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Document 52010IE1625

Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema «Relazioni UE-Russia» (parere d'iniziativa)

GU C 54 del 19.2.2011, p. 24–30 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

19.2.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 54/24


Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema «Relazioni UE-Russia»

(parere d'iniziativa)

(2011/C 54/05)

Relatore: Ivan VOLEŠ

Il Comitato economico e sociale europeo, nella sessione plenaria del 17 e 18 febbraio 2010, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 29, paragrafo 2, del proprio Regolamento interno, di elaborare un parere d'iniziativa sul tema:

Relazioni UE-Russia.

La sezione specializzata Relazioni esterne, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 23 novembre 2010.

Alla sua 467a sessione plenaria, dei giorni 8 e 9 dicembre 2010 (seduta del 9 dicembre), il Comitato economico e sociale europeo ha adottato il seguente parere con 195 voti favorevoli, nessun voto contrario e 8 astensioni.

1.   Raccomandazioni

1.1   Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) accoglie con compiacimento la dichiarazione congiunta sul partenariato per la modernizzazione, adottata al vertice UE-Russia tenutosi a Rostov sul Don (31 maggio - 1o giugno 2010), che comprende un invito alla società civile teso a promuoverne la partecipazione alla cooperazione UE-Russia attraverso un dialogo rafforzato. Le relazioni UE-Russia hanno un significato strategico per entrambe le parti e dovrebbero essere basate sulla fiducia reciproca. La società civile dell'UE e quella della Russia dovrebbero avviare la cooperazione tra loro e contribuire alla realizzazione dell'iniziativa del «partenariato per la modernizzazione»". Al riguardo, il CESE è pronto a contribuire attivamente.

1.2   Per quanto riguarda gli spazi comuni, il CESE appoggia la struttura esistente ma chiede un maggiore coinvolgimento della società civile delle due parti affinché essa illustri i suoi punti di vista e le sue iniziative in vari campi di attività.

1.3   Il CESE propone un maggiore coinvolgimento delle parti direttamente interessate nel dialogo sulle relazioni economiche e commerciali, e invita a prendere in esame l'istituzione di un Forum delle imprese UE-Russia che sia ampiamente rappresentativo.

1.4   Il CESE appoggia gli sforzi tesi a far progredire speditamente i negoziati sulla semplificazione e liberalizzazione del regime dei visti.

1.5   Un numero maggiore di soggetti non statali andrebbe coinvolto nelle consultazioni UE-Russia in materia di diritti umani. Il CESE è pronto a far parte di questa piattaforma.

1.6   Dovrebbe esistere un numero maggiore di piattaforme in cui le organizzazioni della società civile dell'UE e della Russia possano contribuire al seguito e al monitoraggio delle relazioni UE-Russia. Un Forum della società civile UE-Russia, analogo al Forum della società civile del partenariato orientale, potrebbe diventare uno strumento di questo tipo.

1.7   Il CESE chiede che tra i popoli delle due parti aumentino i contatti, gli scambi nel settore dell'istruzione e il dialogo interculturale quale strumento per migliorare la comprensione e la fiducia reciproche.

1.8   La posizione degli Stati membri in rapporto alla Russia dovrebbe essere più coordinata, in modo che l'UE si esprima con una sola voce su obiettivi ambiziosi ma al tempo stesso realistici, nel quadro di un'adeguata flessibilità.

1.9   Il CESE ritiene essenziale l'ingresso della Russia nell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), dà il suo pieno sostegno a questo processo e si augura di vederlo portato a termine nel più breve tempo possibile.

1.10   L'UE dovrebbe rivedere le norme sul sostegno finanziario fornito alle ONG attraverso lo strumento europeo per la democrazia e i diritti umani, il quale stabilisce un'alta percentuale di cofinanziamenti, una disposizione che preclude a molte ONG russe l'utilizzo di queste sovvenzioni.

1.11   Il CESE raccomanda di ricercare opportunità per il coinvolgimento della Russia in grandi progetti regionali da discutere con i paesi del partenariato orientale, specialmente nei settori dell'ambiente, della salute, dei trasporti e dell'efficienza energetica. La società civile russa dovrebbe essere invitata a partecipare alle riunioni delle varie piattaforme del Forum della società civile del partenariato orientale, nelle quali questi progetti di interesse comune verrebbero discussi tra l'UE, i paesi del partenariato orientale e la Russia. Il Comitato raccomanda anche un maggiore coinvolgimento della società civile nell'attuazione della politica della dimensione settentrionale, della strategia del Mar Baltico, della sinergia del Mar Nero e di altre iniziative pertinenti.

