La Relazione rileva i progressi fatti dalla Turchia nei tre settori principali contemplati dal Partenariato per l'Adesione, ossia i criteri politici, economici e dell'acquis stabiliti nel 1993 dal Consiglio europeo di Copenaghen.

La Turchia ha fatto notevoli progressi verso la conformità con i criteri politici di Copenaghen impegnandosi, attraverso la riforma costituzionale e una serie di pacchetti legislativi, per realizzare le priorità specificate nel Partenariato per l'Adesione. Vanno segnalati gli emendamenti legislativi adottati dal Parlamento nell'agosto 2002, che dimostrano un'autentica volontà di attuare riforme su larga scala. Oltre ad abolire la pena di morte, tranne in caso di guerra, si sono prese misure importanti per autorizzare le trasmissioni radiotelevisive e l'insegnamento nelle lingue diverse dal turco. L'abolizione dello stato di emergenza in due province su quattro e l'impegno ad abolirlo entro l'anno nelle altre due province dovrebbe promuovere maggiormente la tutela dei diritti umani.

La Commissione si compiace di questi sviluppi, che stanno rivoluzionando il contesto politico turco. Le riforme, adottate in circostanze particolarmente difficili, promettono bene per il futuro, poiché dimostrano che il regime politico turco vuole e può progredire anche nei settori considerati finora estremamente sensibili.

Ciò nonostante, la Turchia non soddisfa pienamente i criteri politici. In primo luogo, la Relazione rileva le numerose limitazioni che le riforme impongono per quanto riguarda il pieno esercizio dei diritti e delle libertà fondamentali. In secondo luogo, molte riforme presuppongono l'adozione di regolamenti o di altre misure amministrative e, per avere un impatto effettivo, dovranno essere applicate concretamente, a tutti i livelli, dagli organismi esecutivi e giudiziari del paese. In terzo luogo, si devono ancora risolvere questioni di grande importanza connesse ai criteri politici quali la lotta contro le torture e i maltrattamenti, il controllo civile sull'esercito, la situazione delle persone imprigionate per aver espresso opinioni non violente e la conformità con le decisioni del Tribunale europeo per i diritti dell'uomo.

Considerati i notevoli progressi fatti negli ultimi anni e i settori che richiedono ulteriori interventi, si incoraggia la Turchia a proseguire sulla via delle riforme per consolidare, de iure e de facto, la democrazia e la tutela dei diritti umani, onde ovviare agli ostacoli che ancora sussistono alla piena conformità con i criteri politici.

La Commissione ricorda che l'impegno verso una soluzione della questione cipriota rientra nel dialogo politico intensificato tra l'Unione europea e la Turchia. Prendendo spunto dalle dichiarazioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite e dalle relazioni del consulente speciale per Cipro del segretario generale dell'ONU Alvaro de Soto, la Commissione invita tutte le parti in causa, e in particolare la Turchia, a sostenere pienamente i tentativi delle Nazioni Unite di arrivare ad una soluzione globale della questione cipriota entro la fine dell'anno.

Per quanto riguarda i criteri economici, la Turchia ha migliorato il funzionamento della sua economia di mercato, e dovrebbe quindi essere maggiormente in grado di far fronte alle pressioni concorrenziali, ma risente tuttora della recessione e delle crisi finanziarie.

Per quanto riguarda i criteri dell'acquis, la Turchia ha allineato ulteriormente la legislazione nei settori contemplati dall'unione doganale e in altri settori quali le banche, le telecomunicazioni, l'energia e l'agricoltura. Si è ristrutturato il settore finanziario migliorando anche la capacità amministrativa, ma in quasi tutti gli altri settori sussistono notevoli divergenze tra l'acquis e la legislazione turca.

Vanno risolte urgentemente anche le questioni in sospeso come le modalità di partecipazione della Turchia al processo decisionale per quanto riguarda le operazioni guidate dall'UE per le quali si utilizzano le risorse della NATO.

5.1. Rafforzare la strategia di preadesione

Il Consiglio europeo di Laeken ha approvato quest'anno una nuova fase della strategia di preadesione per la Turchia, definita nel 1999 dal Consiglio europeo di Helsinki, la cui attuazione procede a ritmo sostenuto.

La Commissione raccomanda pertanto che l'Unione europea sostenga più attivamente i preparativi di preadesione della Turchia in vista della prossima fase della sua candidatura. Qui di seguito figurano raccomandazioni più dettagliate sul modo di conseguire questo obiettivo.

- Il Partenariato per l'Adesione, dimostratosi di grande utilità nel quadro della strategia di preadesione, dovrebbe essere aggiornato e riveduto per porre maggiormente l'accento sui settori dove occorre tuttora intervenire in via prioritaria.

- Si proseguirà attivamente il dialogo politico intensificato tra l'UE e la Turchia sulle riforme politiche, sui diritti umani, sulla questione cipriota e sulla soluzione pacifica delle vertenze frontaliere. Occorre procedere ad una discussione approfondita sulle diverse iniziative prese dalla Turchia per conformarsi ai criteri politici di Copenaghen. Si cercheranno altri modi per migliorare la comprensione delle riforme e delle altre questioni che richiedono attenzione.

- Si proseguirà attivamente il dialogo economico intensificato tra l'UE e la Turchia sulla situazione/stabilità macroeconomica e sulle riforme economiche. Occorre inoltre procedere ad una discussione approfondita sulle diverse misure prese dalla Turchia per ripristinare la stabilità economica e conformarsi ai criteri economici di Copenaghen.

- Grazie anche all'assistenza TAIEX, si svilupperà ulteriormente il processo di analisi legislativa per le questioni settoriali specifiche, che è già a buon punto, su cui la Turchia si basa per individuare i requisiti connessi alla trasposizione dell'acquis, compresa la capacità amministrativa e di applicazione.

- Le misure adottate per potenziare l'unione doganale, estenderla ai servizi e alle commesse pubbliche ed eliminare gli ostacoli alla libera circolazione delle merci incideranno sulle iniziative più ampie che la Turchia dovrà intraprendere conformemente al suo status di paese candidato.

- Occorre approfondire le relazioni commerciali con la Turchia, sia su base bilaterale che con i paesi terzi. Oltre ad estendere su base reciproca l'accesso preferenziale al mercato per gli scambi di prodotti agricoli CE-Turchia, si dovrebbe intensificare la cooperazione in merito alle questioni veterinarie e fitosanitarie. Occorre inoltre intensificare il dialogo UE-Turchia sulle questioni commerciali e sorvegliare l'uso degli strumenti di difesa commerciale.

- Per incentivare i flussi di investimenti, si dovrebbero liberalizzare ulteriormente gli investimenti esteri diretti tra l'UE e la Turchia.

- La cooperazione con la Turchia va rafforzata per quanto riguarda la giustizia e gli affari interni, comprese l'immigrazione clandestina e l'adozione/applicazione dell'acquis di Schengen, la libera circolazione delle persone e la sicurezza marittima.

- La Turchia parteciperà a una serie di programmi e agenzie comunitari.

- Il nuovo sistema di gestione finanziaria comincia a dare qualche risultato. Si sta riassorbendo il ritardo accumulato per quanto riguarda gli impegni finanziari dell'UE a favore della Turchia. I programmi di assistenza finanziaria impostati sulla base di un approccio di preadesione sono stati totalmente completati. A decorrere dal 2003, le autorità turche avranno maggiori competenze per quanto riguarda l'applicazione di questi programmi.

La Commissione prenderà tutte le iniziative necessarie per attuare questa strategia di preadesione potenziata, proponendo un partenariato per l'adesione riveduto in funzione dei progressi fatti e dei settori dove occorre impegnarsi ulteriormente. Si discuterà dei progressi compiuti in consessi appropriati quali il comitato di associazione CE-Turchia e il comitato misto per l'unione doganale.

Occorre pertanto aumentare l'assistenza finanziaria alla Turchia tenendo conto delle esigenze specifiche di questo paese e della sua capacità di assorbire i fondi in questione.

5.2. Sostegno finanziario supplementare

Dal 2004, si aumenterà l'assistenza finanziaria fornita alla Turchia onde accelerare l'attuazione della sua strategia di preadesione, aiutando il paese a potenziare la pubblica amministrazione, promuovendo l'adozione dell'acquis e agevolando l'integrazione della Turchia nell'economia europea.

L'assistenza di preadesione aiuterà la Turchia a soddisfare i criteri di Copenaghen potenziando in particolare la pubblica amministrazione a tutti i livelli, favorendo lo sviluppo istituzionale e promuovendo gli investimenti connessi all'adozione dell'acquis. Si aiuterà inoltre la Turchia a migliorare il funzionamento dell'economia e la sua capacità di far fronte alle pressioni concorrenziali nel mercato interno. Sarà intensificata la cooperazione transfrontaliera con gli attuali Stati membri dell'UE e con gli altri paesi candidati. Le priorità dell'assistenza saranno individuate in base al Partenariato per l'Adesione e alle Relazioni Periodiche.

La Turchia dovrà rafforzare ulteriormente il controllo finanziario onde agevolare il totale decentramento dell'attuazione.

Oltre a sviluppare le capacità della pubblica amministrazione turca, si dovrà investire nelle infrastrutture normative, negli aspetti connessi all'acquis e nella coesione economica e sociale. Si chiederà alla Turchia di elaborare un Piano di Sviluppo Nazionale in base al quale impegnare le risorse da destinare alla coesione economica e sociale.

Agli inizi dell'anno prossimo la Commissione presenterà un Partenariato per l'Adesione riveduto per la Turchia basandosi sulle priorità emerse dalle Relazioni Periodiche di quest'anno. In tale contesto, la Commissione proporrà all'autorità di bilancio di stanziare i fondi per l'assistenza alla Turchia a titolo del capitolo 7 delle prospettive finanziarie 2000-2006 e di aumentarli regolarmente nel periodo 2004-2006. L'entità delle assegnazioni annuali dipenderà dalla conformità con i criteri di Copenaghen e dalla gestione effettiva dell'assistenza di preadesione. Considerate le esigenze e la capacità di assorbimento della Turchia, l'assistenza totale potrebbe essere perlomeno raddoppiata entro il 2006.

6. CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI

In considerazione di quanto precede, la Commissione europea formula le seguenti conclusioni e raccomandazioni:

(1) le Relazioni Periodiche di quest'anno dimostrano che negli ultimi dodici mesi tutti i paesi candidati hanno fatto notevoli progressi verso la conformità con i criteri di adesione.

(2) Cipro, la Repubblica ceca, l'Estonia, l'Ungheria, la Lettonia, la Lituania, Malta, la Polonia, la Repubblica slovacca e la Slovenia soddisfano i criteri politici. Considerati i progressi compiuti da questi paesi, il modo in cui hanno rispettato gli impegni assunti in sede negoziale e i preparativi in corso, la Commissione ritiene che raggiungeranno la conformità con i criteri economici e dell'acquis e che saranno pronti ad aderire agli inizi del 2004. La Commissione raccomanda quindi di concludere i negoziati di adesione con questi paesi entro la fine dell'anno per poter firmare il Trattato di Adesione nella primavera 2003.

(3) Nell'interesse di tutte le parti in causa, la Commissione si augura che una soluzione globale permetta a Cipro di aderire all'Unione europea come entità riunificata. Come risulta dalle conclusioni del Consiglio europeo di Siviglia, l'Unione è disposta ad inserire nel Trattato di Adesione una soluzione politica conforme ai principi che sottendono all'Unione europea. La Commissione si compiace del fatto che le Nazioni unite intendano continuare ad impegnarsi attivamente per risolvere la questione e invita tutte le parti interessate e, in particolare la Turchia, a sostenere pienamente i tentativi di arrivare ad una soluzione globale entro la fine dell'anno. In tal caso, le modalità di adesione di Cipro potrebbero essere rivedute in funzione della soluzione globale e delle sue implicazioni per l'applicazione dell'acquis in tutta l'isola. La Commissione ha proposto che l'Unione stanzi risorse ingenti per sviluppare la parte settentrionale dell'isola e trovare una soluzione. Queste risorse dovrebbero rimanere disponibili indipendentemente dalle circostanze. Se non si troverà una soluzione, le decisioni prese in dicembre dal Consiglio europeo di Copenaghen si fonderanno sui principi stabiliti dal Consiglio europeo di Helsinki nel 1999.

(4) I paesi aderenti devono applicare l'acquis entro la data di adesione, fatti salvi i regimi transitori eventualmente concordati, e rispettare pienamente gli impegni assunti durante i negoziati. Le Relazioni Periodiche individuano i settori dove è necessario un ulteriore impegno per quanto riguarda i criteri politici ed economici e l'adozione/applicazione dell'acquis, e che dovranno quindi essere oggetto di una sorveglianza rigorosa. Per valutare i progressi compiuti e far sì che l'adesione all'Unione europea sia un successo, la Commissione seguirà con attenzione gli sviluppi in tal senso riferendo poi al Consiglio. Sei mesi prima della data prevista per l'adesione, la Commissione elaborerà una Relazione di Valutazione globale destinata al Consiglio e al Parlamento europeo. La Commissione ritiene opportuno inserire nel Trattato di Adesione una clausola di salvaguardia specifica, che le consenta di prendere, per un periodo limitato, le misure del caso in materia di mercato interno.

(5) Per poter concludere i negoziati occorre risolvere le questioni rimaste in sospeso. Per quanto riguarda l'offerta finanziaria dell'Unione, ci si dovrebbe basare sul quadro finanziario per i negoziati proposto dalla Commissione il 30 gennaio 2002 e sui principi ivi contenuti.

(6) La Bulgaria e la Romania hanno fissato il 2007 come data indicativa per l'adesione. La Commissione si adopererà attivamente per aiutare questi due paesi a conseguire l'obiettivo suddetto, basandosi come in passato sui principi della differenziazione e delle valutazioni individuali. La Commissione proporrà, sulla base dell'analisi contenuta nelle relazioni periodiche del 2002, tracciati particolareggiati per Bulgaria e Romania prima del Consiglio europeo di Copenaghen. Per preparare Bulgaria e Romania ad aderire all'Unione europea, si porrà maggiormente l'accento sulla riforma giudiziaria e amministrativa. L'assistenza di preadesione fornita a Bulgaria e Romania dovrebbe inoltre essere considerevolmente aumentata sin dalla prima serie di adesioni, in funzione del modo in cui vengono applicati i tracciati. Poiché i negoziati di adesione con i dodici paesi candidati sono un processo globale, il Trattato di Adesione dovrebbe specificare che i risultati raggiunti durante i negoziati con i candidati che non parteciperanno alla prima serie di adesioni non saranno rimessi in discussione.

(7) Grazie alla riforma costituzionale e a una serie di pacchetti legislativi, la Turchia ha fatto notevoli passi avanti verso la conformità con i criteri politici di Copenaghen, a cui si aggiungono altri progressi per quanto riguarda i criteri economici e l'allineamento con l'acquis. Il paese, tuttavia, dovrà dar prova del massimo impegno anche in futuro. La Commissione raccomanda pertanto che l'Unione europea sostenga più attivamente i preparativi di preadesione della Turchia in vista della prossima fase della sua candidatura, stanziando risorse supplementari a tale scopo. La Commissione proporrà un Partenariato per l'Adesione riveduto e intensificherà il processo di analisi legislativa. Essa raccomanda di estendere l'unione doganale e di migliorarne il funzionamento per sviluppare le relazioni commerciali CE-Turchia e promuovere i flussi di investimenti. Si invita la Turchia a portare avanti le riforme in modo da far progredire la sua candidatura per l'adesione all'UE.

ALLEGATO 1: CONCLUSIONI DELLE RELAZIONI PERIODICHE

Bulgaria

Nel suo parere del 1997, la Commissione concludeva che la Bulgaria soddisfaceva i criteri politici. Da allora, il paese ha notevolmente consolidato la stabilità delle sue istituzioni garantendo la democrazia, lo Stato di diritto, il rispetto dei diritti umani nonché il rispetto e la tutela delle minoranze. La Bulgaria continua a soddisfare i criteri politici di Copenaghen.

La strategia di riforma giudiziaria è notevolmente progredita con l'adozione di un piano d'azione e con le modifiche di rilievo apportate alla legge sul sistema giudiziario, che devono ora concretarsi in un miglioramento effettivo del funzionamento del sistema. Ci si deve ancora occupare delle questioni inerenti alla struttura del sistema giudiziario e all'immunità.

Si sono fatti progressi anche nella lotta contro la corruzione, che continua a destare serie preoccupazioni, adottando fra l'altro un piano d'azione per applicare la strategia nazionale anticorruzione. Visto il carattere prioritario conferito attualmente alla lotta contro la corruzione, la Bulgaria deve continuare ad impegnarsi per un'applicazione concertata delle misure.

La riforma della pubblica amministrazione ha registrato qualche progresso grazie alle revisioni del quadro legislativo e all'adozione di una strategia per la modernizzazione dell'amministrazione statale, ma si devono definire e attuare con grande impegno le riforme necessarie per rendere la pubblica amministrazione efficiente, trasparente e responsabile.

La Bulgaria continua a rispettare i diritti umani e le libertà e ha notevolmente migliorato il quadro legislativo in materia di lotta alla tratta di esseri umani, alla corruzione e alla criminalità organizzata e di asilo. Diversi settori, tuttavia, destano ancora preoccupazioni e impongono di intervenire con urgenza, come le condizioni preoccupanti in cui vivono i bambini negli istituti, specie quelli ritardati. La Bulgaria deve inoltre impegnarsi per riformare il sistema di assistenza all'infanzia, tutelando al meglio gli interessi dei bambini e riducendone il numero nelle istituzioni. Occorre inoltre migliorare le condizioni di detenzione, segnatamente nei commissariati e in caso di detenzione preventiva.

Le recenti modifiche del codice penale contribuiscono ad abolire le discriminazioni basate sulle tendenze sessuali.

Si è fatto poco, invece, per ovviare ai problemi di discriminazione sociale nei confronti delle comunità Rom o per migliorarne le condizioni di vita. L'adozione di una legislazione antidiscriminazioni globale costituirebbe uno sviluppo estremamente positivo al riguardo.

La Bulgaria è un'economia di mercato funzionante che dovrebbe poter far fronte, a medio termine, alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione purché prosegua sulla via delle riforme per ovviare alle difficoltà che ancora sussistono.

La Bulgaria vanta un notevole livello di stabilità macroeconomica e una migliore ripartizione delle risorse grazie al buon funzionamento dei meccanismi di mercato. Le riforme strutturali sono piuttosto avanti, specie per quanto riguarda le procedure di ingresso nel mercato, la ristrutturazione del settore finanziario e la privatizzazione, che costituiscono le basi microeconomiche per una crescita sostenuta.

La flessibilità dei mercati, tuttavia, deve essere ulteriormente migliorata, aumentando in particolare l'efficienza del sistema amministrativo e giudiziario per consentire agli operatori economici di prendere decisioni in un contesto stabile e prevedibile. Occorre snellire le procedure amministrative applicabili alle imprese, comprese quelle fallimentari. Il livello di intermediazione finanziaria è tuttora insufficiente. Le carenze specifiche del mercato fondiario ne compromettono il funzionamento e si ripercuotono negativamente anche sui settori economici connessi. La riforma dovrebbe incentivare gli investimenti privati e pubblici indispensabili per una crescita sostenuta e per una competitività sufficiente all'interno dell'Unione.

Dopo il parere del 1997, la Bulgaria ha fatto progressi nella maggior parte dei settori dell'acquis, proseguendo a ritmo costante l'allineamento della legislazione e sviluppando, più lentamente, la capacità amministrativa.

Negli ultimi dodici mesi, la Bulgaria ha proseguito l'allineamento legislativo e lo sviluppo della capacità amministrativa, accelerando la riforma giudiziaria.

Nel complesso, considerata la data auspicata per l'adesione, la Bulgaria ha raggiunto un grado ragionevole di allineamento con l'acquis in numerosi settori e ha migliorato la capacità amministrativa, anche se le rimane ancora molto da fare. Per migliorare l'applicazione delle leggi, si deve proseguire la riforma della pubblica amministrazione e del settore giudiziario.

La Bulgaria ha fatto ulteriori progressi in quasi tutti i settori del mercato interno. Per quanto riguarda la libera circolazione delle merci, la modifica della legge sulla standardizzazione ha posto fine ai conflitti d'interesse tra standardizzazione e funzioni normative e/o certificazione. Occorre potenziare le infrastrutture amministrative per la standardizzazione e la certificazione e i sistemi nazionali di valutazione della conformità e di sorveglianza del mercato. Pur costituendo un passo avanti verso l'applicazione dell'acquis, la nuova legge sulle commesse pubbliche non è ancora stata totalmente allineata, e dovrà inoltre essere applicata conformemente ai principi dell'acquis. Si è trasposta gran parte della legislazione sulla sicurezza alimentare, ma il paese dovrà impegnarsi ulteriormente per garantire una corretta applicazione dell'acquis. Occorre inoltre rafforzare la capacità amministrativa, specie per quanto riguarda i laboratori e l'accreditamento. Quanto alla libera prestazione dei servizi, la Bulgaria ha instaurato buone pratiche di sorveglianza delle banche, applicando buona parte dell'acquis pertinente, mentre è più indietro per quanto riguarda assicurazioni e valori mobiliari. Va segnalata l'istituzione di un consiglio consultivo per la sorveglianza del settore finanziario. La Bulgaria ha fatto progressi in termini di allineamento legislativo con l'acquis sulla protezione dei dati, ma deve portare a termine il processo e predisporre la capacità amministrativa necessaria per applicare le leggi.

Pur essendo proseguito, l'allineamento del diritto societario con l'acquis deve ancora essere completato, specie per quanto riguarda le acquisizioni, le fusioni e le divisioni delle società. Si è migliorato il quadro legislativo per tutelare i diritti di proprietà intellettuale e industriale (DPI), ma occorre assicurarne l'applicazione alle frontiere e impartire la necessaria formazione agli organismi incaricati di applicare la legge e all'apparato giudiziario. La politica di concorrenza è notevolmente progredita con l'entrata in vigore della legge sugli aiuti di Stato, che deve però essere applicata con maggiore efficacia. La legislazione antitrust della Bulgaria è sostanzialmente in linea con l'acquis. La Bulgaria deve migliorare ulteriormente l'applicazione delle norme. Va mantenuta una stretta sorveglianza per quanto riguarda la ristrutturazione del settore siderurgico.

In materia di dogane e fiscalità, la Bulgaria deve ancora predisporre sistemi informatici che consentano scambi di dati con la CE. Proseguono lo sviluppo della capacità amministrativa e le riforme nel settore doganale, mentre la riforma dell'amministrazione fiscale procede a rilento.

La Bulgaria ha continuato ad allinearsi con l'acquis sulle telecomunicazioni. Ora il paese deve completare la trasposizione, accelerare l'effettiva applicazione delle leggi e potenziare l'ente normativo.

Nel settore agricolo, procede bene il ravvicinamento delle legislazioni veterinaria e fitosanitaria, ma la trasposizione dell'acquis non è ancora terminata, né sono stati creati i meccanismi amministrativi, ispettivi e di controllo necessari, in particolare, per applicare le norme di verifica veterinarie e igieniche. Sebbene la situazione sia migliorata nel settore della pesca, la Bulgaria deve prendere altre misure per garantire la piena conformità con i requisiti igienici e sanitari della CE.

Sebbene si sia fatto qualche progresso in materia di politica sociale e occupazione, la trasposizione legislativa è ancora ben lungi dall'essere terminata per quanto riguarda il diritto del lavoro, le pari opportunità, le misure antidiscriminatorie e la salute/sicurezza sul posto di lavoro. Il dialogo sociale deve essere promosso in linea con le prassi CE.

