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Relazione 2009 sull'invecchiamento

L'Unione europea (UE) si trova ad affrontare una transizione demografica le cui conseguenze possono avere un costo elevato. È necessario intraprendere riforme strutturali per rafforzare il suo potenziale di crescita e il suo capitale umano. Tali riforme devono condurre a migliorare la salute, l'istruzione e la qualità della vita dei cittadini.

ATTO

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni del 29 aprile 2009 intitolata: «Gestire l’impatto dell’invecchiamento della popolazione nell’Unione europea (relazione 2009 sull’invecchiamento demografico)» [COM(2009) 180 def. - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

SINTESI

La Commissione si basa sulle proiezioni presentate da Eurostat nel 2008 per fare il punto sugli effetti dell'invecchiamento demografico a lungo termine.

Impatto economico dell'invecchiamento

Secondo queste proiezioni, il tasso di occupazione dovrebbe aumentare, passando dal 65,5% nel 2007 a circa il 70% nel 2060. Dovrebbero altresì aumentare l'occupazione femminile e delle persone più anziane, e i livelli netti di immigrazione. Ciononostante, queste evoluzioni dovrebbero portare solo ad un rallentamento del calo complessivo dell'occupazione, a causa della diminuzione del numero di persone in età lavorativa. Se nell'attuale congiuntura esiste un rapporto di quattro persone in età lavorativa per ogni persona in pensione, il rapporto passerà nel 2060 a due persone in età lavorativa per ogni persona anziana.

L'invecchiamento della popolazione dovrebbe quindi influire sulla crescita annuale del prodotto interno lordo (PIL), mentre la produttività della forza lavoro diventerà la principale fonte di crescita economica.

Impatto dell'invecchiamento sulle finanze pubbliche

Gli Stati membri dovranno affrontare nuove sfide di bilancio. La riforma dei sistemi pensionistici deve garantire l'adeguatezza delle prestazioni rispetto alle esigenze delle persone anziane, rafforzando al contempo i requisiti per l’ottenimento di una pensione pubblica e sviluppando i fondi a capitalizzazione.

5. L'aumento della domanda di assistenza sanitaria dovrebbe condurre ad una crescita dell'1,5% del PIL europeo entro il 2060. Prolungandosi così la durata delle cure sanitarie, crescerà parimenti l'assistenza pubblica delle persone anziane. D'altra parte, il settore della ricerca medica, insieme a quello dei servizi per la terza età, dovrebbero essere importanti fattori di crescita.

Infine, malgrado il calo della natalità, le spese pubbliche per l'istruzione e la formazione permanente si riveleranno essenziali per favorire la produttività e il capitale umano.

Impatto della crisi finanziaria internazionale

Il programma di riforme strutturali che permette all'UE di affrontare la sfida demografica implica quindi l'adozione di una serie di misure volte a raggiungere la parità di bilancio, a diminuire il debito pubblico, ad aumentare l'occupazione e la produttività e a garantire la sostenibilità dei sistemi pensionistici e sanitari.

Ciononostante, nel 2009 gli Stati membri devono dare la priorità al piano di rilancio dell'economia europea. In questo contesto, la Commissione presenta una revisione degli obiettivi per prepararsi all'invecchiamento della popolazione. Le misure nazionali devono favorire:

  • la natalità, creando condizioni favorevoli per le famiglie;
  • la partecipazione al mercato del lavoro, rivolgendosi soprattutto ai giovani e ai lavoratori anziani. La partecipazione dei lavoratori anziani implica condizioni di lavoro e sanitarie adeguate;
  • la produttività economica e il progresso verso un'economia della conoscenza. Al riguardo, gli investimenti devono essere destinati a promuovere l'istruzione, le nuove tecnologie e i servizi per le persone anziane;
  • le condizioni di accoglienza dei migranti. Infatti la crisi finanziaria internazionale ha anche ripercussioni sulla situazione dei paesi in via di sviluppo e sui flussi migratori. Tuttavia la difficoltà dei migranti a trovare lavoro in Europa potrebbe anche aumentare;
  • la sostenibilità delle finanze pubbliche e il proseguimento delle riforme legate al calo demografico.

Le misure adottate a livello comunitario si inscrivono nel contesto del patto di stabilità e di crescita, che sta alla base degli indirizzi di massima per le politiche economiche 2008-2010 e della strategia rinnovata di Lisbona. La Commissione incoraggia:

  • il rafforzamento della sorveglianza di bilancio e il coordinamento delle politiche nazionali;
  • la riforma dei sistemi pensionistici nazionali;
  • la protezione dei mercati finanziari, in particolare per quanto riguarda il loro impatto sui sistemi pensionistici;
  • la valutazione continua dei progressi e delle esigenze in materia di istruzione, formazione, ricerca e sviluppo.

Ultima modifica: 25.09.2009

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