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Document 52012XE0585

Risoluzione del Comitato economico e sociale europeo sulla situazione economica e sociale dell'Unione europea, adottata nella 478 a sessione plenaria

GU C 143 del 22.5.2012, p. 1–2 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

22.5.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 143/1


Risoluzione del Comitato economico e sociale europeo sulla situazione economica e sociale dell'Unione europea, adottata nella 478a sessione plenaria

2012/C 143/01

Alla sua sessione plenaria, dei giorni 22 e 23 febbraio 2012 (seduta del 22 febbraio), il Comitato economico e sociale europeo ha adottato la seguente risoluzione con 157 voti favorevoli, 30 voti contrari e 12 astensioni.

Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha espresso la sua grande preoccupazione sullo stato dell'Unione e ha rivolto un pressante appello alle istituzioni europee e ai governi degli Stati membri affinché facciano tutto ciò che è nelle loro responsabilità per riaffermare nei fatti il valore assoluto e irrinunciabile dell'unità europea e ha adottato la presente risoluzione.

1.

Il CESE:

deplora gli atteggiamenti dilatori e i dissensi tra gli Stati membri dell'Unione europea proprio nel momento in cui l'Europa dovrebbe essere decisa, unita e solidale,

si congratula tuttavia per l'accordo emerso in seno all'Eurogruppo questo lunedì 20 febbraio sul secondo piano d'aiuti alla Grecia, pur rammaricandosi per i ritardi e le lentezze nel trovare una soluzione definitiva,

esprime nondimeno preoccupazione per le conseguenze sociali ed economiche e chiede al Consiglio europeo di sostenere le misure a favore della ripresa economica, in particolare per i paesi più colpiti dalla crisi,

ricorda la necessità di investire nell'economia reale, in particolar attraverso una vera politica industriale, in modo da mettere fine alla spirale recessiva attuale,

accoglie con favore l'iniziativa dei dodici governi rivolta al Consiglio e alla Commissione.

2.

Il CESE constata i dubbi nei confronti delle istituzioni europee e, di conseguenza della stessa Unione europea, che si diffondono sempre più tra i cittadini, che sono indotti ad attribuire all'Unione stessa le difficoltà in cui essa si trova.

3.

Il CESE non può condividere disposizioni che si limitino ad intervenire sulla disciplina di bilancio e su quella fiscale e ritiene che la governance delle politiche economiche nella zona euro e nell'UE debba essere più ampia e ambiziosa.

4.

Il CESE sottolinea il ruolo centrale che la Commissione europea deve svolgere in quanto espressione dell'interesse generale europeo, segnatamente nell'attuazione delle misure di politica economica e monetaria, comprese quelle previste dal nuovo trattato intergovernativo.

5.

A tale proposito il CESE afferma la necessità di rilanciare la strategia Europa 2020, in particolare le azioni a favore della gioventù, della ricerca e dell'innovazione e dell'economia verde. Il CESE si congratula con il Presidente Barroso per le nuove iniziative da questi annunciate in occasione del Consiglio europeo del 30 gennaio 2012 per favorire l'occupazione giovanile e gli rivolge un appello per l'attuazione immediata di azioni concrete in questo settore. Inoltre il CESE è favorevole alle misure di sostegno per le piccole e medie imprese in piena conformità con il diritto comunitario in vigore.

6.

Il CESE insiste perché, nel quadro dei negoziati sulle future prospettive finanziarie pluriennali 2014-2020, l'UE sia dotata di un bilancio adeguato e in aumento. In questa occasione il CESE sostiene la proposta della Commissione europea di reperire nuove risorse proprie per finanziare il bilancio europeo nonché di ricorrere a forme diverse di investimenti pubblici e/o privati. Il CESE, dal canto suo, preparerà una relazione sul costo della non Europa che metterà in luce i vantaggi ottenibili da una maggiore integrazione europea. Il CESE insiste inoltre perché non vi sia trattamento discriminatorio nei confronti dei paesi che hanno aderito all'UE dal 2004 per quanto riguarda le soglie e i criteri di ammissibilità ai fondi europei.

7.

Il CESE è favorevole ad un ruolo maggiore della Banca centrale europea nella stabilizzazione della situazione nella zona euro nonché dei meccanismi d'ingegneria finanziaria che si avvalgono del risparmio privato e dei mercati (euroobbligazioni) per finanziare progetti promettenti per il futuro e progetti di rilancio dell'attività economica

8.

Il CESE rivolge pertanto un appello alle istituzioni europee e alle autorità nazionali affinché:

evitino di indebolire in qualunque modo i Trattati in vigore e le istituzioni che essi prevedono;

attuino le misure comunitarie che favoriranno la crescita e sosterranno lo sviluppo delle infrastrutture e lo sforzo delle piccole e medie imprese, l'accesso dei giovani all'occupazione, nonché le azioni per una politica europea energetica efficace e pulita;

adottino un bilancio ambizioso per applicare tali misure e rafforzare la coesione europea;

abbiano una strategia di comunicazione unitaria sia nei confronti dei cittadini che del resto del mondo;

rivolgano un messaggio positivo alla gioventù europea per presentare l'Unione europea come una soluzione di fronte alla crisi e una prospettiva per il loro futuro;

basino le decisioni adottate a tutti i livelli su un'effettiva adesione dei cittadini, attraverso processi che associno realmente il Parlamento europeo e i parlamenti nazionali e implichino una consultazione effettiva delle organizzazioni rappresentative della società civile, valorizzando il contributo del dialogo sociale autonomo.

Bruxelles, 22 febbraio 2012

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

Staffan NILSSON


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