Per quanto riguarda la politica regionale, la Bulgaria ha proseguito i preparativi per l'applicazione delle politiche strutturali con l'adozione di una strategia per i fondi strutturali, che definisce con maggior precisione le strutture istituzionali inerenti all'assistenza dei fondi strutturali e di coesione. La Bulgaria deve rafforzare le capacità dei ministeri principali, compresi i meccanismi di controllo e di valutazione, affinché in futuro siano in grado di gestire i fondi strutturali. Conformemente ai regolamenti sui fondi strutturali, il paese deve ancora elaborare un piano di sviluppo coerente e integrarlo nel quadro politico e di bilancio nazionale.

La Bulgaria ha continuato a trasporre l'acquis in materia di ambiente con l'adozione della legge sulla tutela ambientale. Il paese deve elaborare piani di attuazione e strategie di finanziamento per gli investimenti ambientali connessi alle diverse direttive, perfezionare i meccanismi di valuazione e monitoraggio, aumentare la capacità amministrativa e impegnarsi per far fronte al costo dell'allineamento.

La Bulgaria ha continuato ad allineare la legislazione sui trasporti con l'acquis, specie per quanto riguarda i trasporti stradali e ferroviari. Occorre potenziare le strutture amministrative di recente creazione e, nel settore dei trasporti marittimi, migliorare la sicurezza della flotta bulgara, che lascia molto a desiderare.

La Bulgaria ha accelerato la ristrutturazione nel settore dell'energia, che negli anni scorsi era andata avanti a rilento, adottando una nuova strategia nazionale in materia e creando le basi legislative per l'apertura del mercato. Si sta preparando la privatizzazione delle società di distribuzione. La Bulgaria deve stabilire calendari precisi per la ristrutturazione del settore, rispettare gli impegni per la chiusura della centrale nucleare di Kozloduy e garantire un alto livello di sicurezza nucleare.

La Bulgaria ha fatto notevoli progressi per quanto riguarda l'allineamento con l'acquis nella maggior parte dei settori inerenti alla giustizia e agli affari interni, adottando anche un piano d'azione per la conformità con i requisiti di Schengen, ma deve migliorare ulteriormente la capacità di applicazione.

Il controllo finanziario è stato notevolmente rafforzato con l'entrata in vigore delle nuove leggi sul controllo finanziario pubblico interno e dell'Ufficio nazionale per la revisione dei conti. Ora la Bulgaria deve potenziare le strutture istituzionali, comprese quelle necessarie per tutelare gli interessi finanziari della CE.

La Bulgaria deve impegnarsi ulteriormente per rafforzare la capacità amministrativa e giudiziaria di applicare l'acquis. Oltre a proseguire la riforma orizzontale della pubblica amministrazione, il paese deve migliorare la sua capacità di inserimento nel mercato interno e di applicazione dell'acquis in settori quali l'agricoltura, l'ambiente e la politica regionale. Il paese dovrà inoltre disporre della capacità amministrativa necessaria per una gestione oculata ed efficiente dei fondi CE.

Durante i negoziati di adesione, sono stati chiusi provvisoriamente 22 capitoli. Gli impegni assunti in sede negoziale, che prevedono l'adesione nel 2007, vengono generalmente rispettati.

Cipro

Si confermano le conclusioni delle precedenti relazioni periodiche della Commissione, secondo le quali Cipro soddisfa i criteri politici di Copenaghen.

La pubblica amministrazione è stata notevolmente potenziata con la creazione di nuovi posti e la promozione della formazione continua.

Cipro continua a rispettare i diritti umani e le libertà, ha migliorato la procedura per la tutela dei rifugiati e ha abolito le restrizioni al diritto di matrimonio per i ciprioti turchi che vivono nella parte meridionale dell'isola.

Cipro è un'economia di mercato funzionante che dovrebbe essere in grado di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione.

Già nella prima Relazione Periodica del 1998 si prendeva atto delle misure economiche prese dalle autorità cipriote per preparare l'adesione all'UE. Da allora, le autorità nazionali hanno continuato ad impegnarsi per soddisfare i requisiti economici che comporta l'adesione all'UE.

Il funzionamento dei mercati può essere ulteriormente migliorato mediante i piani volti a liberalizzare le telecomunicazioni, l'energia, i trasporti aerei e i servizi postali. Attuando il programma di consolidamento fiscale, inoltre, si contribuirà a ridurre il disavanzo delle partite correnti. Occorre coordinare maggiormente la sorveglianza delle istituzioni finanziarie e delle banche cooperative.

Dopo la Relazione Periodica del 1998, Cipro ha fatto notevoli progressi nei diversi settori dell'acquis, accelerando il processo di allineamento legislativo e potenziando le strutture di applicazione.

Negli ultimi dodici mesi, Cipro ha proseguito l'allineamento legislativo e migliorato la sua capacità amministrativa, in particolare nei seguenti settori: previdenza sociale, ispezioni veterinarie e fitosanitarie, servizi farmaceutici, lotta contro il riciclaggio del denaro sporco, ispezioni delle navi, gettito fiscale, pianificazione, servizi ambientali, tutela dei consumatori e della salute e dogane.

Nel complesso, Cipro ha raggiunto un buon livello di allineamento con l'acquis nella maggior parte dei settori dove potrà disporre, a condizione di impegnarsi ulteriormente, anche della capacità amministrativa necessaria per applicare l'acquis. Nell'ambito dei negoziati e del piano d'azione sono stati elaborati piani dettagliati per ovviare alle carenze che ancora sussistono.

Il paese ha fatto notevoli progressi in diversi settori del mercato interno. Per quanto riguarda la libera circolazione delle merci, il ravvicinamento è ormai terminato in un certo numero di settori specifici. L'adozione della legislazione quadro sulla nuova impostazione globale, inizialmente rinviata, costituisce un notevole progresso verso l'allineamento con l'acquis, che peraltro deve ancora essere completato nel campo delle commesse pubbliche e ulteriormente trasposto per quanto la procedura di notifica, la sorveglianza del mercato e la sicurezza dei prodotti. L'ente per la certificazione, di recente creazione, ha potenziato le infrastrutture di standardizzazione e di certificazione, mentre il governo ha rafforzato i suoi sistemi di sorveglianza del mercato. Per quanto riguarda la libera circolazione delle persone, Cipro ha adottato l'importante legislazione quadro sul riconoscimento delle qualifiche professionali, migliorato il coordinamento dei regimi previdenziali e raggiunto un buon livello di capacità amministrativa. È migliorata l'armonizzazione relativa alla libera prestazione dei servizi, grazie in particolare alla legislazione sulle società di assicurazioni e sulle banche, comprese quelle offshore. La capacità amministrativa deve essere ulteriormente rafforzata, specie per quanto riguarda l'autorità di controllo nel settore dei servizi finanziari. Continua la liberalizzazione dei movimenti di capitali, finalizzata ad un pieno allineamento in tempo per l'adesione. Pur avendo assunto personale supplementare, Cipro deve rafforzare ulteriormente la capacità amministrativa per combattere il riciclaggio del denaro sporco.

L'allineamento legislativo del diritto societario cipriota con l'acquis è piuttosto avanti. In merito ai diritti di proprietà intellettuale e industriale, occorre migliorare le capacità di applicazione per quanto riguarda i controlli alle frontiere, nell'ambito della lotta contro le merci usurpative e contraffatte. Nel settore della concorrenza va segnalata l'adozione della legislazione antitrust e di quella sugli aiuti di Stato, la cui applicazione è palesemente migliorata dopo anni di stasi. Pur funzionando bene, l'autorità di controllo degli aiuti di Stato e l'autorità per la tutela della concorrenza, che è del tutto indipendente, dovrebbero essere ulteriormente potenziate.

Cipro ha raggiunto un buon livello di allineamento legislativo nel settore agricolo e ha preso provvedimenti importanti per preparare la creazione delle organizzazioni comuni di mercato. La capacità amministrativa di applicare l'acquis pertinente deve però essere rafforzata, privilegiando la preparazione del sistema integrato di gestione e di controllo. La legislazione sulla pesca è stata allineata in misura ragionevole, ma occorre rafforzare la capacità amministrativa. Cipro ha ridotto ulteriormente il numero dei pescherecci che battono bandiera cipriota, ma il suo registro navale non è ancora del tutto operativo. Si stanno comunque approntando le infrastrutture necessarie per la creazione del registro e i meccanismi di applicazione.

Cipro ha fatto notevoli progressi in materia fiscale grazie ad una riforma tributaria estremamente vasta, riguardante la fiscalità diretta e indiretta, e ha sviluppato a sufficienza la capacità amministrativa nel settore. L'amministrazione doganale cipriota è organizzata ed efficiente. Si deve proseguire l'allineamento legislativo per quanto riguarda il perfezionamento attivo e passivo, l'importazione temporanea, i beni culturali e gli aspetti procedurali, adottando urgentemente la legislazione in sospeso in questo settore.

Cipro deve liberalizzare completamente i mercati delle telecomunicazioni, accelerando l'applicazione dell'acquis, e creare l'ente normativo competente.

L'indipendenza della Banca centrale ha migliorato notevolmente la situazione per quanto riguarda l'unione economica e monetaria.

La legislazione sui trasporti è sostanzialmente in linea con l'acquis, ma la trasposizione deve ancora essere completata, specialmente in materia di aviazione. La sicurezza è migliorata grazie all'allineamento legislativo e al rafforzamento delle capacità amministrative. Il paese deve impegnarsi ulteriormente in materia di trasporti marittimi.

Cipro ha fatto notevoli progressi per quanto riguarda la politica sociale e l'occupazione. Si deve completare l'allineamento legislativo con l'acquis in vari settori e rafforzare la capacità amministrativa.

I progressi di Cipro sono andati più a rilento nel settore dell'energia, segnatamente per quanto riguarda l'allineamento con l'acquis sul mercato interno dell'energia e la disponibilità dell'approvvigionamento e delle scorte petrolifere. Si sta incoraggiando Cipro a costituire gradatamente le scorte petrolifere e a designare l'autorità competente secondo il calendario concordato. L'attività legislativa finalizzata all'allineamento con l'acquis sul mercato interno dell'energia e all'istituzione dell'autorità competente per le scorte petrolifere deve essere intensificata contemporaneamente alla costruzione di strutture di stoccaggio sufficienti.

Cipro ha continuato ad integrare l'ambiente nelle altre politiche e si è allineata con gran parte dell'acquis sulla tutela dell'ambiente e della natura. Vanno però adottate misure importanti per quanto riguarda la qualità dell'aria e dell'acqua, il controllo dell'inquinamento industriale, i prodotti chimici e gli organismi geneticamente modificati, rivolgendo particolare attenzione alla gestione dei rifiuti e al rafforzamento della capacità amministrativa. A medio termine, occorreranno investimenti per garantire l'applicazione dell'acquis ambientale.

I progressi più degni di nota in materia di giustizia e affari interni riguardano la politica di rilascio dei visti, il diritto di asilo, la lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione. Oltre ad accelerare l'allineamento in materia di asilo si è creata un'autorità di revisione indipendente. Per quanto riguarda l'acquis di Schengen, Cipro prosegue i preparativi attuando il piano d'azione Schengen e sviluppando i sistemi informatici nazionali. Cipro ha ratificato diverse convenzioni sulla protezione dei dati, sulla lotta contro il terrorismo e sui proventi delle attività criminose, potenziando inoltre la capacità amministrativa generale in questo settore.

Per quanto riguarda la politica regionale, Cipro ha continuato ad allinearsi con l'acquis per prepararsi a partecipare agli strumenti strutturali. Il paese dispone di gran parte delle strutture amministrative necessarie.

Vanno segnalati progressi anche in materia di controllo finanziario. Cipro dispone di un sistema di controllo finanziario pubblico interno piuttosto efficiente e soddisfa sostanzialmente le norme internazionali in materia di revisione dei conti. Occorre invece rafforzare la capacità amministrativa del Tesoro.

Cipro ha ulteriormente rafforzato la sua capacità amministrativa assumendo personale supplementare nei settori chiave e inserendo il potenziamento dell'organico nel bilancio suppletivo 2002, che non è ancora stato approvato. Sono state potenziate le strutture di applicazione in settori importanti quali i movimenti di capitali, la concorrenza, l'agricoltura, la fiscalità, le dogane, l'ambiente, la giustizia e gli affari interni. È importante potenziare le strutture necessarie per applicare l'acquis che entrerà in vigore solo al momento dell'adesione, in particolare per quanto riguarda la gestione oculata ed efficiente dei fondi CE.

Durante i negoziati di adesione sono stati chiusi provvisoriamente 28 capitoli. Cipro rispetta nel complesso gli impegni assunti in sede negoziale, ma si dovrà rimediare ai ritardi rilevati per quanto riguarda la creazione del registro dei pescherecci e l'allineamento legislativo con le norme sulle scorte petrolifere e con la direttiva sull'elettricità.

Considerati i progressi compiuti da Cipro dopo la Relazione Periodica del 1998, il suo livello di allineamento e il modo in cui ha rispettato gli impegni assunti in sede negoziale, la Commissione ritiene che il paese sarà in grado di assumere gli obblighi che comporta l'adesione secondo il calendario previsto. Nel periodo di preadesione, Cipro deve proseguire i preparativi, in linea con gli impegni assunti durante i negoziati di adesione.

Repubblica ceca

Nel suo parere del 1997, la Commissione ha concluso che la Repubblica ceca soddisfaceva i criteri politici. Da allora, il paese ha notevolmente consolidato la stabilità delle sue istituzioni garantendo la democrazia, lo Stato di diritto, il rispetto dei diritti umani nonché il rispetto e la tutela delle minoranze. La situazione non è cambiata rispetto all'anno scorso. La Repubblica ceca continua a soddisfare i criteri politici di Copenaghen.

Il governo ha migliorato il funzionamento dell'amministrazione centrale, adottando in particolare una legge sulla pubblica amministrazione che istituisce un quadro legislativo per la pubblica amministrazione centrale e riforma il regime applicato nei settori chiave. Per consentirne una preparazione e un'applicazione accurate, la legge prevede l'applicazione graduale delle sue disposizioni durante un periodo di transizione, che può estendersi fino al 31 dicembre 2006. È comunque auspicabile accelerare per quanto possibile l'applicazione integrale della legge affinché la pubblica amministrazione della Repubblica ceca possa far fronte alle esigenze supplementari che comporta l'adesione all'Unione europea. Il processo di decentramento è proseguito attraverso il trasferimento di ulteriori competenze alle regioni e ai comuni.

La riforma dell'apparato giudiziario è proseguita, in particolare, con l'introduzione di un nuovo diritto amministrativo e con la razionalizzazione del codice di procedura penale. Si devono però abbreviare i procedimenti giudiziari, specie per quanto riguarda le cause civili. Per sostenere le recenti riforme occorre potenziare le risorse umane e materiali e intensificare la formazione giudiziaria.

Si sono prese ulteriori misure di natura giuridica e organizzativa per combattere la corruzione e la criminalità economica, che destano tuttora serie preoccupazioni. Il paese, tuttavia, deve impegnarsi ulteriormente, procurando in particolare risorse umane e tecniche supplementari alle istituzioni incaricate di applicare la legge. In una recente relazione governativa si caldeggia il pieno appoggio delle forze politiche in questo campo.

La Repubblica ceca continua a rispettare i diritti umani e le libertà.

I requisiti per la concessione dell'asilo sono stati resi più rigorosi da una modifica legislativa entrata in vigore nel febbraio 2002 che ha creato un secondo organo d'appello indipendente a cui rivolgersi qualora sia stato negato l'asilo. Il consiglio per le pari opportunità è operativo dal gennaio 2002.

Si sono prese altre misure per migliorare la difficile situazione dei Rom, ma occorreranno interventi strutturali mirati per combattere le discriminazioni per quanto riguarda l'accesso all'istruzione, agli alloggi e ai posti di lavoro. L'adozione di una legislazione globale antidiscriminazioni costituirebbe uno sviluppo determinante al riguardo.

Dopo il parere del 1997, che prendeva atto delle notevoli riforme avviate dalle autorità ceche per trasformare l'economia nazionale, la situazione è migliorata nonostante un contesto internazionale difficile. Oltre a raggiungere la stabilità macroeconomica, le autorità ceche hanno portato avanti le riforme e si sono adoperate con notevole impegno per conformarsi ai requisiti economici che comporta l'adesione all'UE.

Si conclude pertanto che la Repubblica ceca è un'economia di mercato funzionante, che dovrebbe essere in grado di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione purché prosegua sulla via delle riforme.

Per migliorare la gestione delle finanze pubbliche si dovrebbe arginare l'aumento delle spese pubbliche obbligatorie e quasi obbligatorie, proseguendo inoltre la riforma della spesa sociale (regimi pensionistici, sanitari, ecc.). Per rendere più razionale la distribuzione delle risorse, inoltre, sarebbe opportuno impegnarsi più attivamente per liquidare i crediti inesigibili dell'Agenzia di consolidamento ceca cedendoli agli investitori privati.

La Repubblica ceca ha fatto notevoli progressi dopo il parere. Dopo un inizio piuttosto lento, l'allineamento legislativo è proseguito molto più speditamente. Negli ultimi anni, inoltre, si è notevolmente rafforzata la capacità amministrativa di applicare l'acquis, proseguendo al tempo stesso la riforma del sistema giudiziario.

Negli ultimi dodici mesi, l'allineamento legislativo della Repubblica ceca è proseguito per quanto riguarda, in particolare, i servizi finanziari, la legislazione fitosanitaria, i trasporti stradali, la politica sociale, l'ambiente, la giustizia e gli affari interni. Progressi limitati si sono fatti invece in materia di fiscalità. La capacità amministrativa è stata ulteriormente rafforzata, grazie anche all'adozione di un quadro legislativo per la pubblica amministrazione.

Nel complesso, la Repubblica ceca ha raggiunto un notevole livello di allineamento con l'acquis in molti settori, e potrà disporre, a condizione di impegnarsi ulteriormente, della capacità amministrativa necessaria per applicare l'acquis. Nell'ambito dei negoziati e del piano d'azione sono stati elaborati piani dettagliati per ovviare alle carenze che ancora sussistono.

La trasposizione dell'acquis sul mercato interno è piuttosto avanzata per quanto riguarda le quattro libertà, per cui si tratta di colmare le lacune rimanenti. Nel complesso, il paese dispone di una capacità amministrativa sufficiente. La Repubblica ceca sta applicando quasi tutte le norme europee sulla libera circolazione delle merci, comprese quelle sui prodotti alimentari, ma deve rafforzare ulteriormente la capacità di sorveglianza del mercato. L'allineamento con l'acquis sulle commesse pubbliche, che ultimamente ha fatto notevoli progressi, deve essere completato. Per quanto riguarda la libera circolazione delle persone, il processo è piuttosto avanzato relativamente ai diritti e alla libera circolazione dei lavoratori, ma il paese deve impegnarsi attivamente in materia di reciproco riconoscimento delle qualifiche professionali. Nel settore della libera circolazione dei servizi, la trasposizione dell'acquis bancario procede bene, ma si deve portare a termine l'allineamento per gli altri settori finanziari, aumentandone inoltre la sorveglianza. In materia di libera circolazione dei capitali, vanno segnalate la recente abolizione delle restrizioni all'acquisto di beni immobili e la regolamentazione dei trasferimenti transfrontalieri dei crediti. Si deve rafforzare ulteriormente la capacità amministrativa di combattere il riciclaggio del denaro sporco.

L'allineamento con l'acquis è molto avanzato per quanto concerne il diritto societario, anche se occorre migliorare l'applicazione dei diritti di proprietà intellettuale, compresa la lotta contro le merci usurpative e contraffatte. La legislazione sulla concorrenza è sostanzialmente in linea con l'acquis e l'Ufficio per la tutela della concorrenza sta applicando piuttosto bene le norme antitrust e la legislazione sugli aiuti di Stato. Si dovranno sorvegliare con attenzione l'applicazione degli aiuti di Stato e la ristrutturazione del settore siderurgico. Occorre inoltre aumentare la trasparenza nel settore bancario.

Per quanto riguarda le questioni economiche e fiscali, l'allineamento con l'acquis sull'unione economica e monetaria è già a buon punto, e ultimamente si sono fatti notevoli progressi per quanto riguarda l'indipendenza della banca centrale. Si è raggiunto un buon livello di allineamento anche in materia di fiscalità, ma il processo deve essere completato per gli importanti settori dell'IVA e delle accise. Occorre inoltre approntare sistemi informatici per gli scambi di dati elettronici con la Comunità e i suoi Stati membri e impegnarsi attivamente per rafforzare la capacità amministrativa. Si è raggiunto un notevole grado di compatibilità con l'acquis sulle dogane. Occorre portare a termine la computerizzazione e l'interconnessione dei sistemi nazionali con i sistemi informatici doganali della CE.

Nel complesso, il livello di allineamento con l'acquis delle politiche settoriali e la capacità amministrativa sono piuttosto soddisfacenti. La legislazione sui trasporti aerei e stradali è sostanzialmente in linea con l'acquis, mentre il processo di allineamento deve essere accelerato nel settore ferroviario. Occorre inoltre garantire la capacità amministrativa necessaria per applicare l'acquis. Il paese ha raggiunto un buon livello di allineamento nel settore dell'energia, creando in particolare un mercato competitivo dell'elettricità. La legislazione deve però essere applicata integralmente secondo il calendario fissato. La Repubblica ceca sta mettendo in pratica tutte le raccomandazioni della relazione del Consiglio sulla sicurezza nucleare nell'ambito dell'ampliamento.

Nel complesso, il livello di preparazione nel settore agricolo è buono, specie per quanto riguarda le strutture di applicazione della politica agricola comune e l'allineamento con la legislazione fitosanitaria. Il paese deve impegnarsi per completare l'allineamento e rafforzare le ispezioni veterinarie.

In termini di coesione economica e sociale, l'allineamento è piuttosto avanti per quanto riguarda la politica sociale e l'occupazione, in particolare il diritto del lavoro e la salute e la sicurezza sul posto di lavoro. Occorre rafforzare la capacità amministrativa per la salute e la sicurezza sul posto di lavoro, in particolare gli ispettorati del lavoro. Grazie ai notevoli progressi fatti negli ultimi dodici mesi, il quadro legislativo della politica regionale è praticamente completo. Ora si tratta di rendere pienamente operative le strutture di applicazione e di controllo e di curare la preparazione tecnica dei progetti ammissibili ai finanziamenti comunitari.

La Repubblica ceca ha raggiunto un buon livello di allineamento legislativo nel settore ambientale, dove i cospicui investimenti realizzati hanno dato ottimi risultati, specie per quanto riguarda la qualità dell'aria e dell'acqua. Bisogna però portare a termine la trasposizione e l'applicazione delle norme sulla qualità dell'acqua, sui rifiuti, sulla tutela della natura e sulla prevenzione dell'inquinamento industriale, garantendo inoltre una capacità amministrativa sufficiente a livello locale e regionale e programmando investimenti finanziari a lungo termine.

Grazie ai progressi fatti ultimamente in materia di telecomunicazioni, la Repubblica ceca ha raggiunto un buon livello di allineamento per quanto riguarda lo sviluppo delle infrastrutture e la diversificazione del mercato. Occorre però portare a termine la liberalizzazione del mercato e garantire l'indipendenza dell'ente normativo.

L'allineamento legislativo della Repubblica ceca è a buon punto per quanto riguarda il settore audiovisivo, ma si dovrà rafforzare la capacità amministrativa per garantire un'applicazione corretta delle norme. Va ribadita inoltre la necessità di istituire un quadro normativo trasparente e prevedibile nel settore audiovisivo assicurandone poi la sorveglianza.

