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Document 52016IE0470

Parere del Comitato economico e sociale europeo sul «Ruolo ed effetti delle ITC e dei PPP nell’attuazione di Orizzonte 2020 per un cambiamento industriale sostenibile» (parere d’iniziativa)

GU C 34 del 2.2.2017, p. 24–30 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

2.2.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 34/24


Parere del Comitato economico e sociale europeo sul «Ruolo ed effetti delle ITC e dei PPP nell’attuazione di Orizzonte 2020 per un cambiamento industriale sostenibile»

(parere d’iniziativa)

(2017/C 034/04)

Relatore:

Antonello PEZZINI

Correlatore:

Enrico GIBELLIERI

Decisione dell’Assemblea plenaria

21/01/2016

Base giuridica

Articolo 29, paragrafo 2, del Regolamento interno

 

Parere d’iniziativa

 

 

Organo competente

Commissione consultiva per le trasformazioni industriali (CCMI)

Adozione in commissione

28/09/2016

Adozione in sessione plenaria

19/10/2016

Sessione plenaria n.

520

Esito della votazione

(favorevoli/contrari/astenuti)

212/1/1

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1.

Il CESE ritiene che il partenariato pubblico-privato (1) in campo di ricerca e innovazione nelle sue varie tipologie costituisca una formula d’eccellenza e un potente strumento per affrontare le principali questioni che hanno un impatto sulla competitività dell’Europa e abbia la capacità di rispondere in modo efficace alle sfide socio-economiche, occupazionali e di sostenibilità ambientale.

1.2.

La R&I non è un processo lineare unidimensionale. Secondo il CESE la piena integrazione delle dimensioni tecnologiche, ambientali e sociali nei partenariati pubblico-privati di H2020 richiede una nuova impostazione basata su maggiore trasparenza sui risultati raggiunti e sull’impatto socio-economico ottenuto.

1.3.

Per il CESE, occorre assicurare nei partenariati una visione più ampia dell’innovazione, tenendo conto delle innovazioni nei servizi, delle innovazioni sociali, dell’upgrading necessario alle PMI e all’economia sociale per una loro maggiore integrazione lungo tutto il percorso di dimostrazione e sviluppo delle applicazioni.

1.4.

La legittimità sociale dell’innovazione dovrebbe essere favorita nelle ITC e nei PPPc, aumentando la partecipazione delle parti interessate economicamente più deboli (sindacati, PMI, ONG) nell’orientamento e programmazione strategica delle attività di R&I, in linea con le disposizioni del regolamento 2012/1025 sulla normalizzazione specie nelle strategie e selezione dei progetti e loro utilità sociale.

1.5.

Il CESE ritiene necessario intensificare l’orientamento al mercato dei PPP con attenzione mirata ad aspetti quali interoperabilità, standardizzazione, armonizzazione e trasferimenti transnazionali di tecnologia così da rendere i risultati sostenibili a livello di territorio e trasferibili in tutta l’UE.

1.6.

Per il CESE, è aupicabile che ITC e PPPc si attivino per:

rafforzare la coerenza con altri partenariati e iniziative, in un quadro di politiche concomitanti sempre più affollato;

allungare la catena del valore con un focus più centrato sul mercato e un ampliamento della partecipazione dal lato della domanda, sia per numero di utenti dei paesi partecipanti, sia con nuovi attori in tutta la catena del valore attraverso sinergie di interoperatività con altre iniziative;

dare più rilievo ad approcci multidisciplinari, impegnando nuove comunità di stakeholders soprattutto a livello locale di prossimità;

nelle ITC e nei PPPc dovrebbe essere favorita la partecipazione attiva delle PMI nel processo della innovazione ad una fase più iniziale in modo che loro formino pian piano un potenziale di R&D proprio.

1.7.

Il CESE raccomanda il varo di nuove misure innovative da parte di ITC e PPPc per interagire maggiormente con investitori di punta per la creazione di business-model innovativi e di profili professionali avanzati, per lo sviluppo di Forum che includano le parti sociali, per un sostegno più mirato allo sfruttamento rapido di mercato post-progetto.

1.8.

Il CESE ritiene importante rafforzare il monitoraggio su capacità e coerenza d’attuazione di ITC e PPPc con nuovi strumenti più flessibili e rispondenti a esigenze di mercato; approcci più dinamici alla garanzia qualità, tra cui un sistema completo di indicatori chiave dinamici di performance KPDI (key performance dynamic indicators), comparabili per le diverse iniziative, per permettere un Quadro di Valutazione Sinottica Annuale di tutte le ITC e PPPc da presentare alle istituzioni europee e nazionali e ai contribuenti europei.