1.12   Il CESE rinnova la proposta di prevedere l'istituzione di un organismo della società civile, creato congiuntamente dall'UE e dalla Russia, nel loro prossimo accordo.

1.13   Il CESE istituirà un gruppo di contatto appositamente dedicato alle relazioni UE-Russia e continuerà a sviluppare la propria interazione con la Camera civica della Federazione russa, proponendo altresì di far partecipare alle attività in comune anche altre organizzazioni della società civile che non sono rappresentate nella Camera civica.

2.   Le relazioni UE-Russia: la situazione attuale

2.1   Negli ultimi due decenni le relazioni UE-Russia hanno attraversato varie fasi di alti e bassi. Il conflitto militare tra Russia e Georgia dell'agosto 2008 e la controversia sul gas tra Russia e Ucraina del gennaio 2009 hanno avuto un effetto negativo sulle relazioni UE-Russia. Ciononostante, entrambe le parti hanno proseguito i loro sforzi per superare la situazione di stallo. L'obiettivo principale del presente parere è quello di esporre le raccomandazioni del CESE sia sulla maniera per migliorare le relazioni UE-Russia che sui modi in cui la società civile dell'UE e quella della Federazione russa possono contribuire al raggiungimento di questo scopo.

2.2   Le trattative per un nuovo accordo bilaterale UE-Russia, teso a sostituire l'accordo di partenariato e cooperazione del 1994, sono state annunciate nella città russa di Chanty-Mansijsk nel giugno 2008 e sono state ufficialmente aperte il mese successivo. Le due parti hanno affrontato il processo negoziale attribuendo un'importanza diversa alla natura del nuovo accordo. L'UE intende concludere un accordo strategico di ampio respiro e dettagliato, mentre da parte russa si preferisce un accordo politico quadro di base seguito poi da accordi particolareggiati negli ambiti di interesse per la Russia (1).

2.3   Verso la metà di novembre 2010 è iniziata, tra l'UE e la Federazione russa, la 12a tornata negoziale, che si svolge attraverso gruppi di lavoro corrispondenti agli spazi comuni. Per la Commissione europea i risultati sinora conseguiti nei negoziati sono fonte di cauto ottimismo; tuttavia è ancora troppo presto per prevedere quando potranno essere concluse le trattative sul nuovo accordo.

2.4   I lenti progressi nei negoziati in corso sul nuovo accordo sono rivelatori dei punti di vista divergenti delle due parti sulle relazioni UE-Russia. Da un lato, l'UE sostiene una modernizzazione sociale, politica ed economica complessa in linea con l'acquis e le istituzioni europee, dall'altro la Russia vuole essere trattata come una potenza mondiale sovrana con un suo approccio alla democrazia, ai diritti umani, agli interessi economici e in materia di sicurezza (2). Per svolgere questo ruolo la Russia sta utilizzando tutti gli strumenti a sua disposizione: forniture di gas naturale e di petrolio, capacità in termini di armamento nucleare, programmi spaziali, ecc., compresa la sua posizione all'interno di organizzazioni internazionali come il Consiglio di sicurezza dell'ONU, l'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, la Comunità di Stati indipendenti, il G20, ecc. Tuttavia, sul piano internazionale queste ambizioni hanno avuto scarso riscontro a causa della debolezza delle attuali condizioni socioeconomiche della Russia (3).

2.5   L'UE e la Russia hanno punti di vista notevolmente divergenti circa le possibili modifiche all'architettura di sicurezza europea, che la Russia vuole rivedere, come testimonia la proposta della Russia di concludere un nuovo patto sulla sicurezza in Europa avanzata dal Presidente russo Dmitry Medvedev nel giugno 2008.

