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Document 52006AR0040

Parere del Comitato delle regioni in merito alla comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni Attuare il programma comunitario di Lisbona Una politica moderna a favore delle PMI per la crescita e l'occupazione

GU C 229 del 22.9.2006, p. 53–56 (ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, NL, PL, PT, SK, SL, FI, SV)

22.9.2006   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 229/53


Parere del Comitato delle regioni in merito alla comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni «Attuare il programma comunitario di Lisbona Una politica moderna a favore delle PMI per la crescita e l'occupazione»

(2006/C 229/08)

IL COMITATO DELLE REGIONI,

vista la Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni: Attuare il programma comunitario di LisbonaUna politica moderna a favore delle PMI per la crescita e l'occupazione, COM(2005) 551 def.,

vista la decisione, presa dalla Commissione europea il 15 novembre 2005, di consultarlo sull'argomento a norma dell'art. 265 del Trattato che istituisce la Comunità europea,

vista la decisione, presa dal proprio Presidente il 24 gennaio 2006, di affidare alla commissione Politica economica e sociale il compito di redigere un parere sull'argomento,

visto il proprio parere sul Programma quadro per la competitività e l'innovazione (COM(2005) 121 def. — CdR 150/2005 fin) (1),

visto il proprio parere sugli Orientamenti integrati per la crescita e l'occupazione (2005-2008) (COM(2005) 141 def. — CdR 147/2005 fin) (2),

visto il proprio parere d'iniziativa sul tema Competitività e decentramento (CdR 23/2005 fin) (3),

visto il proprio progetto di parere CdR 40/2006 riv. 2, adottato il6 aprile 2006 dalla commissione Politica economica e sociale (relatrice: Constance HANNIFFY, membro del consiglio della contea di Offaly, presidente della Midland Regional Authority e membro della Border Midland and Western Regional Assembly (IRL/PPE),

ha adottato il seguente parere in data 15 giugno 2006, nel corso della 65a sessione plenaria.

1.   Osservazioni del Comitato delle regioni

Dare nuovo impulso alla politica per le PMI

1.1

accoglie con favore la comunicazione della Commissione Una politica moderna a favore delle PMI per la crescita e l'occupazione, che tende a dare un nuovo impulso alla politica per le PMI, a centrare gli interventi sugli aspetti più essenziali e a semplificare l'azione della Comunità al fine di una maggiore efficacia;

1.2

condivide la promozione di una politica ampia, che tenga conto della diversità delle PMI in termini di dimensioni, struttura della proprietà e settore di attività, che fornisca una serie di aiuti su misura e che crei un ambiente giuridico in grado di rispondere alle diverse esigenze delle PMI dell'UE;

1.3

prende atto del riferimento al ruolo degli enti locali e regionali contenuto nella comunicazione, ma osserva che tale riferimento avrebbe potuto essere più esplicito e segnalare il ruolo essenziale che tali enti svolgono, da un lato, nel sostenere le PMI e nel creare un ambiente favorevole al loro sviluppo e alla loro cessione, dall'altro, come importanti acquirenti dei beni e dei servizi da esse prodotti;

1.4

riconosce che garantire l'efficacia della politica per le PMI è principalmente di competenza degli Stati membri e incoraggia questi ultimi ad assicurare che i loro programmi nazionali di riforma (PNR) prevedano delle misure concrete volte a sostenere la creazione e lo sviluppo delle PMI;

1.5

richiama l'attenzione sull'analisi condotta dal Comitato riguardo alla preparazione dei programmi nazionali di riforma (PNR) e, in particolare, alla mancata consultazione degli enti locali e regionali, e a questo proposito accoglie con favore l'incoraggiamento da parte del Consiglio europeo del marzo 2006 a proseguire i lavori sui PNR;

1.6

osserva che l'attuazione, e l'impegno all'attuazione, da parte di tutte le parti interessate è ovviamente essenziale per una politica efficace a favore delle PMI, e ritiene che la Commissione avrebbe dovuto definire alcuni obiettivi e scadenze specifiche per accrescere l'efficacia delle misure;

1.7

prende atto della priorità assegnata alle PMI dalla Presidenza austriaca e accoglie con favore la decisione del Consiglio europeo del marzo 2006 di includere tra i settori specifici per azioni prioritarie l'azione intitolata «sbloccare il potenziale delle imprese, soprattutto quello delle PMI». Il Comitato ribadisce inoltre la necessità che in avvenire il Consiglio europeo proceda a una valutazione completa e trasparente dei programmi nazionali di riforma, prestando particolare attenzione ai benefici che tali programmi apportano alle PMI;

1.8

condivide la proposta di stanziare risorse adeguate per il programma quadro per la competitività e l'innovazione (CIP), poiché esso costituirà uno strumento fondamentale della politica comunitaria a favore delle PMI.

