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Document 52006AR0048

Parere del Comitato delle regioni in merito alla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla promozione di veicoli puliti nel trasporto stradale

GU C 229 del 22.9.2006, p. 18–21 (ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, NL, PL, PT, SK, SL, FI, SV)

22.9.2006   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 229/18


Parere del Comitato delle regioni in merito alla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla promozione di veicoli puliti nel trasporto stradale

(2006/C 229/02)

IL COMITATO DELLE REGIONI,

vista la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla promozione di veicoli puliti nel trasporto stradale (COM(2005) 634 def. — 2005/0283 (COD),

vista la decisione della Commissione europea, del 21 dicembre 2005, di consultarlo in materia, a norma degli articoli 175 e 265, primo comma, del Trattato che istituisce la Comunità europea,

vista la decisione del proprio Presidente, del 24 gennaio 2006, di incaricare la commissione Sviluppo sostenibile di elaborare un parere sull'argomento,

visto il proprio parere in merito alla Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioniVerso una strategia tematica sull'ambiente urbano (COM(2004) 60 def.) — (CdR 93/2004 fin) (1),

visto il proprio parere in merito al Libro bianco della CommissioneLa politica europea dei trasporti fino al 2010: il momento delle scelte (COM(2001) 370 def.) — (CdR 54/2001 fin) (2),

visto il proprio parere in merito alla Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeoValutazione 2005 della strategia dell'UE per lo sviluppo sostenibile: bilancio iniziale e orientamenti futuri (COM(2005) 37 def.) — (CdR 66/2005 fin),

visto il proprio progetto di parere (CdR 48/2005 riv. 1) adottato il 3 aprile 2006 dalla commissione Sviluppo sostenibile (relatrice: KARLSSON, assessore comunale di Vindeln (SV/ALDE)),

considerando quanto segue:

1.

Gli enti locali e regionali sono il livello decisionale ed esecutivo più vicino ai cittadini dell'UE. Le misure necessarie per garantire un'aria più pulita in Europa devono essere concepite, accettate, realizzate e monitorate in un contesto di dialogo a livello locale e regionale, coinvolgendo i cittadini dell'Unione europea.

2.

Nei 25 Stati membri dell'Unione europea è a livello locale e regionale che devono essere attuate le misure proposte allo scopo di limitare i danni ambientali causati dai veicoli.

3.

Promuovere l'utilizzo di veicoli puliti è in linea con gli obiettivi perseguiti dagli enti locali e regionali in materia di riduzione dei consumi energetici e pertanto dell'inquinamento atmosferico.

4.

Gli enti locali e regionali non dovrebbero essere tuttavia gli unici a dover sostenere l'obbligo di promuovere veicoli puliti. È indispensabile definire misure per il coinvolgimento immediato del settore privato e delle imprese incaricate di fornire servizi di interesse generale.

5.

È grazie all'effetto combinato delle misure attuate a livello locale e regionale che si possono invertire le tendenze attuali non sostenibili,

ha adottato il seguente parere in data 15 giugno 2006, nel corso della 65a sessione plenaria.

1.   La posizione del Comitato delle regioni

Osservazioni generali

Il Comitato delle regioni

1.1

accoglie con favore il progetto della Commissione di migliorare la qualità dell'aria attraverso l'ecologizzazione delle commesse pubbliche;

1.2

chiede che le misure previste dalla direttiva sugli appalti per l'acquisto di veicoli puliti da parte degli enti pubblici siano adottate sotto forma di una raccomandazione;

1.3

auspica che, in caso si decida comunque di adottare una direttiva, le misure in materia vengano predisposte in stretta collaborazione con gli enti locali e regionali all'interno dell'UE. In relazione con la proposta di direttiva in esame le consultazioni sono state principalmente condotte con le aziende del settore automobilistico e dei carburanti, nonché a livello degli Stati membri;

1.4

raccomanda il coinvolgimento degli enti locali e regionali nel processo di messa a punto, attuazione, monitoraggio e valutazione delle misure proposte nella direttiva, qualora essa venga adottata; ritiene tuttavia che non sia necessario istituire un l comitato espressamente incaricato di assistere la Commissione nei suoi lavori;

