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Document 52012IR0650

Parere del Comitato delle regioni «Le città del futuro: sostenibili sul piano ambientale e sociale»

GU C 277 del 13.9.2012, p. 18–22 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

13.9.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 277/18


Parere del Comitato delle regioni «Le città del futuro: sostenibili sul piano ambientale e sociale»

2012/C 277/04

IL COMITATO DELLE REGIONI

appoggia la richiesta di strategie globali per lo sviluppo urbano sostenibile e la cooperazione orizzontale e verticale in un sistema di governance partecipativa che tenga conto della diversità delle città e dell'importanza dell'innovazione sociale e di una pianificazione orientata al futuro;

fa notare che il crescente divario economico e sociale che si riscontra nella nostra società deve essere contrastato con urgenza mediante investimenti volti a garantire l'istruzione a tutti e dalla prima infanzia, mercati del lavoro inclusivi, l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, una politica di integrazione attiva e una retribuzione equa, corrispondente alle esigenze dei cittadini e uguale per entrambi i sessi;

sottolinea l'importanza di provvedere alle esigenze fondamentali della società - ossia l'accesso ad alloggi, asili nido, scuole materne, aree di gioco sicure e spazi che favoriscano la crescita del bambino - contribuendo così a rimuovere le barriere che impediscono alle persone di formare o ingrandire la loro famiglia;

pone l'accento sulle sfide poste dai cambiamenti climatici e sulla necessità di ridurre il consumo di energia grazie a processi di recupero energetico, una maggiore efficienza energetica, sistemi interconnessi, sviluppo di spazi aperti e aree verdi, nuovi modelli edilizi e forme di mobilità neutre riguardo all'uso delle risorse, oltre che sane e sicure;

richiama l'attenzione sull'importanza della cultura e della creatività non solo per la crescita economica, ma anche e soprattutto ai fini di una migliore qualità della vita e di una democrazia vitale, nonché della pace e del rispetto reciproco;

sottolinea la fondamentale importanza della componente partecipativa nella definizione delle politiche;

reputa ancora necessari i molteplici sforzi profusi dalle istituzioni europee per appoggiare le città con programmi di sostegno e iniziative e chiede, per il prossimo periodo di programmazione, di inviare un segnale chiaro nel senso che occorre sostenere le città garantendo una forte dimensione urbana, flessibilità nell'uso delle risorse e la centralità del ruolo del livello locale nell'attuazione della politica di coesione;

accoglie con favore l'ulteriore sviluppo, nella politica strutturale, di strumenti di finanziamento sostenibili, che rappresentino meccanismi di sostegno innovativi e stabili.

Relatrice

Hella DUNGER-LÖPER (DE/PSE), plenipotenziaria del Land Berlino presso il governo federale tedesco e l'Unione europea

I.   RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO DELLE REGIONI

Contesto e antefatti

1.

apprezza il fatto che la presidenza danese dell'Unione europea abbia chiesto al Comitato delle regioni (CdR) di elaborare un parere sulle città del futuro, come anche il fatto che essa abbia partecipato attivamente al 5o vertice delle regioni e delle città, svoltosi il 22 e 23 marzo 2012 a Copenaghen sul tema Il tessuto urbano nell'Europa del XXI secolo, riconoscendo così espressamente il contributo che città e regioni recano all'integrazione europea e la centralità del loro ruolo ai fini del conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020;

2.

accoglie con interesse la relazione della Commissione europea Città del futuro - Sfide, idee, anticipazioni (ottobre 2011), e ne condivide la visione della città del futuro come «un luogo dallo sviluppo sociale avanzato, con un grado elevato di coesione sociale, alloggi socialmente equilibrati, nonché servizi sanitari ed educativi rivolti a tutti; una piattaforma per la democrazia, il dialogo culturale e la diversità; un luogo verde, di rinascita ecologica e ambientale; un posto attrattivo e un motore della crescita economica»;

3.