Promozione dello spirito imprenditoriale e delle competenze

1.9

giudica necessario incoraggiare e sostenere ogni tipo di imprenditorialità; si compiace che la Commissione dia atto della scarsa considerazione in cui sono tenute le esigenze delle donne imprenditrici, degli imprenditori giovani, appartenenti a minoranze, immigrati oppure anziani; osserva che i gruppi di imprenditori menzionati non possono essere trattati come un'unica entità e sottolinea che ciascuno di essi richiede misure specifiche, dato che le esigenze possono variare da un paese all'altro e anche da un gruppo all'altro; ritiene anche che, se si vuole rafforzare lo spirito imprenditoriale di questi diversi gruppi, non bastino le proposte contenute nella comunicazione che si limitano ad incoraggiare la creazione di reti, bensì occorrano proposte concrete, che siano basate sul Patto europeo per la parità tra uomini e donne, adottato dal Consiglio europeo del 23 e 24 marzo 2006, e lo estendano ad altri gruppi svantaggiati;

1.10

sottolinea l'importanza delle iniziative locali e regionali per incoraggiare la diffusione di una mentalità imprenditoriale nonché promuovere e impartire una formazione favorevole all'imprenditorialità a tutti i livelli del sistema scolastico, d'altro canto rileva che molte iniziative in materia di istruzione e formazione non sono sufficientemente mirate o flessibili per rispondere alle esigenze delle PMI;

1.11

accoglie con favore l'istituzione del concorso European Enterprise Award (premio per la migliore impresa europea) come strumento per promuovere lo spirito imprenditoriale, far conoscere le migliori pratiche a livello regionale e locale ed incoraggiare potenziali imprenditori;

1.12

richiama l'attenzione sulla necessità di un atteggiamento più positivo verso i rischi imprenditoriali, se calcolati e ben fondati, e di una maggiore tolleranza verso i fallimenti delle imprese da parte della società in generale, ma più specificamente da parte del settore bancario e pubblico, e invita gli Stati membri a garantire l'affermazione di una cultura più imprenditoriale in tutta l'UE e ad attribuire maggior valore a qualsiasi esperienza precedentemente effettuata dagli imprenditori in tal campo.

Migliorare l'accesso delle PMI ai mercati

1.13

accoglie con favore la proposta di riformare la rete degli Eurosportelli (EIC), poiché ritiene che essi abbiano prodotto risultati diseguali nei diversi Stati membri, anche per quanto concerne la capacità di fornire alle PMI un'ampia assistenza e consulenza sul tema dell'internazionalizzazione; sottolinea inoltre l'opportunità di definire le funzioni e le responsabilità degli organismi che compongono questa rete e di stabilire meccanismi di coordinamento con altri agenti, quali ad esempio Europe Direct, al fine di evitare una doppia prestazione degli stessi servizi di informazione e consulenza e promuovere un uso efficace delle risorse;

1.14

accoglierebbe con favore delle proposte intese a potenziare programmi specifici che facilitino l'accesso delle PMI alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), che le renderebbero più competitive e agevolerebbero il loro accesso a nuovi mercati;

1.15

prende atto delle proposte della Commissione volte ad agevolare la partecipazione delle PMI agli appalti pubblici;

1.16

osserva che gli interventi volti alla normalizzazione non dovrebbero comportare nuovi vincoli burocratici, dato che questi avrebbero un impatto negativo sulle PMI.

Ridurre le pastoie burocratiche

1.17

accoglie con favore gli impegni assunti dalla Commissione per semplificare le disposizioni legislative e amministrative al fine di agevolare l'accesso delle PMI ai programmi comunitari, ma auspica una maggiore chiarezza sui mezzi per ottenere tali risultati e sulle possibili conseguenze per gli organismi che erogano i finanziamenti comunitari;

1.18

approva l'impegno a vagliare la legislazione in preparazione ed incoraggia la Commissione a collaborare con gruppi rappresentativi delle PMI per garantire che le nuove misure legislative non ne ostacolino il potenziale di crescita e di innovazione;

1.19

prende atto del ruolo importante attribuito al Rappresentante per le PMI nel garantire che le politiche dell'UE siano favorevoli a questo tipo di imprese, auspica però che vengano stanziate risorse adeguate e, soprattutto, che il Rappresentante disponga di poteri e influenza politica sufficienti per poter assolvere al proprio compito;