Grazie ai notevoli progressi fatti in tutti i settori, l'allineamento legislativo con l'acquis sulla giustizia e sugli affari interni è praticamente terminato. Occorre però migliorare la gestione delle frontiere, applicare il piano d'azione Schengen e intensificare la lotta contro le frodi, la corruzione e la criminalità organizzata.

Per quanto concerne le questioni finanziarie, si è completato l'allineamento legislativo relativo al controllo finanziario, ma occorrerà un notevole impegno per garantire la piena applicazione del controllo finanziario pubblico interno. Nel complesso, la capacità amministrativa della Repubblica ceca è stata notevolmente rafforzata. Il paese si deve impegnare ulteriormente per quanto riguarda, in particolare, l'agricoltura, l'ambiente, la politica regionale, la giustizia e gli affari interni e il controllo finanziario, predisponendo le strutture necessarie per garantire una gestione oculata ed efficiente dei fondi CE. Si devono proseguire con impegno le attività in corso, potenziando in particolare le unità di revisione contabile interna mediante un aumento dell'organico e una maggiore formazione, per poter disporre di una capacità operativa ottimale in tempo per l'adesione.

Durante i negoziati di adesione sono stati chiusi provvisoriamente 25 capitoli. Nel complesso, la Repubblica ceca rispetta gli impegni assunti in sede negoziale, ma si dovrà rimediare ai ritardi rilevati per quanto riguarda il pieno allineamento della legislazione sulle commesse pubbliche, il completamento dell'allineamento in merito al reciproco riconoscimento delle qualifiche professionali, l'adozione di determinate parti della legislazione veterinaria e il completamento dell'allineamento di determinate aliquote dell'IVA e delle accise.

Considerati i progressi compiuti dopo il parere, il livello di allineamento e la capacità amministrativa attuali della Repubblica ceca e il modo in cui ha rispettato gli impegni assunti in sede negoziale, la Commissione ritiene che il paese sarà in grado di assumere gli obblighi che comporta l'adesione secondo il calendario previsto. Nel periodo preadesione, la Repubblica ceca deve proseguire i preparativi, in linea con gli impegni assunti durante i negoziati di adesione.

Estonia

Nel suo parere del 1997, la Commissione ha concluso che l'Estonia soddisfaceva i criteri politici. Da allora, il paese ha notevolmente consolidato la stabilità delle sue istituzioni garantendo la democrazia, lo Stato di diritto, il rispetto dei diritti umani nonché il rispetto e la tutela delle minoranze. La situazione non è cambiata rispetto all'anno scorso. L'Estonia continua a soddisfare i criteri politici di Copenaghen.

È proseguita l'attuazione del programma di riforma della pubblica amministrazione. Il funzionamento della pubblica amministrazione estone e le sue procedure amministrative sono tuttora soddisfacenti, ma occorre migliorare la trasparenza nella gestione del personale e il coordinamento tra i diversi organi.

Si è notevolmente modernizzato l'apparato giudiziario, rafforzandone inoltre l'indipendenza e l'amministrazione. Si sono inoltre migliorati la formazione dei giudici e i sistemi informatici dei tribunali. L'Estonia deve assumere i pubblici ministeri necessari per completare l'organico. Come si era detto l'anno scorso, il paese deve migliorare l'efficienza dei tribunali nonché la qualità e l'applicazione delle sentenze.

L'Estonia continua a rispettare i diritti umani e le libertà.

L'Estonia ha favorito l'integrazione dei non cittadini abolendo i requisiti linguistici per i candidati alle elezioni politiche e locali e promuovendo l'apprendimento delle lingue e gli scambi culturali attraverso il programma d'integrazione statale. Deve accelerare e agevolare ulteriormente il processo di naturalizzazione, garantendo inoltre che l'applicazione della legislazione linguistica continui a rispettare i principi dell'interesse pubblico giustificato e della proporzionalità, i suoi obblighi internazionali e l'Accordo europeo.

Dopo il parere del 1997, che prendeva atto delle notevoli riforme attuate dalle autorità estoni per trasformare l'economia del paese, la situazione è migliorata nonostante un contesto internazionale reso particolarmente difficile dalla crisi russa. Oltre a raggiungere la stabilità macroeconomica, le autorità estoni hanno portato avanti le riforme e si sono adoperate con notevole impegno per conformarsi ai requisiti economici che comporta l'adesione all'UE.

Si conclude pertanto che l'Estonia è un'economia di mercato funzionante, che dovrebbe essere in grado di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione purché prosegua sulla via delle riforme.

Il governo e il settore privato possono migliorare il funzionamento dei mercati del lavoro impegnandosi più attivamente per combattere la disoccupazione. Si dovrebbero inoltre consolidare le finanze delle autorità locali per rafforzare l'impostazione prudente della politica tributaria. Occorre infine accelerare la ristrutturazione del settore dello scisto bituminoso.

Dopo il parere, l'Estonia ha fatto progressi soddisfacenti per quanto riguarda l'adozione dell'acquis e, più di recente, per la graduale creazione della capacità amministrativa necessaria per applicarlo correttamente.

Negli ultimi dodici mesi, l'Estonia ha fatto progressi in molti settori tra cui il mercato interno, l'agricoltura, la giustizia e gli affari interni, procedendo però a un ritmo più lento di quello previsto nel suo programma nazionale per l'adozione dell'acquis.

Nel complesso, l'Estonia ha raggiunto un notevole livello di allineamento con l'acquis in quasi tutti i settori, dove dispone inoltre di gran parte delle capacità amministrativa necessaria per applicare l'acquis. Pur avendo creato le istituzioni di cui ha bisogno, l'Estonia deve migliorarne la capacità in determinati settori. Nell'ambito dei negoziati e del piano d'azione sono stati elaborati piani dettagliati per ovviare alle carenze che ancora sussistono.

Per quanto riguarda il mercato interno, si è continuata ad allineare la legislazione orizzontale e la legislazione settoriale specifica sulla libera circolazione delle merci. Occorre però migliorare il sistema di sorveglianza del mercato, compresa la sicurezza alimentare. L'allineamento con l'acquis sulla libera circolazione delle persone è proseguito per quanto riguarda il reciproco riconoscimento delle qualifiche professionali, i diritti dei cittadini e la libera circolazione dei lavoratori, ma la formazione dei liberi professionisti deve essere allineata con le norme CE. I preparativi riguardanti la libera prestazione dei servizi, la libera circolazione dei capitali, il diritto societario, la concorrenza e la tutela dei consumatori e della salute sono a buon punto, ed è proseguito l'allineamento con l'acquis. La capacità amministrativa è stata rafforzata anche con l'entrata in funzione dell'autorità unificata di sorveglianza finanziaria e con l'introduzione di un sistema di pagamento transfrontaliero. Occorre migliorare ulteriormente la capacità dell'ispettorato per la protezione dei dati, dell'ufficio per le commesse pubbliche e dell'unità di informazione finanziaria (antiriciclaggio del denaro sporco), garantire la corretta applicazione dell'acquis sulla concorrenza e migliorare l'applicazione della legge sulle merci usurpative e contraffatte.

Nel settore agricolo, sono proseguiti i preparativi per la politica agricola comune e l'allineamento con l'acquis veterinario e fitosanitario. Si è inoltre creata una Fondazione per lo sviluppo rurale. Occorre rafforzare ulteriormente il futuro organismo pagatore e aiutare il ministero dell'Agricoltura a sviluppare i sistemi della PAC, compreso il sistema integrato di gestione e di controllo, sviluppare le capacità nel settore veterinario, potenziare l'ispettorato per la tutela delle piante, intensificare i controlli alle frontiere e garantire la conformità con le norme di qualità per i prodotti alimentari. I progressi fatti in materia di pesca sono stati più lenti e consistono soprattutto nel miglioramento della gestione delle risorse, delle ispezioni e dei controlli. Occorre intervenire con urgenza per sviluppare il sistema informatico in materia di pesca, definire e attuare la politica strutturale e di mercato e migliorare la capacità amministrativa e il coordinamento tra i ministeri dell'Agricoltura e dell'Ambiente. Oltre ad elaborare la legislazione sul mercato, si stanno preparando diversi progetti volti ad analizzare le organizzazioni di produttori, le banche dati sulla pesca e i registri. L'Estonia deve impegnarsi maggiormente per migliorare il coordinamento dell'amministrazione della pesca. Con l'applicazione integrale delle misure indicate nel piano d'azione si darà un notevole contributo ai preparativi in corso.

Per quanto riguarda la politica dei trasporti, l'Estonia ha proseguito l'allineamento e l'adozione delle disposizioni di applicazione creando inoltre un dipartimento indipendente per le indagini sul traffico aereo. Occorre portare a termine l'allineamento nel settore ferroviario, applicare l'acquis sociale nel settore stradale e migliorare la sicurezza marittima. L'Estonia ha eliminato determinate distorsioni del mercato dell'energia, migliorando inoltre la normativa pertinente e la sicurezza nucleare. Il paese deve continuare ad allineare la legislazione, in particolare per quanto riguarda i mercati interni dell'elettricità e del gas, sviluppare le fonti di energia rinnovabili e potenziare ulteriormente l'ente normativo per il mercato dell'energia. Per quanto riguarda la politica industriale in senso lato, l'Estonia deve portare a termine il processo di ristrutturazione industriale concentrandosi sullo scisto bituminoso. La legislazione sulle telecomunicazioni, sulla cultura e sulla politica audiovisiva è stata quasi totalmente allineata, ma l'Estonia dovrebbe garantire il servizio universale.

Per quanto riguarda la politica sociale e l'occupazione, l'Estonia ha allineato ulteriormente la legislazione sulla sanità e sulla sicurezza. Si è potenziato il Consiglio nazionale del lavoro designandolo come principale interlocutore dell'Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul posto di lavoro. Occorre allineare ulteriormente il diritto del lavoro e la legislazione sulle pari opportunità, migliorare la capacità di applicare la legislazione riguardante la pubblica sanità e la salute/sicurezza sul posto di lavoro e intensificare il dialogo sociale. I preparativi per l'applicazione dei fondi strutturali nell'ambito della politica regionale procedono speditamente, ma l'Estonia deve migliorare considerevolmente la capacità dell'autorità designata di programmare e attuare la politica regionale della CE dopo l'adesione, predisponendo fra l'altro controlli finanziari rigorosi.

Nonostante i progressi fatti nel settore dell'ambiente, l'Estonia deve proseguire l'allineamento in determinati settori (rifiuti, natura, prodotti chimici, tutela dell'aria e radiazioni), investire nelle infrastrutture, comprese quelle per il trattamento dei rifiuti e delle acque reflue, e rafforzare la capacità amministrativa del ministero e degli enti governativi locali. Si deve inoltre migliorare l'applicazione della legislazione ambientale.

In materia di giustizia e affari interni, l'Estonia ha migliorato la protezione dei dati, i controlli alle frontiere, la politica dei visti e dell'emigrazione e la cooperazione giudiziaria. Sono stati introdotti un registro online dei visti e un registro criminale online per i servizi di polizia. Occorre completare l'allineamento legislativo, in particolare per quanto riguarda l'emigrazione, il diritto di asilo e il riciclaggio del denaro sporco, applicare il piano d'azione Schengen, rafforzare i controlli alle frontiere e intensificare la lotta contro la criminalità organizzata.

I progressi fatti nel settore fiscale riguardano l'allineamento della legislazione sull'IVA. L'Estonia deve proseguire l'allineamento e rafforzare la capacità del comitato fiscale. L'Estonia ha allineato ulteriormente la legislazione sull'unione doganale, sviluppato i sistemi informatici e creato un dipartimento investigativo presso il comitato doganale. Occorre migliorare urgentemente la capacità amministrativa necessaria per applicare misure doganali compatibili con le norme CE e la formazione dei funzionari doganali. L'Estonia deve garantire l'interconnettività dei suoi sistemi informatici doganali con quelli della CE, dalla quale riceve un notevole sostegno in tal senso, nonché intensificare i preparativi per l'applicazione delle procedure doganali (riscossione o sospensione dei dazi doganali, ecc.) e accelerare la riorganizzazione dei servizi doganali.

I notevoli progressi fatti in materia di controllo finanziario riguardano l'applicazione del controllo finanziario interno nonché l'adozione della legislazione sul controllo finanziario esterno e sulla tutela degli interessi finanziari della CE. Per quanto riguarda le procedure finanziarie e di bilancio, va segnalata l'introduzione di una nuova procedura di bilancio, ma si deve rafforzare la capacità di calcolare le risorse proprie.

L'Estonia dispone di una discreta capacità amministrativa di applicare l'acquis nella maggior parte dei settori. Come si è già detto, tuttavia, la situazione deve essere ulteriormente migliorata per quanto riguarda la libera circolazione delle persone, la pesca, l'agricoltura, la fiscalità, la politica sociale e l'occupazione, l'energia, la politica regionale, l'ambiente, le dogane, la giustizia e gli affari interni.

Durante i negoziati di adesione sono stati chiusi provvisoriamente 28 capitoli. Nel complesso l'Estonia sta rispettando gli impegni assunti in sede negoziale, ma si dovrà rimediare ai ritardi rilevati per quanto riguarda l'adozione della legislazione sulla pesca, l'introduzione di un sistema informatico ad hoc, il buon funzionamento e la conformità del registro dei pescherecci, l'allineamento della legislazione sulla qualità dell'aria e sulla difesa contro le radiazioni.

Considerati i progressi compiuti dopo il parere, il livello di allineamento e la capacità amministrativa attuali dell'Estonia e il modo in cui ha rispettato gli impegni assunti in sede negoziale, la Commissione ritiene che il paese sarà in grado di assumere gli obblighi che comporta l'adesione secondo il calendario previsto. Nel periodo preadesione, l'Estonia deve proseguire i preparativi, in linea con gli impegni assunti nei negoziati di adesione.

Ungheria

Nel suo parere del 1997, la Commissione ha concluso che l'Ungheria soddisfaceva i criteri politici. Da allora, il paese ha notevolmente consolidato la stabilità delle sue istituzioni garantendo la democrazia, lo Stato di diritto, il rispetto dei diritti umani nonché il rispetto e la tutela delle minoranze. La situazione non è cambiata rispetto all'anno scorso. L'Ungheria continua a soddisfare i criteri politici di Copenaghen.

La riforma della pubblica amministrazione a livello centrale è praticamente terminata. La legge del 2001 sui funzionari statali, applicata in parte nel 2002, ha notevolmente contribuito a consolidare il quadro legislativo corrispondente. Una revisione approfondita della struttura salariale ha permesso di ridurre ulteriormente il divario tra settore pubblico e settore privato. La riforma finanziaria dei governi locali non è ancora stata avviata.

L'indipendenza del settore giudiziario ungherese è sufficientemente garantita a livello costituzionale e legislativo e il sistema di autogestione funziona bene. Decidendo di creare le corti d'appello regionali e di consolidare l'indipendenza finanziaria del sistema giudiziario si è contribuito notevolmente a rafforzarne la capacità.

In linea con la sua strategia anticorruzione, il governo ungherese ha adottato varie misure legislative e pratiche per combattere un fenomeno tuttora preoccupante. Una rapida applicazione delle decisioni permetterà di affrontare il problema con maggiore efficacia.

L'Ungheria continua a rispettare i diritti umani e le libertà. I partiti politici sono pienamente rappresentati nei comitati di garanti del servizio pubblico e il dialogo sociale è stato intensificato.

È proseguita l'attuazione del programma a medio termine del 1997 onde migliorare la difficile situazione dei Rom, consolidando il quadro istituzionale e introducendo un nuovo sistema di sorveglianza. Il governo sta riesaminando la sua politica nei confronti dei Rom, che non è integrata nelle strategie generali di sviluppo sociale ma costituisce un progetto parallelo. Si prevede di adottare una strategia globale a lungo termine e una legislazione antidiscriminazioni che contribuirebbero a migliorare la difficile situazione di questa comunità.

Dopo il parere del 1997, che prendeva atto della riforma globale avviata dalle autorità ungheresi per trasformare l'economia nazionale, la situazione è migliorata nonostante un contesto internazionale difficile. Oltre a raggiungere la stabilità macroeconomica, le autorità ungheresi hanno portato avanti le riforme e si sono adoperate con notevole impegno per conformarsi ai requisiti economici che comporta l'adesione all'UE.

Si conclude pertanto che l'Ungheria è un'economia di mercato funzionante, che dovrebbe essere in grado di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione purché prosegua sulla via delle riforme.

La gestione macroeconomica potrebbe essere migliorata riducendo il disavanzo pubblico generale, per impedire che la politica tributaria diventi prociclica e far diminuire ulteriormente il tasso d'inflazione. Il settore sanitario deve essere riformato in modo più radicale. Occorre inoltre riallineare i salari con l'aumento della produttività per evitare di compromettere la competitività del paese.

Dopo il parere, l'Ungheria ha continuato ad allinearsi con l'acquis in tutti i settori. La nuova legislazione viene applicata correttamente nella maggior parte dei settori. Dal 1997 in poi, il paese ha notevolmente migliorato la sua capacità amministrativa di applicare correttamente l'acquis.

Negli ultimi dodici mesi, l'Ungheria ha continuato ad adottare e ad applicare l'acquis nei seguenti settori: politica sociale, giustizia e affari interni, telecomunicazioni, cultura e mezzi audiovisivi, energia. La capacità amministrativa, ancora limitata in settori quali l'agricoltura e la politica regionale, è stata però migliorata in molti altri settori, creando ulteriori presupposti per una corretta applicazione della legislazione comunitaria.

Nel complesso, l'Ungheria ha raggiunto un notevole grado di allineamento con l'acquis e potrà disporre, a condizione di impegnarsi ulteriormente, anche della capacità amministrativa necessaria per applicare integralmente l'acquis in tempo per l'adesione. Nell'ambito dei negoziati e del piano d'azione sono stati elaborati piani dettagliati per ovviare alle carenze che ancora sussistono.

Il settore del mercato interno ha fatto notevoli progressi. Come risulta dalla relazione dell'anno scorso, si è adottata la maggior parte dell'acquis e si sono create le strutture amministrative necessarie. Poiché la trasposizione dell'acquis sulla libera circolazione delle merci è molto avanti ci si sta concentrando sul controllo (creazione dell'agenzia per la sicurezza di standardizzazione e di certificazione) e sulla sorveglianza del mercato. Il paese dispone delle infrastrutture necessarie per la standardizzazione e la certificazione e ha adottato altre leggi sugli appalti per la costruzione di autostrade. Occorre però allinearsi ulteriormente con l'acquis sulle commesse pubbliche, specie per quanto riguarda la sua corretta applicazione. L'allineamento della legislazione ungherese sui servizi è praticamente terminato, mentre occorre concludere il processo per quanto riguarda la protezione dei dati, potenziando inoltre le strutture amministrative corrispondenti. Una volta adottata la legislazione sulla lotta contro il riciclaggio del denaro sporco, nel giugno 2002 l'Ungheria è stata rimossa dall'elenco dei paesi che non collaborano compilato dalla task force "azione finanziaria" dell'OCSE. Per quanto riguarda la libera circolazione dei capitali, è stata adottata una nuova legislazione fondiaria, ma occorreranno ulteriori adeguamenti. La capacità amministrativa esistente basta a garantire un'adeguata sorveglianza dei servizi finanziari. La legislazione ungherese sul diritto societario è sostanzialmente in linea con l'acquis. Le norme vengono applicate in modo relativamente soddisfacente, ma l'Ungheria deve rafforzare i controlli alle frontiere relativamente ai diritti di proprietà intellettuale e intensificare la lotta contro le merci usurpative e contraffatte. Nell'ambito della politica di concorrenza, occorre allineare i regimi degli aiuti di Stato, in particolare quelli di natura fiscale. Gli organi incaricati di applicare le leggi antitrust e quelle sugli aiuti di Stato continuano a funzionare bene.

In materia di fiscalità, la legislazione tributaria ungherese è sostanzialmente in linea con l'acquis. Occorre però portare a termine la trasposizione dell'acquis, specie per quanto riguarda IVA e accise, e adoperarsi affinché il sistema informatico fiscale sia del tutto operativo prima dell'adesione. La legislazione doganale è sostanzialmente in linea con l'acquis, ma il paese deve impegnarsi ulteriormente per quanto riguarda i depositi doganali, l'importazione temporanea, la valutazione e le spedizioni non commerciali. L'Ungheria ha continuato a rafforzare la capacità amministrativa e operativa delle dogane e della Guardia di finanza, promuovendo inoltre l'interconnettività con i sistemi computerizzati della CE nel settore doganale.

Per quanto riguarda la politica industriale e le piccole e medie imprese, il piano Széchenyi privilegerà lo sviluppo delle PMI e i progetti comunitari di preadesione, e sarà integrato nel programma di sviluppo nazionale.

La situazione in materia di ambiente è ulteriormente migliorata con l'adozione di leggi sull'aria, sull'acqua, sulla lotta contro l'inquinamento industriale e sugli organismi geneticamente modificati, ma il piano nazionale per la gestione dei rifiuti non è ancora stato adottato. Si dovrà rivolgere particolare attenzione alla capacità amministrativa, che è stata comunque rafforzata modificando le competenze ministeriali, e aumentare gli investimenti ambientali.

L'Ungheria dispone di solide basi per l'applicazione dell'acquis agricolo, ma ha rinviato la preparazione di strumenti di gestione indispensabili quali l'organismo pagatore e il sistema integrato di gestione e di controllo (IACS) e deve ancora prendere diverse decisioni sulla ripartizione delle competenze. Occorrerà un notevole impegno per rendere rapidamente operativi il sistema IACS e l'agenzia SAPARD. Vanno segnalati notevoli progressi a livello veterinario e fitosanitario, ma si devono accelerare le iniziative in corso per potenziare i posti d'ispezione frontalieri e gli stabilimenti del settore. È proseguito l'allineamento legislativo nel settore dei trasporti, in particolare quelli stradali e ferroviari. La ristrutturazione del settore ferroviario deve essere completata per poter applicare pienamente l'acquis sull'accesso al mercato, promuovendo inoltre il potenziamento istituzionale del settore.

I notevoli progressi fatti nel settore dell'energia con l'adozione della legge sull'elettricità hanno spianato la via alla liberalizzazione del mercato ungherese, ma i progressi nel settore del gas sono molto più limitati. Il paese dispone di una buona capacità amministrativa. La situazione del settore audiovisivo è migliorata con l'adozione della legge sui media, ma l'allineamento non è ancora terminato.

I notevoli progressi fatti in materia di politica sociale e occupazione consistono segnatamente nell'adozione di ulteriori disposizioni di applicazione del diritto del lavoro. Per quanto riguarda il dialogo sociale, il nuovo governo ha preso misure volte a rassicurare le parti in causa e ha deciso di creare un consiglio nazionale di conciliazione degli interessi in modo da rendere il dialogo più costruttivo. Pur avendo migliorato la capacità di applicare l'acquis sulla salute/sicurezza sul posto di lavoro, anche potenziando gli ispettorati del lavoro, il paese dovrà impegnarsi ulteriormente in tal senso.

In materia di politica regionale, nel giugno 2002 si è deciso di rendere più efficiente il quadro istituzionale per la programmazione e l'applicazione dei fondi strutturali e di coesione, ma si deve rafforzare la capacità dell'autorità responsabile della gestione e dei pagamenti e accelerare la preparazione tecnica dei progetti ammissibili ai finanziamenti comunitari. Parallelamente ai progressi fatti verso la creazione di sistemi di gestione e di controllo finanziario, nel periodo oggetto della relazione il processo di programmazione ha subito notevoli ritardi. L'Ungheria deve assolutamente accelerare i preparativi in vista dell'utilizzo degli strumenti strutturali.