1.9.

Il CESE chiede maggiori sforzi per assicurare coerenza interna tra obiettivi e priorità del PQ9 di R&IUE e le strategie di R&I di settore industriale espresse da ITC e PPPc in coordinamento con tutte le altre forme di partenariato per l’innovazione presenti in altre politiche regionali, nazionali e comunitarie.

1.10.

Il CESE propone il varo di un Consiglio europeo dell’Innovazione a forte componente industriale e sociale, con reti paneuropee di sostegno infrastrutturale all’innovazione, strumento utile per un più forte coordinamento delle iniziative anche con le linee d’azione delle altre organizzazioni di R&I europee e internazionali così come con i partenariati internazionali (2) similari.

1.11.

Il CESE sollecita autorità regionali e municipalità ad assegnare all’innovazione di ITC e PPPc pertinenti un’alta priorità durante la loro pianificazione e attuazione di misure, quali le strategie di specializzazione intelligente, i programmi operativi e di cooperazione per la politica di coesione, i programmi di ricerca e innovazione e di sviluppo di progetti di attuazione dei piani di adattamento ai cambiamenti climatici.

1.12.

Il CESE è convinto che investimenti strategici, intelligenti e tempestivi in soluzioni innovative adeguate, rispettose dell’ambiente e in infrastrutture verdi siano alla base della ripresa di un processo di reindustrializzazione sano ed efficace basato su ricerca e innovazione e sulle loro applicazioni di mercato.

1.13.

Il CESE sottolinea la necessità di «allineare i vari strumenti e i programmi di ricerca e innovazione in Europa» a quelli del prossimo PQ per «assicurare la continuità degli investimenti nei settori in cui l’Europa vanta una posizione di punta a livello mondiale» (3) basati su una prospettiva si stabilità, condizionata a verifiche di efficacia periodiche.

1.14.

Il CESE chiede a Commissione, Parlamento europeo e Consiglio una riflessione congiunta con l’obiettivo di organizzare, appena possibile, una conferenza interistituzionale sul ruolo dei partenariati tecnologici pubblico-privati nella reindustrializzazione europea, in vista del prossimo Programma Quadro di R&I dopo il 2020.

2.   Le ITC e i PPPc per Ricerca e Innovazione

2.1.

Le Iniziative Tecnologiche Congiunte-ITC sono partenariati pubblico-privato in aree chiave della R&I europea previsti con la decisione n. 1982/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (4). Già dal 7o programma quadro-PQ7 gli strumenti tradizionali si erano rivelati inadeguati per raggiungere gli obiettivi di maggiore e migliore competitività dell’economia europea. I partenariati industriali sono finalizzati alla R&I, con: obiettivi industriali di mercato ben individuati, migliore concentrazione di risorse finanziarie e umane, un effetto leva tale da dare una spinta decisiva per accelerare il trasferimento di scoperte scientifiche e tecnologiche in innovazioni di mercato.

2.2.

L’attuale PQ H2020 ha introdotto innovazioni sostanziali nella sua struttura lasciando più spazio a influenza e sinergie con l’industria e Stati membri, attraverso varie formule di PPP a sostegno dei settori che:

creano occupazione d’alta qualità;

rispondono meglio alle necessità di crescita sostenibile e competitiva;

hanno un impatto forte, innovativo e rapido sullo sviluppo dell’impresa europea, specie di quella minore e nascente (startup);

favoriscono nuovi profili professionali in un mondo in rapido cambiamento;

sono in grado di sviluppare azioni locali e regionali.

2.3.

Per supportare diversi tipi di partenariato, orientati al settore industriale, sostenuti da comunità scientifiche o guidati da autorità pubbliche, sono state varate varie iniziative.

2.4.

Le istituzioni UE hanno dato un sostegno importante alle piattaforme tecnologiche europee-PTE create su iniziativa industriale per definire con un processo bottom-up, obiettivi e priorità strategiche comuni.

2.5.

Le 38 PTE attuali — cui si aggiungono 3 iniziative trasversali — hanno una funzione strategica, di mobilitazione e diffusione. Per svolgere il loro ruolo, sono impegnate nelle seguenti attività principali:

sviluppo di programmi di R&I strategica, tra cui roadmap e piani attuativi;

partecipazione diretta dell’industria ai PQ, collaborando con reti nazionali;

promozione di attività di rete lungo tutta la catena del valore per sfide intersettoriali e modelli più aperti d’innovazione;

stimolo d’opportunità di cooperazione internazionale, come canali di programmazione H2020;

rafforzamento di PPP in seno al PQ e creazione di imprese comuni in ambito ITC per la gestione congiunta di interventi pubblici e privati.

