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Scienze della vita e biotecnologia

Aiutare l'UE a controllare le scienze della vita e la biotecnologia in numerosi settori come le cure sanitarie, l'agricoltura, l'alimentazione, gli usi industriali e l'ambiente per organizzare un'economia sostenibile fondata sulla conoscenza. È questo l'obiettivo dei vari atti adottati in questi ultimi anni dalla Commissione europea in materia. Le scienze della vita e la biotecnologia rappresentano per l'Europa al tempo stesso una scommessa e un potenziale da sfruttare. Si tratta di un potenziale che la Commissione intende sfruttare mediante una strategia europea, di cui il presente documento riprende, in forma sintetica, i principali aspetti (definizione del concetto, sfide, azioni previste, aspetti etici, ecc.).

ATTO

Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni, del 23 gennaio 2002, "Le scienze della vita e la biotecnologia - Una strategia per l'Europa" [COM(2002) 27 definitivo. - Gazzetta ufficiale C 55 del 2.3.2002].

SINTESI

La biotecnologia è una tecnica che produce, mediante manipolazione genetica, molecole biologiche o organismi transgenici in vista di applicazioni industriali, agricole, farmaceutiche, chimiche, ecc.

Le scienze della vita sollevano importanti problemi che investono tanto la sfera politica quanto la società nel suo insieme e danno luogo a un vasto dibattito pubblico. È in atto una rivoluzione nella base di conoscenze della biotecnologia, che apre la via a nuove applicazioni nei settori delle cure sanitarie, dell'agricoltura, della produzione alimentare e della tutela dell'ambiente.

Da molti anni i progressi scientifici e tecnologici nel settore delle scienze della vita e della biotecnologia si susseguono a un ritmo frenetico. Nel gennaio 2002 la Commissione europea ha adottato una strategia (EN) (FR) volta a consentire all'Europa di elaborare politiche sostenibili e responsabili per trattare le tre grandi questioni elencate qui di seguito:

  • le scienze della vita e la biotecnologia offrono la possibilità di rispondere a una grande parte delle necessità mondiali legate alla salute, all'invecchiamento, all'alimentazione, all'ambiente e allo sviluppo sostenibile;
  • un ampio sostegno pubblico è indispensabile e si deve tener conto delle conseguenze e dei timori a livello etico e della società nel suo insieme;
  • la rivoluzione scientifica e tecnologica è una realtà mondiale che crea nuove prospettive e nuove sfide per tutti i paesi del mondo;

Questa strategia è composta da due parti:

  • orientamenti di politica generale;
  • un piano in 30 punti volto a tradurre in azioni concrete gli orientamenti.

Tale strategia rispecchia l'interesse rivolto dal Consiglio europeo alle scienze della vita. Propone una tabella di marcia dettagliata fino al 2010 e pone tale settore in prima fila fra le tecnologie di avanguardia che contribuiscono a fare avanzare l'Unione europea verso la concretizzazione degli obiettivi di Lisbona.

Il potenziale delle scienze della vita e della biotecnologia

Le scienze della vita e la biotecnologia sono generalmente considerate come una delle tecnologie di avanguardia più promettenti dei prossimi decenni.

Nel settore sanitario, la biotecnologia permette già di produrre un numero crescente di medicine e servizi medici in modo più sicuro e più etico. In questo contesto, la ricerca sulle cellule staminali apre la via alla sostituzione di tessuti e di organi per trattare le malattie degenerative, la malattia di Alzheimer, il morbo di Parkinson, ecc. Essa apre inoltre numerose prospettive in termini di miglioramento della qualità della vita grazie ad applicazioni mediche innovative.

Nel settore agroalimentare, la biotecnologia permette di migliorare la qualità dei prodotti alimentari e dei mangimi per animali per contribuire alla prevenzione delle malattie e alla riduzione dei rischi per la salute. La ricerca sul genoma vegetale è un elemento chiave. A tale riguardo, nel mondo la superficie dedicata alle culture geneticamente modificate (OGM) è quasi raddoppiata.

Nel settore non alimentare, la biotecnologia contribuisce a migliorare l'uso di materie prime industriali per l'industria di trasformazione energetica e farmaceutica. Le modifiche in corso riguardano in particolare gli carboidrati, gli oli, i grassi, le proteine e le fibre. Parallelamente, la biomassa potrebbe fornire energie di sostituzione, con biocarburanti liquidi e solidi come il biodiesel e il bioetanolo.

Dal punto di vista ambientale, la biotecnologia offre nuovi mezzi per proteggere e migliorare l'ambiente, in particolare l'aria, il suolo, l'acqua e i rifiuti. La ricerca è imperniata sullo sviluppo di prodotti e metodi industriali più puliti e su pratiche agricole più sostenibili.

