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Document 52012AE1596

Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla «Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Politica di informazione e promozione dei prodotti agricoli: una strategia a forte valore aggiunto europeo per promuovere i sapori dell’Europa» COM (2012) 148 final

GU C 299 del 4.10.2012, p. 141–144 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

4.10.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 299/141


Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla «Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Politica di informazione e promozione dei prodotti agricoli: una strategia a forte valore aggiunto europeo per promuovere i sapori dell’Europa»

COM (2012) 148 final

2012/C 299/25

Relatore: KRAUZE

La Commissione europea, in data 30 marzo 2012, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 304 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo in merito alla:

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Politica di informazione e promozione dei prodotti agricoli: una strategia a forte valore aggiunto europeo per promuovere i sapori dell’Europa

COM(2012) 148 final.

La sezione specializzata Agricoltura, sviluppo rurale, ambiente, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 26 giugno 2012.

Alla sua 482a sessione plenaria, dei giorni 11 e 12 luglio 2012 (seduta dell'11 luglio), il Comitato economico e sociale europeo ha adottato il seguente parere con 136 voti favorevoli, 1 voto contrario e 10 astensioni.

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1   Spiegando ai consumatori gli elevati standard qualitativi, di benessere animale e di produzione seguiti dai prodotti agricoli dell'UE, e incentivando le esportazioni, i programmi unionali di informazione e promozione hanno un ruolo essenziale da svolgere per aiutare i produttori e i lavoratori europei a far fronte alle sfide di un contesto mondiale sempre più competitivo e per garantire loro una buona posizione di mercato.

1.2   Come già nel parere in merito al documento COM(2011) 436 final (1), il Comitato economico e sociale europeo (CESE) sostiene i due obiettivi fondamentali della nuova politica di promozione, orientati verso il mercato destinatario: l'informazione e la sensibilizzazione dei consumatori circa il mercato dell'UE e la promozione delle esportazioni sul mercato esterno.

1.3   Occorre individuare nuove risorse aggiuntive all'interno del quadro finanziario 2014-2020 per affrontare le nuove crisi e situazioni di emergenza che potrebbero colpire il settore e alle quali non si può rispondere con gli stanziamenti per la politica di promozione e informazione della PAC. Il Comitato ritiene che sia assolutamente necessario aumentare il bilancio destinato alla politica di informazione e promozione dei prodotti agricoli sul mercato interno e su quelli dei paesi terzi.

1.4   Il CESE ritiene che la Commissione dovrebbe definire orientamenti chiari per i richiedenti nazionali, multipaese e di paesi terzi a titolo del programma negli Stati membri. La valutazione dei programmi stessi dovrebbe essere migliorata applicando un rigoroso sistema di valutazione basato su indicatori specifici. Occorre maggiore trasparenza nella selezione e nell'attribuzione della priorità dei programmi a livello nazionale e unionale. Per semplificare le procedure, i programmi multipaese potrebbero essere presentati dai richiedenti direttamente alla Commissione. Occorre dare la priorità, attraverso un sistema di finanziamento più vantaggioso che fornisca fino al 60 % di cofinanziamento UE, ai programmi multipaese estesi a una serie di prodotti.

1.5   Occorre introdurre maggiore flessibilità affinché sia possibile adeguare i programmi alle mutevoli condizioni del mercato durante la fase di attuazione. Il Comitato sostiene la proposta di presentare un programma quadro pluriennale con informazioni dettagliate soltanto per il primo anno nei casi in cui i programmi in questione siano preceduti da analisi di mercato e valutazioni d'impatto, con la possibilità quindi di correggere il tiro negli anni successivi.

1.6   Il CESE sottolinea che la normativa in materia di promozione dovrebbe chiarire il ruolo dei marchi e l'equilibrio tra la promozione generica e quella riguardante marchi privati. Occorre esaminare l'idea di base che sta dietro alla promozione dei prodotti dell'UE mediante marchi specifici. Dovrebbe essere consentito indicare l'origine del prodotto, anche per quei prodotti che non hanno ottenuto una denominazione di origine o un'indicazione geografica protetta. Il concetto di origine nell'UE dovrebbe essere veicolato mediante slogan generali che non compromettano il diritto dei consumatori ad essere informati correttamente.