condivide la preoccupazione, espressa nella suddetta relazione, per il futuro delle città, riguardo ai rischi posti dai cambiamenti demografici, dalla crescita negativa e dall'indebolirsi dei nessi tra la crescita economica, l'occupazione e lo sviluppo sociale. Ulteriori minacce sono costituite dalle crescenti disparità di reddito e dall'acuirsi della polarizzazione e della segregazione sociali, nonché dall'aumento del numero degli emarginati, dall'erosione dello spazio rurale e dalla sempre maggiore pressione sugli ecosistemi urbani;

4.

sottolinea che, se si vuole che l'Unione europea nel suo insieme raggiunga gli obiettivi della strategia Europa 2020, bisogna che le città, in quanto luoghi dell'innovazione sociale ed economica, siano in condizione di dare il loro pieno contributo alla crescita intelligente, inclusiva e sostenibile e alla coesione economica, sociale e territoriale;

5.

accoglie quindi con favore le raccomandazioni, formulate nella relazione Città del futuro, a rafforzare le città promuovendo strutture locali sostenibili al fine di realizzare un'economia reattiva ed inclusiva sfruttando il potenziale offerto dalle diversità generazionali, socioeconomiche, culturali ed etniche, lottando contro l'esclusione sociale e la povertà tramite un miglioramento delle condizioni abitative, l'adozione di un approccio globale alle questioni riguardanti l'ambiente e l'energia, la creazione e il mantenimento di spazi pubblici all'aperto attrattivi, l'incentivazione di sistemi di trasporto sostenibili, inclusivi e sani, e la promozione di uno sviluppo equilibrato del territorio;

6.

appoggia la richiesta di strategie globali per lo sviluppo urbano sostenibile e la cooperazione orizzontale e verticale in un sistema di governance partecipativa che includa tutti i livelli di governo, copra le varie politiche settoriali e tenga conto della diversità delle città e dell'importanza dell'innovazione sociale e di una pianificazione orientata al futuro;

7.

richiama la propria Dichiarazione di Copenaghen, del 23 marzo 2012, in cui indica l'obiettivo di rendere le città più verdi, più inclusive sul piano sociale e più competitive su quello economico, e ribadisce quindi le richieste rivolte alle istituzioni europee di «territorializzare la strategia Europa 2020», sostenere con adeguate risorse finanziarie una politica urbana orizzontale, attribuire una maggiore importanza alla cooperazione territoriale tra le città europee e rafforzare il ruolo di città e regioni nell'elaborazione delle politiche dell'UE, nonché moltiplicare gli sforzi per approfondire il decentramento negli Stati membri e sviluppare l'autonomia finanziaria di città e regioni;

8.

rammenta che, nel suo parere del 9 giugno 2010 sul tema Il ruolo del risanamento urbano per il futuro dello sviluppo urbano in Europa, ha esortato a rafforzare la dimensione urbana in tutte le aree di intervento dell'Unione europea.

Considerazioni

9.

rammenta che le città sono da sempre il riflesso delle condizioni sociali. La forma delle città del futuro e la qualità della vita dei loro abitanti saranno modellate dalle decisioni economiche e sociali e dagli sviluppi a tutti i livelli di responsabilità politica ed economica;

10.

osserva che l'importanza delle città per l'Unione europea va ben al di là degli aspetti economici e demografici. Città belle, intelligenti, efficienti nell'uso dell'energia e delle risorse, verdi ed inclusive, sono uno dei presupposti di una convivenza armoniosa e solidale nelle nostre società;

11.

mette in rilievo il fatto che le città sono strettamente e indissolubilmente legate da rapporti sociali ed economici al territorio circostante, e che anche per questo assumono un ruolo importante ai fini di uno sviluppo territoriale equilibrato;

12.

a tal proposito, è convinto che in futuro la netta distinzione finora tracciata tra città e campagna non risulterà più adeguata ai compiti da affrontare in futuro e dovrà lasciare il posto alle sinergie tra questi due spazi considerati nella loro funzionalità e interdipendenza;

13.

sottolinea che, se si confrontano le varie tipologie urbane esistenti nel mondo, le città europee risultano contraddistinte da autonomia decisionale, una forte società civile, integrazione sociale, un'efficace interazione tra privato e pubblico, una promessa di libertà ed emancipazione e una spiccata cultura di edilizia urbana;

14.