1.5

sottolinea la necessità di informare i cittadini sulle misure attuate e di illustrare loro, sulla base di esempi concreti, il processo legislativo europeo e le sue conseguenze. Il coinvolgimento degli enti locali e regionali riveste una particolare importanza in questo contesto, come viene sottolineato nel Libro bianco della Commissione su una politica di comunicazione europea;

1.6

concorda con le motivazioni e gli obiettivi fondamentali della proposta di direttiva della Commissione. Il Comitato sottolinea, tuttavia, che l'idea di imporre obblighi in materia di appalti solo al settore pubblico è inaccettabile. Come afferma giustamente la Commissione nella proposta di direttiva, la quota di mercato degli enti pubblici per i furgoni e i camion è solo del 6 % mentre per gli autobus è del 30 % circa. Il Comitato è pertanto favorevole ad una soluzione che preveda un maggiore coinvolgimento del settore privato. Fondamentalmente il CdR desidera sottolineare l'importanza di adottare misure non vincolanti e non legislative in materia di appalti verdi. Nelle condizioni adeguate sono soprattutto le grandi città a realizzare in maniera volontaria ambiziosi obiettivi di tutela ambientale;

1.7

sottolinea che imporre obblighi esclusivamente al settore pubblico dissuaderebbe soprattutto gli enti locali con minori disponibilità finanziarie dall'effettuare gli investimenti oppure li costringerebbe ad affidare all'esterno i servizi di interesse generale.

Ulteriori misure mirate alla promozione di veicoli puliti nel trasporto stradale

1.8

Raccomanda l'utilizzo di un approccio integrato nei confronti delle misure da adottare allo scopo di promuovere veicoli puliti nel trasporto stradale. Il Comitato esprime delle riserve in merito all'obbligo, previsto nella direttiva, secondo il quale gli enti pubblici devono riservare una quota pari al 25 % ai veicoli puliti nell'acquisto di automezzi pesanti. Ritiene più opportuno applicare delle norme sui motori che valgano per tutti i veicoli e per tutte le categorie di utenti. Sono necessarie ulteriori misure per rispettare gli attuali valori limite di qualità dell'aria per alcuni inquinanti;

1.9

il Comitato accoglie con favore un aumento degli investimenti in biocarburanti. Una maggiore produzione europea di bioetanolo e biodiesel, mirata alla sostituzione dei carburanti tradizionali (benzina e diesel), comporterebbe notevoli vantaggi. Sarebbe così possibile:

ridurre le emissioni di gas a effetto serra prodotti dai veicoli,

assicurare l'approvvigionamento energetico in vista della riduzione delle scorte di petrolio,

permettere all'agricoltura e alla silvicoltura comunitarie di intensificare la produzione di colture e di materie prime forestali da cui si ricavano biocarburanti,

consentire ai paesi in via di sviluppo di esportare biocarburanti nell'Unione europea,

ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali.

Misure proposte

1.10

Disapprova l'introduzione della direttiva relativa alla promozione di veicoli puliti nel trasporto stradale. Occorre invece adottare le seguenti misure:

la Commissione deve definire uno scadenzario per una politica europea in materia di traffico e di trasporti, adoperandosi in particolare ai fini dell'entrata in vigore:

entro il 2007 della norma Euro V sul traffico individuale,

entro il 2011 della norma Euro VI su autovetture e veicoli commerciali a diesel,

entro il 2012 della norma Euro VI sui veicoli pesanti,

occorre realizzare attività formative e organizzare campagne informative allo scopo di sostenere ed incentivare le commesse pubbliche di veicoli puliti. Il manuale della Commissione sugli appalti pubblici ecocompatibili è uno strumento prezioso, ma si rendono necessarie ulteriori misure,

occorre attuare iniziative che consentano di predisporre strumenti atti a definire i necessari requisiti ambientali nel quadro degli appalti pubblici,

è necessario promuovere la creazione di una «rete verde» di appalti, che consenta la realizzazione di analisi comparative, lo scambio di migliori pratiche e la definizione di obiettivi comuni,

le attività comunitarie di promozione nell'ambito della ricerca e sviluppo devono concentrarsi in particolare sui veicoli puliti e su altre tematiche correlate,

è necessario puntare sullo sviluppo di fonti di energia rinnovabili interne in linea con la promozione di veicoli puliti nel trasporto stradale. A tal fine occorre creare i meccanismi necessari per favorire lo sviluppo e l'introduzione di coltivazioni forestali destinate alla produzione di biocombustibili.