1.7   Per quanto riguarda lo slogan comune europeo per le misure di commercializzazione esterna, appare opportuno veicolare un messaggio unificato, che tenga insieme e riguardi tutti i prodotti europei nello stesso contenitore. È cruciale inviare ai consumatori un messaggio chiaro e facile da individuare.

1.8   Il CESE è a favore di un elenco unico di prodotti ammissibili, al fine di semplificare le procedure. L'elenco dovrebbe essere esteso per consentire la promozione dei prodotti facenti capo ad altri sistemi di garanzia della qualità che trasmettono un messaggio di qualità della produzione europea: si pensa ad esempio al livello nazionale e regionale o al settore dell'agricoltura biologica.

1.9   Il Comitato considera essenziale creare una rete per lo scambio di buone pratiche tra professionisti, per realizzare programmi e campagne di promozione ben strutturati, coordinati e multipaese, anche ricorrendo alle nuove tecnologie. Inoltre, va considerata la possibilità di utilizzare le nuove tecnologie per mettere in contatto fra loro i consumatori e i produttori. Sarà necessario evitare i meccanismi che causano distorsioni del mercato o della concorrenza.

2.   Contenuto essenziale della comunicazione

2.1   Per realizzare gli obiettivi perseguiti dalla strategia Europa 2020, è necessario sostenere un'agricoltura che garantisca la sicurezza alimentare, un uso sostenibile delle risorse naturali e il dinamismo delle zone rurali, così come la crescita e l'occupazione. Una politica di promozione efficace riveste una grande importanza per raggiungere tutti questi obiettivi.

2.2   I programmi di promozione sono cofinanziati sulla base di un contributo massimo del 50 % versato dall'UE, di un contributo minimo del 20 % versato dalle associazioni di categoria e di una quota residua versata dallo Stato membro. Spesso però la presentazione di programmi in paesi extra UE ha evidenziato scarse ambizioni ed effetti più deboli e tardivi.

2.3   La comunicazione della Commissione indica le lacune attualmente presenti nelle azioni di promozione, nonché le pastoie burocratiche e lo squilibrio fra le iniziative prese e gli ostacoli incontrati, e formula suggerimenti sui modi di risolvere tali problemi, migliorando l'immagine dei prodotti agricoli dell'Unione europea.

2.4   Guardando al futuro, la comunicazione assegna i seguenti obiettivi alla suddetta politica di promozione:

un maggiore valore aggiunto europeo,

una politica più attraente ed incisiva,

una gestione più semplice,

maggiori sinergie tra i vari strumenti di promozione.

2.5   Nella comunicazione in esame, la Commissione indica le grandi linee che orienteranno questa politica di promozione.

2.5.1   Un campo d'applicazione più ampio

L'attuazione delle iniziative potrà essere estesa al di là delle organizzazioni professionali settoriali, in modo da includere le imprese private che propongano un elevato valore aggiunto per l'Unione europea.

Si propone di avere un unico elenco di prodotti ammissibili, che segua il più possibile quello dei prodotti interessati dalla politica di qualità. Le azioni potrebbero veicolare messaggi tematici e fare un ampio uso delle nuove tecnologie che consentano lo scambio di buone pratiche e di facilitare la vendita dei prodotti.

Per sviluppare un’immagine europea dei prodotti agroalimentari, ogni azione di informazione o promozione dovrebbe comportare un richiamo all’origine europea del prodotto. Per i prodotti DOP o IGP sarà mantenuta la possibilità di indicare l’origine a titolo principale.

La valutazione d'impatto dovrebbe esaminare la possibilità di lanciare, sul mercato esterno, programmi misti con una componente generica e una commerciale, in cui potrebbe rientrare la promozione dei marchi privati.

Sarà aumentato il sostegno alla promozione dei marchi europei di qualità alimentare, quali DOP, IGP e STG.

2.5.2   Un campo di attività più ampio

Ci dovrebbe essere un nuovo tipo di attività, consistente in un'assistenza tecnica per aiutare gli operatori di mercato a partecipare ai programmi cofinanziati, a lanciare campagne efficaci o a sviluppare proprie azioni relative alle esportazioni.

2.5.3   Revisione delle modalità di intervento

Questa revisione riguarda i programmi multipaese, che attualmente non stanno dando i risultati attesi. Le missioni ad alto livello nei paesi terzi con la partecipazione del commissario europeo per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale e la presenza della Commissione alle fiere internazionali continueranno.