osserva che, con la deindustrializzazione e la globalizzazione, vengono meno fondamenti importanti dell'integrazione sociale ed economica. Sia nelle zone prospere sia in quelle più povere si perseguono nuove strategie per rafforzare la coesione sociale; strategie, però, dimostratesi finora scarsamente capaci di contenere le tendenze alla differenziazione dello spazio sociale: malgrado tali sforzi, anzi, in molte zone aumentano la divisione e la segregazione sociali, che continuano a rappresentare una temibile sfida per la convivenza urbana;

15.

fa notare che il crescente divario economico e sociale che si riscontra nella nostra società deve essere contrastato con urgenza mediante investimenti volti a garantire l'istruzione a tutti e dalla prima infanzia, mercati del lavoro inclusivi, l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, una politica di integrazione attiva e una retribuzione equa, corrispondente alle esigenze dei cittadini e uguale per entrambi i sessi; sottolinea che in proposito sono fondamentali lo sviluppo economico e la creazione di un maggior numero di posti di lavoro nelle città;

16.

nota con preoccupazione che in alcune metropoli questi problemi, che sono anche sintomo della sfiducia di molti cittadini nei confronti delle istituzioni politiche, si sono ulteriormente acuiti, provocando proteste violente;

17.

richiama l'attenzione sulle ripercussioni prodotte a livello locale dai cambiamenti demografici e dall'invecchiamento della società, che fanno emergere nuove esigenze in termini di infrastrutture sociali e spazi pubblici. In relazione alla crescente povertà della popolazione anziana, si pone la questione di realizzare sistemi e prestare servizi di sicurezza sociale sostenibili, accessibili ai cittadini, sensibili alle specificità culturali e ragionevoli in termini di costi;

18.

in proposito sottolinea che, malgrado gli attuali, drammatici livelli di disoccupazione giovanile, nei prossimi anni l'Europa dovrà affidarsi ai giovani immigrati per garantire la crescita economica e attenuare gli effetti dell'invecchiamento della popolazione sui sistemi sanitari e di sicurezza sociale. Una precondizione per l'afflusso di immigrati è costituita dal fatto che le città siano aperte ed attrattive; in molti casi, tuttavia, gli immigrati - come anche le persone appartenenti a minoranze etniche - subiscono ancora forti discriminazioni nell'accesso all'istruzione, al lavoro, agli alloggi e all'assistenza sanitaria. Strategie locali di integrazione che siano davvero efficaci sono quindi una componente essenziale di una politica di migrazione orientata al futuro;

19.

sottolinea l'importanza di provvedere alle esigenze fondamentali della società - ossia l'accesso ad alloggi, asili nido, scuole materne, aree di gioco sicure e spazi che favoriscano la crescita del bambino - contribuendo così a rimuovere le barriere che impediscono alle persone di formare o ingrandire la loro famiglia. Di conseguenza ritiene che occorra sostenere tutte le misure in grado di contribuire a una crescita demografica positiva;

20.

pone l'accento sulle sfide poste dai cambiamenti climatici e sulla necessità di ridurre il consumo di energia grazie a processi di recupero energetico, una maggiore efficienza energetica, sistemi interconnessi, sviluppo di spazi aperti e aree verdi, nuovi modelli edilizi e forme di mobilità neutre riguardo all'uso delle risorse, oltre che sane e sicure;

21.

richiama l'attenzione sull'importanza della cultura e della creatività non solo per la crescita economica, ma anche e soprattutto ai fini di una migliore qualità della vita e di una democrazia vitale, nonché della pace e del rispetto reciproco. La cultura urbana comprende anche la preservazione della cultura edilizia cittadina, spazi pubblici di qualità accessibili a tutti, e il rispetto e la tutela delle specificità locali e regionali;

22.

sottolinea la fondamentale importanza della componente partecipativa nella definizione delle politiche, al fine di ottenere la fiducia e la collaborazione dei cittadini e rafforzare la coesione sociale; tale partecipazione è possibile solo se le amministrazioni cittadine si mostrano aperte e trasparenti riguardo ai principi su cui fondano le loro decisioni e le loro politiche;

23.

reputa ancora necessari i molteplici sforzi profusi dalle istituzioni europee per appoggiare le città con programmi di sostegno e iniziative, dato che i comuni privi di adeguate risorse finanziarie proprie dipendono da tale sostegno;