1.20

approva la proposta di inserire il principio «Pensare anzitutto in piccolo» (Think Small First) in tutte le politiche dell'UE e auspica che venga data una priorità più marcata alle PMI nella procedura di valutazione dell'impatto delle proposte della Commissione;

1.21

sosterrebbe anche altre iniziative volte ad assicurare maggiore coerenza e prevedibilità allo sviluppo delle politiche per le PMI in modo che queste ultime possano anticiparne le conseguenze ed essere meglio preparate;

1.22

prende atto del successo del modello dello «sportello unico», che si è dimostrato molto efficace nel sostenere e promuovere la crescita delle PMI in diverse regioni di tutta l'UE, riconosce il potenziale di tali sportelli come centri in grado di dare informazioni sugli appalti pubblici e di spiegare il processo di assegnazione dei contratti per la fornitura dei servizi pubblici, ed invita a dare maggiore risalto a questo approccio in generale, ad esempio attraverso l'organizzazione di forum e seminari sulle migliori pratiche che consentano di diffondere le iniziative di maggior successo in quest'ambito.

Migliorare la capacità di crescita delle PMI

1.23

accoglie con favore l'impegno ad aumentare la partecipazione delle PMI ai programmi e alle iniziative dell'UE, osserva tuttavia che si dovrebbe esercitare un controllo approfondito per assicurare che gli impegni relativi a programmi specifici vengano effettivamente rispettati;

1.24

auspica che venga fatto riferimento, in modo più specifico, al ruolo e al livello degli aiuti dei fondi strutturali dell'UE a sostegno delle PMI e al contributo degli altri strumenti comunitari, e raccomanda l'adozione di un approccio più coerente nell'attuazione di questi programmi a sostegno delle PMI;

1.25

riconosce l'importanza di collegare le PMI alle iniziative in materia di ricerca e tecnologia, ed è consapevole delle difficoltà che tali imprese incontrano per quanto riguarda sia l'accesso ai risultati dell'innovazione e della ricerca e ai diritti di proprietà intellettuale, sia il loro sfruttamento; invita tuttavia ad adottare un approccio diversificato per le PMI più piccole e non tecnologiche per aiutarle a portare avanti in modo efficace l'adattamento di nuove idee;

1.26

sostiene le iniziative di cooperazione tra enti locali e regionali, imprese e loro associazioni, accademie, università e centri di ricerca, quali strumenti di politica industriale territoriale finalizzati, attraverso la creazione di reti di supporto, ad aiutare le PMI a superare gli ostacoli alla competitività, ad una migliore formazione e allo sfruttamento dell'innovazione;

1.27

appoggia la proposta di riforma degli aiuti di Stato il cui obiettivo è quello di assumere una parte del rischio delle PMI, semplificare le procedure e adottare un approccio più flessibile per gli aiuti diretti alle PMI;

1.28

riconosce il ruolo che il 7o programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico può svolgere nel sostenere l'attività di ricerca delle PMI, ma chiede che venga dato maggiore risalto all'innovazione, allo sviluppo e al trasferimento tecnologico per le piccole PMI, visto che la maggior parte di queste imprese dispone di un potenziale di ricerca limitato;

1.29

suggerisce di potenziare i programmi volti a promuovere le associazioni tra piccole e medie imprese e le misure destinate a facilitare la creazione di reti tra le stesse PMI. Per risolvere concretamente i loro problemi di accesso ai finanziamenti alternativi, la promozione delle reti dei cosiddetti business angels è considerata molto utile.

Consolidare il dialogo e la consultazione con le PMI

1.30

riconosce la necessità di tener conto delle esigenze delle PMI sin dalle fasi iniziali della stesura della legislazione dell'UE e nel processo di normalizzazione, chiede tuttavia d'introdurre meccanismi e dispositivi più espliciti per promuovere la consultazione con le PMI;

1.31

prende atto della creazione dei cosiddetti «SME Panel», strumenti rapidi e agevoli di consultazione sulle proposte della Commissione volti a instaurare una comunicazione tra le PMI e le istituzioni europee, ma vorrebbe sollevare alcuni interrogativi sulla natura rappresentativa di tali organi;

1.32

sottolinea l'importanza di consultare gli interessi regionali e locali ed invita la Commissione a indicare più chiaramente quali saranno le modalità di tale consultazione e se intenda incoraggiare un approccio più decentrato all'assistenza alle PMI;

1.33

mette in risalto la posizione privilegiata degli enti locali e regionali non solo come principali organismi di attuazione ma anche come interlocutori per comunicare con i gruppi di soggetti interessati e promuovere lo spirito imprenditoriale.