2.6   Rimangono profonde differenze anche nel campo della sicurezza energetica. La Russia desidera ottenere dall'UE un trattamento speciale in quanto suo principale fornitore di gas naturale e di petrolio, compreso un trattamento preferenziale per le imprese russe del settore dell'energia e il loro accesso al mercato dell'UE, nonché il riconoscimento della posizione speciale e degli interessi della Russia nei settori dell'energia di Bielorussia e Ucraina (4). Nell'agosto 2009 la Russia ha denunciato il trattato sulla Carta dell'energia che, per parte sua, l'UE considera invece una base per ogni ulteriore liberalizzazione del proprio mercato dell'energia, compresa l'apertura a imprese russe del settore. La recente iniziativa del Presidente russo Medvedev per la conclusione di un nuovo trattato globale sulla sicurezza energetica, teso a sostituire la Carta dell'energia, era rivolta agli Stati che fanno parte del G20, non esclusivamente all'UE, anche se questa rimane il principale partner commerciale della Russia nel settore energetico.

2.7   La Russia cerca di gestire i suoi interessi nei rapporti con l'UE sviluppando relazioni speciali con le tradizionali «grandi» potenze europee. In effetti, gli Stati membri dell'UE intrattengono proprie relazioni bilaterali con la Russia, le quali tengono conto delle tradizioni e degli interessi nazionali, ma è essenziale che gli Stati membri operino per coordinare maggiormente le loro posizioni e attività in quel che concerne la definizione di una politica globale dell'UE nei confronti della Russia. Il Trattato di Lisbona da poco entrato in vigore ha rafforzato la politica estera e di sicurezza comune dell'UE e ha attribuito all'Unione europea nuove competenze in materia di sicurezza energetica.

2.8   La Russia e l'UE sono in disaccordo anche in relazione al partenariato orientale, che la Russia considera un tentativo dell'UE di allargare la sua sfera di influenza. Dal canto suo, l'UE vede nel partenariato orientale uno strumento per condividere i suoi valori e principi normativi comuni con i paesi vicini dell'Est, in quanto l'applicazione di tali valori e principi porta alla modernizzazione economica e sociale di questi paesi e contribuisce alla sicurezza e stabilità dell'intero continente europeo.

2.9   La cooperazione UE-Russia è indubbiamente migliorata nel quadro della politica della dimensione settentrionale che coinvolge UE, Russia, Norvegia e Islanda. Si sono raggiunti risultati tangibili in progetti di partenariato in materia di ambiente, salute, cultura, trasporti e infrastrutture. Il CESE ha costantemente contribuito all'attuazione di questa politica e, nel proprio parere sulla politica della dimensione settentrionale (5), ha sottolineato l'importanza di implicarvi la società civile.

2.10   Malgrado le attuali incomprensioni e difficoltà suesposte, sia l'UE che la Russia convengono nell'insieme sull'importanza strategica dei rapporti bilaterali. La volontà politica di potenziare le relazioni bilaterali è stata chiaramente dimostrata dalle conclusioni del vertice UE-Russia tenutosi a Rostov sul Don (31 maggio - 1o giugno 2010), in particolare dalla dichiarazione congiunta sul partenariato per la modernizzazione (6).

3.   Insegnamenti tratti dagli «spazi comuni»

3.1   Risultati generali

3.1.1   Il dialogo istituzionalizzato nel quadro degli spazi comuni (7) ha permesso all'UE di realizzare il dialogo più intenso che essa abbia mai avuto nella sua storia delle relazioni esterne con paesi terzi. Per quanto concerne i negoziati sul nuovo accordo UE-Russia, dall'attuale cooperazione nel quadro degli spazi comuni UE-Russia andrebbero tratti i seguenti insegnamenti (8):

la struttura degli spazi comuni rappresenta un quadro istituzionale consolidato per mantenere un dialogo politico e settoriale ad ampio raggio tra l'UE e la Russia e tale struttura dovrebbe essere conservata,

nonostante vari esempi positivi di passi avanti compiuti in questioni settoriali, gli spazi comuni hanno prodotto risultati piuttosto modesti rispetto alle aspettative iniziali delle due parti,

per migliorare il dialogo e la cooperazione vanno sviluppate la volontà politica, la fiducia reciproca e la capacità delle due parti di giungere a un accordo su termini e valori, compresi standard definiti di comune accordo.