Si sono fatti notevoli progressi nel settore delle telecomunicazioni, dove il mercato ungherese è stato aperto alla concorrenza con l'adozione della legge sulle comunicazioni. Ora il paese deve impegnarsi per garantire un servizio universale accessibile.

In materia di giustizia e affari interni, si è proseguito l'allineamento con l'acquis sulla politica dei visti, sull'emigrazione e sull'asilo. La lotta contro le frodi, la corruzione, il riciclaggio del denaro sporco e la criminalità organizzata è stata intensificata con l'adozione di altre leggi e il potenziamento delle strutture istituzionali. Il piano d'azione di Schengen riveduto si occupa degli aspetti principali dell'acquis.

Per quanto riguarda la politica estera e di sicurezza comune, l'Ungheria deve ancora trovare un accordo con Slovacchia e Romania in merito all'applicazione della legge sulle minoranze ungheresi che vivono nei paesi limitrofi; deve inoltre allineare la legge con l'acquis al momento dell'adesione.

Per quanto riguarda il controllo finanziario, sono proseguiti l'allineamento legislativo e lo sviluppo della capacità amministrativa in materia di controllo finanziario pubblico interno. Per ovviare alle carenze che sono state individuate, l'Ungheria sta ridefinendo le funzioni e le strutture di audit interno in funzione delle prassi internazionali e sta procedendo alla rielaborazione della relativa legislazione, ma dovrà accelerare considerevolmente il processo.

L'Ungheria ha continuato a migliorare la sua capacità amministrativa necessaria per applicare l'acquis nella maggior parte dei settori, ma dovrà impegnarsi ulteriormente per quanto riguarda, in particolare, l'agricoltura, i trasporti, la politica regionale, l'ambiente e il controllo finanziario, creando inoltre la capacità amministrativa necessaria per una gestione oculata, efficiente e verificabile dei fondi CE.

Durante i negoziati di adesione sono stati chiusi provvisoriamente 26 capitoli. L'Ungheria rispetta nel complesso gli impegni assunti in sede negoziale, ma dovrà ovviare ai ritardi registrati per quanto riguarda la trasposizione di alcune parti dell'acquis veterinario, la legislazione sul controllo della taglia del pesce importato, l'adozione della legge sul gas e varie componenti della legislazione ambientale (strategia nazionale sui cambiamenti climatici, piano nazionale di gestione dei rifiuti, piani regionali e locali di gestione dei rifiuti piani, imballaggi, rifiuti d'imballaggio e oli usati).

Considerati i progressi compiuti dopo il parere, il livello di allineamento e capacità amministrativa attuali dell'Ungheria e il modo in cui ha rispettato gli impegni assunti in sede negoziale, la Commissione ritiene che il paese sarà in grado di assumere gli obblighi che comporta l'adesione secondo il calendario previsto. Nel periodo preadesione, l'Ungheria deve proseguire i preparativi in linea con gli impegni assunti nei negoziati di adesione.

Lettonia

Nel suo parere del 1997, la Commissione ha concluso che la Lettonia soddisfaceva i criteri politici. Da allora, il paese ha notevolmente consolidato la stabilità delle sue istituzioni garantendo la democrazia, lo Stato di diritto, il rispetto dei diritti umani nonché il rispetto e la tutela delle minoranze. La situazione non è cambiata rispetto all'anno scorso. La Lettonia continua a soddisfare i criteri politici di Copenaghen.

La Lettonia ha portato avanti la riforma della pubblica amministrazione, ma il quadro legislativo e amministrativo sarà completo solo quando saranno pienamente applicate la legge sul pubblico impiego e quella sulla pubblica amministrazione. Occorre accelerare l'introduzione di un sistema di pagamento uniforme per la pubblica amministrazione e stanziare fondi sufficienti.

Nel complesso, si è ovviato solo in parte alle carenze rilevate nel sistema giudiziario. Occorrerà quindi una riforma sistematica globale, che dovrà beneficiare di un sostegno politico per la modernizzazione dell'apparato giudiziario e di finanziamenti sufficienti. Occorre completare il quadro legislativo, ridurre il numero di cause in sospeso, affrontare il problema della detenzione preventiva, migliorare de facto l'indipendenza, l'efficienza e la qualità dell'apparato giudiziario e potenziare le infrastrutture dei tribunali.

La Lettonia ha intensificato la lotta contro la corruzione, che però desta tuttora notevoli preoccupazioni. Si è migliorato il quadro legislativo e istituzionale e si stanno promuovendo la sensibilizzazione e il coinvolgimento della società civile, ma occorre portare a termine lo sviluppo istituzionale e fornire al nuovo Ufficio anticorruzione i mezzi necessari per ottenere risultati concreti.

La Lettonia continua a rispettare i diritti umani e le libertà.

La Lettonia ha favorito l'integrazione dei non cittadini nella società lettone abolendo i requisiti linguistici della legge elettorale, agevolando il processo di naturalizzazione e sostenendo l'attività della Fondazione per l'integrazione nella società. Il paese deve però accelerare il processo di integrazione e stanziare fondi sufficienti per favorire la naturalizzazione e la formazione linguistica, garantendo inoltre che l'applicazione della legislazione linguistica a tutti i livelli rispetti i principi dell'interesse pubblico dimostrato e della proporzionalità, i suoi obblighi internazionali e l'accordo europeo.

Dopo il parere del 1997, che prendeva atto delle notevoli riforme attuate dalle autorità lettoni per trasformare l'economia del paese, la situazione è migliorata nonostante un contesto internazionale reso particolarmente difficile dalla crisi russa. Oltre a raggiungere la stabilità macroeconomica, le autorità lettoni hanno portato avanti le riforme e si sono adoperate con notevole impegno per conformarsi ai requisiti economici che comporta l'adesione all'UE.

Si conclude pertanto che la Lettonia è un'economia di mercato funzionante, che dovrebbe essere in grado di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione purché prosegua sulla via delle riforme.

Il funzionamento dei mercati del lavoro può essere migliorato, in particolare, prendendo misure concrete a favore delle categorie svantaggiate, potenziando le infrastrutture pubbliche e private necessarie per consentire la mobilità della forza lavoro e riformando ulteriormente il sistema didattico. La politica tributaria deve mantenere un'impostazione prudente, soprattutto se si considera l'attuale disavanzo delle partite correnti. Migliorando il contesto generale per l'attività delle imprese e la capacità amministrativa e giudiziaria, inoltre, si favorirebbe uno sviluppo più generalizzato del settore privato.

Dopo il parere, la Lettonia ha proseguito speditamente l'allineamento della sua legislazione con l'acquis, in particolare negli ultimi due anni, adottando gran parte della legislazione primaria. È stata inoltre migliorata la capacità amministrativa, anche se a ritmo meno sostenuto.

Negli ultimi dodici mesi, la Lettonia ha fatto progressi in termini di allineamento e ha creato o ristrutturato organismi specializzati in quasi tutti i settori, intensificando la formazione per conformarsi ai requisiti dell'acquis.

La Lettonia ha raggiunto nel complesso un buon livello di allineamento con l'acquis in un gran numero di settori, dove potrà disporre anche della capacità amministrativa necessaria per applicare l'acquis a condizione di impegnarsi ulteriormente e di completare la legislazione. Nell'ambito dei negoziati e del piano d'azione sono stati elaborati piani dettagliati per ovviare alle carenze che ancora sussistono.

La Lettonia ha raggiunto un buon livello di allineamento in materia di mercato interno e i preparativi per la sua futura partecipazione sono a buon punto. Il paese dispone inoltre del quadro legislativo e istituzionale connesso alla libera circolazione delle merci e ha notevolmente sviluppato il sistema di standardizzazione, che deve comunque essere potenziato. Occorre inoltre proseguire la riforma del sistema di sorveglianza del mercato e delle sue infrastrutture, anche per quanto riguarda la sicurezza alimentare e le commesse pubbliche. La legislazione e le strutture lettoni connesse alla libera circolazione delle persone sono state allineate con l'acquis ma il processo non è ancora terminato, specie per quanto riguarda il reciproco riconoscimento delle qualifiche professionali e lo sviluppo della capacità istituzionale. È proseguito l'allineamento legislativo sulla libera prestazione dei servizi, specie per quanto riguarda i servizi finanziari e le banche, ma vanno prese altre misure in materia di assicurazioni e titoli. Il processo di allineamento legislativo è piuttosto avanzato per quanto riguarda i movimenti di capitali, ma deve essere completato in materia di movimenti di capitali e pagamenti. Occorre inoltre rafforzare la capacità amministrativa esistente. In materia di diritto societario, va segnalata la recente entrata in vigore del codice commerciale, che ora deve essere applicato. La legislazione lettone sui diritti di proprietà intellettuale e industriale è piuttosto progredita, ma occorrono misure efficaci per la lotta contro le merci usurpative e contraffatte. Nel settore della concorrenza, l'allineamento legislativo, la capacità amministrativa e il livello di applicazione della Lettonia sono soddisfacenti, ma bisognerà migliorare l'effettiva osservanza della legislazione sulla concorrenza.

La legislazione doganale è stata sostanzialmente allineata, ma si deve insistere maggiormente sulla ristrutturazione e sull'applicazione. Ciò vale anche per il settore fiscale, dove occorre completare la legislazione sulla fiscalità diretta e indiretta. La Lettonia deve intensificare l'attività legislativa e accelerare i preparativi per l'interconnettività elettronica. Il paese si è impegnato a predisporre in entrambi i settori sistemi informatici tali da consentire gli scambi di dati elettronici con la Comunità e i suoi Stati membri. È importante intensificare l'attività in tal senso, poiché i sistemi in questione devono essere operativi in tempo per l'adesione.

Fra i progressi fatti dalla Lettonia nel settore agricolo va segnalato il recente potenziamento delle strutture amministrative per l'applicazione della politica agricola comune, tra cui rientrano la designazione del servizio alimentare e veterinario quale ente comune responsabile dei controlli dell'intera catena alimentare e l'accreditamento dell'agenzia SAPARD. C'è ancora molto da fare, tuttavia, per portare a termine l'allineamento e rafforzare la capacità istituzionale di applicare la politica agricola comune e le misure di attuazione, compresi l'organismo pagatore, il sistema integrato di gestione e di controllo (IACS) e le organizzazioni comuni di mercato (OCM). Occorre rafforzare i controlli veterinari e quelli sulla sicurezza alimentare nonché allineare gli stabilimenti alimentari con le norme comunitarie. La legislazione lettone sulla pesca è stata sufficientemente allineata, ma sussistono lacune per quanto riguarda le azioni strutturali e la politica di mercato. Ora che dispone in parte delle strutture amministrative necessarie, la Lettonia deve rafforzare la capacità amministrativa e garantire finanziamenti sufficienti.

La legislazione lettone sui trasporti è sostanzialmente in linea con l'acquis, sono state adottate le relative leggi quadro (fatta eccezione per i trasporti marittimi) e si è rafforzata la capacità amministrativa. Occorre tuttavia completare il processo di allineamento, segnatamente nei settori ferroviario e marittimo, e rafforzare la capacità amministrativa in materia di trasporti stradali, ferroviari e aerei, di sicurezza marittima e di efficienza dello Stato di bandiera (in questi due settori il miglioramento è più recente).

Va segnalata l'adozione del nuovo codice del lavoro nel quadro della politica sociale e occupazionale. L'allineamento legislativo è piuttosto avanzato ma deve essere completato. È importante garantire la corretta applicazione del diritto del lavoro e delle norme riguardanti la pubblica sanità e la salute e la sicurezza sul posto di lavoro. Pur avendo raggiunto un livello di allineamento legislativo e una capacità istituzionale ragionevolmente buoni, la Lettonia deve portare a termine il processo, specie per quanto riguarda il mercato interno dell'energia (elettricità e gas), le scorte petrolifere, l'aumento dell'efficienza energetica e il potenziamento della capacità amministrativa dei vari organismi. La Lettonia ha fatto notevoli progressi in termini di allineamento con l'acquis in materia di ambiente. Occorre terminare il processo, rafforzare ulteriormente la capacità amministrativa, segnatamente per quanto concerne le ispezioni, la cooperazione e il coordinamento a tutti i livelli, e aumentare gli investimenti.

L'adozione della legge sulle telecomunicazioni e la designazione della commissione per i servizi pubblici come ente normativo hanno praticamente ultimato l'allineamento legislativo e la creazione delle istituzioni in questo settore. Occorre però liberalizzare ulteriormente il mercato delle telecomunicazioni, rafforzare l'indipendenza e l'efficienza dell'ente normativo e proseguire l'allineamento legislativo in materia di servizi postali. Di recente, si sono fatti progressi per quanto riguarda lo sviluppo istituzionale in materia di cultura e di politica audiovisiva, due settori dove la legislazione lettone è sostanzialmente in linea con l'acquis.

Per quanto riguarda la giustizia e gli affari interni, vanno segnalati notevoli progressi in termini di allineamento legislativo e di rafforzamento della capacità istituzionale. Ora la Lettonia deve completare l'allineamento legislativo, specie per quanto riguarda l'emigrazione, il riciclaggio del denaro sporco, la tutela degli interessi finanziari della Comunità europea e la cooperazione giudiziaria, e applicare il validissimo piano d'azione Schengen. Il paese deve potenziare gli organi incaricati di applicare la legge, ponendo l'accento sulla lotta contro la droga e i traffici in generale, il contrabbando, le frodi, la corruzione e la criminalità organizzata, anche attraverso una maggiore cooperazione tra gli organismi competenti. È inoltre indispensabile rafforzare i controlli alle frontiere e completare o potenziare le strutture.

I progressi fatti di recente in materia di politica regionale e di coordinamento degli strumenti strutturali riguardano i preparativi per l'applicazione delle politiche strutturali e la designazione delle principali istituzioni competenti. Il paese deve dotarsi a tutti i livelli di una capacità amministrativa adeguata per la gestione dei fondi strutturali e del fondo di coesione, accelerare l'elaborazione di un documento di programmazione unico rispondente alle norme e assicurare il coordinamento e la collaborazione tra i ministeri. Occorre rafforzare tutti i sistemi e tutte le procedure di verifica e di gestione e controllo finanziario nonché completare il quadro legislativo. Va inoltre curata la preparazione tecnica dei progetti ammissibili ai finanziamenti comunitari. La Lettonia ha preso qualche provvedimento per ovviare alle carenze individuate, anche attraverso lo stanziamento delle risorse umane, ma deve intensificare le iniziative in corso. Il sistema di controllo finanziario pubblico interno, che è in via di perfezionamento, deve essere completato, anche attraverso l'allineamento legislativo.

È importante che la Lettonia disponga di una capacità amministrativa adeguata al momento dell'adesione, quando dovrà gestire e applicare l'acquis. Si è fatto molto per creare o ristrutturare le istituzioni necessarie a tal fine, ma occorrerà impegnarsi ulteriormente affinché siano del tutto operative in settori quali il mercato interno, l'agricoltura, la pesca, i trasporti, la politica regionale, l'ambiente, la giustizia e gli affari interni, e nell'applicazione dei sistemi informatici per la fiscalità e le dogane. La Lettonia, infine, dovrà garantire una gestione oculata, efficiente e verificabile dei fondi CE.

Durante i negoziati di adesione sono stati chiusi provvisoriamente 27 capitoli. La Lettonia rispetta nel complesso gli impegni assunti in sede negoziale.

Considerati i progressi compiuti dopo il parere, e in particolare negli ultimi tempi, il livello di allineamento e la capacità amministrativa attuali della Lettonia e il modo in cui ha rispettato gli impegni assunti durante i negoziati, la Commissione ritiene che il paese sarà in grado di assumere gli obblighi che comporta l'adesione secondo il calendario previsto. Nel periodo preadesione, la Lettonia deve proseguire i preparativi, in linea con gli impegni assunti nei negoziati di adesione.

Lituania

Nel suo parere del 1997, la Commissione ha concluso che la Lituania soddisfaceva i criteri politici. Da allora, il paese ha notevolmente consolidato la stabilità delle sue istituzioni garantendo la democrazia, lo Stato di diritto, il rispetto dei diritti umani nonché il rispetto e la tutela delle minoranze. La situazione non è cambiata rispetto all'anno scorso. La Lituania continua a soddisfare i criteri politici.

La Lituania ha fatto notevoli progressi per quanto riguarda la riforma della pubblica amministrazione, segnatamente con l'adozione della nuova legge sulla pubblica amministrazione e delle relative disposizioni di applicazione. La Lituania deve attuare correttamente la riforma in tutti i servizi prevedendo inoltre finanziamenti adeguati.

Il sistema giudiziario ha subito una riforma radicale, concretatasi in particolare con l'adozione della legge sui tribunali. Ora si deve garantire la corretta applicazione della nuova legislazione e migliorare le capacità professionali dei giudici e dei pubblici ministeri, onde garantire la qualità dei procedimenti giudiziari e il rispetto dei diritti procedurali e dell'etica professionale. Occorre inoltre accelerare i processi e far applicare le sentenze.

La lotta contro la corruzione è stata notevolmente intensificata, in particolare con l'adozione del programma nazionale anticorruzione e della legge sulla prevenzione della corruzione. Gli organi incaricati di applicare la legge e i ministeri competenti devono garantire la corretta applicazione delle misure volte a combattere la corruzione amministrativa, che continua a destare preoccupazioni.

La Lituania continua a rispettare i diritti umani e le libertà.

Dopo il parere del 1997, che prendeva atto delle riforme attuate dalle autorità lituane per trasformare l'economia del paese, la situazione è migliorata nonostante un contesto internazionale reso particolarmente difficile dalla crisi russa. Oltre a raggiungere la stabilità macroeconomica, le autorità lituane hanno portato avanti le riforme e si sono adoperate con notevole impegno per conformarsi ai requisiti economici che comporta l'adesione all'UE.

Si conclude pertanto che la Lituania è un'economia di mercato funzionante, che dovrebbe essere in grado di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione purché prosegua sulla via delle riforme

Per risollevare il mercato del lavoro si dovrebbero prendere misure volte a ridurre l'elevato tasso di disoccupazione, mentre la gestione delle finanze pubbliche dovrebbe essere migliorata cercando di smaltire gli arretrati di spesa, segnatamente a livello comunale. Il completamento della riforma delle pensioni mediante l'introduzione di un regime obbligatorio finanziato da contributi dovrebbe rendere le finanze pubbliche più sostenibili a lungo termine e favorire lo sviluppo dei mercati finanziari. Rafforzando la capacità amministrativa e giudiziaria e semplificando le procedure nei settori che influenzano l'attività delle imprese, compreso il diritto fallimentare e la ristrutturazione aziendale, si promuoverebbe l'entrata nel mercato e l'uscita dal mercato delle società.

Dopo il parere, la Lituania ha fatto notevoli progressi in termini di trasposizione dell'acquis e di capacità amministrativa. Dopo le incertezze iniziali, negli ultimi anni il ritmo e la portata della trasposizione sono considerevolmente migliorati e ci si è dedicati al difficile compito di creare la capacità amministrativa necessaria.

Negli ultimi dodici mesi, la Lituania ha continuato a prepararsi per l'adesione per quanto riguarda, in particolare, la libera circolazione delle merci, la libera circolazione delle persone, la concorrenza, l'energia, la politica regionale, la giustizia e gli affari interni, con progressi più limitati in materia di controllo finanziario e di pesca. Sebbene la situazione sia migliorata, il paese dovrà dar prova di un impegno costante anche per quanto riguarda l'agricoltura e l'ambiente.

Nel complesso, la Lituania ha raggiunto un buon livello generale di allineamento con l'acquis, specie in determinati settori. Pur avendo creato quasi tutte le strutture amministrative necessarie per applicare l'acquis, il paese deve rafforzare considerevolmente la capacità amministrativa, specie per quanto riguarda la formazione e l'assunzione di personale qualificato e l'effettivo coordinamento tra le agenzie. Nell'ambito dei negoziati e del piano d'azione sono stati elaborati piani dettagliati per ovviare alle carenze che ancora sussistono.

La Lituania ha continuato a fare progressi in materia di mercato interno, allineando gran parte della legislazione sulla libera circolazione delle merci. Il paese dispone delle principali strutture amministrative, che però non sono ancora del tutto operative. Occorre sviluppare ulteriormente le infrastrutture di sorveglianza del mercato, specie per quanto riguarda le prove e la certificazione. In materia di sicurezza alimentare si sono fatti progressi in termini di allineamento e di capacità amministrativa, ma devono ancora essere abolite le autorizzazioni preventive per l'immissione sul mercato dei prodotti alimentari. Occorre perfezionare la legislazione sulle commesse pubbliche, che è stata ulteriormente allineata, e potenziare l'ufficio per le commesse pubbliche. La Lituania ha raggiunto un buon livello di allineamento per quanto riguarda la libera circolazione delle persone, ma le strutture amministrative non sono ancora del tutto operative. Per quanto riguarda il reciproco riconoscimento delle qualifiche, il paese dovrà dar prova di particolare impegno relativamente alle professioni mediche. La legislazione sulla libera prestazione dei servizi è stata allineata a sufficienza, ma le strutture amministrative non funzionano ancora bene. La situazione è notevolmente migliorata per quanto riguarda le banche e i titoli. Occorre allineare ulteriormente la legislazione sulle assicurazioni e sulla protezione dei dati, specie per garantire l'indipendenza degli organismi di sorveglianza intensificando al tempo stesso la cooperazione tra queste istituzioni. La Lituania, che aveva già raggiunto un notevole livello di liberalizzazione per quanto riguarda la libera circolazione dei capitali, ha fatto ulteriori progressi in questo settore, ma deve impegnarsi seriamente per quanto riguarda i sistemi di pagamento e la lotta contro il riciclaggio del denaro sporco.

La Lituania ha raggiunto un livello di allineamento ragionevole in materia di diritto societario, ma le strutture amministrative non sono ancora del tutto operative. È proseguito l'allineamento sui brevetti e sui diritti di proprietà intellettuale. Occorre intensificare considerevolmente la lotta contro le merci usurpative e contraffatte e la cooperazione tra le autorità competenti per l'applicazione dei diritti di proprietà intellettuale. La legislazione sulla politica di concorrenza è stata in gran parte allineata e le strutture amministrative sono operative. La Lituania deve adoperarsi con impegno per applicare correttamente la legislazione. Il Consiglio per la concorrenza deve imporre maggiori sanzioni in materia di antitrust e rivolgere la massima attenzione agli aiuti di salvataggio o di ristrutturazione.

La Lituania ha raggiunto un buon livello di allineamento in materia di fiscalità, ma deve rafforzare ulteriormente le capacità amministrative. Nonostante i progressi fatti finora in materia di legislazione tributaria, la Lituania deve continuare l'allineamento per quanto riguarda l'IVA e le accise. È proseguita anche la riforma dell'amministrazione fiscale. La Lituania ha raggiunto un buon livello di allineamento per quanto riguarda l'unione doganale e dispone in parte delle capacità amministrative necessarie. Occorre tuttavia intensificare la cooperazione tra le diverse agenzie e applicare le disposizioni sulle frodi, sui diritti di proprietà intellettuale e sulla lotta contro la corruzione. In entrambi i settori, è indispensabile predisporre sistemi informatici tali da consentire gli scambi di dati con la CE e i suoi Stati membri.

La trasposizione della legislazione agricola procede bene, anche se occorre sviluppare ulteriormente le strutture amministrative. La Lituania deve concentrarsi sui posti d'ispezione frontalieri, sul sistema integrato di gestione e di controllo, sulla capacità amministrativa di gestire la politica agricola comune, sull'organismo pagatore, sul potenziamento degli stabilimenti e sul trattamento dei rifiuti animali.