24.

constata con preoccupazione che, malgrado le dichiarazioni di intenti formulate nella Carta di Lipsia e il relativo processo politico, negli ultimi anni l'impegno degli Stati membri nella politica urbana si è ridotto piuttosto che aumentare. Lo dimostra il fatto che ad oggi non si è quasi mai riusciti a far figurare le questioni di politica urbana tra le priorità dei settori d'intervento pertinenti, come l'occupazione, l'ambiente, l'istruzione e la scienza e l'alloggio. Il problema si manifesta però con altrettanta evidenza nella contrazione dei bilanci destinati ai programmi di sostegno alla politica urbana. A livello dell'UE andrebbero pertanto individuate e stanziate al più presto delle risorse che consentano alle città di reagire in modo flessibile a questi diversi problemi;

25.

è inoltre preoccupato per il fatto che, nella maggior parte degli Stati membri, le finanze comunali versino in condizioni disastrose e che, stanti le priorità delle politiche di bilancio nazionali, se gli Stati membri non cambiano politica tale situazione non è destinata a migliorare;

26.

reputa che, considerata la gravità dei rischi sociali, economici e ambientali, gli sforzi finora compiuti non riusciranno in alcun caso a modellare le città europee in modo da garantirne il futuro, facendone dei poli di innovazione sociale competitivi, belli, intelligenti, efficienti nell'uso di energie e risorse, verdi ed inclusivi, in grado di contribuire appieno a rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale dell'Unione europea e a conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020.

Richieste politiche

generali

27.

presume, considerate le sfide sociali, che vi sia un generale interesse, a tutti i livelli di responsabilità politica, a che le città siano, in quanto fondamento della società europea, solide ed autodeterminate secondo criteri democratici. Una democrazia locale forte, reattiva ed efficace può contribuire in maniera decisiva a riconquistare la fiducia nelle istituzioni della democrazia rappresentativa a tutti i livelli;

28.

rinnova la sua richiesta di adottare una visione dello sviluppo sociale che vada oltre la semplice misurazione del prodotto interno lordo (PIL), prenda sul serio preoccupazioni ed esigenze dei cittadini e li coinvolga maggiormente nella pianificazione dei programmi e degli interventi;

29.

si aspetta che, a tutti i livelli, i rappresentanti eletti dai cittadini esercitino le loro funzioni in modo consapevole e coraggioso per garantire una convivenza pacifica e solidale. Solo con la pace e con una solidarietà attiva che oltrepassi i confini nazionali si può realizzare una crescita intelligente, inclusiva e sostenibile. Ciò implica una cultura attiva dell'accoglienza nei confronti degli immigrati, che includa misure di sostegno alle competenze interculturali nelle amministrazioni e istituzioni pubbliche, ma anche un chiaro e forte impegno a tutelare i rifugiati e coloro che subiscono persecuzioni e discriminazioni politiche a causa della loro origine, del loro credo, del loro orientamento sessuale, della loro appartenenza a un dato gruppo sociale o delle loro convinzioni politiche;

30.

pone l'accento sull'importanza di strategie locali integrate per un uso coordinato ed efficiente delle risorse, e chiede che vi concorrano e partecipino tutte le politiche settoriali pertinenti. Una cooperazione costruttiva e coerente tra le istanze politiche di ogni livello è importante per mostrare ai cittadini che le istituzioni sanno come gestire in modo responsabile la fiducia riposta in loro e si impegnano a tener conto delle esigenze locali;

31.

esorta i decisori a tutti i livelli ad attivarsi per assicurare una mobilità sana e sostenibile all'interno delle città e tra di esse; ritiene pertanto che occorrerebbe promuovere l'uso dei trasporti pubblici, rendendoli accessibili a tutta la popolazione; esorta inoltre i decisori a proseguire lo sviluppo delle città secondo la tradizione del modello urbano europeo, tenendo conto dei diversi usi, della densità e della qualità (urbanistica e architettonica);

32.