3.2   Spazio economico comune

3.2.1   L'obiettivo che l'UE si prefiggeva con la costituzione di uno spazio economico comune era la creazione di un mercato aperto e integrato tra l'UE e la Russia. I progressi tesi al raggiungimento di questo obiettivo sono lenti e la realizzazione di un'area di libero scambio sembra alquanto distante. È essenziale che la Russia diventi un membro dell'OMC; a questo riguardo, il CESE si compiace dell'intenzione della Russia di portare a termine il processo di adesione all'OMC nel più breve tempo possibile. Tuttavia la creazione dell'unione doganale tra Russia, Kazakstan e Bielorussia ha sollevato alcuni interrogativi sull'effetto che tale unione avrà sui negoziati con l'OMC.

3.2.2   Il dialogo nei vari settori dello spazio economico comune è plurilivello e riguarda molti aspetti delle tematiche economiche, commerciali, finanziarie e industriali (9). Il CESE raccomanda che il dialogo nel quadro dello spazio economico comune abbracci anche la politica occupazionale e sociale con il coinvolgimento delle parti sociali, che non sono ancora associate al processo negoziale, tenendo conto al tempo stesso dei limiti delle competenze dell'UE in questi settori. Un'attenzione speciale andrebbe prestata alle questioni legate alla salute, comprese le misure sanitarie e quelle fitosanitarie e la protezione dei consumatori.

3.2.3   La tavola rotonda UE-Russia degli industriali rappresenta la piattaforma istituzionale per il coinvolgimento delle imprese nello spazio economico comune. Malgrado gli aspetti positivi rappresentati dal forte sostegno delle comunità imprenditoriali delle due parti per un'integrazione economica più profonda, alcuni gruppi di lavoro - costituiti allo scopo di facilitare il dialogo UE-Russia su tematiche di natura normativa e industriale - non sono ancora operativi (10) e le raccomandazioni e proposte avanzate non sono prese in considerazione dai politici e dall'amministrazione statale. Un coinvolgimento più esteso e più sistematico delle parti direttamente interessate nel processo negoziale contribuirebbe all'individuazione e rimozione degli ostacoli «artificiali» che intralciano gli scambi e gli investimenti reciproci. Vanno creati strumenti volti a sostenere questo coinvolgimento. Un Forum delle imprese UE-Russia, che rappresenterebbe i principali soggetti economici e imprenditoriali, potrebbe diventare uno strumento di questo tipo.

3.2.4   La questione fondamentale per tutti i gruppi di lavoro nel quadro dello spazio economico comune consiste nel rimuovere gli ostacoli all'attività imprenditoriale e agli investimenti, impedire il protezionismo, garantire una concorrenza leale e negoziare l'armonizzazione della legislazione e degli standard. Il CESE chiede una maggiore assunzione di responsabilità in rapporto ai progressi e il rafforzamento delle capacità della Russia di apportare cambiamenti alla legislazione e alla prassi. Inoltre, il Trattato di Lisbona attribuisce all'UE la competenza in materia di investimenti per quanto concerne sia la loro regolamentazione che la loro protezione. In quest'ottica, l'UE dovrebbe includere disposizioni sostanziali in materia di investimenti nel nuovo accordo che sostituisce e aggiorna l'accordo di partenariato e cooperazione, comprese disposizioni per un trattamento giusto ed equo e, in particolare, delle clausole di arbitrato credibili e affidabili che proteggano le relazioni investitore-Stato.

3.2.5   Gli strumenti finanziari dell'UE per il sostegno alla cooperazione in questo campo dovrebbero essere maggiormente legati alle politiche e semplificati per quel che concerne le procedure amministrative riguardanti il loro utilizzo. Le fasi di attuazione e valutazione del processo vanno rafforzate. In particolare, i fondi fiduciari per piccoli progetti andrebbero creati con procedure semplificate, in modo che i fondi siano disponibili per un numero maggiore di istituzioni e gruppi destinatari - comprese le donne imprenditrici, le PMI, l'economia sociale, ecc. - e vengano utilizzati per progetti piccoli, ma concreti, volti al raggiungimento di risultati (11). L'eventuale diminuzione dei fondi disponibili dovrebbe essere compensata da un maggiore cofinanziamento da parte della Russia, la quale dovrebbe avere un'influenza maggiore sui programmi e sui progetti e una maggiore voce in capitolo a questo riguardo.