2.6.

Le ITC uniscono: CE, Stati membri, mondo accademico e industria su settori scientifici e tecnologici di alto valore per la società, sostenendo, in particolare, ricerca e innovazione cooperative in Europa, dove siano chiaramente identificati obiettivi tecnologici ed economici comuni.

2.7.

L’obiettivo principale delle ITC è incrementare l’impatto degli investimenti pubblici e privati sulle attività di ricerca e consolidare lo Spazio europeo della ricerca e dell’innovazione, contribuendo a stimolare innovazioni scientifiche e tecnologiche di leadership nell’ambito della strategia Europa 2020.

2.8.

L’idea alla base delle ITC è quella di essere accessibile a nuovi partecipanti e in grado di comunicare con un vasto pubblico, di stimolare un effetto leva, con contributi economici europei, in una struttura chiara, in grado di incoraggiare industria, PMI, economia sociale e Stati membri ad aumentare la loro partecipazione e i loro investimenti.

2.9.

Le ITC sono nate in primo luogo dal lavoro delle Piattaforme tecnologiche europee  — sulle quali il CESE ha avuto modo di formulare un proprio parere d’iniziativa (5), in grado di delineare visioni congiunte e condivise dell’evoluzione dei settori individuando problematiche da risolvere.

2.10.

I criteri per l’identificazione di settori in cui è necessario creare una ITC sono stati individuati in: importanza strategica del settore e obiettivi chiari; alto valore aggiunto dell’azione a livello europeo; effetto leva per investimenti ingenti e di lungo periodo; risposte adeguate e rapide alle sfide di crescita, sostenibilità e clima.

2.11.

Per apprezzare l’intensità delle innovazioni non è sufficiente considerare solamente i fondi investiti, ma abbiamo bisogno di avere indicatori dei risultati economici e di mercato corrispondenti a questa spesa. I PPPc devono presentare relazioni annuali, riguardo a: attività svolte, incrementi effettivi di valore aggiunto europeo, efficacia degli strumenti finanziari innovativi d’effetto leva, raggiungimento quali-quantitativo degli obiettivi socio-economici secondo indicatori predefiniti.

2.12.

Lo scopo del presente parere è di evidenziare come la politica industriale e le trasformazioni industriali sono influenzate dalla partecipazione diretta dei settori industriali nella R&I finanziata dall’UE attraverso le formule di partenariati istituzionali-ITC e contrattuali-PPPc e formulare notazioni migliorative.

3.   Prospettive di sviluppo di ITC e PPPc per un cambiamento industriale sostenibile

3.1.

L’esperienza dei PQ di R&I UE ha mostrato difficoltà nel prendere in considerazione le reali necessità dell’industria europea, che troppo spesso rischiano di essere ignorate sia nella definizione degli obiettivi generali che nei programmi di lavoro, consolidando il paradosso europeo: un valore scientifico europeo elevato e una bassa e lenta capacità di trasformarlo in innovazione sul mercato rispetto ai suoi concorrenti mondiali.

3.2.

Il lavoro e l’azione delle piattaforme tecnologiche europee hanno progressivamente modificato quest’approccio. L’industria europea è riuscita a definire obiettivi e priorità dei maggiori settori manifatturieri, che sono stati, in gran parte, recepiti nella struttura e obiettivi di H2020.

3.3.

Da un approcio top-down si è passati ad un approccio bottom-up per coprire l’intero ciclo dell’innovazione e puntare a risultati a più elevato livello di maturità tecnologica (TRL) per realizzare nuove tecnologie di produzione, nuovi prodotti e nuove competenze.

3.4.

ITC e PPPc dovrebbero costituire strumenti chiave per assicurare un ruolo attivo dei settori industriali nella programmazione pluriennale e attuazione delle azioni comunitarie in H2020. Il settore privato è impegnato a investire circa 10 miliardi di EUR in iniziative tecnologiche congiunte per stimolare l’innovazione in sette settori, contribuendo ad invertire il ruolo in declino dell’industria manufatturiera europea.

4.   Osservazioni e rilievi sulle prossime sfide dell’Unione

4.1.

Il CESE è fermamente convinto che il partenariato nel campo della ricerca e innovazione nelle sue varie tipologie costituisca una formula d’eccellenza per lo sviluppo e un potente strumento per affrontare le principali questioni con impatto su competitività UE.

4.2.

Il CESE ritiene che ICT e PPPc rappresentino esperienze positive con la creazione di partenariati a livello europeo, se capaci di riunire su un arco pluriennale risorse UE e nazionali con risorse private, know-how, capacità di ricerca e innovazione, con obiettivi di condivisione delle conoscenze e diffusione d’innovazioni-chiave in settori decisivi di successo sul mercato globale.