2.   Raccomandazioni del Comitato delle regioni

2.1

invita gli Stati membri a consultare gli enti locali e regionali in merito ai programmi nazionali di riforma (PNR) e a far sì che tali programmi prevedano delle misure concrete per sostenere la creazione e lo sviluppo di PMI, e chiede una valutazione chiara ed esplicita dei vantaggi arrecati alle PMI dall'attuazione dei PNR da parte degli Stati membri;

2.2

propone che, nel quadro dell'analisi in corso sull'attuazione della Strategia di Lisbona e dei programmi nazionali di riforma (PNR), vengano identificate le misure adottate a livello regionale e locale per promuovere lo sviluppo delle PMI, con particolare riferimento ai raggruppamenti di industrie e alle reti di piccole aziende al fine di elaborare una guida delle buone pratiche;

2.3

invita la Commissione europea a riconoscere in modo più esplicito il ruolo che gli enti locali e regionali possono svolgere non solo nel sostenere le PMI e nel creare un ambiente favorevole al loro sviluppo e alla loro sopravvivenza nel tempo mediante cessione, ma anche come importanti acquirenti dei beni e dei servizi da esse prodotti attraverso gli appalti, e a questo proposito invita ad una consultazione più efficace con gli organismi locali e regionali sulle iniziative a favore delle PMI;

2.4

raccomanda di stabilire scadenze e obiettivi specifici per attuare le nuove misure proposte nella comunicazione, al fine di agevolare la valutazione dell'attuazione, contribuire alla diffusione delle migliori pratiche e garantire l'impegno a ottenere risultati;

2.5

raccomanda di riconoscere maggiormente la grande varietà delle PMI e invita ad adottare tipologie di sostegno più mirate, che comprendano un'istruzione e formazione flessibile e misure legislative atte a rispondere a tali diverse esigenze; invita inoltre ad adottare un approccio più diversificato nei programmi comunitari destinati alle microimprese e alle PMI più piccole e non tecnologiche per aiutarle ad applicare con successo le nuove idee.

Promozione dello spirito imprenditoriale e delle competenze

2.6

invita la Commissione europea e gli Stati membri a collaborare con quegli enti locali e regionali che hanno messo a punto e stanno attuando misure innovative a sostegno delle potenzialità imprenditoriali delle donne imprenditrici, degli imprenditori giovani, appartenenti a minoranze, immigrati oppure anziani, per indirizzare in tal senso lo sviluppo futuro della politica comunitaria in materia e raccomanda di esaminare l'opportunità di prevedere misure e risorse specifiche per questi gruppi.

Migliorare l'accesso delle PMI ai mercati

2.7

raccomanda che la riforma degli Eurosportelli (EIC), proposta dalla Commissione, affronti il problema dell'inadeguatezza della dotazione finanziaria a loro destinata e rafforzi la loro capacità di fornire alle PMI, nei loro bacini di utenza, un'ampia assistenza e consulenza sul tema dell'internazionalizzazione;

2.8

chiede che gli enti locali e regionali studino più a fondo come assistere meglio le PMI sul territorio, consentendo loro di beneficiare delle opportunità del mercato soprattutto per quanto concerne la fornitura di beni e servizi attraverso gli appalti pubblici.

Ridurre le pastoie burocratiche

2.9

invita ad un maggiore impegno per ridurre l'impatto delle normative sulle PMI dell'UE e per evitare che gli interventi di normalizzazione comportino nuovi vincoli burocratici, che avrebbero un impatto negativo sulle PMI; incoraggia la Commissione a collaborare con gruppi rappresentativi delle PMI per garantire che le nuove misure legislative non ostacolino il potenziale di crescita e di innovazione delle PMI;

2.10

raccomanda che il Rappresentante per le PMI venga dotato di sufficienti risorse, poteri e influenza politica per conseguire gli obiettivi previsti e rispondere alle aspettative delle PMI;

2.11

invita a coordinare meglio le politiche e i programmi di sostegno per le PMI attraverso un ulteriore sviluppo del modello dello «sportello unico», ad esempio tramite portali e-government e sportelli unici per gli appalti;

2.12

invita la Commissione europea e gli Stati membri a contemplare iniziative volte a rendere lo sviluppo delle PMI più coerente e prevedibile, come ad esempio la proposta di stabilire due date precise per l'entrata in vigore, ogni anno, di tutti i nuovi strumenti legislativi, in modo che le PMI possano anticiparne le conseguenze ed essere meglio preparate.

Bruxelles, 15 giugno 2006

Il Presidente

del Comitato delle regioni

Michel DELEBARRE


(1)  Non ancora pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

(2)  Non ancora pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

(3)  Non ancora pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.


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