3.3   Spazio comune di libertà, sicurezza e giustizia

3.3.1   L'area di libertà, sicurezza e giustizia riveste grande importanza, in quanto concerne le questioni legate alla democrazia e al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Le due parti hanno un interesse comune nell'affrontare sfide quali la criminalità organizzata, il terrorismo, il traffico di stupefacenti e l'immigrazione illegale.

3.3.2   Uno degli argomenti principali dei negoziati è costituito dalla politica di concessione dei visti e di riammissione. Il CESE chiede che si tenga conto dei punti di vista della società civile per quel che riguarda: l'agevolazione del rilascio dei visti per imprese, organizzazioni della società civile e studenti, il rilascio di visti multipli ai residenti delle regioni frontaliere, la riduzione o la cancellazione delle spese legate al rilascio dei visti, la registrazione dei cittadini stranieri e la semplificazione delle relative procedure, nonché l'applicazione equilibrata e non discriminatoria delle rispettive norme in materia di permessi di lavoro e di soggiorno, nel rispetto delle competenze degli Stati membri in queste materie. Il CESE sostiene una rapida semplificazione e liberalizzazione del regime dei visti basata sulla realizzazione degli impegni assunti di comune accordo.

3.3.3   L'UE deve proseguire gli sforzi tesi a coinvolgere altri soggetti non statali nelle consultazioni UE-Russia in materia di diritti umani.

3.4   Spazio comune di sicurezza esterna

3.4.1   Gli sforzi congiunti UE-Russia nel campo della sicurezza esterna sono limitati. L'UE dovrebbe indubbiamente impegnarsi a coinvolgere la Russia in attività congiunte per il mantenimento della sicurezza, dopo l'esperienza positiva delle missioni congiunte nei Balcani occidentali e nel Ciad.

3.4.2   L'UE è stata invitata dalla Russia a fungere da mediatore per la composizione del conflitto tra questa e la Georgia dell'agosto 2008. La Russia deve ancora dare attuazione a tutti gli obblighi che si è assunta in base agli accordi del 12 agosto e dell'8 settembre 2008. La Missione di vigilanza dell’Unione europea (European Union Monitoring Mission – EUMM) è un elemento indispensabile per la stabilizzazione in Georgia. L'accesso alle regioni dell'Abcasia e dell'Ossezia meridionale rimane una parte essenziale ma non ancora realizzata dei compiti dell'EUMM, e a tal fine sarà di importanza fondamentale la cooperazione della Russia.

3.4.3   Malgrado la diversità dei punti di vista sulla sicurezza in Europa e nel mondo, le due parti dovrebbero continuare a intrattenere il dialogo bilaterale sulla sicurezza e quello realizzato attraverso le istituzioni internazionali esistenti - ossia l'ONU, il Consiglio d'Europa, l'OCSE e il Consiglio NATO-Russia -, da utilizzare per discutere delle relazioni UE-Russia.

3.4.4   Nelle relazioni con la Russia, l'UE non può trascurare gli interessi dei paesi vicini dell'Europa orientale: essa deve anzi tener fede al suo impegno di facilitare la trasformazione dei paesi partner dell'Est.

3.4.5   Una posizione unitaria su questioni fondamentali (le relazioni con la Russia, la politica energetica, le relazioni con i paesi partner dell'Est) rafforzerà la posizione dell'UE nei suoi rapporti con la Federazione russa. L'UE dovrebbe innanzitutto cominciare a parlare con una sola voce.

3.4.6   Malgrado i contatti ufficiali, le organizzazioni della società civile, gli istituti di ricerca e i gruppi di riflessione dell'UE e della Russia cooperano in un numero ancora limitato di materie. Contatti insufficienti e l'assenza di cooperazione portano a una percezione stereotipata degli interessi e delle intenzioni della controparte. Pertanto, il dialogo bilaterale a livello della società civile dovrebbe apportare un contributo alla ricerca di un nuovo approccio ai temi di interesse comune, come il terrorismo internazionale e le sue origini.

3.5   Spazio comune di ricerca, istruzione e cultura

3.5.1   Questo spazio comune può servire da esempio della cooperazione più riuscita tra l'UE e la Russia, prevalentemente per quel che riguarda i progetti nel campo delle scienze fisiche o naturali.