Applicazione della direttiva proposta a livello locale e regionale

1.11

Sottolinea che le condizioni di applicazione della direttiva proposta, relativa alla promozione di veicoli puliti, variano a seconda degli Stati membri:

in gran parte dei paesi membri le misure previste dalla direttiva verrebbero finanziate, parzialmente o totalmente, con le imposte nazionali; in alcuni Stati tali finanziamenti provengono invece da imposte e contributi riscossi a livello locale o regionale,

il mercato di veicoli puliti non è uniforme all'interno dell'Unione europea. La dimensione della flotta di tali veicoli nei singoli Stati dipende, tra l'altro, dall'esistenza o meno della possibilità di acquistare o noleggiare una quota di veicoli puliti, contribuendo così all'estensione del mercato di tali veicoli. Anche lo sviluppo e l'introduzione presso gli enti pubblici di un sistema di gestione ambientale, in particolare il sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS), influisce sull'ampliamento della flotta di veicoli puliti,

un ulteriore fattore di differenziazione tra i vari Stati membri per quanto riguarda la possibilità di introdurre sul mercato veicoli puliti è il volume degli investimenti strutturali effettuati. L'esistenza di stazioni di rifornimento per i vari tipi di carburanti, ad esempio, è fondamentale per consentire lo sviluppo di un mercato per i veicoli puliti.

Le condizioni descritte evidenziano la necessità di una valutazione differenziata delle esigenze locali e regionali all'interno dell'Unione europea.

Monitoraggio

1.12

Sottolinea l'importanza, nel caso la direttiva venga adottata, di monitorare e valutare la sua applicazione in stretta collaborazione con le amministrazioni locali e regionali. Occorre analizzare e misurare l'impatto della direttiva, in termini sia di quantità di veicoli puliti introdotti sul mercato che di qualità dell'aria. Un riscontro a livello locale e regionale, nonché con i cittadini dell'Unione europea, è una premessa fondamentale per dare un seguito concreto alle intenzioni contenute nella direttiva e attuare ulteriori misure finalizzate alla promozione di veicoli puliti nel trasporto stradale.

2.   Raccomandazioni del Comitato delle regioni

2.1

Invita i legislatori europei, nel quadro della promozione di veicoli puliti nel trasporto stradale, a prevedere misure uniforme destinate al settore pubblico e a quello privato;

2.2

chiede che venga previsto un sostegno finanziario a livello locale e regionale per l'acquisto di veicoli di trasporto puliti;

2.3

sottolinea l'importanza di realizzare attività formative e organizzare campagne informative allo scopo di sostenere ed incentivare le commesse pubbliche di veicoli puliti;

2.4

raccomanda l'utilizzo di un approccio integrato nei confronti delle misure da adottare allo scopo di promuovere veicoli puliti nel trasporto stradale;

2.5

propone il coordinamento tra il sistema di monitoraggio che verrà adottato per valutare l'impatto della direttiva in materia di promozione di veicoli puliti nel trasporto stradale e gli strumenti già esistenti, in particolare lo strumento previsto nella proposta di direttiva relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa;

2.6

auspica che in futuro le amministrazioni locali e regionali siano coinvolte nelle attività di applicazione, monitoraggio e valutazione delle misure proposte dalla direttiva.

Bruxelles, 15 giugno 2006

Il Presidente

del Comitato delle regioni

Michel DELEBARRE


(1)  GU C 43 del 18.2.2005, pag. 35.

(2)  GU C 192 del 12.8.2002, pag. 8.


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