2.5.4   La promozione e la crisi

In ragione dei vincoli del quadro finanziario 2014-2020, risulterà più difficile mobilitare stanziamenti aggiuntivi per le misure di informazione e promozione in risposta alle crisi. Occorre una decisione che stabilisca se i finanziamenti per la risposta europea alle crisi debbano venire dalla futura politica di promozione oppure dalle misure orizzontali nel quadro della PAC.

2.5.5   Una gestione più semplice e razionale

Il monitoraggio e la gestione dei programmi dovrebbero essere più semplici, flessibili ed efficienti.

2.5.6   Maggiore coerenza tra azioni di informazione e promozione

Le misure realizzate nell’ambito del sistema di promozione e le altre attività in materia dovranno essere più coerenti fra loro e con la politica agricola comune.

3.   Analisi della proposta e osservazioni del Comitato

3.1   I precedenti pareri del CESE osservavano che, a fronte delle sfide che attendono la politica agricola europea, è più importante che mai promuovere i prodotti agroalimentari dell'UE al fine di contribuire al loro posizionamento come prodotti ad alto valore aggiunto e a mantenere la posizione leader dell'UE in quanto fornitore di derrate alimentari (2).

3.2   Il CESE sottolinea l'importanza dei due obiettivi della nuova politica europea nel settore: del primo, ossia l'informazione e la sensibilizzazione dei consumatori circa gli elevati standard di qualità e l'elevato valore aggiunto dei prodotti venduti sul mercato dell'UE, in quanto mette in rilievo la maggiore solidità delle garanzie in materia di metodi di produzione, etichettatura, tracciabilità e sicurezza alimentare, nonché il maggior rigore dei requisiti in materia di ambiente, benessere animale e rispetto dei diritti dei lavoratori; del secondo, ossia la promozione delle esportazioni sul mercato esterno, in quanto pone l'accento sulla qualità, sul valore nutritivo e gastronomico e sulla sostenibilità e sicurezza dei prodotti europei.

3.3   Il CESE valuta positivamente la decisione della Commissione di modificare l'attuale politica europea in materia di azioni di promozione e informazione per renderla più efficace, mirata e ambiziosa.

3.4   Il Comitato sostiene nel complesso le proposte della Commissione e le linee guida indicate nella comunicazione per quanto riguarda la futura politica di promozione dei prodotti agricoli allo scopo di migliorare la competitività del settore e di sensibilizzare il pubblico circa gli standard elevati del modello agroalimentare europeo.

3.5   Il CESE osserva che, nella comunicazione della Commissione, manca un riferimento a disposizioni riguardanti un meccanismo automatico o semi-automatico che aiuti le economie colpite dalle crisi alimentari a riprendersi e che sia rapido, efficiente, sistematico ed efficace. Pur riconoscendo i vincoli creati dall'attuale crisi finanziaria, il CESE considera assolutamente necessario aumentare il bilancio per le misure d'informazione e promozione dei prodotti agricoli sul mercato interno e nei paesi terzi. Occorre individuare in tempo utile nuove risorse aggiuntive all'interno del quadro finanziario 2014-2020 per affrontare le nuove crisi e situazioni di emergenza che potrebbero colpire il settore e alle quali non si può rispondere con gli stanziamenti per la politica di promozione e informazione della PAC.

3.6   Il CESE sottolinea che i programmi dovrebbero presentare una prospettiva europea basata sul valore aggiunto, compresa una sottolineatura per la creazione di posti di lavoro, e ritiene che la Commissione dovrebbe elaborare orientamenti chiari per i richiedenti nazionali, multipaese e di paesi terzi a titolo del programma negli Stati membri. La valutazione dei programmi stessi dovrebbe essere migliorata applicando un rigoroso sistema di valutazione basato su indicatori specifici. È essenziale introdurre maggiore trasparenza nella selezione e nell'attribuzione della priorità dei programmi a livello nazionale e unionale. Per semplificare le procedure, i programmi multipaese potrebbero essere presentati direttamente alla Commissione, e i processi di selezione dovrebbero essere accelerati a livello nazionale e dell'UE.

3.7   Quanto alla possibilità di ampliare la gamma dei beneficiari dei programmi promozionali, il CESE ritiene che occorra dare la priorità alle organizzazioni professionali all'interno del settore agroalimentare, in quanto sono le entità di raccolta delle aziende e cofinanziano le attività. Tutti gli altri beneficiari dovrebbero essere ammessi soltanto su raccomandazione delle organizzazioni professionali settoriali.