La legislazione sulla pesca è stata allineata in misura ragionevole, anche se sussistono lacune quanto riguarda la politica di mercato e la politica strutturale. Le strutture amministrative necessarie sono state in parte create, ma occorre sviluppare la politica strutturale e di mercato, potenziare le funzioni di controllo e d'ispezione e completare il registro dei pescherecci.

La legislazione sui trasporti è sostanzialmente in linea con l'acquis, fatta eccezione per il settore ferroviario. Sono state adottate le leggi quadro e si sta applicando gran parte delle disposizioni di applicazione. Le strutture amministrative vanno potenziate. La Lituania ha raggiunto un notevole livello di allineamento legislativo nel settore dell'energia, ma deve potenziare le strutture amministrative. Si segnalano notevoli progressi per quanto concerne il mercato interno dell'energia. In materia di sicurezza nucleare, la Lituania ha preso due iniziative di grande importanza, confermando ufficialmente che l'unità 1 della centrale nucleare di Ignalina sarà chiusa entro il 2005 e impegnandosi formalmente a chiudere l'unità 2 entro il 2009. L'UE si è detta disposta a continuare a sostenere lo smantellamento dopo l'adesione della Lituania sulla base della solidarietà comunitaria. Ora la Lituania deve applicare integralmente la legislazione secondo il calendario stabilito; privilegiare la sicurezza nucleare, installando per tempo un secondo sistema di chiusura presso l'unità 2 della centrale nucleare di Ignalina e preparando la chiusura e lo smantellamento della centrale stessa; rafforzare la capacità amministrativa, in particolare l'ente normativo per l'energia e l'autorità per la sicurezza nucleare.

Si è trasposta gran parte della legislazione sulla politica sociale, ma occorre potenziare le strutture amministrative. Si segnalano l'adozione del codice del lavoro e le nuove disposizioni sugli accordi collettivi. La Lituania deve portare a termine la trasposizione e applicare correttamente l'acquis sulla salute pubblica e sulla salute e sulla sicurezza sul posto di lavoro, potenziando inoltre le istituzioni competenti, sviluppare il dialogo e la tutela sociali e potenziare le strutture amministrative incaricate di gestire i contributi del Fondo sociale europeo. La trasposizione in materia di ambiente ha raggiunto un livello relativamente buono, ma l'applicazione lascia ancora a desiderare. La Lituania deve portare a termine la trasposizione e rafforzare la capacità amministrativa globale, rivolgendo particolare attenzione all'applicazione dell'acquis sulla gestione dei rifiuti, la qualità dell'acqua, la lotta contro l'inquinamento industriale, i prodotti chimici, gli OMG e la tutela della natura.

La Lituania ha raggiunto un buon livello di allineamento in materia di telecomunicazioni, ma deve ancora trasporre le disposizioni di applicazione e rendere operative le capacità amministrative create. Si è considerevolmente rafforzata l'indipendenza dell'ente normativo per le comunicazioni. Il paese deve completare l'allineamento legislativo, prepararsi alla piena liberalizzazione e rafforzare la capacità amministrativa dell'ente normativo.

La Lituania ha raggiunto un notevole grado di allineamento legislativo in materia di giustizia e affari interni. Le strutture amministrative devono essere potenziate. La Lituania ha aggiornato e continuato ad applicare il piano d'azione Schengen. Il paese deve portare a termine l'allineamento (specie per quanto riguarda i visti, Schengen, l'asilo, il riciclaggio del denaro sporco e la tutela degli interessi finanziari della Comunità europea) e potenziare gli organismi di applicazione della legge, in particolare per quanto riguarda la protezione dei dati, la difesa della frontiera esterna e la lotta contro la corruzione.

Sebbene la Lituania disponga di un quadro istituzionale sulla politica regionale e sul coordinamento degli strumenti strutturali, la capacità amministrativa e la preparazione tecnica dei progetti non hanno ancora raggiunto il livello richiesto. Si segnalano progressi in termini di capacità amministrativa, coordinamento interministeriale, programmazione e partenariato. La Lituania deve ultimare i documenti di programmazione, definire le strutture di applicazione e rafforzare la capacità amministrativa, specie per quanto riguarda la preparazione tecnica dei progetti ammissibili ai finanziamenti comunitari, la sorveglianza, la gestione e il controllo finanziario.

Si è trasposto l'acquis sul controllo finanziario, ma bisogna riunire le diverse disposizioni sul controllo finanziario pubblico interno in un'unica legge. Le strutture amministrative non sono ancora del tutto operative e devono essere notevolmente potenziate per poter applicare correttamente la legislazione consolidata. Vanno inoltre completati i manuali di revisione contabile. Applicando pienamente le misure indicate nel piano d'azione per quanto riguarda una metodologia di gestione e di controllo finanziario, di revisione contabile interna in tutti i servizi governativi e di formazione delle risorse umane si contribuirebbe in misura considerevole a colmare le attuali lacune in termini di capacità amministrativa e di applicazione dell'acquis. Il quadro legislativo riguardante le disposizioni finanziarie e di bilancio è praticamente completo, ma occorre potenziare la capacità amministrativa per quanto riguarda, in particolare, il calcolo, il controllo e la disponibilità di risorse proprie in tempo per l'adesione.

La Lituania dispone di una capacità amministrativa ancora fragile, ma sufficiente per applicare correttamente l'acquis, specie per quanto riguarda il mercato interno e le diverse politiche comunitarie. Il paese deve rendere pienamente operative le sue strutture amministrative, in particolare per garantire un'applicazione uniforme e prevedibile dell'acquis, rivolgendo particolare attenzione alle strutture necessarie per applicare la parte dell'acquis che entrerà in vigore solo al momento dell'adesione, in particolare per quanto riguarda la gestione oculata ed efficiente dei fondi CE.

Durante i negoziati di adesione con la Lituania sono stati chiusi provvisoriamente 28 capitoli. Nel complesso, la Lituania sta rispettando gli impegni assunti in sede negoziale, ma si dovrà rimediare ai ritardi rilevati per quanto riguarda la pesca (completamento del registro dei pescherecci), le statistiche (censimento agricolo) e l'ambiente (legislazione sugli imballaggi e sui biocidi).

Considerati i progressi compiuti dopo il parere, il livello di allineamento e la capacità amministrativa attuali della Lituania e il modo in cui sta rispettando gli impegni assunti in sede negoziale, la Commissione ritiene che il paese sarà in grado di assumere gli obblighi che comporta l'adesione secondo il calendario previsto. Nel periodo preadesione, la Lituania deve proseguire i preparativi in linea con gli impegni assunti nei negoziati di adesione.

Malta

Nelle precedenti relazioni periodiche della Commissione, confermate anche quest'anno, si concludeva che Malta soddisfa i criteri politici. Il paese continua a soddisfare i criteri politici di Copenaghen.

Malta ha ulteriormente migliorato il funzionamento della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario.

Malta continua a rispettare i diritti umani e le libertà. Il paese ha ulteriormente migliorato il quadro legislativo riguardante il diritto di asilo, la lotta contro il razzismo e la lotta contro la tratta di esseri umani.

Malta è un'economia di mercato funzionante che dovrebbe essere in grado di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione.

Nel parere aggiornato del 1999 si prendeva già atto delle riforme economiche introdotte dalle autorità maltesi per preparare l'adesione all'UE. L'impegno delle autorità nazionali per conformarsi ai requisiti economici che comporta l'adesione all'UE è rimasto costante anche dopo il parere.

La gestione macroeconomica potrebbe essere migliorata riducendo il disavanzo pubblico generale e riformando la spesa pubblica per garantire la sostenibilità fiscale a medio termine. Occorre proseguire la ristrutturazione delle grandi imprese pubbliche in perdita e dei servizi pubblici, nonché accentuare la sorveglianza dei prestiti inesigibili nel settore bancario.

Dopo l'aggiornamento del parere nel 1999, Malta ha fatto notevoli progressi per quanto riguarda l'allineamento della sua legislazione con l'acquis e il rafforzamento della capacità amministrativa, segnatamente in materia di libera circolazione delle merci, statistiche, telecomunicazioni, politica regionale, giustizia e affari interni e controllo finanziario. La situazione è comunque migliorata, anche se in misura diversa, in tutti gli altri settori dell'acquis.

Negli ultimi dodici mesi, Malta ha fatto notevoli progressi legislativi in materia di libera prestazione dei servizi, ambiente e dogane, migliorando la situazione anche in settori quali la libera circolazione delle merci, la libera circolazione delle persone e le statistiche. Si è rafforzata ulteriormente la capacità amministrativa riguardante la standardizzazione e la sorveglianza del mercato, le statistiche, la politica regionale, la giustizia e gli affari interni, le dogane e il controllo finanziario, mentre i progressi sono stati più limitati in materia di agricoltura, pesca, trasporti e politica sociale.

Nel complesso Malta ha raggiunto un buon livello di allineamento con l'acquis e potrà disporre anche della capacità amministrativa necessaria per applicarlo a condizione di impegnarsi ulteriormente, specie per quanto riguarda l'agricoltura e l'ambiente. Nell'ambito dei negoziati e del piano d'azione sono stati elaborati piani dettagliati per ovviare alle carenze che ancora sussistono.

In materia di mercato interno, Malta ha intensificato l'attività legislativa sulla libera circolazione delle merci e raggiunto un notevole livello di allineamento con l'acquis in materia. Il paese deve portare a termine l'allineamento della legislazione sulle commesse pubbliche per quanto riguarda il sistema dei ricorsi e gli enti di diritto pubblico. La sua capacità amministrativa in materia è sostanzialmente adeguata. Per quanto riguarda la libera circolazione delle persone, si è adottato un quadro legislativo per il reciproco riconoscimento delle qualifiche professionali, ma si deve ancora completare l'allineamento sui diritti dei cittadini e sulla libera circolazione dei lavoratori. Malta ha fatto altri progressi in materia di libera circolazione dei servizi e dei capitali, specie per quanto riguarda i servizi finanziari e la protezione dei dati, ma deve proseguire l'allineamento legislativo per quanto riguarda, in particolare, il diritto di stabilimento e la libera prestazione dei servizi. La situazione del diritto societario è rimasta praticamente invariata, e Malta deve ancora trasporre determinate direttive sui diritti di proprietà intellettuale e industriale per allinearsi pienamente con l'acquis. Per quanto riguarda la concorrenza, Malta ha fatto ulteriori progressi in termini di applicazione delle norme sugli aiuti di Stato, ma deve ancora adottare un quadro appropriato per le imprese pubbliche. Il paese deve garantire la compatibilità degli aiuti concessi ai cantieri navali e rafforzare la capacità amministrativa del comitato per la concorrenza e dell'autorità di sorveglianza degli aiuti di Stato.

In materia di fiscalità, Malta ha raggiunto un notevole livello di allineamento sulle accise, ma deve impegnarsi ulteriormente per quanto riguarda l'IVA (operazioni esentate) e il codice di condotta sulla fiscalità diretta. La capacità amministrativa è quasi sufficiente per quanto riguarda l'IVA e le imposte dirette, ma deve essere migliorata urgentemente in materia di accise. Grazie all'adozione del nuovo codice doganale, la legislazione doganale maltese è sostanzialmente in linea con l'acquis, e si dovrebbe ben presto raggiungere una capacità amministrativa sufficiente.

Vanno segnalati pochi progressi nel settore dei trasporti, dove Malta deve ancora trasporre gran parte dell'acquis. L'applicazione del piano d'azione marittimo ha migliorato la sicurezza marittima, ma il paese deve rafforzare la capacità amministrativa e adoperarsi con maggiore impegno per poter essere rimossa dalla lista nera del memorandum d'intesa di Parigi. Il piano d'azione marittimo costituisce un passo avanti in questa direzione, a cui dovranno far seguito altre iniziative in tal senso. Malta ha continuato a trasporre l'acquis sull'energia, in particolare per quanto riguarda l'efficienza energetica e il mercato interno dell'energia, e deve portare avanti il processo per allineare la sua legislazione con l'acquis, potenziando inoltre la capacità amministrativa.

I progressi legislativi in materia di agricoltura sono stati superiori a quelli fatti in termini di capacità amministrativa. Malta deve ancora adottare gran parte dell'acquis agricolo. Occorre rafforzare urgentemente la capacità di applicare l'acquis sull'agricoltura, che desta tuttora preoccupazioni. In particolare, Malta deve migliorare la capacità amministrativa necessaria per applicare la politica agricola comune e i programmi di sviluppo rurale della CE e potenziare le strutture ispettive nei settori veterinario e fitosanitario, nonché i controlli alle frontiere. Si sta preparando l'introduzione del sistema integrato di gestione e di controllo e dell'organismo pagatore, e si sono impegnati i fondi necessari per migliorare la capacità amministrativa in materia di sviluppo rurale, ma non si è ancora adottato un piano globale in merito. Il paese deve impegnarsi con vigore per rafforzare la capacità amministrativa e proseguire l'abolizione dei prelievi. Malta deve portare a termine l'allineamento della sua legislazione con l'acquis sulla pesca e potenziare come previsto la sua capacità amministrativa. I piani attuali volti a potenziare il dipartimento della pesca costituiscono un passo nella giusta direzione, a cui dovranno far seguito altre iniziative analoghe.

Malta ha fatto qualche progresso in materia di politica sociale, segnatamente per quanto riguarda la salute e la sicurezza sul posto di lavoro. L'allineamento con l'acquis sul diritto del lavoro e sulle pari opportunità non è ancora sufficiente. Malta sta facendo il necessario per disporre di un'adeguata capacità di applicazione in materia di salute e sicurezza sul posto di lavoro, ma deve impegnarsi maggiormente per quanto riguarda la salute pubblica. Grazie ai progressi fatti in materia di politica regionale, si dispone del quadro necessario per applicare i fondi strutturali e di coesione, ma il paese deve ancora ultimare il documento di programmazione unico. Per quanto riguarda la capacità amministrativa, Malta deve potenziare determinati organismi preposti all'applicazione [della normativa]. Il processo legislativo nel settore dell'ambiente procede bene, ma il paese deve attenersi rigorosamente al calendario di allineamento con l'acquis e rafforzare la sua capacità amministrativa in questo settore, che per il momento è nettamente insufficiente. A tal fine, Malta deve assolutamente potenziare l'organico degli organismi competenti (segnatamente l'autorità maltese per l'ambiente e la pianificazione) e rafforzare le sue pratiche in materia di permessi e di ispezioni, attenendosi rigorosamente ai piani elaborati.

Malta ha raggiunto un buon livello di allineamento con l'acquis sulle telecomunicazioni, anche se il processo non è ancora terminato, nonché sulla cultura e sulla politica audiovisiva, e dispone di una capacità amministrativa adeguata in questi settori.

I progressi fatti in materia di giustizia e affari interni riguardano l'acquis sull'asilo, sulla protezione dei dati, sulla politica dei visti e sul riciclaggio del denaro sporco, nonché l'adozione di un piano d'azione Schengen e il rafforzamento della capacità amministrativa in materia di controlli alle frontiere e di asilo. Malta ha raggiunto un buon livello di allineamento con l'acquis, ma deve fare ulteriori progressi per quanto riguarda l'immigrazione e la cooperazione giudiziaria. La capacità amministrativa in questo settore è sostanzialmente sufficiente, ma si devono attuare integralmente i piani volti a rafforzarla per quanto riguarda la protezione dei dati, il riciclaggio del denaro sporco, l'asilo e i controlli alle frontiere.

Nel complesso, il quadro normativo e la capacità istituzionale in materia di controllo finanziario sono soddisfacenti, e il paese deve concentrarsi solo sul completamento delle disposizioni riguardanti la lotta contro le frodi e la tutela degli interessi finanziari della CE. Malta dispone di una capacità amministrativa adeguata in materia di statistiche e sta allineando i suoi metodi con le norme della CE.

Se attuerà i piani volti a rafforzare la capacità amministrativa, Malta dovrebbe poter applicare correttamente l'acquis e partecipare adeguatamente ai processi decisionali dell'Unione. La sua capacità di garantire una gestione oculata, efficiente e verificabile dei fondi CE è piuttosto buona, e sarà del tutto sufficiente una volta che il paese avrà completato i piani riguardanti l'organo incaricato di combattere le frodi e di tutelare gli interessi finanziari della CE.

Durante i negoziati di adesione sono stati chiusi provvisoriamente 25 capitoli. Nel complesso, Malta sta rispettando gli impegni assunti in sede negoziale, ma si dovrà rimediare ai ritardi rilevati in materia di libera circolazione delle persone (diritti del cittadino e libera circolazione dei lavoratori), pesca (controllo dei pescherecci, politica di mercato), agricoltura (creazione dell'organismo pagatore), trasporti (stradali e marittimi) e politica sociale (diritto del lavoro e parità fra i sessi).

Considerati i progressi compiuti da Malta dopo l'aggiornamento del parere del 1999, il suo livello di allineamento e la sua capacità amministrativa attuali e il modo in cui ha rispettato gli impegni assunti in sede negoziale, la Commissione ritiene che il paese sarà in grado di assumere gli obblighi che comporta l'adesione secondo il calendario previsto. Nel periodo preadesione, Malta deve proseguire i preparativi, in linea con gli impegni assunti nei negoziati di adesione.

Polonia

Nel suo parere del 1997, la Commissione ha concluso che la Polonia soddisfaceva i criteri politici. Da allora, il paese ha notevolmente consolidato la stabilità delle sue istituzioni garantendo la democrazia, lo Stato di diritto, il rispetto dei diritti umani nonché il rispetto e la tutela delle minoranze. La situazione non è cambiata rispetto all'anno scorso. La Polonia continua a soddisfare i criteri politici di Copenaghen.

I progressi fatti nell'ambito della capacità amministrativa generale della pubblica amministrazione sono discontinui e, richiedono un'azione più energica, considerata l'estrema importanza di quest'area. La piena applicazione della legge del 1999 sulla pubblica amministrazione è stata rallentata a causa dalla sospensione temporanea del sistema di assunzione mediante concorso. È indispensabile accelerare il processo, specie per quanto riguarda le assunzioni, affinché il paese disponga di una pubblica amministrazione indipendente, qualificata e motivata al momento dell'adesione.

La Polonia ha ulteriormente riformato il settore giudiziario e ha creato le condizioni necessarie per ovviare ai principali disfunzionamenti. I progressi compiuti finora devono concretarsi in una migliore efficienza del sistema. Va rivolta particolare attenzione alle questioni attinenti all'immunità giudiziaria e alla formazione dei giudici, specie per quanto riguarda la legislazione europea. Il paese deve adoperarsi ulteriormente per elaborare un programma di formazione strutturato e sostenibile.

Si è adottata una strategia globale per combattere la corruzione, tuttora fonte di serie preoccupazioni, ma con pochi risultati concreti. Occorre quindi intensificare le iniziative in tal senso promuovendo, in particolare, una cultura politica, amministrativa e imprenditoriale che consenta di resistere alla corruzione.

La Polonia continua a rispettare i diritti umani e le libertà.

Dopo il parere del 1997, che prendeva atto della riforma globale avviata dalle autorità polacche per trasformare l'economia nazionale, la situazione è migliorata nonostante un contesto internazionale difficile. Oltre a raggiungere la stabilità macroeconomica, le autorità polacche hanno portato avanti le riforme e si sono adoperate con notevole impegno per conformarsi ai requisiti economici che comporta l'adesione all'UE.

Si conclude pertanto che la Polonia è un'economia di mercato funzionante, che dovrebbe essere in grado di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione purché prosegua sulla via delle riforme.

La politica fiscale può essere migliorata applicando le nuove norme per la spesa pubblica a tutti i livelli governativi nell'ambito di una riforma più generale delle finanze pubbliche a sostegno del consolidamento fiscale. Occorre inoltre portare a termine il processo di ristrutturazione e di privatizzazione, specie per quanto riguarda l'industria pesante, il settore finanziario, la distribuzione dell'energia e l'agricoltura, migliorando inoltre le procedure fallimentari e il registro fondiario. Occorre infine garantire l'indipendenza della banca centrale per salvaguardare la stabilità macroeconomica e la fiducia degli investitori.

Dopo un inizio piuttosto lento successivamente al parere, la Polonia ha accelerato l'adozione dell'acquis, che è quindi a buon punto. Sussistono però notevoli lacune a livello delle disposizioni di applicazione (questioni veterinarie, ambiente, sicurezza alimentare, ecc.), che hanno rallentato in parte il rafforzamento della capacità amministrativa dopo il parere.

Negli ultimi dodici mesi, la Polonia ha continuato ad allineare la legislazione primaria, specie per quanto riguarda i trasporti e la libera circolazione delle persone. Il ritmo di adozione delle disposizioni di applicazione varia considerevolmente a seconda dei settori, e influisce sullo sviluppo della capacità amministrativa.

Nel complesso, la Polonia ha raggiunto un notevole livello di allineamento con l'acquis e disporrà presto anche di una capacità amministrativa sufficiente in diversi settoriIl paese, tuttavia, deve migliorare ulteriormente la capacità amministrativa e e concentrarsi sull'allineamento con l'acquis in settori specifici. Nell'ambito dei negoziati e del piano d'azione sono stati elaborati piani dettagliati per ovviare alle carenze che ancora sussistono.

Per quanto riguarda il mercato interno, negli ultimi due-tre anni si sono fatti notevoli progressi in materia di libera circolazione delle merci, creando la legislazione quadro necessaria e sviluppando l'infrastruttura istituzionale di applicazione. Il livello di allineamento con la legislazione comunitaria è piuttosto buono, e la capacità amministrativa ragionevolmente adeguata. Il processo legislativo in materia di sorveglianza del mercato deve proseguire attraverso lo sviluppo della capacità amministrativa necessaria. Le disposizioni di applicazione relative alla sicurezza alimentare individuate nell'ultima Relazione Periodica non sono state adottate e la capacità amministrativa rimane insufficiente. Occorre inoltre predisporre le strutture necessarie per applicare l'acquis sugli appalti pubblici. Nel complesso, la Polonia ha raggiunto un notevole livello di allineamento con l'acquis e dispone di un'ottima capacità amministrativa per quanto riguarda la libera circolazione delle persone e la libera circolazione dei servizi. Si deve però continuare ad armonizzare la legislazione sulle banche, sulle assicurazioni e sui titoli secondo l'impostazione concordata. La Polonia ha elaborato un piano d'azione dopo il riesame del gruppo paritetico, ma sussistono diversi problemi riguardanti, ad esempio, certi requisiti linguistici discriminatori, le strutture amministrative e l'indipendenza delle strutture di sorveglianza. La Polonia ha fatto notevoli progressi in materia di libera circolazione dei capitali per quanto riguarda l'allineamento legislativo e la creazione delle strutture amministrative necessarie. L'allineamento con l'acquis sul diritto societario è molto avanti e la capacità amministrativa ha raggiunto un livello apprezzabile, tranne per quanto riguarda l'applicazione delle norme sulla proprietà intellettuale. Occorre quindi sviluppare la capacità amministrativa per garantire un'applicazione efficace. L'allineamento legislativo nel settore della concorrenza è praticamente terminato a parte qualche lacuna nel settore degli aiuti di Stato, dove comunque si sta facendo molto in termini di applicazione. Il paese dovrà continuare su questa via concentrandosi in particolare sulla ristrutturazione del settore siderurgico, che potrà ricevere aiuti solo se si definirà un programma globale accettabile comprendente misure atte a garantirne la redditività e le necessarie riduzioni della capacità produttiva.

Dopo il parere, la Polonia ha fatto notevoli progressi per quanto riguarda l'allineamento con l'acquis sulle telecomunicazioni e la liberalizzazione del mercato. Negli ultimi dodici mesi si è migliorata l'applicazione della legislazione vigente; ora si deve proseguire l'allineamento legislativo e valutare le implicazioni economiche della piena applicazione dell'acquis sul servizio universale.