Nel contesto della strategia di Lisbona riveduta, il settore delle scienze della vita e della biotecnologia sembra avere un ruolo rilevante da svolgere. Come si osserva nell'ultima relazione di avanzamento, nei prossimi anni potrebbe:

  • rafforzare la posizione dell'Europa sul mercato mondiale dell'alta tecnologia;
  • occupare una posizione di primo piano nelle scienze, nell'industria e nell'occupazione;
  • accrescere la prosperità grazie alla creazione di posti di lavoro di migliore qualità;
  • contribuire alla modernizzazione dell'industria europea.

Sfruttamento del potenziale

La strategia europea a favore delle scienze della vita e della biotecnologia precedentemente citata, definisce numerose priorità strategiche:

  • creare un'economia della conoscenza mediante un maggiore investimento nella ricerca e nello sviluppo, nonché nella formazione e nell'istruzione;
  • tradurre queste conoscenze in applicazioni scientifiche e tecnologiche concrete (nuovi prodotti, procedimenti e servizi);
  • rafforzare la governance a livello dell'elaborazione e dell'attuazione di politiche e azioni;
  • sviluppare la dimensione internazionale dell'Europa;
  • promuovere il dialogo, la coerenza e la cooperazione in merito alla realizzazione delle azioni immediate e future.

La competitività dell'Europa deve essere migliorata tramite tre grandi pilastri di azione:

  • il rafforzamento della base delle risorse. L'obiettivo è mettere l'accento sull'insegnamento delle scienze della vita (istruzione e formazione nel corso della vita per gli scienziati, sensibilizzazione generale del pubblico, ecc.). L'elemento portante dei progressi in biotecnologia è l'accesso a basi di dati bioinformatiche dettagliate, attualizzate ed accessibili.
  • la rete delle comunità biotecnologiche dell'Europa. Si tratta di agevolare il libero accesso alle conoscenze, alle competenze e alle migliori pratiche e creare una compatta comunità di soggettti e istituzioni nel settore della biotecnologia.
  • un ruolo proattivo da parte delle autorità pubbliche. Lo scopo è prevedere le questioni emergenti e adattare in anticipo le politiche.

La biotecnologia è imperniata sulla risoluzione di problemi specifici. La presente strategia presta un'attenzione particolare al rafforzamento della competitività delle industrie europee migliorando il potenziale di creazione di piccole e medie imprese (PMI) la cui attività è fondata sulla ricerca e sullo spirito imprenditoriale. Queste nuove industrie fondate sulla conoscenza scientifica sono una fonte di competitività industriale, di innovazione tecnologica, di sbocchi per gli investitori e di creazione di posti di lavoro.

Implicazioni etiche e sociali

Lo sviluppo e l'applicazione delle scienze della vita e della biotecnologia sollevano problemi etici fondamentali come la definizione e la natura dell'essere umano o l'uso e il controllo delle informazioni genetiche.

Inoltre, le scienze della vita e la biotecnologia hanno suscitato una grande attenzione fra la popolazione dando luogo a un importante dibattito. Dovrebbe essere un dibattito aperto, approfondito, strutturato e fermamente sostenuto per instaurare una migliore informazione e comprensione reciproca. Di conseguenza, è molto importante favorire l'informazione e il dialogo per aiutare la popolazione e i destinatari a meglio comprendere e seguire queste questioni complesse, e mettere a punto metodi e criteri che permettono di valutare i vantaggi rispetto agli inconvenienti o ai rischi.

Le autorità pubbliche, gli operatori economici e la comunità scientifica dovrebbero adoperarsi attivamente per comunicare fatti pertinenti e facilitare la comprensione di questioni chiave in un quadro di cooperazione internazionale.

Azioni previste: piano d'azione

L'obiettivo del piano di azione è realizzare un quadro politico coerente che favorisca la creazione di condizioni propizie allo sviluppo della biotecnologia in Europa e alla collaborazione tra gli Stati membri e i soggetti privati. Le azioni sono di quattro tipi:

  • azioni destinate a sostenere la ricerca, stabilire un sistema europeo di proprietà intellettuale, ecc.;
  • azioni che mirano a stabilire un dialogo sulle implicazioni etiche, giuridiche e sociali;
  • azioni in materia di cooperazione internazionale in particolare con i paesi in via di sviluppo;
  • azioni che proseguono l'elaborazione della politica europea in materia di biotecnologia.

Relazioni di avanzamento e orientamenti per il futuro

Al fine di rendere regolarmente conto dello stato di avanzamento di questa strategia, dal 2002 la Commissione ha adottato tre relazioni di avanzamento, attraverso le quali mette in rilievo i progressi realizzati ma anche eventuali ritardi accumulati in taluni settori. Le tre relazioni presentano i risultati ottenuti a livello di elaborazione politica e sul terreno e affrontano i nuovi problemi che si pongono. Esse integrano anche, per quanto possibile, gli elementi che figurano sulla tabella di marcia.