3.8   È opportuno dare all'organizzazione professionale settoriale che ha proposto un programma la possibilità di esserne anche l'esecutore, in tutto o in parte, in funzione dell'ampiezza dell'iniziativa e delle capacità e dell'esperienza di cui essa dispone. Si dovrebbe considerare la possibilità di consentire alle associazioni di categoria minori dei nuovi Stati membri di fare richiesta in quanto beneficiari dei programmi promozionali e in quanto enti esecutivi, dal momento che hanno la migliore conoscenza dei propri prodotti tradizionali e del modo più adatto per promuoverli.

3.9   Il CESE è a favore di un elenco unico di prodotti ammissibili, al fine di semplificare le procedure. L'elenco dei prodotti contemplati dalla normativa dovrebbe essere esteso per consentire la promozione di tutti quelli che trasmettono il messaggio di qualità della produzione europea o che lo possono rafforzare. Per i prodotti con una forte identità nazionale potrebbe risultare vantaggioso e dovrebbe essere possibile indicare l'origine nazionale, anche se non beneficiano di una DOP o di un'IGP. Il Comitato ritiene però che le modalità d'applicazione di tali proposte debbano essere conciliate con l'obiettivo di promuovere anzitutto le produzioni dell'UE.

3.10   Il Comitato sostiene l'idea di creare una piattaforma europea di scambio di buone pratiche tra professionisti, per sviluppare e realizzare campagne di promozione ben strutturate, coordinate e multipaese, anche ricorrendo alle nuove tecnologie, che possono essere uno strumento prezioso in questa circostanza. Occorre fare particolarmente attenzione a evitare che l'utilizzo di questi meccanismi causi distorsioni del mercato o della concorrenza.

3.11   Riguardo agli sforzi per migliorare i programmi di qualità e concepirli in modo che abbraccino più paesi, il CESE è favorevole a che tali programmi multipaese ricevano la priorità, in quanto forniscono una dimensione veramente europea e richiedono il sostegno dell'UE. Il Comitato suggerisce che la Commissione aumenti il proprio contributo, in particolare laddove sono coinvolti i mercati emergenti.

3.12   Il Comitato considera positivo che i promotori di un programma possano in un primo tempo illustrarlo nei dettagli solo per quanto riguarda il primo anno, se i programmi in questione sono preceduti da analisi di mercato e da valutazioni d'impatto che ne stabiliscono il potenziale di raggiungimento degli obiettivi, e che possano procedere successivamente per quanto riguarda gli anni successivi. Questo sistema può favorire la flessibilità dei programmi e la loro capacità di reagire ai segnali inviati dal mercato.

3.13   A integrazione dei sistemi europei di qualità alimentare menzionati nella comunicazione (DOP, IGP e STG), si dovrebbero contemplare anche altri sistemi di qualità, come ad esempio l'agricoltura biologica o la qualità regionale.

3.14   Il CESE ritiene che la normativa in materia di promozione debba chiarire il ruolo dei marchi e l'equilibrio tra la promozione generica e quella riguardante marchi privati, in particolare nei paesi terzi. Ciò contribuirebbe all'efficacia delle campagne promozionali (maggiore impatto nei confronti degli importatori e dei consumatori) e fornirebbe maggiori incentivi alla partecipazione delle aziende che, in ultima analisi, cofinanziano queste azioni. Al fine di garantire un'informazione completa e trasparente dovrebbe essere consentito di indicare l'origine del prodotto, anche per quei prodotti che non rientrano in una denominazione di origine o in un'indicazione geografica protetta. Il concetto di origine nell'UE dovrebbe essere veicolato mediante slogan generali che non compromettano il diritto dei consumatori ad essere informati correttamente.

3.15   In un'ottica di semplificazione, infine, l'idea di garantire la coerenza di bilancio fra i diversi programmi di promozione merita di essere sostenuta.

Bruxelles, 11 luglio 2012

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

Staffan NILSSON


(1)  Parere CESE, GU C 43, del 15.2.2012, pagg. 59-64.

(2)  Parere CESE 1859/2011, GU C 43, del 15.2.2012, pagg. 59-64.


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