è favorevole a che si rinnovino e si moltiplichino gli sforzi per migliorare le conoscenze in materia di sviluppo urbano nelle sue dimensioni tecnica, sociale, economica e ambientale, il che significa anche riconoscere espressamente l'importanza dello spazio virtuale per la vita e il lavoro nelle città e nelle regioni;

33.

sottolinea l'importanza dei gemellaggi tra città e delle reti di città europee come Eurocities, nonché dei progetti di cooperazione tra comuni di Stati diversi nel quadro di Urbact, di Interreg e dei GECT, ai fini del miglioramento delle conoscenze e degli approcci operativi in materia di politica di sviluppo urbano, e pone l'accento sulla necessità di sfruttare questi scambi di conoscenze per elaborare politiche in particolare nel campo dei fondi strutturali, ma anche in altre aree d'intervento pertinenti come i servizi di interesse generale, i trasporti e la protezione dell'ambiente;

alla Commissione europea, al Consiglio e al Parlamento europeo

34.

chiede che le città e le regioni siano regolarmente coinvolte nelle strutture multilivello dell'Unione europea per tutti i settori politici in cui le decisioni adottate a livello dell'UE incidono sulla capacità di intervento delle amministrazioni substatali;

35.

sollecita un impegno tangibile da parte delle istituzioni europee - che trovi riscontro nelle priorità fissate per il prossimo bilancio dell'Unione - a favore di un rafforzamento delle città;

36.

chiede con forza una politica strutturale che continui a lasciare ai comuni un margine di manovra sufficiente per porre in atto un approccio multifondo e integrato conforme alle priorità locali, che consista in iniziative sociali e misure di investimento e risponda alle esigenze dei territori. Affinché i comuni possano, anche sul piano pratico, dare attuazione alla politica strutturale, occorre ridurre le spese amministrative ed i controlli;

37.

sottolinea l'importanza della politica di coesione in quanto strumento essenziale per rafforzare la coesione sociale, economica e territoriale, e chiede, per il prossimo periodo di programmazione, di inviare un segnale chiaro, nel senso che occorre sostenere le città garantendo una forte dimensione urbana, flessibilità nell'uso delle risorse e la centralità del ruolo del livello locale nell'attuazione di tale politica; considerata la cruciale importanza delle città per la coesione sociale, economica e territoriale, tale sostegno deve andare ben oltre la quota minima del 5 % attualmente proposta;

38.

ribadisce le richieste formulate nel suo parere in merito alla proposta di regolamento sul Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), in particolare quanto alla garanzia che le risorse di tale fondo siano flessibili e utilizzabili senza favoritismi o discriminazioni nei confronti di determinati tipi di territorio, onde evitare di escludere le aree rurali e periurbane dai benefici del fondo stesso. L'importanza da dare ai diversi tipi di territorio nella ripartizione delle risorse del FESR non può essere stabilita a priori, ma va decisa nel quadro del processo di programmazione da realizzarsi in partenariato. Infine la delega di funzioni alle città mediante lo strumento dell'investimento territoriale integrato di cui all'articolo 99 del regolamento generale dovrebbe essere considerata un'opzione anziché essere resa obbligatoria;

39.

accoglie con favore l'ulteriore sviluppo, nella politica strutturale, di strumenti di finanziamento sostenibili, che, andando al di là dei meri sussidi pubblici, rappresentino meccanismi di sostegno innovativi e stabili;

40.

chiede per le città e le regioni un ruolo incisivo nell'ulteriore sviluppo della politica dell'Unione europea in materia di migrazione e integrazione, che tenga conto della cruciale importanza - per l'integrazione - del livello locale;

agli Stati membri

41.

chiede agli Stati membri di rinnovare gli sforzi in materia di politica urbana e di integrare in tali iniziative anche settori d'intervento diversi dall'assetto del territorio. Lo sviluppo urbano sostenibile dipende da un contesto generale di sostegno, specie da parte delle politiche occupazionali, sociali, dell'istruzione e dell'ambiente;

42.

sollecita un dibattito più intenso sulle azioni da intraprendere nelle e con le città. La cooperazione delle città e degli agglomerati urbani è di vitale importanza per la coesione e per lo sviluppo sostenibile.

Bruxelles, 19 luglio 2012

La presidente del Comitato delle regioni

Mercedes BRESSO


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