In vista della revisione intermedia della presente strategia (Consiglio europeo di primavera 2007), la Commissione europea ha avviato una valutazione approfondita dei progressi realizzati dal 2002 nonché una riflessione globale sul ruolo delle scienze della vita e della biotecnologia nella società europea. Le due iniziative si basano in particolare su:

  • una consultazione pubblica;
  • uno studio indipendente condotto dal Centro comune di ricerca (CCR);
  • una relazione sulla competitività dell'industria e della ricerca europee nel settore della biotecnologia.

Contesto

L'UE possiede un potenziale di ricerca importante nel settore delle biotecnologie. La società deve trarre i vantaggi attesi in termini di crescita e di creazione di posti di lavoro. Il Quinto (1998-2002) e Sesto (2002-2006) programma quadro hanno costituito a tale riguardo uno strumento di lavoro messo a disposizione di ricercatori, imprenditori, industriali e operatori finanziari. Le scienze della vita e la biotecnologia sono inoltre una realtà mondiale e sono essenziali per realizzare economie dinamiche e innovatrici fondate sulla conoscenza. Il successo di ogni economia fondata sulla conoscenza, infine, si basa sulla creazione, la diffusione e l'applicazione di nuove conoscenze. Tuttavia, gli investimenti europei nella ricerca e lo sviluppo sono indietro rispetto agli Stati Uniti. La Commissione si prefigge di ristabilire il ruolo propulsore dell'Europa nel settore delle scienze della vita e della biotecnologia. Il sesto programma quadro per azioni di ricerca (2002-2006) ha riconosciuto a questo settore un ruolo prioritario fornendo una piattaforma solida per costruire uno spazio europeo della ricerca.

ATTI COLLEGATI

Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sulla revisione intermedia della strategia per le scienze della vita e la biotecnologia [COM(2007) 175 definitivo - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]

Nel documento la Commissione mette in rilievo l'efficacia della strategia relativa alle scienze della vita e la biotecnologia che intende condurre a termine (2011).

Per il periodo trascorso (2002-2006) sono stati messi in rilievo principalmente i seguenti risultati:

  • l'integrazione regionale dei gruppi di progetti;
  • lo stimolo dato ai piani d'azione nazionali;
  • l'adozione di un nuovo quadro giuridico sugli OGM.

Il bilancio è invece meno entusiasmante per quanto riguarda la promozione e lo sviluppo dell'innovazione nel settore della biotecnologia. In questo settore, le piccole e medie imprese (PMI) risentono ancora negativamente della mancanza di un quadro comunitario (brevetti), della debolezza degli investimenti e della mancanza di collaborazione fra il mondo accademico e gli ambienti finanziari.

La Commissione ha individuato cinque azioni prioritarie su cui si dovrà imperniare la strategia:

  • promuovere la ricerca e lo sviluppo del mercato delle scienze della vita e delle applicazioni biotecnologiche;
  • favorire la competitività, il trasferimento di conoscenze e di innovazioni dal mondo scientifico a quello industriale;
  • incoraggiare il dibattito sui vantaggi e i rischi insiti nelle scienze della vita e nella biotecnologia;
  • migliorare l'attuazione della normativa e ottimizzarne gli effetti sulla competitività;
  • garantire un contributo sostenibile della biotecnologia moderna all'agricoltura.

Il documento presenta inoltre una serie di moderne applicazioni delle scienze della vita e della biotecnologia e fornisce informazioni sul loro impatto in settori quali l'industria, l'economia, l'ambiente o la salute.

Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato delle regioni e al Comitato economico e sociale europeo, del 29 giugno 2005, "Scienze della vita e biotecnologia - Una strategia per l'Europa" - Terza relazione sui progressi compiuti ed orientamenti per il futuro [COM(2005)286 definitivo - Non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale].

Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo, del 7 aprile 2004, "Scienze della vita e biotecnologia - Una strategia per l'Europa" - Seconda relazione sui progressi compiuti ed orientamenti per il futuro [COM(2004)250 definitivo - Non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale].

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo, del 5 marzo 2003, "Scienze della vita e biotecnologia - Una strategia per l'Europa" - Relazione sui progressi compiuti ed orientamenti per il futuro [COM(2003)96 definitivo - Non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale].

Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni, del 4 dicembre 2001, "Piano d'azione Scienza e società" [COM(2001) 714 def.] - Non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale].

Comunicazione della Commissione, del 4 settembre 2001, "Verso una visione strategica delle scienze della vita e della biotecnologia: documento di consultazione" [COM(2001) 454 def. - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

Ultima modifica: 04.03.2008

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