4.3.

Secondo il CESE ITC e PPPc devono rispondere efficacemente alle loro responsabilità in termini di:

risultati economici;

ottimizzazione del valore economico-tecnologico-innovativo aggiunto europeo del settore;

capacità di sviluppare tecnologie competitive sul mercato;

effetto-leva finanziario maggiorato;

coinvolgimento ampliato delle PMI e dell’economia sociale e dell’utenza finale;

flessibilità e rapidità di trasferimento di risultati innovativi;

creazione di reti;

un chiaro ruolo rivolto alla reindustrializzazione dell’economia europea;

sfide di sostenibilità ambientale e climatica;

sostenibile zero-CO2 nella concezione di prodotti e processi;

sfide sociali e occupazionali;

coinvolgimento attivo del territorio.

Lo sviluppo di nuove tecnologie e d’innovazione realizzato dall’industria deve portare a formazione di qualità di risorse umane e nuove competenze professionali avanzate con una più stretta e sistematica associazione delle parti sociali e delle autorità locali nella definizione e applicazione delle linee strategiche di settore.

4.4.

Dagli ultimi rapporti pubblicati nel 2016 dalla CE (6), i risultati iniziali (7) d’indagini qualitative evidenziano che mentre H2020 sembra rispondere adeguatamente alla necessità di apertura ai PPP, queste formule non sembrano rispondere sempre appieno alle esigenze di apertura e stimolo alla partecipazione di new comers, mentre anche la loro capacità di sostenere occupazione, crescita, investimenti e sviluppi accelerati del mercato unico digitale non riscuote pieni consensi come invece la capacità di risposta alle sfide energetiche e climatiche.

4.5.

Parimenti le capacità da parte di ITC e PPPc di interagire con successo con altri strumenti finanziari comunitari come fondi strutturali e d’investimento europei-ESIF e Fondo europeo per gli investimenti strategici-EFSI è percepita come estremamente bassa, anche se alcune ITC hanno siglato protocolli in proposito. Il CESE ritiene importante che vengano avviate sinergie promuovendo la partecipazione di attori regionali e locali, facilitando l’allineamento a standard operativi comuni.

4.6.

Dato che il tasso di caduta delle proposte di progetto appare collocarsi da 7 a 1 in H2020 — in aumento rispetto al PQ7 dove si collocava da 5 a 1 — sarebbe opportuno riequilibrare il paniere degli esperti-valutatori indipendenti cui vengono sottoposti i progetti candidati che vede una partecipazione dell’industria nei primi bandi di PPPc di H2020 superiore al 50 %, mentre i panieri d’esperti-valutatori vedono più della metà provenire dal settore accademico di fronte a expertise del settore privato di poco superiori a un quinto.

4.7.

I quadri disponibili per gli ITC e i PPPc presentano importanti caratteristiche positive per la sostenibilità e la competitività dell’industria europea. Le attività sono state formulate dai partner privati attraverso un ampio processo aperto di consultazioni per l’elaborazione dei programmi di lavoro e relativi bandi di gara in risposta e in aderenza ai bisogni effettivi dell’industria, con tassi di mobilizzazione elevate e un forte effetto leva, da 3 a 9.

4.8.

Per quanto attiene al quadro «parziali bandi effettuati da ITC nel 2014» questa tipologia di partenariato deve chiarire maggiormente la sua formalizzazione istituzionale e i livelli di governance, rispondendo al contribuente europeo e alle istituzioni comunitarie.

4.9.

Secondo il CESE, ITC e PPPc devono rispondere, anche nei meccanismi di apertura e d’accesso partecipativo, a esigenze prioritarie coerenti con una forte politica di crescita con il pieno contributo delle parti sociali.

4.10.

Le ITC ed i PPPc stanno infatti partecipando a una gara a livello globale per essere primi nello sviluppo e commercializzazione di nuove tecnologie del futuro, e quindi richiedono lo sviluppo e l’implementazione di chiari obiettivi di strategia industriale:

flessibilità;

sistemi trasparenti ed efficaci di valutazione;

validi criteri d’eccellenza scientifico/tecnologica e di rilevanza industriale;

rispetto dei principi di sana gestione finanziaria;

capacità di coinvolgere in modo efficace le PMI;

sviluppo veloce di startup/spin-out.

4.11.

Il CESE sottolinea la necessità di coinvolgere tutti gli attori dei settori industriali chiave dello scenario europeo, sia per tipologia di settore merceologico sia per dimensione di impresa, sia dal lato delle risorse umane, della loro formazione e sviluppo e delle loro rappresentanze, per migliorare l’integrazione degli aspetti sociali e delle PMI e la partecipazione degli interessati nei progetti R&I.