Sebbene l'allineamento in materia di Unione e conomica e monetaria sia praticamente terminato, non si sono ancora introdotti gli emendamenti legislativi necessari per garantire alla Banca nazionale il grado di indipendenza stabilito nell'acquis.

Le aliquote della fiscalità indiretta sono state ulteriormente allineate. Nel complesso, la Polonia ha raggiunto un livello significativo di allineamento con l'acquis e ha sviluppato in maniera più limitata la relativa capacità amministrativa. C'è ancora molto da fare per predisporre i sistemi informatici necessari per consentire scambi di dati tra la CE e la Polonia in tempo per l'adesione. Anche nel settore delle dogane, il grado di allineamento legislativo è nettamente superiore alla capacità amministrativa. Per disporre in tempo delle infrastrutture informatiche necessarie la Polonia dovrà dar prova di notevole impegno, accelerando la computerizzazione e le misure finalizzate all'interconnettività e ovviando ai problemi causati dalla riorganizzazione del servizio doganale centrale. La Polonia sta stanziando i fondi necessari a tal fine, ma la situazione richiede un'attenta vigilanza e la Commissione intende riferire in merito ai progressi compiuti al termine del primo semestre del 2003. La Polonia deve inoltre portare a termine l'allineamento della sua legislazione doganale con quella della Comunità, adottando in particolare le modifiche del codice doganale attualmente in preparazione.

La politica, la legislazione e le strutture del settore agricolo devono essere ulteriormente adeguate, visti gli scarsi progressi rilevati in termini di allineamento legislativo e soprattutto di capacità amministrativa. La situazione è lievemente migliorata per quanto riguarda la legislazione primaria. Si dovrà intervenire con urgenza nel settore veterinario, dove non si è dato seguito ai buoni risultati dell'anno precedente. Si è fatto qualcosa per ovviare alle notevoli carenze rilevate in termini di capacità amministrativa, ma per avere un impatto rilevante, in particolare a livello regionale, occorrerà moltiplicare gli sforzi. Si devono inoltre potenziare gli stabilimenti e le strutture di ispezione alle frontiere. Per poter gestire e controllare in modo efficace i piani di sostegno della PAC la Polonia deve disporre di un sistema integrato di gestione e di controllo (IACS). Le autorità nazionali si stanno adoperando in tal senso, ma dovranno accelerare considerevolmente il processo.

L'allineamento nel settore della pesca procede a rilento, con qualche progresso legislativo e un lieve miglioramento della capacità amministrativa a livello centrale, mentre quella regionale rimane insufficiente. Ci si dovrà impegnare di più per conseguire gli obiettivi definiti nel piano d'azione.

Il grado di allineamento in campo sociale varia considerevolmente a seconda dei settori. Si deve rafforzare ulteriormente la capacità di applicare l'acquis, insistendo in particolare sull'allineamento e sull'applicazione del diritto del lavoro comunitario e dell'acquis relativo alla salute/sicurezza sul posto di lavoro. L'adozione della legislazione in sospeso darebbe un notevole contributo all'allineamento in questo settore. Si rilevano progressi legislativi per quanto riguarda la politica regionale. Ora si tratta di attuare i piani di applicazione secondo il calendario previsto e di rafforzare ulteriormente la capacità amministrativa, compresa la cooperazione interministeriale. A tal fine, è opportuno realizzare prima possibile gli obiettivi definiti nel piano d'azione. Va rivolta particolare attenzione alla preparazione tecnica dei progetti ammissibili ai finanziamenti comunitari. I piani relativi alla capacità amministrativa e di applicazione, che comprendono un potenziamento dell'organico delle autorità di gestione e di pagamento, devono essere attuati con la debita sollecitudine.

Si è raggiunto un notevole livello di allineamento con la legislazione primaria nel settore dell'ambiente, dove occorre adottare e applicare le necessarie disposizioni di applicazione e sviluppare la limitata capacità amministrativa, segnatamente a livello regionale, concentrandosi sul conseguimento degli obiettivi stabiliti nel piano d'azione. Occorreranno infine investimenti adeguati, come previsto nei piani ambientali d'investimento.

Il settore dell'energia vanta un buon livello di allineamento e una capacità amministrativa adeguata. Si deve però proseguire l'allineamento della legislazione vigente con l'acquis, specie per quanto riguarda il mercato interno dell'energia (in particolare il gas). Il livello di allineamento è buono anche nel settore dei trasporti. A questo punto, il paese deve adottare le disposizioni di applicazione necessarie e rafforzare la capacità amministrativa di applicazione conformemente agli obiettivi definiti nel piano d'azione.

I progressi fatti in materia di giustizia e affari interni riguardano in particolare le guardie di frontiera e la gestione dei confini. Si è migliorata la situazione degli organi incaricati di applicare la legge sulla lotta contro la criminalità organizzata e la droga, in particolare i servizi di polizia. Occorrerà intensificare le iniziative in tal senso, mettendo a disposizione risorse finanziare e umane sufficienti per applicare il piano d'azione Schengen e le altre strategie volte a creare la capacità amministrativa necessaria per applicare l'acquis. Nel complesso, il grado di allineamento con l'acquis è buono ma la capacità amministrativa non si è sviluppata allo stesso ritmo.

Grazie ai progressi legislativi fatti in termini di controllo finanziario interno, si è raggiunto un livello ragionevole di allineamento con l'acquis. Occorre però creare e instaurare opportuni meccanismi di controllo portando a termine l'allineamento (controllo finanziario pubblico interno e tutela degli interessi finanziari della CE), completando e potenziando le strutture istituzionali necessarie, accelerando i preparativi per la gestione dei fondi preadesione e creando le strutture e la capacità amministrativa necessarie per l'applicazione dei futuri fondi strutturali, specie per quanto concerne il controllo finanziario interno. A tal fine, occorrerà applicare con il massimo impegno il piano d'azione.

Sussistono disparità tra i progressi fatti in termini di adozione della legislazione e il rafforzamento della capacità amministrativa. Il paese deve impegnarsi maggiormente per rafforzare la capacità amministrativa in tutti settori, specie per quanto riguarda la sorveglianza del mercato, l'agricoltura e la sicurezza alimentare, la pesca e la politica regionale, gli affari sociali, l'ambiente, le dogane, la giustizia e gli affari interni. Va rivolta particolare attenzione alle strutture necessarie per applicare le parti dell'acquis che entreranno in vigore solo al momento dell'adesione, in particolare quelle che sono indispensabili per una gestione oculata ed efficiente dei fondi CE.

Durante i negoziati di adesione sono stati chiusi provvisoriamente 27 capitoli. Nel complesso, la Polonia sta rispettando gli impegni assunti in sede negoziale, ma dovrà rimediare ai ritardi rilevati in materia di agricoltura (applicazione del sistema di identificazione e di registrazione degli animali), pesca (adozione della legislazione sulla gestione delle risorse, ispezioni e controlli e politica di mercato) e ambiente (adozione delle disposizioni di applicazione sulla qualità dell'acqua, sull'inquinamento industriale, sul controllo e sulla gestione dei rischi e sui prodotti chimici).

Considerati i progressi compiuti dopo il parere, il livello di allineamento e la capacità amministrativa attuali della Polonia e il modo in cui ha rispettato gli impegni assunti in sede negoziale, la Commissione ritiene che il paese sarà in grado di assumere gli obblighi che comporta l'adesione secondo il calendario previsto. Nel periodo preadesione, la Polonia deve proseguire i preparativi in linea con gli impegni assunti nei negoziati di adesione.

Romania

Nel suo parere del 1997, la Commissione ha concluso che la Romania soddisfaceva i criteri politici. Da allora, il paese ha notevolmente consolidato la stabilità delle sue istituzioni garantendo la democrazia, lo Stato di diritto, il rispetto dei diritti umani nonché il rispetto e la tutela delle minoranze. La situazione non è cambiata rispetto all'anno scorso. La Romania continua a soddisfare i criteri politici di Copenaghen.

È stato varato un vasto programma di riforma amministrativa, la cui applicazione dovrà essere considerata assolutamente prioritaria. Si è deciso inoltre di smilitarizzare la polizia, il che aumenterà la responsabilità pubblica dei poliziotti, anche se si dovranno prendere altre misure volte ad evitare che i loro interventi risultino eccessivi. L'impatto delle strutture istituzionali create per combattere la corruzione, tuttora fonte di notevoli preoccupazioni, non è ancora tangibile.

La Romania deve ancora migliorare il processo decisionale e quello legislativo, riducendo in particolare il ricorso ai decreti governativi di emergenza e aumentando la capacità del parlamento di esaminare la legislazione. L'apparato giudiziario è stato riformato solo in misura limitata. La mancanza di risorse mette a dura prova il sistema giudiziario e l'ingerenza del potere esecutivo nelle questioni giudiziarie non è stata minimamente ridotta. Per risolvere questi problemi occorre considerare la riforma giudiziaria una priorità politica e definire una strategia globale per migliorare il funzionamento del sistema giudiziario.

La Romania continua a rispettare i diritti umani e le libertà e ha migliorato notevolmente la tutela dei bambini, riducendone il numero negli istituti e migliorandone le condizioni di vita. Si sono inoltre promosse le pari opportunità tra uomini e donne potenziando le strutture atte a combattere la tratta di esseri umani e creando il quadro istituzionale per la lotta contro le discriminazioni. Si sta sviluppando il regime di libertà condizionata, ma le condizioni di detenzione lasciano tuttora molto a desiderare. Occorre inoltre tutelare maggiormente la libertà di espressione.

Fra gli sviluppi positivi per quanto riguarda il trattamento delle minoranze, vanno segnalati l'applicazione relativamente agevole della legislazione che estende l'uso ufficiale delle lingue minoritarie e le importanti iniziative prese nell'ambito della strategia nazionale volta a migliorare la situazione dei Rom per combattere efficacemente la discriminazione e migliorare le condizioni di vita di questa comunità. Per fare ulteriori progressi, tuttavia, si dovranno stanziare risorse finanziarie supplementari.

La Romania ha fatto ulteriori progressi verso l'instaurazione di un'economia di mercato funzionante, le cui prospettive sono migliorate. Se applicherà integralmente le misure e le riforme previste, la Romania dovrebbe essere in grado di far fronte, a medio termine, alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione.

Negli ultimi anni il contesto macroeconomico si è notevolmente stabilizzato grazie ad una serie di politiche appropriate che stanno riducendo l'inflazione, permettendo una ripresa della crescita e garantendo la sostenibilità della posizione esterna. Si sono fatti notevoli progressi per quanto riguarda la creazione delle istituzioni di mercato necessarie. La disciplina finanziaria applicata alle imprese è stata resa gradatamente più rigorosa dalla ristrutturazione del settore bancario, dai successivi miglioramenti del quadro normativo e di sorveglianza per i mercati finanziari e dai progressi fatti in termini di privatizzazione. Oltre a liberalizzare i prezzi e il commercio, negli ultimi dodici mesi si sono adeguate le tariffe dell'energia e si sono introdotte riforme importanti nel sistema tributario, favorendo una migliore ripartizione delle risorse. Diversi settori sono in corso di ristrutturazione.

Per consolidare questi risultati, le autorità dovrebbero privilegiare la stabilizzazione macroeconomica riducendo l'inflazione, continuando ad applicare una serie di politiche adeguate e applicando alle imprese un'opportuna disciplina finanziaria. Il paese deve rispettare l'impegno di limitare la massa salariale nel settore pubblico. La brusca crescita della massa monetaria e del credito verificatasi ultimamente impone un'attenta sorveglianza e potrebbe richiedere interventi rapidi. Per applicare una disciplina finanziaria alle imprese occorre migliorare l'amministrazione fiscale e il controllo nel settore, applicare in modo coerente e trasparente le misure più recenti per ridurre i pagamenti arretrati degli utenti dell'energia, utilizzare in modo deciso e trasparente le disposizioni legislative appena approvate per accelerare la privatizzazione ed essere disposti a liquidare le imprese in perdita. Portando a termine la privatizzazione del settore bancario, proseguendo la riforma della spesa pubblica e delle procedure di bilancio e garantendo l'applicazione di quadri normativi e legislativi migliorati la Romania favorirebbe la creazione di un'economia di mercato funzionante e sarebbe maggiormente in grado di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione.

Dopo il parere del 1997, la Romania ha fatto notevoli progressi in termini di adozione dell'acquis. In molti settori, tuttavia, aumenta il divario tra il ritmo a cui procede la trasposizione legislativa e la limitata capacità dell'amministrazione rumena di applicare la nuova legislazione.

Negli ultimi dodici mesi, la Romania ha accelerato il processo di trasposizione legislativa e ha continuato, anche se più lentamente, a sviluppare le strutture amministrative richieste dall'acquis.

Nel complesso, considerata la data prevista per l'adesione, si osserva che la Romania ha fatto progressi ragionevoli e che la legislazione nazionale è stata allineata con l'acquis in molti settori. Per migliorare la capacità amministrativa occorrerà una riforma approfondita della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario.

In materia di mercato interno, l'adozione della legislazione quadro sulla nuova impostazione globale ha accelerato l'allineamento con l'acquis settoriale specifico sulla libera circolazione delle merci. Sono stati inoltre creati molti degli organismi incaricati di applicare l'acquis. A questo punto, il paese deve migliorare la standardizzazione e la certificazione, rafforzare i sistemi di sorveglianza del mercato, ristrutturare il sistema di controlli alimentari e applicare correttamente la legislazione sulle commesse pubbliche. Si sono creati i presupposti per ulteriori progressi in termini di libera circolazione delle persone, ma occorrerà proseguire la trasposizione per colmare le lacune in materia di reciproco riconoscimento e rafforzare la capacità amministrativa in tutti i settori. Si è fatto molto per agevolare la libera circolazione dei servizi, ma si deve consolidare ulteriormente il quadro istituzionale per la sorveglianza dei servizi finanziari. Oltre a proseguire la liberalizzazione per quanto riguarda la libera circolazione dei capitali, la Romania si è impegnata ad abolire secondo un determinato calendario i controlli sui cambi e le altre restrizioni ai movimenti di capitali. Il quadro legislativo sul riciclaggio del denaro sporco deve assolutamente essere riveduto. La Romania si è allineata con la maggior parte dell'acquis sul diritto societario, ma deve risolvere il grave problema delle merci usurpative e contraffatte e migliorare l'applicazione delle leggi. È proseguita la trasposizione dell'acquis sulla politica di concorrenza, specie per quanto riguarda le norme antitrust, ma la Romania deve migliorare l'applicazione della legislazione sugli aiuti di Stato e di quella antitrust. Occorre inoltre sorvegliare attentamente la ristrutturazione del settore siderurgico.

Pur avendo fatto notevoli progressi per quanto riguarda l'allineamento con l'acquis sulla fiscalità, la Romania deve adeguarsi ulteriormente e migliorare la sua capacità di applicare la legislazione fiscale, attualmente molto limitata. Malgrado il notevole livello di armonizzazione con l'acquis doganale, si deve proseguire l'allineamento legislativo per ridurre la corruzione all'interno dell'amministrazione doganale, sviluppando inoltre sistemi informatici che consentano gli scambi di dati computerizzati tra la Romania e la CE. Per attuare una politica industriale valida e promuovere ulteriormente lo sviluppo delle PMI occorrerà semplificare e stabilizzare le condizioni in cui operano le imprese.

L'allineamento legislativo con l'acquis sulla politica agricola è proseguito più speditamente, senza però che si creassero contemporaneamente le strutture amministrative necessarie per applicare correttamente l'acquis. Oltre ad accelerare le riforme strutturali, si devono migliorare le modalità ispettive nel settore fitosanitario e, cosa ancora più urgente, nel settore veterinario. La Romania ha adottato la necessaria legislazione quadro sulla pesca, ma non ha ancora creato tutte le strutture amministrative corrispondenti.

Si è fatto qualche progresso in materia di politica sociale e di occupazione, ma la trasposizione legislativa deve proseguire per quanto riguarda il diritto del lavoro, le pari opportunità e la salute/sicurezza sul posto di lavoro.

La Romania non ha ancora elaborato una politica di coesione chiara e consolidata e la trasposizione della legislazione comunitaria nell'ambito della politica regionale ha fatto scarsi progressi. Si sta iniziando a creare la capacità amministrativa necessaria, ma occorrerà un impegno costante per definire i sistemi di gestione e di attuazione.

I progressi della Romania nel settore dei trasporti sono buoni per quanto riguarda i trasporti stradali e ferroviari, apprezzabili in materia di aviazione e limitati nel caso della sicurezza marittima. La Romania deve soprattutto creare istituzioni in grado di applicare la legislazione di recente adozione e stanziare i fondi necessari per finanziare i ragguardevoli investimenti richiesti dall'acquis. Nonostante i progressi fatti in termini di allineamento legislativo, si devono risolvere numerose questioni strutturali nel settore dell'energia e consolidare le nuove strutture operative. Pur avendo trasposto gran parte della legislazione in materia di ambiente, la Romania non dispone delle risorse amministrative e finanziarie necessarie per applicarla. In futuro, il paese dovrà concentrarsi meno sull'allineamento legislativo e sviluppare maggiormente le capacità di applicazione, oltre a stanziare i fondi necessari per gli investimenti ambientali. È proseguito l'allineamento con l'acquis sulla tutela dei consumatori e si sono create le strutture di applicazione, anche se occorre migliorare la cooperazione interistituzionale.

Oltre ad allineare rapidamente l'acquis sulle telecomunicazioni, la Romania ha continuato a prepararsi alla liberalizzazione dei mercati delle comunicazioni e dei servizi postali. Il nuovo ente normativo deve essere trasformato in un organo realmente efficiente e indipendente. Al tempo stesso, si dovranno valutare le implicazioni economiche della piena applicazione dell'acquis sul servizio universale.

La Romania ha avviato riforme strutturali in materia di giustizia e affari interni, ma c'è ancora molto da fare in termini di ravvicinamento legislativo e, soprattutto, di rafforzamento della capacità amministrativa e giudiziaria. Malgrado le recenti riforme, tra cui l'adozione di un piano d'azione Schengen, occorre migliorare sia l'efficienza di tutte le forze di polizia che le infrastrutture frontaliere e la gestione dei confini. Va inoltre aumentata l'efficienza dell'apparato giudiziario.

In materia di relazioni esterne, gli ostacoli agli scambi sono stati progressivamente eliminati e la Romania ha raggiunto globalmente un buon livello di allineamento con l'acquis.

Oltre ai progressi già fatti per quanto riguarda il controllo finanziario, la Romania sta introducendo sistemi moderni di gestione e controllo finanziario. Il paese deve impegnarsi ulteriormente per tutelare gli interessi finanziari della Comunità, migliorare la capacità amministrativa in merito al controllo finanziario pubblico interno e garantire l'indipendenza della Corte dei conti.

Nel complesso, la capacità della pubblica amministrazione di applicare l'acquis rimane limitata e frena notevolmente i preparativi per l'adesione della Romania. Alcune sezioni dell'amministrazione funzionano bene, ma in molti settori importanti si rilevano carenze estremamente preoccupanti, che vanno al di là dell'adozione dell'acquis e si applicano anche alla gestione dell'assistenza finanziaria della CE. Per cercare di risolvere questo problema il governo ha annunciato un vasto programma di riforme, che però si trova tuttora in fase di elaborazione.

Durante i negoziati di adesione sono stati chiusi provvisoriamente 13 capitoli. Gli impegni assunti in sede negoziale, che prevedono l'adesione nel 2007, vengono generalmente rispettati.

Slovacchia

Contrariamente al parere del 1997 e alla Relazione Periodica del 1998, la Relazione Periodica del 1999 sanciva per la prima volta il rispetto dei criteri politici da parte della Slovacchia. Da allora, il paese ha notevolmente consolidato la stabilità delle sue istituzioni garantendo la democrazia, lo Stato di diritto, il rispetto dei diritti umani nonché il rispetto e la tutela delle minoranze. La situazione non è cambiata rispetto all'anno scorso. La Slovacchia continua a soddisfare i criteri di Copenaghen.

La struttura e il funzionamento della pubblica amministrazione sono stati migliorati, tra l'altro, con la creazione di un Ufficio della pubblica amministrazione e di amministrazioni regionali decentrate. I ritardi rilevati nell'applicazione della legge sulla pubblica amministrazione potrebbero compromettere il pieno funzionamento delle amministrazioni regionali, poiché il trasferimento delle competenze dallo Stato alle regioni non procede di pari passo con il decentramento fiscale.

Si sono prese altre misure importanti per rafforzare l'indipendenza dell'apparato giudiziario, fra cui l'adozione della legislazione chiave e la creazione di un consiglio giudiziario. Ci si dovrà avvalere pienamente della nuova legislazione e delle nuove istituzioni per garantire l'imparzialità professionale e la neutralità politica del sistema giudiziario.

Per intensificare la lotta contro la corruzione, tuttora fonte di notevoli preoccupazioni, si è proseguita l'attuazione di piani d'azione specifici e si sono elaborati codici deontologici per il settore pubblico. Il paese dovrà proseguire su questa via.

La Slovacchia continua a rispettare i diritti umani e le libertà.

In particolare, si sono rafforzate la legislazione e l'amministrazione per lottare contro la tratta di esseri umani. La nuova legge sull'asilo prevede, fra l'altro, la creazione di un organo indipendente per i ricorsi riguardanti la procedura d'asilo.

Si è fatto molto per tutelare i diritti delle minoranze, potenziando in particolare l'Ufficio del plenipotenziario governativo per i Rom, rafforzando la strategia corrispondente e aumentando la dotazione finanziaria. Il paese deve concentrarsi in via prioritaria sulle questioni suddette per combattere efficacemente le discriminazioni e migliorare le condizioni di vita della comunità Rom. L'adozione di un quadro legislativo generale contro le discriminazioni darebbe un notevole contributo al conseguimento di questo obiettivo.

Dopo il parere del 1997, che prendeva atto delle riforme avviate dalle autorità slovacche per trasformare l'economia nazionale, la situazione è migliorata nonostante un contesto internazionale difficile. Oltre a raggiungere la stabilità macroeconomica, le autorità slovacche hanno portato avanti le riforme e si sono adoperate con notevole impegno per conformarsi ai requisiti economici che comporta l'adesione all'UE.

Si conclude pertanto che la Repubblica slovacca è un'economia di mercato funzionante, che dovrebbe essere in grado di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione purché prosegua sulla via delle riforme.

Occorre migliorare urgentemente la situazione macroeconomica riducendo il disavanzo fiscale e il disavanzo delle partite correnti. È indispensabile riformare la spesa pubblica, specie per quanto riguarda la sanità, le pensioni, le sovvenzioni e le garanzie statali. Per affrontare il problema della disoccupazione occorrerà tutta una serie di riforme strutturali, compresa l'eliminazione degli effetti disincentivanti propri del sistema di protezione sociale e l'introduzione di un diritto del lavoro più flessibile. Occorre rafforzare la sorveglianza del settore finanziario e l'applicazione effettiva del quadro legislativo per l'economia di mercato.

Dopo il parere, la Slovacchia ha proseguito a ritmo sostenuto l'allineamento legislativo e il rafforzamento della capacità amministrativa, adoperandosi con impegno per ovviare alle carenze strutturali che ancora sussistono in settori quali il diritto societario, la politica dei trasporti, l'ambiente e il controllo finanziario.

Negli ultimi dodici mesi, la Slovacchia si è allineata ulteriormente con l'acquis e ha rafforzato la sua capacità amministrativa. I progressi rilevati riguardano in particolare la libera circolazione delle merci, la libera prestazione dei servizi, l'agricoltura, i trasporti, l'energia, l'ambiente, la giustizia e gli affari interni. Si registrano invece sviluppi più limitati per quanto riguarda la politica regionale e il coordinamento degli strumenti strutturali.

