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Combattere il divario di retribuzione tra donne e uomini

SINTESI DI:

Comunicazione della Commissione europea «Come affrontare le differenze di retribuzione basate sul genere», COM(2007) 424 def.

SINTESI

CHE COSA FA LA COMUNICAZIONE?

Esamina i motivi per cui le donne continuano ad essere pagate meno degli uomini e propone dei possibili modi per affrontare tale discriminazione.

PUNTI CHIAVE

  • Il divario di retribuzione* può riflettere differenze oggettive, quali l’età e l’esperienza, ma è altresì legato a diversi fattori giuridici, sociali ed economici, ad esempio il valore attribuito alle professioni.
  • Il divario di retribuzione è superiore alla media nelle imprese del settore privato e aumenta con le dimensioni dell’impresa e con l’età, il livello di istruzione e di qualificazione di una persona.
  • La comunicazione individua quattro modi per ridurre la discriminazione in termini di retribuzione:
    • migliorare l’applicazione della normativa europea in vigore e utilizzare campagne di informazione per evidenziare il rispetto del principio della parità di retribuzione per un lavoro di pari valore;
    • sfruttare al massimo la strategia Europa 2020 per la crescita e l’occupazione, fra i cui obiettivi vi è la riduzione del divario di retribuzione;
    • incoraggiare i datori di lavoro dei settori pubblico e privato a mettere in atto la parità di retribuzione;
    • scambiarsi esempi di buone pratiche a tutti i livelli di governo.
  • La direttiva 2006/54/CE prevede la parità di condizioni di lavoro per uomini e donne, compresa la retribuzione.
  • La raccomandazione 2014/124/UE consiglia i governi nazionali sulle modalità per attuare al meglio il principio della parità di retribuzione. Gli orientamenti comprendono:
    • il diritto dei lavoratori a ricevere informazioni sui livelli di retribuzione;
    • relazioni regolari sui livelli di retribuzione medi da parte delle aziende con oltre 50 dipendenti;
    • verifiche relative alla retribuzione organizzate a livello nazionale per le aziende e le organizzazioni con oltre 250 dipendenti;
    • dati aggiornati sul divario di retribuzione basato sul genere.

CONTESTO

Il principio fondamentale della parità di trattamento fra uomini e donne risale ai primordi dell’Unione europea ed è sancito dal trattato sull’Unione europea (articoli 2 e 3, paragrafo 3), dal trattato sul funzionamento dell’Unione europea (articoli 8, 10 e 157, paragrafo 1), dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (articolo 23), oltre ad essere una delle cinque priorità della Carta per le donne.

TERMINI CHIAVE

* Divario di retribuzione: misura la differenza relativa delle retribuzioni orarie lorde medie delle donne e degli uomini per l’insieme dell’economia.

ATTO

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni: Combattere il divario di retribuzione tra donne e uomini, COM(2007) 424 def. del 18.7.2007

ATTI COLLEGATI

Direttiva 2006/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, riguardante l’attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego (rifusione) (GU L 204 del 26.7.2006, pag. 23-36).

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni «Strategia per la parità tra donne e uomini 2010-2015», COM(2010) 491 def. del 21.9.2010.

Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio «Relazione sull’applicazione della direttiva 2006/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, riguardante l’attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego (rifusione)», COM(2013) 861 final del 6.12.2013.

Raccomandazione 2014/124/UE della Commissione, del 7 marzo 2014, sul potenziamento del principio della parità retributiva tra donne e uomini tramite la trasparenza (GU L 69 dell’8.3.2014, pag. 112-116)

Ultimo aggiornamento: 27.01.2016

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