3.5.2   Il simbolo di questo successo è l'attivo impegno delle due parti testimoniato dai programmi e dai fondi forniti e dall'approccio «dal basso verso l'alto», che consente agli scienziati di strutturare il loro lavoro e di scegliere le forme che essi ritengono più idonee (12).

3.5.3   D'altro canto, questo successo contrasta con la ridotta mobilità nel settore dell'istruzione, in cui si sono realizzati alcuni scambi, ad esempio attraverso i programmi Tempus ed Erasmus Mundus. È inoltre difficile ottenere ulteriori informazioni sul funzionamento dei gruppi di lavoro. Maggiore attenzione andrebbe riservata alla mobilità dei giovani e agli scambi interculturali. La società civile dovrebbe essere maggiormente coinvolta anche nei negoziati e nel seguito degli accordi relativi a questo spazio comune, allo scopo di monitorare gli effetti dei progetti di ricerca sulla società della conoscenza.

4.   La situazione della società civile in Russia

4.1   Nonostante le informazioni disponibili sulla situazione della società civile russa e sul dialogo sociale e civile (13) indichino che non esiste una piena corrispondenza con gli standard europei, la posizione e l'influenza della società civile hanno registrato un parziale miglioramento dall'ultima valutazione del CESE sulle relazioni UE-Russia (14).

4.2   La Camera civica della Federazione russa (CCFR), creata nel 2006, è diventata l'organo ufficiale di rappresentanza della società civile in Russia. Istituita con decreto del Presidente della Federazione russa, il quale nomina un terzo dei membri, la Camera è riuscita a diventare uno strumento di espressione dei punti di vista della società civile su questioni importanti a livello nazionale e regionale, e in molte regioni sono state create camere locali. La CCFR presenta raccomandazioni, formula commenti sulle proposte legislative e realizza analisi settoriali e sulla situazione nelle regioni. Le sue posizioni sono talvolta molto esplicite e critiche rispetto alle politiche governative (15).

4.3   Secondo la relazione sulla situazione della società civile nella Federazione russa nel 2009 (16), pubblicata dalla CCFR, il numero delle organizzazioni non governative senza fini di lucro registrate in Russia arrivava a 670 000 enti con personalità giuridica. Tra il 2004 e il 2009 il numero totale di questi enti è diminuito del 17 %. La CCFR raccomanda di modificare la classificazione delle organizzazioni non governative senza fini di lucro e di utilizzare il metodo dell'ONU, che non comprende tra le ONG le istituzioni create da autorità statali.

4.4   In rapporto al settore di attività, il numero maggiore di ONG opera nel campo degli affari sociali (54 %), cui seguono in ordine decrescente i seguenti settori: scienza e istruzione (44 %), difesa dei diritti (42 %), beneficenza (39 %), turismo e sport (32 %), cultura (30 %), informazione (27 %), salute (22 %), ambiente (12 %), affari locali (9 %), religione (9 %), economia (6 %), alloggi (5 %) e altre attività (5 %).

4.5   La Camera civica ha stretto relazioni con organizzazioni di paesi partner, tra cui il CESE (Protocollo d'intesa nel 2008); inoltre, è diventata membro dell'Associazione internazionale dei consigli economici e sociali e istituzioni analoghe (Aicesis) e ha ospitato la riunione del Consiglio di amministrazione dell'Aicesis che si è svolta nel dicembre 2009. Da allora, le relazioni tra il CESE e la CCFR si sono rafforzate attraverso l'organizzazione congiunta di seminari su argomenti di interesse comune e l'adozione, al termine di questi seminari, di conclusioni comuni (17).

4.6   I vertici della Russia si stanno rendendo conto che, senza il coinvolgimento della società civile, non sarebbe possibile realizzare l'obiettivo strategico della modernizzazione del paese. L'anno scorso sono state adottate varie modifiche alla legislazione tese a migliorare la condizione della società civile, compreso l'allentamento delle restrizioni alle attività delle ONG che ricevono finanziamenti dall'estero.

4.7   Malgrado una graduale maggiore comprensione del ruolo della società civile organizzata per la modernizzazione del sistema politico russo, il cammino da percorrere è ancora lungo.