Nel complesso, la Slovacchia ha raggiunto un notevole livello di allineamento con l'acquis in molti settori dove potrà disporre, a condizione di impegnarsi ulteriormente, della capacità amministrativa necessaria per applicare l'acquis. Nell'ambito dei negoziati e del piano d'azione sono stati elaborati piani dettagliati per ovviare alle carenze che ancora sussistono.

In materia di mercato interno, la Slovacchia ha raggiunto un buon livello di allineamento e dispone di gran parte delle capacità amministrative necessarie. Per quanto riguarda la libera circolazione delle merci, l'allineamento è praticamente terminato e si è creata la capacità amministrativa necessaria. Gli organismi slovacchi di standardizzazione e di accreditamento funzionano bene. Si deve completare la trasposizione dell'acquis sui prodotti alimentari e rafforzare le strutture amministrative connesse, creando in particolare un'infrastruttura appropriata per la sorveglianza del mercato e potenziando le strutture per gli appalti pubblici. Nel settore della libera circolazione delle persone, dove nel complesso i preparativi sono considerevoli, occorre completare la legislazione sul reciproco riconoscimento delle qualifiche e rafforzare la capacità amministrativa per il futuro coordinamento dei regimi previdenziali. I notevoli progressi fatti negli ultimi dodici mesi in materia di libera prestazione dei servizi riguardano segnatamente i servizi finanziari. Pur avendo raggiunto un notevole livello in questo settore, la Slovacchia deve impegnarsi per completare l'allineamento, in particolare in materia di assicurazioni, e potenziare le strutture amministrative, segnatamente per quanto riguarda la sorveglianza finanziaria. Ora che l'allineamento sulla libera circolazione dei capitali è piuttosto avanti, la Slovacchia deve rafforzare la capacità amministrativa per combattere il riciclaggio del denaro sporco.

Per quanto riguarda il diritto societario, la Slovacchia ha raggiunto un buon livello di allineamento e i preparativi amministrativi sono a buon punto. Negli ultimi dodici mesi, si sono fatti progressi legislativi riguardanti i marchi di fabbrica, i disegni e i brevetti. Occorre rafforzare le strutture amministrative incaricate di lottare contro le merci usurpative e contraffatte. La Slovacchia ha raggiunto un buon livello di allineamento per quanto riguarda la politica di concorrenza e dispone di strutture amministrative pienamente operative. Negli ultimi dodici mesi, l'applicazione delle norme sugli aiuti di Stato è notevolmente migliorata. Gli aiuti di Stato concessi dalla Slovacchia nel settore siderurgico, tuttavia, non sono compatibili con il protocollo 2 dell'accordo europeo. Vanno inoltre rafforzate le capacità amministrative in questo settore, come quelle sull'antitrust.

La Slovacchia ha continuato a trasporre e ad applicare l'acquis sull'agricoltura. Negli ultimi dodici mesi, in particolare, si è raggiunto un buon livello di allineamento legislativo nel settore fitosanitario e veterinario. Nell'ambito del potenziamento amministrativo, si dovranno costruire posti d'ispezione alle frontiere, assicurandone il buon funzionamento, e migliorare gli stabilimenti di trasformazione dei prodotti alimentari. Il paese dovrà impegnarsi notevolmente per creare un sistema integrato di gestione e di controllo (IACS), rispettando il calendario stabilito per ovviare alle carenze individuate in merito.

L'allineamento legislativo e i preparativi amministrativi in materia di energia procedono piuttosto bene, ma occorre rafforzare ulteriormente la capacità amministrativa. Per quanto riguarda l'energia nucleare, la Slovacchia si è impegnata a chiudere i due reattori di Bohunice V1 rispettivamente entro il 2006 e il 2008. A tal fine, il paese deve perfezionare i progetti finalizzati allo smantellamento dei due reattori. La politica dei trasporti slovacca è stata allineata in gran parte con l'acquis e si è fatto molto per rafforzare la capacità amministrativa. Occorre però completare l'allineamento, in particolare per quanto riguarda i trasporti ferroviari e fluviali, e migliorare il coordinamento tra i diversi ministeri e organismi competenti.

La Slovacchia ha raggiunto un buon livello di allineamento in materia di fiscalità e sta riformando l'amministrazione tributaria. Occorre portare a termine l'allineamento per la fiscalità diretta e indiretta, nonché modernizzare e potenziare l'amministrazione tributaria visto il basso livello di riscossione. La Slovacchia ha definito un vasto e coerente programma di riforme per ovviare alle carenze individuate. Per quanto riguarda l'unione doganale, la Slovacchia ha terminato l'allineamento legislativo e possiede, in linea di massima, la capacità amministrativa necessaria. Il paese si deve concentrare sull'applicazione della legislazione recepita e perfezionare i sistemi informatici necessari per consentire scambi di dati elettronici con la Comunità europea e con i suoi Stati membri nei settori fiscale e doganale.

Si è raggiunto un notevole livello di allineamento in materia di telecomunicazioni e tecnologie dell'informazione e si stanno creando le strutture amministrative corrispondenti. Oltre a proseguire entrambi i processi, la Slovacchia deve separare nettamente la funzione normativa da quella operativa, valutando inoltre le implicazioni economiche della piena applicazione dell'acquis sul servizio universale.

L'allineamento legislativo in materia di politica sociale e occupazione è significativo, ma occorre potenziare ulteriormente le strutture amministrative create. È importante coordinare la sorveglianza e l'applicazione dell'acquis trasposto in materia di sanità e di sicurezza e accelerare i preparativi amministrativi per la futura gestione del Fondo sociale europeo

Pur essendosi allineata con l'acquis in materia di politica regionale e di coordinamento degli strumenti strutturali, la Slovacchia non dispone ancora di strutture amministrative sufficienti. Negli ultimi dodici mesi, si sono designate le strutture di gestione e l'organismo pagatore per l'applicazione dei fondi strutturali e del fondo di coesione, ma non è ancora stata definita con precisione la struttura di applicazione definitiva. Occorre rafforzare considerevolmente la capacità amministrativa in questo settore e migliorare la preparazione tecnica dei progetti ammissibili ai finanziamenti comunitari. Avendo individuato le carenze amministrative degli impegni assunti nel quadro dei negoziati e del piano d'azione, la Slovacchia dovrà dar prova del massimo impegno per porvi rimedio.

La Slovacchia si è allineata con buona parte dell'acquis ambientale e ha continuato a sviluppare la capacità amministrativa necessaria per applicarlo. Ultimamente, il paese ha aumentato considerevolmente gli investimenti nel settore. Ora si deve portare a termine la trasposizione, specie per quanto riguarda la prevenzione integrata dell'inquinamento, migliorare l'applicazione per quanto riguarda il controllo e lo smaltimento delle sostanze pericolose e rafforzare le capacità amministrative. L'allineamento legislativo e il potenziamento amministrativo per quanto riguarda la tutela dei consumatori sono a buon punto.

La Slovacchia si è allineata con buona parte dell'acquis sulla cooperazione in materia di giustizia e affari interni, dispone nel complesso delle strutture amministrative necessarie e applica correttamente il piano d'azione Schengen. Ora il paese deve concentrarsi sull'applicazione dell'acquis trasposto e rafforzare le capacità amministrative, in particolare per quanto riguarda i controlli alle frontiere e la lotta contro l'immigrazione clandestina e la criminalità.

L'allineamento legislativo in materia di controllo finanziario è a buon punto e la Slovacchia sta creando le strutture istituzionali necessarie. Il paese deve assolutamente creare una capacità amministrativa sufficiente, segnatamente per quanto riguarda il controllo finanziario pubblico interno. Si dovranno intensificare le azioni concrete avviate per rimediare alle carenze individuate.

La Slovacchia dispone di una capacità amministrativa ancora fragile, ma sufficiente per applicare correttamente l'acquis, specie per quanto riguarda il mercato interno e le diverse politiche comunitarie. Il paese deve rendere pienamente operative le sue strutture amministrative, in particolare per garantire un'applicazione uniforme e corretta dell'acquis, rivolgendo particolare attenzione alle strutture necessarie per applicare la parte dell'acquis che entrerà in vigore solo al momento dell'adesione, in particolare per quanto riguarda la gestione oculata ed efficiente dei fondi CE.

Durante i negoziati di adesione sono stati chiusi provvisoriamente 27 capitoli. Nel complesso, la Slovacchia sta rispettando gli impegni assunti in sede negoziale.

Considerati i progressi compiuti dalla Slovacchia dopo il parere, il suo livello di allineamento, la sua capacità amministrativa e il modo in cui ha rispettato gli impegni assunti in sede negoziale, la Commissione ritiene che il paese sarà in grado di assumere gli obblighi che comporta l'adesione secondo il calendario previsto. Nel periodo preadesione, la Slovacchia deve proseguire i preparativi in linea con gli impegni assunti nei negoziati di adesione.

Slovenia

Nel suo parere del 1997, la Commissione ha concluso che la Slovenia soddisfaceva i criteri politici. Da allora, il paese ha notevolmente consolidato la stabilità delle sue istituzioni garantendo la democrazia, lo Stato di diritto, il rispetto dei diritti umani nonché il rispetto e la tutela delle minoranze. La situazione non è cambiata rispetto all'anno scorso. La Slovenia continua a soddisfare i criteri politici di Copenaghen.

La Slovenia ha portato avanti la riforma della pubblica amministrazione adottando le leggi sui funzionari statali, sulle agenzie pubbliche e sull'amministrazione dello Stato, che completano la legislazione quadro per la riforma della pubblica amministrazione. Ora bisognerà garantire la corretta applicazione di queste leggi.

La riforma dell'apparato giudiziario è proseguita attraverso l'adozione di emendamenti legislativi e di misure volte a smaltire l'arretrato di cause in sospeso. La Slovenia ha riconosciuto che la situazione deve essere ulteriormente migliorata.

La Slovenia continua a rispettare i diritti umani e le libertà.

Dopo il parere del 1997, che prendeva atto delle notevoli riforme attuate dalle autorità slovene per trasformare l'economia del paese, la situazione è migliorata nonostante un contesto internazionale difficile. Oltre a raggiungere la stabilità macroeconomica, le autorità slovene hanno portato avanti le riforme e si sono adoperate con notevole impegno per conformarsi ai requisiti economici che comporta l'adesione all'UE.

Si conclude pertanto che la Slovenia è un'economia di mercato funzionante, che dovrebbe essere in grado di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione purché prosegua sulla via delle riforme.

Per ridurre il tasso d'inflazione, sarebbe opportuno orientare le politiche macroeconomiche più decisamente in direzione antiinflazionistica ed abolire i regimi di indicizzazione. L'economia risulterà inoltre più competitiva se si accelereranno le riforme strutturali quali la liquidazione definitiva della Società di sviluppo slovena e la privatizzazione del settore finanziario.

Dopo il parere, la Slovenia ha fatto notevoli progressi per quanto riguarda la trasposizione e l'applicazione dell'acquis nonché la creazione delle istituzioni necessarie per applicarlo.

Negli ultimi dodici mesi, la situazione in Slovenia è ulteriormente migliorata nei seguenti settori: libera circolazione delle persone, pesca, unione economica e monetaria, occupazione e politica sociale, politica regionale, ambiente e controllo finanziario, mentre i progressi sono stati più scarsi per quanto riguarda la tutela dei consumatori e della salute.

Nel complesso, la Slovenia ha raggiunto un notevole grado di allineamento con l'acquis nella maggior parte dei settori e possiede gran parte della capacità amministrativa necessaria per applicarlo, anche se dovrà impegnarsi ulteriormente in tal senso. Nell'ambito dei negoziati e del piano d'azione sono stati elaborati piani dettagliati per ovviare alle carenze che ancora sussistono.

L'allineamento legislativo per i settori chiave del mercato interno è a buon punto e sono state create quasi tutte le istituzioni necessarie, che funzionano piuttosto bene, segnatamente per quanto concerne la libera circolazione delle merci, ma la Slovenia deve ancora trasporre una parte dell'acquis riguardante, ad esempio, i prodotti alimentari e altre parti della legislazione settoriale e della normativa sgli appalti pubblici. I nuovi istituti di standardizzazione e di certificazione funzionano bene, ma occorre migliorare la capacità amministrativa e potenziare i sistemi di sorveglianza del mercato. Il quadro legislativo per la libera circolazione delle persone è stato praticamente completato negli ultimi dodici mesi con l'adozione di leggi importanti, ma deve essere ulteriormente perfezionato per quanto riguarda il reciproco riconoscimento. L'allineamento con le norme sui diritti del cittadino deve inoltre essere terminato in tempo per l'adesione. Occorre completare l'allineamento della legislazione slovena sulla libera prestazione dei servizi, che è già a buon punto, e rafforzare la capacità amministrativa, anche per quanto riguarda il controllo dei servizi finanziari. I preparativi per l'adesione procedono bene per quanto riguarda la libera circolazione dei capitali; negli ultimi dodici mesi sono state adottate nuove leggi e abolite numerose restrizioni sulle transazioni monetarie. Occorre accelerare l'abolizione delle restrizioni sugli investimenti esteri diretti riguardanti i fondi d'investimento e le società di gestione e portare a termine i preparativi per l'adesione per quanto riguarda i sistemi di pagamento. Sebbene la situazione sia piuttosto buona per quanto riguarda il diritto societario, la Slovenia deve portare a termine il processo di allineamento legislativo e garantire la piena applicazione dei diritti di proprietà intellettuale. I preparativi sono a buon punto per quanto riguarda la politica di concorrenza. Ora la Slovenia deve portare a termine il processo di allineamento legislativo e garantire la corretta applicazione delle norme per promuovere la concorrenza sul suo mercato.

L'allineamento con l'acquis della legislazione fiscale della Slovenia è praticamente terminato. Il processo è piuttosto avanti anche nel settore doganale, e deve proseguire con l'eliminazione delle incoerenze che ancora sussistono rispetto all'acquis e con l'ulteriore potenziamento dell'amministrazione attraverso la riforma in corso. Si devono inoltre perfezionare i sistemi informatici in entrambi i settori per consentire gli scambi di dati computerizzati tra CE e Slovenia.

La Slovenia ha fatto ulteriori progressi nel settore agricolo, segnatamente a livello veterinario e fitosanitario, mediante l'adozione di nuove leggi, la creazione di diverse istituzioni e l'accreditamento dell'agenzia SAPARD. Gli stabilimenti alimentari sono stati notevolmente migliorati. Ora il paese deve rafforzare la capacità amministrativa, completare i meccanismi di gestione della politica agricola comune e predisporre adeguate ispezioni fitosanitarie e veterinarie, in particolare alle frontiere, garantendone il buon funzionamento.

Grazie ai progressi fatti dalla Slovenia, la situazione del settore della pesca è globalmente soddisfacente. Rimane da adottare la legislazione in sospeso e da migliorare ulteriormente la capacità di applicazione.

La creazione di nuove istituzioni ha migliorato la situazione del settore dei trasporti, che nel complesso è buona se si eccettua qualche ritardo nel settore ferroviario. Ora la Slovenia deve portare a termine l'allineamento legislativo e rafforzare la capacità amministrativa. I preparativi per l'adesione nel settore dell'energia sono a buon punto, ma occorre rafforzare ulteriormente la capacità amministrativa, in particolare per quanto concerne l'ente normativo e l'autorità per la sicurezza nucleare. Quest'ultima deve essere resa indipendente de iure dalla promozione dell'energia nucleare.

Dopo l'ultima Relazione Periodica, la Slovenia ha designato le strutture incaricate di attuare la politica regionale e ha notevolmente accelerato i preparativi per l'applicazione dei fondi strutturali e di coesione. Il paese dovrà continuare su questa via, proseguendo anche i preparativi tecnici per i progetti ammissibili ai finanziamenti comunitari. Negli ultimi dodici mesi, l'allineamento legislativo è proseguito a ritmo sostenuto per quanto riguarda l'occupazione e gli affari sociali, grazie anche all'adozione della legge sui rapporti di lavoro. Nel complesso, la situazione è buona e permette di concentrarsi sul miglioramento delle capacità di applicazione per l'acquis sulla salute/sicurezza sul posto di lavoro, compreso il potenziamento degli ispettorati del lavoro.

L'adozione di nuove leggi importanti ha notevolmente migliorato il livello di allineamento nel settore ambientale rispetto all'anno scorso. Ora la Slovenia deve portare a termine la trasposizione della legislazione orizzontale, accelerare la trasposizione della direttiva sulla prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento e garantire investimenti sufficienti per l'applicazione dell'acquis ambientale. Occorre completare l'allineamento per la tutela dei consumatori e della salute, che comunque è a buon punto, e migliorare la capacità amministrativa.

La situazione nel settore postale è notevolmente migliorata da un anno a questa parte con l'adozione della legge corrispondente e il proseguimento dei preparativi per l'adesione. Ora si tratta di promuovere la concorrenza in materia di telecomunicazioni. Pur avendo raggiunto un grado di preparazione adeguato nei settori culturale e audiovisivo, la Slovenia deve portare a termine l'allineamento legislativo e potenziare le istituzioni.

La Slovenia ha proseguito i preparativi per l'adesione in materia di giustizia e affari interni, creando in particolare nuove istituzioni. Occorre completare l'allineamento legislativo, già piuttosto avanti, segnatamente per quanto riguarda l'asilo e l'emigrazione. La Slovenia deve potenziare ulteriormente le istituzioni, la capacità e le infrastrutture per la gestione delle frontiere in conformità del piano d'azione Schengen, specie per quanto concerne le future frontiere esterne dell'Unione.

Dopo l'ultima Relazione Periodica si sono fatti notevoli progressi per quanto riguarda il controllo finanziario e i preparativi per l'adesione in questo settore. Ora la Slovenia deve privilegiare la corretta applicazione delle norme e potenziare la capacità amministrativa per il controllo finanziario pubblico interno.

Nel periodo oggetto della relazione la Slovenia ha rafforzato ulteriormente la sua capacità amministrativa. Il paese dispone ora della maggior parte delle istituzioni necessarie per l'applicazione dell'acquis, la cui funzionalità potrà essere pienamente assicurata solo se saranno dotate di risorse adeguate. La Slovenia deve continuare a migliorare la sua capacità amministrativa, in particolare per quanto riguarda la libera prestazione dei servizi, l'agricoltura, la pesca, i trasporti ferroviari, l'energia, le telecomunicazioni, la cultura e i mezzi audiovisivi, l'ambiente, la tutela dei consumatori e della salute, la giustizia e gli affari interni, rivolgendo particolare attenzione alle strutture necessarie per applicare l'acquis che entreranno in funzione solo al momento dell'adesione, in particolare quelle finalizzate a una gestione oculata ed efficiente dei fondi CE.

Durante i negoziati di adesione sono stati chiusi provvisoriamente 28 capitoli. Nel complesso, la Slovenia rispetta gli impegni assunti in sede negoziale, ma dovrà ovviare ai ritardi registrati per quanto riguarda l'abolizione delle restrizioni sugli investimenti esteri diretti relativi ai fondi d'investimento e alle società di gestione, la creazione di un registro dei pescherecci, l'adozione della base legislativa per la ristrutturazione delle ferrovie e la trasposizione della direttiva sulla prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento.

Considerati i progressi compiuti dopo il parere, il livello di allineamento e la capacità amministrativa attuale della Slovenia e il modo in cui ha rispettato gli impegni assunti in sede negoziale, la Commissione ritiene che il paese sarà in grado di assumere gli obblighi che comporta l'adesione secondo il calendario previsto. Nel periodo preadesione, la Slovenia deve proseguire i preparativi conformemente agli impegni assunti nei negoziati di adesione.

Turchia

La decisione sul suo status di candidato presa a Helsinki nel 1999 ha incoraggiato la Turchia ad introdurre una serie di riforme fondamentali, tra cui la revisione radicale della costituzione varata nell'ottobre 2001 onde rafforzare le garanzie in materia di diritti umani e libertà fondamentali e limitare il ricorso alla pena capitale. Nel novembre 2001 è stato adottato un nuovo codice civile, seguito da tre pacchetti di riforme introdotti in febbraio, marzo e agosto 2002. Oltre ad abolire la pena di morte in tempo di pace, la Turchia ha posto fine allo stato di emergenza in due province sudorientali e previsto di fare altrettanto nelle altre due province entro la fine dell'anno.

L'adozione di queste riforme dimostra come la maggior parte dei dirigenti politici turchi sia intenzionata a proseguire l'allineamento con i valori e le norme dell'Unione europea. Le riforme di agosto, adottate in circostanze politiche ed economiche difficili, rivestono un'importanza particolare poiché riguardano settori tradizionalmente sensibili.

Si è proseguita la riforma del sistema carcerario, migliorando le condizioni materiali di detenzione. Sono finalmente operativi i comitati di controllo e il nuovo sistema di giudici di sorveglianza. Si stanno inoltre applicando varie raccomandazioni della commissione europea per la prevenzione delle torture (CPT). Nonostante i progressi rilevati, tuttavia, sussistono diversi problemi per quanto riguarda le condizioni nelle prigioni di tipo F.

Fra gli sviluppi positivi della lotta contro la tortura va segnalata la riduzione dei periodi di detenzione preventiva. Tuttavia, i detenuti condannati dai tribunali di sicurezza dello Stato vengono comunque tenuti in isolamento, poiché è loro preclusa la possibilità di mettersi immediatamente in contatto con un avvocato. I periodi di detenzione preventiva, inoltre, sono più lunghi laddove viga lo stato di emergenza. Nonostante le ripetute denunce per torture e maltrattamenti, le sanzioni giudiziarie nei confronti dei colpevoli rimangono insufficienti.

Le riforme di agosto impongono di processare nuovamente le persone le cui condanne siano state giudicate dalla Corte europea dei diritti umani contrarie alla convenzione europea sui diritti umani e sulle libertà fondamentali.

L'articolo 159 del codice penale turco è stato modificato in modo da abolire le sanzioni penali quando si esprima un'opinione senza "intenzione" di "insultare" le pubbliche istituzioni. Le modifiche dell'articolo 312 del codice penale, della legge antiterrorismo, della legge sulla stampa, della legge sui partiti politici e della legge sulle associazioni hanno abolito determinate restrizioni alla libertà di espressione, di associazione, di stampa e di trasmissione radiotelevisiva.

Il pacchetto di agosto ha inoltre abolito determinate restrizioni alla legge sulle emittenti radiotelevisive che il parlamento aveva ripristinato in maggio dopo il veto presidenziale. Sussistono tuttavia le sanzioni penali contro scrittori, giornalisti ed editori.

La modifica della legge sulle associazioni e l'abolizione di alcune restrizioni hanno migliorato la situazione, ma le associazioni possono comunque essere vietate per diversi motivi.

La legge sulle associazioni conserva il suo carattere restrittivo, compreso il sistema di autorizzazione preventiva. Alle associazioni straniere in Turchia continuano ad applicarsi limitazioni e controlli rigorosi.

Il pacchetto di agosto autorizza, tra l'altro, le trasmissioni radiotelevisive e l'insegnamento in lingue diverse dal turco. Sebbene la legge sulle fondazioni sia stata modificata, alle minoranze religiose si applicano tuttora restrizioni riguardanti la personalità giuridica, i diritti di proprietà, la formazione del clero e l'istruzione.

Nel nuovo codice civile figurano disposizioni volte a migliorare la parità fra i sessi e a rafforzare le garanzie per quanto riguarda la protezione e i diritti dei bambini. La Turchia ha ratificato la convenzione ONU del 1969 sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, ma i sindacati sono ancora soggetti a restrizioni e il lavoro minorile non è stato abolito. La legge prevede tuttora pene ridotte per i "delitti d'onore".