4.12.

Al riguardo, il CESE ritiene importante introdurre appositi strumenti sociali e formativi e monitorare, attraverso indicatori chiave dinamici di prestazione (key performance dynamic indicators — KPDI), non solo i brevetti e le pubblicazioni scientifiche ottenute, ma anche e soprattutto l’evoluzione dell’impatto socio-economico e sulla formazione delle nuove figure professionali.

4.13.

Il CESE ritiene sia un fattore chiave, per il conseguimento degli obiettivi di crescita e occupazione della strategia Europa 2020, specie quello del 3 % degli investimenti in R&I, riuscire a mobilitare, con un forte effetto leva gli investimenti del settore privato, partendo dal finanziamento pubblico.

4.14.

Le attività d’innovazione a più alto TRL dovrebbero continuare a godere di piani di supporto agli investimenti, basati su prospettive di stabilità, legati a verifiche di efficacia periodiche e rivolti a infrastrutture e impianti industriali, sulla scia del Fondo europeo per gli investimenti strategici (EFSI) del presidente Junker.

4.15.

Per il CESE, sarebbe opportuno un maggiore coinvolgimento di attori provenienti dal settore industriale nei programmi di R&I e nei comitati di programma che costituiscono un fattore chiave per lo sviluppo di una diffusa partecipazione industriale di ciascuno Stato membro.

4.16.

Il CESE ritiene infine che Stati membri e CE debbano rivedere e armonizzare — ove possibile e opportuno — il quadro regolamentare industriale dei settori nei quali ITC e PPPc, che sono tenuti ad offrire una massimizzazione del valore aggiunto in termini di benefici ambientali, economici, sociali e occupazionali, modelli di business intelligenti e soluzioni in aree territoriali integrate, nuove competenze e innovazioni sociali (8).

4.17.

Maggiore coerenza e migliore coordinamento delle azioni di R&I con una visione complessiva UE nelle dimensioni interne e esterne devono contraddistinguere, a parere del CESE, lo sviluppo delle varie formule di partenariato R&I che si realizzano in molteplici politiche comunitarie anche al di là di H2020. La creazione di un Consiglio europeo dell’innovazione a forte componente industriale e sociale, accompagnato da reti paneuropee di sostegno infrastrutturale all’innovazione, potrebbe favorire un quadro più efficace.

4.18.

In vista del PQ9 (9) il CESE ritiene opportuna l’individuazione d’un quadro trasparente di valutazione quali-quantitativa del successo/insuccesso economico-innovativo, sociale ed ambientale, delle attività svolte da ITC e PPPc attuali integrando final users industriali e parti sociali e rappresentanti di PMI e società civile, per valutare priorità strategiche e ridisegnare i futuri partenariati su cui concentrare gli sforzi all’orizzonte 2030.

Bruxelles, 19 ottobre 2016

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

Georges DASSIS


(1)  Due sono le categorie del Partenariarto Pubblico Privato (PPP): gli ITC sono Iniziative Tecnologiche Congiunte previste dall’Art 187 del TFUE, con Regolamento di Impresa comune, i PPPc sono iniziative congiunte di tipo contrattuale, previste in Horizon 2020 con Memorandum di intenti

(2)  V. EU — EUROPEAN RESEARCH AREA & INNOVATION COMMITTEE Strategic Forum for International S&T Cooperation, Brussels Feb. 2015- ERAC-SFIC 1353/15

(3)  V. COM(2016) 5 final: «Alcune ITC hanno firmato protocolli d’intesa con le autorità di gestione dei fondi europei di sviluppo regionale istituendo in questo modo un quadro per una cooperazione strutturata».

(4)  GU L 412 del 30.12.2006, pag. 1.

(5)  GU C 299 del 4.10.2012, pag. 12.

(6)  V. SWD 2016/123 del 4.2016.

(7)  Un esame più completo potrà aversi dopo la pubblicazione del Rapporto ad interim nel 2017.

(8)  Cfr. ad esempio formule come quelle in essere in alcuni Stati membri in cui i partenariati industriali settoriali possono attivare direttamente le autorità pubbliche competenti per l’esame di ostacoli tecnico-normativi e barriere che si frappongono a una rapida traduzione di ritrovati tecnologici in innovazioni di mercato ai fini del loro abbattimento.

(9)  Cfr. parere INT/792 «Valutazione intermedia di Orizzonte 2020» (cfr. pag. 66 della presente Gazzetta ufficiale).


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