È proseguita la riforma del sistema giudiziario. Sebbene si siano limitate le competenze dei tribunali di sicurezza dello Stato e si sia abbreviata la detenzione preventiva, il funzionamento di questi tribunali non è ancora in linea con le norme internazionali. Come è stato segnalato più volte, non sempre il sistema giudiziario agisce in modo autonomo e coerente. Sono stati organizzati corsi di formazione sui diritti umani per i giudici e i funzionari incaricati di applicare la legge.

Negli ultimi dodici mesi si sono prese varie iniziative per rendere più trasparente la vita pubblica in Turchia, ma il problema della corruzione è tuttora assai preoccupante. Il paese non ha ancora ratificato le convenzioni pertinenti del Consiglio d'Europa.

Le condizioni di vita nelle province sudorientali sono migliorate da quando è stato abolito lo stato di emergenza. Occorre però rafforzare la tutela dei diritti umani nella regione.

Si è applicato l'emendamento costituzionale che modifica la composizione e il ruolo del Consiglio di sicurezza nazionale, il cui modus operandi è rimasto però invariato.

La Turchia continua a caldeggiare un incontro diretto tra i leader delle due comunità cipriote per trovare una soluzione globale. In linea con le dichiarazioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, l'UE ha insistito affinché la Turchia prenda ulteriori iniziative per convincere i dirigenti turco-ciprioti a cercare una soluzione prima che si concludano i negoziati di adesione.

Le relazioni tra Turchia e Grecia stanno migliorando grazie alle nuove misure prese per incoraggiare la fiducia reciproca. Nel marzo 2002 sono iniziati colloqui esplorativi sull'Egeo tra i due ministri degli esteri.

Nel complesso, la Turchia ha fatto notevoli progressi verso la conformità con i criteri politici di Copenaghen dopo la pubblicazione della relazione della Commissione del 1998 [8], e in particolare negli ultimi dodici mesi. Le riforme adottate nell'agosto 2002, la cui portata è particolarmente vasta, contribuiscono notevolmente al consolidamento della democrazia e alla tutela dei diritti umani in Turchia, spianando la via per ulteriori cambiamenti che dovrebbero consentire ai cittadini turchi di conquistare progressivamente diritti e libertà analoghi a quelli riconosciuti nell'Unione europea.

[8] Nella sua relazione del 1998, la Commissione concludeva che: "A livello politico, la valutazione mette in luce determinate anomalie nel funzionamento dei pubblici poteri, persistenti violazioni dei diritti umani e gravi carenze nel trattamento delle minoranze. Desta preoccupazioni la mancanza di un controllo civile sull'esercito, che si riflette nel ruolo determinante svolto dall'esercito nella vita politica attraverso il Consiglio nazionale di sicurezza. La situazione della Turchia sud-orientale deve essere risolta a livello civile e non militare, tanto più che molte delle violazioni dei diritti civili e politici in Turchia sono legate, in un modo o nell'altro, a questo problema. La Commissione prende atto del fatto che il governo turco si è impegnato a combattere le violazioni dei diritti umani nel paese, ma finora non si rilevano risultati tangibili. Deve inoltre continuare il processo di riforma democratica avviato dalla Turchia nel 1995. Oltre a risolvere questi problemi, la Turchia dovrà impegnarsi attivamente per comporre pacificamente, in conformità del diritto internazionale, le controversie con alcuni paesi limitrofi." Le relazioni successive sollevano questioni connesse al controllo civile sull'esercito, alle persistenti violazioni dei diritti umani, alla torture e alla mancata tutela dei diritti culturali.

Ciò nonostante, la Turchia non soddisfa i criteri politici. In primo luogo, la relazione rileva le numerose limitazioni che le riforme impongono per quanto riguarda il pieno esercizio dei diritti e delle libertà fondamentali. Sussistono notevoli restrizioni alla libertà di espressione, compresi i giornali e le trasmissioni radiotelevisive, alla libertà di riunione pacifica, alla libertà di associazione, alla libertà di culto e al diritto ad un risarcimento.

In secondo luogo, molte riforme presuppongono l'adozione di regolamenti o di altre misure amministrative in linea con le norme europee. Alcune di queste misure sono già in vigore, mentre altre sono in fase di elaborazione. Per avere un impatto effettivo, le riforme devono essere applicate concretamente, a tutti i livelli, dagli organismi esecutivi e giudiziari del paese.

La Commissione ritiene che la decisione dell'alto consiglio elettorale di escludere il leader di uno dei principali partiti politici dalle elezioni politiche del 3 novembre non rifletta lo spirito delle riforme.

In terzo luogo, si devono ancora risolvere questioni di grande importanza connesse ai criteri politici quali la lotta contro le torture e i maltrattamenti, il controllo civile sull'esercito, la situazione delle persone imprigionate per aver espresso opinioni non violente e la conformità con le decisioni del Tribunale europeo per i diritti dell'uomo.

Considerati i notevoli progressi fatti negli ultimi anni e i settori che richiedono ulteriori interventi, si incoraggia la Turchia a proseguire sulla via delle riforme per consolidare, de iure e de facto, la democrazia e la tutela dei diritti umani, onde ovviare agli ostacoli che ancora sussistono alla piena conformità con i criteri politici.

I progressi fatti dalla Turchia per quanto riguarda il funzionamento dell'economia di mercato dovrebbero migliorare la sua capacità di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione, anche se il paese risente tuttora dell'effetto destabilizzante delle due crisi finanziarie.

Dopo vari tentativi di stabilizzare l'economia, la crescita è ripresa grazie ai buoni risultati dell'attuale programma di riforma. La disciplina fiscale e la trasparenza della contabilità pubblica sono notevolmente migliorate e le pressioni inflazionistiche sono in calo. L'ingerenza politica, principale fonte di instabilità economica in Turchia, è più contenuta e si sta ovviando alle carenze strutturali come la fragilità e le distorsioni del settore bancario. Oltre a rafforzare la regolamentazione e la sorveglianza del mercato finanziario, si sono prese misure determinanti per liberalizzare mercati chiave quali l'agricoltura e l'energia.

Per migliorare il funzionamento dei suoi mercati e diventare più competitiva, la Turchia deve proseguire le riforme in corso puntando alla stabilità macroeconomica e alla sostenibilità fiscale. A tal fine, è indispensabile ridurre l'inflazione, cronicamente elevata, e mantenere la disciplina fiscale. Le norme prudenziali e contabili nel settore bancario sono state allineate con quelle internazionali. Occorre accelerare la privatizzazione delle banche e delle imprese pubbliche e portare a termine la deregolamentazione del mercato. Per migliorare la competitività e il potenziale di crescita dell'economia si devono aumentare gli investimenti per scopi produttivi e porre l'accento sull'istruzione. Occorre inoltre semplificare le procedure burocratiche ed eliminare gli ostacoli rimanenti onde favorire l'afflusso di investimenti diretti esteri.

Dopo la relazione del 1998, la Turchia ha allineato ulteriormente la legislazione nei settori contemplati dall'unione doganale. Si segnalano progressi anche per quanto riguarda il settore bancario, le telecomunicazioni, l'energia e l'agricoltura. Si è ristrutturato il settore finanziario migliorando anche la capacità amministrativa, ma negli altri settori si rilevano pochi progressi.

Negli ultimi dodici mesi, la Turchia ha fatto ulteriori progressi per quanto riguarda il mercato interno, in particolare le commesse pubbliche, l'energia, la giustizia e gli affari interni, ma la capacità amministrativa di applicare l'acquis non è migliorata in misura sufficiente.

Nel complesso, la Turchia ha raggiunto un buon livello di allineamento legislativo nei settori contemplati dall'unione doganale, mentre negli altri il processo è ancora piuttosto indietro. Sussistono notevoli discrepanze tra l'acquis e la legislazione della Turchia, che dovrà continuare a dar prova di notevole impegno anche per rafforzare la sua capacità amministrativa.

Per quanto riguarda la libera circolazione delle merci, che fa parte del mercato interno, è entrata in vigore la legge quadro sulla libera circolazione dei prodotti adottata nel 2001. Sono state adottate diverse leggi di attuazione in un gran numero di settori, ma sussistono notevoli ostacoli tecnici agli scambi. Sarebbe opportuno proseguire l'armonizzazione in settori quali i prodotti alimentari, i prodotti farmaceutici e i cosmetici. C'è molto da fare per istituire gli organismi di standardizzazione, accreditamento e valutazione della conformità e per migliorarne il funzionamento. Va inoltre istituito un sistema adeguato di sorveglianza del mercato. Nonostante l'adozione della legge quadro, si procede tuttora ad una sorveglianza prima dell'immissione sul mercato. Si sta ponendo l'accento sulla formazione del personale e sul potenziamento delle attrezzature degli organismi competenti. La nuova legge sulle commesse pubbliche adottata in maggio e modificata nel giugno 2002 contribuisce in misura considerevole ad allineare le norme turche con l'acquis comunitario, ma sussistono notevoli differenze a cui si dovrà ovviare. Non si segnalano progressi in merito alla libera circolazione delle persone.

Per quanto riguarda la libera circolazione dei capitali, sussistono notevoli restrizioni agli investimenti esteri in diversi settori. La legislazione sul riciclaggio del denaro sporco deve essere applicata in modo più rigoroso. L'allineamento della Turchia per quanto riguarda i servizi finanziari, già a buon punto, ha registrato ulteriori progressi nel 2001 nell'ambito della riorganizzazione del settore finanziario. La situazione, invece, è rimasta invariata nel settore dei servizi non finanziari, dove c'è ancora molto da fare per allineare la legislazione turca con l'acquis. Nel quadro del diritto societario, si è intensificata la lotta contro le merci usurpative e contraffatte. La legislazione va applicata in modo più rigoroso e l'Istituto turco per i brevetti deve poter godere di totale indipendenza. Per quanto riguarda la politica di concorrenza, l'applicazione delle disposizioni antitrust è tuttora soddisfacente, mentre non si è fatto alcun progresso per quanto riguarda l'allineamento con l'acquis della politica turca sugli aiuti di Stato e deve essere creata con la massima urgenza un'autorità indipendente in materia.

Per quanto riguarda l'agricoltura, la Turchia ha iniziato la registrazione dei terreni e dei bovini vivi, ma non i preparativi per l'istituzione di un passaporto delle piante. Si sono inoltre trascurati altri elementi prioritari del partenariato per l'adesione. Si sta elaborando una strategia di allineamento per le questioni veterinarie e fitosanitarie, ma non si è migliorata la capacità di applicazione. La Turchia dovrebbe concentrarsi sulla trasposizione e sull'applicazione della legislazione CE nei settori veterinario e fitosanitario. Nel complesso, si sono fatti pochi progressi in termini di allineamento con l'acquis agricolo.

Non si è fatto alcun progresso per quanto riguarda l'allineamento con la politica comune in materia di pesca. Oltre a creare un sistema moderno di registrazione dei pescherecci, si devono eliminare le notevoli divergenze con i principali elementi della politica comunitaria (gestione delle risorse, ispezioni e controlli, politiche di mercato, politiche strutturali, ecc.).

La Turchia deve intensificare l'attività legislativa necessaria per adottare l'acquis sui trasporti e migliorare la capacità amministrativa in questo settore. Il processo di allineamento è decisamente in ritardo in molti settori in particolare i trasporti stradali e marittimi, e finora è consistito per lo più nella trasposizione delle convenzioni internazionali.

In materia di fiscalità, è iniziato l'allineamento per le accise e l'IVA e si è fatto qualche progresso in merito alle aliquote e alle esenzioni. Oltre ad impegnarsi maggiormente per la fiscalità indiretta, la Turchia deve migliorare la riscossione delle imposte dirette ed eliminare le misure discriminatorie. L'allineamento con l'acquis sulla fiscalità diretta e indiretta è nel complesso limitato. Il processo è teoricamente molto più avanti per quanto riguarda l'unione doganale, ma con pochi risultati a livello pratico.

Nella maggior parte dei settori, le infrastrutture statistiche della Turchia sono tuttora notevolmente diverse da quelle dell'UE. Le autorità turche hanno iniziato da poco a collaborare con Eurostat. Il paese, che ha iniziato l'allineamento con l'acquis, dovrà impegnarsi notevolmente in tal senso.

Nonostante le misure prese, la politica sociale e occupazionale non sono sempre del tutto conformi con l'acquis. Occorre creare urgentemente i presupposti per un dialogo sociale vero e proprio a tutti i livelli. Sebbene si sia fatto qualche progresso, nella maggior parte dei settori la legislazione turca è ancora ben lungi dall'essere allineata con l'acquis.

Per quanto concerne l'energia, si sono fatti notevoli progressi nei settori dell'elettricità e del gas. È migliorata l'applicazione delle leggi principali adottate l'anno scorso e si sono fatti progressi verso la creazione di un ente normativo indipendente per l'elettricità e il gas. L'allineamento con l'acquis è a buon punto, ma il paese dovrà impegnarsi ulteriormente in tal senso.

Nel settore delle telecomunicazioni, la situazione è rimasta invariata per quanto riguarda la liberalizzazione dei mercati mobili e fissi e l'applicazione del quadro legislativo nei confronti degli operatori dominanti. Sono invece state adottate nuove leggi sulle licenze, sull'interconnessione e, in una qualche misura, sul servizio universale. La capacità amministrativa dell'autorità per le telecomunicazioni deve essere migliorata, specie in termini di risorse umane e di formazione. Nel complesso, l'allineamento con l'acquis rimane limitato.

Per quanto riguarda la cultura e la politica audiovisiva, la nuova legge sulle trasmissioni radiotelevisive non è in linea con l'acquis. Nel complesso, l'allineamento con l'acquis rimane limitato.

Nel settore della politica regionale, la Turchia ha completato la definizione di una carta provvisoria relativa allo sviluppo regionale secondo i criteri di classificazione NUTS , che è stata approvata da EUROSTAT. Tuttavia non si è ancora iniziato a usare tale classificazione per la pianificazione e le politiche regionali, né si è elaborata una strategia efficace in materia di politica regionale in linea con le norme dell'UE. Nel complesso, l'allineamento con l'acquis rimane limitato

Nel settore ambientale, è stata adottata la legislazione necessaria per allinearsi con la direttiva sulla valutazione dell'impatto ambientale e si è iniziato ad elaborare un piano per finanziare gli investimenti. L'adozione di un nuovo regolamento sulle ispezioni ambientali contribuisce a migliorare la capacità amministrativa turca. Nel complesso, l'allineamento con l'acquis rimane limitato

Vanno segnalati pochi progressi anche per quanto riguarda la tutela dei consumatori e della salute, un settore in cui c'è ancora molto da fare per allineare la legislazione, rafforzare la capacità amministrativa e sensibilizzare i consumatori.

In materia di giustizia e affari interni, si è provveduto ad una sensibilizzazione alla legislazione e pratiche dell'UE, in particolare in settori quali il diritto di asilo e l'immigrazione clandestina. Si è inoltre intensificata la lotta contro la criminalità organizzata, il traffico di droga e la corruzione e si è creata la base giuridica per combattere la tratta di esseri umani. È iniziato l'allineamento con l'acquis, in particolare per quanto riguarda i visti, ma il paese dovrà dar prova di un notevole impegno in tal senso. È indispensabile inoltre intensificare la lotta contro l'immigrazione clandestina.

In materia di relazioni esterne, occorre promuovere l'adozione del sistema di preferenze generalizzate.

Si devono migliorare i meccanismi di bilancio e di controllo finanziario dell'amministrazione turca. L'allineamento con l'acquis è iniziato e dovrà essere proseguito con notevole impegno.

La Turchia deve rafforzare la capacità amministrativa in diversi settori, per garantire un'adeguata applicazione dell'acquis, e attuare una riforma radicale a tutti i livelli dell'amministrazione. In alcuni settori, come gli aiuti di Stato e lo sviluppo regionale, sarà necessario creare nuovi enti normativi e cui dovranno essere garantite autonomia e risorse umane e finanziarie sufficienti.

ALLEGATO 2: CAPITOLO "ALTRE QUESTIONI"

Il capitolo "Altre questioni" sarà trattato in modo diverso dagli altri capitoli di negoziato, poiché nel suo ambito possono essere discussi elementi non particolarmente controversi, ma che non rientrano negli altri capitoli di negoziato.

In primo luogo, il Trattato di Adesione dovrà contenere norme applicabili alla gestione e alla graduale abolizione dei fondi di preadesione. Nell'ambito dei programmi ISPA, SAPARD e PHARE sono stati impegnati complessivamente, fino a tutto il 2003, circa 5 miliardi di euro di fondi per i nuovi Stati membri, per i quali si dovrà comunque procedere alla stipula di contratti o, perlomeno, a pagamenti entro la fine del 2006. ISPA e SAPARD proseguiranno secondo modalità analoghe nell'ambito dei fondi di coesione e di sviluppo rurale, mentre i finanziamenti PHARE dovranno essere progressivamente aboliti entro il 2006. Nel Trattato di Adesione dovranno figurare determinate disposizioni transitorie, tra cui le norme sull'ulteriore trasferimento di competenze per la gestione degli aiuti di preadesione ai nuovi Stati membri nell'ambito di un sistema ampliato di applicazione decentrata (EDIS) (comprese le risorse umane e le condizioni di erogazione dei fondi). L'esborso dei fondi PHARE deve essere subordinato all'applicazione del sistema decentrato ampliato da parte dei paesi aderenti. Questa impostazione non può essere applicata a ISPA perché discriminerebbe i nuovi Stati membri rispetto a quelli attuali.

In secondo luogo, si dovrà definire con maggior precisione lo strumento di transizione per determinate azioni di sviluppo istituzionale. Per attuare questi interventi, che sono il proseguimento delle attività del programma PHARE, la Commissione propone di utilizzare le strutture create per il periodo 2004-2006 (comitato PHARE) e il sistema EDIS instaurato nei nuovi Stati membri. Onde evitare duplicazioni con i tipi di interventi che potranno essere finanziati in futuro dai fondi strutturali, la Commissione propone di limitare, per il momento, le azioni volte al rafforzamento della capacità amministrativa ai seguenti settori:

* giustizia e affari interni (potenziamento del sistema giudiziario, dei controlli alle frontiere e della strategia anticorruzione);

* mercato interno, compresa l'unione doganale;

* ambiente

* servizi veterinari e potenziamento della capacità amministrativa per la sicurezza alimentare;

* gestione e controllo agricoli, compreso l'IACS;

* sicurezza nucleare;

* riforma generale della pubblica amministrazione e assistenza tecnica orizzontale (TAIEX/statistiche).

Non sono comunque esclusi interventi successivi, da attuare segnatamente in funzione dell'esito dei negoziati.

In terzo luogo, per quanto riguarda lo smantellamento delle centrali nucleari di Ignalina in Lituania e di Bohunice V1 in Slovacchia, durante i negoziati si dovrà prevedere l'apertura di una linea di credito speciale onde finanziare il contributo comunitario a queste attività almeno fino al 2006. Nella sua comunicazione del 30 gennaio 2002, la Commissione ha proposto di impegnare 70 milioni di euro all'anno tra il 2004 e il 2006 per lo smantellamento di Ignalina, indicando inoltre che, dopo l'ampliamento, i fondi destinati ad altri scopi nell'ambito del programma PHARE sarebbero stati impegnati a titolo del capitolo 3 del bilancio. Queste stime saranno rivedute in base al profilo di spesa dei fondi per lo smantellamento di Bohunice e Ignalina.

Poiché queste attività sono il proseguimento di quelle finanziate dal programma PHARE, la Commissione ritiene che le decisioni di bilancio annuali sull'assegnazione del sostegno comunitario allo smantellamento debbano essere prese, come in passato, in consultazione con il comitato di gestione PHARE. Così facendo, inoltre, si avrebbe il tempo di preparare la base giuridica necessaria per fornire un contributo comunitario alle attività di smantellamento previste per Ignalina nelle prossime prospettive finanziarie. La Commissione propone di sancire questo impegno in un protocollo allegato all'atto riguardante le condizioni di adesione.

In quarto luogo, si dovrà inserire nel trattato una serie di dichiarazioni, protocolli e elementi supplementari.

Per quanto riguarda la sicurezza nucleare, ad esempio, nell'atto riguardante le condizioni di adesione dovranno essere inseriti gli impegni della Lituania e della Slovacchia in merito alla rapida chiusura delle centrali nucleari di Ignalina e Bohunice V1.

In quinto luogo, si dovrà dotare di una base giuridica lo strumento volto a sostenere una soluzione politica nella parte settentrionale di Cipro.

ALLEGATO 3: CONVENZIONI SUI DIRITTI UMANI

Convenzioni sui diritti umani ratificate dai paesi candidati, 15 settembre 2002

>SPAZIO PER TABELLA>

X = Convenzione ratificata

O = Convenzione NON ratificata

BG=Bulgaria; CY=Cipro; CZ=Repubblica ceca; EE=Estonia; HU=Ungheria; LV=Lettonia; LT=Lituania; MT=Malta; PL=Polonia; RO=Romania; SK= Repubblica slovacca; SV=Slovenia; T=Turchia

ALLEGATO 4: PROGETTI DI GEMELLAGGIO

>SPAZIO PER TABELLA>

*) Il numero di progetti per il 2002 può ancora essere modificato.

>SPAZIO PER TABELLA>

ALLEGATO 5: VALUTAZIONI INTER PARES

Valutazioni inter pares: numero di esperti mobilitati per Stato membro

Stato membro // Numero totale di esperti mobilitati

Austria // 71

Belgio // 33

Danimarca // 41

Finlandia // 61

Francia // 57

Germania // 78

Grecia // 19

Irlanda // 27

Italia // 47

Lussemburgo // 10

Paesi Bassi // 61

Portogallo // 49

Spagna // 35

Svezia // 74

Regno Unito // 137

Totale // 800

Valutazioni inter pares eseguite dall'ufficio TAIEX, DG Allargamento

>SPAZIO PER TABELLA>

Valutazioni inter pares eseguite da altri servizi della Commissione e da altre istituzioni

>SPAZIO PER TABELLA>

ALLEGATO 6: SITUAZIONE DEI NEGOZIATI

>SPAZIO PER TABELLA>

ALLEGATO 7: PRINCIPALI INDICATORI STATISTICI

PRINCIPALI INDICATORI STATISTICI

DEI PAESI CANDIDATI (2001)

>SPAZIO PER TABELLA>

Fonti: Eurostat in base a fonti nazionali.

(1) Il metodo di calcolo del PIL in P.P.A. è stato riveduto dopo le relazioni dell'anno scorso, per cui i dati non sono confrontabili.

(2) I dati relativi alla popolazione globale utilizzati per calcolare il PIL pro capite provengono dalla contabilità nazionale, il che spiega le eventuali discordanze rispetto alle statistiche demografiche.

(3) 1999

(4) 2000

PRINCIPALI INDICATORI STATISTICI

DEI PAESI CANDIDATI (2001)

>SPAZIO PER TABELLA>

Fonti: Eurostat in base a fonti nazionali.

(1) Si sono utilizzati i dati demografici della contabilità nazionale, il che spiega le eventuali discordanze rispetto alle statistiche demografiche.

(2) Dati relativi alla bilancia dei pagamenti.

(3) 2000

(4) Stima

(5) Secondo la definizione dell'indagine sulla forza lavoro.

PRINCIPALI INDICATORI STATISTICI

DEI PAESI CANDIDATI (media 1997-2001)

>SPAZIO PER TABELLA>

Fonti: Eurostat e calcoli dei servizi della Commissione in base a fonti nazionali.

(1) Dati relativi alla bilancia dei pagamenti.

(2) Media 1997/2000

(3) Stima della media 1997/2000

(4) Secondo la definizione dell'indagine sulla forza lavoro.

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