4.8   Il dialogo tra le parti sociali a livello nazionale si svolge in seno alla Commissione tripartita russa per la regolazione delle relazioni sociali e lavorative. Gli accordi generali sono negoziati tra le organizzazioni sindacali panrusse e le associazioni dei datori di lavoro, con la partecipazione del governo. I contratti collettivi sono in genere conclusi nelle imprese in cui esistono dei rappresentanti sindacali; tuttavia talvolta le vertenze portano a degli scioperi. La Russia ha ratificato la maggior parte delle convenzioni dell'OIL, ma è essenziale che queste convenzioni vengano rispettate appieno.

4.9   I datori di lavoro sono rappresentati dall'Unione russa degli industriali e degli imprenditori (URII), un'organizzazione indipendente non governativa che rappresenta oltre 120 associazioni regionali imprenditoriali dei principali settori industriali dell'economia. L'Unione svolge un ruolo attivo quale partner sociale della Commissione tripartita russa: essa può assumere l'iniziativa su nuovi progetti di legge ed è costantemente impegnata a migliorare la legislazione esistente in materia di economia e imprenditoria. L'Unione coopera strettamente con BusinessEurope (Confederazione delle imprese europee) e sostiene il miglioramento delle relazioni d'affari tra la Russia, l'UE e i singoli Stati membri.

4.10   Oltre all'URII, esistono altre organizzazioni di rappresentanza degli imprenditori e dei datori di lavoro, come la Camera di commercio e dell'industria della Federazione russa (18), l'Associazione russa dei dirigenti d'azienda, l'OPORA Rossii (Organizzazione pubblica panrussa delle piccole e medie imprese) e altre ancora. Esse sono rappresentate in seno alla CCFR.

4.11   I sindacati sono rappresentati da due organizzazioni sindacali: la Federazione dei sindacati indipendenti di Russia e la Confederazione del lavoro di Russia. Entrambe sono membri della Confederazione sindacale internazionale (CSI) e della sua struttura regionale per l'Europa, ossia il Consiglio regionale paneuropeo (PERC) (19).

4.12   Il CESE è preoccupato per i problemi che i sindacati in Russia devono fronteggiare in misura crescente da alcuni anni. Per i sindacati liberi il mancato rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori per quel che concerne l'associazione, la contrattazione collettiva e lo sciopero rappresenta il problema più acuto. Esistono casi evidenti di pressioni non celate sui sindacati, nonché sui loro membri e sui loro vertici, tese a ostacolare le loro legittime attività e si registrano anche casi di discriminazione. Manca un'effettiva tutela giuridica dei lavoratori nei confronti dell'amministrazione statale competente per l'applicazione della legge in materia di relazioni industriali.

4.13   Esiste un'ampia varietà di organizzazioni non governative (i loro settori di attività sono indicati al punto 4.4). Le organizzazioni per la tutela dei diritti umani che si oppongono al governo russo (20) devono affrontare diversi tipi di intralci, pressioni e minacce. Le ONG di base che rappresentano i consumatori, gli ambientalisti, gli operatori dell'economia sociale, i giovani, ecc. (21), incontrano perlopiù problemi di finanziamento. Oltre alle organizzazioni della società civile che lavorano a livello federale, esistono migliaia di ONG attive a livello regionale e locale, alcune delle quali devono fronteggiare l'ostruzionismo o l'atteggiamento ostile delle autorità locali.

5.   Proposte del CESE per il miglioramento delle relazioni UE-Russia

5.1   Proposte generali

5.1.1   È fortemente necessario creare un clima di fiducia reciproca tra la Russia e l'UE: questo è un compito che spetta innanzitutto ai leader politici ma anche alla società civile di entrambe le parti, la quale deve svolgere un ruolo importante di sostegno in questo processo. Senza fiducia è difficile poter fare ulteriori progressi nei negoziati UE-Russia sul nuovo trattato e nello sviluppo del dialogo all'interno della struttura degli spazi comuni.

5.1.2   Dal lato dell'UE, un approccio comune concordato tra gli Stati membri, una maggiore chiarezza degli obiettivi, ambizioni realistiche e una maggiore flessibilità potrebbero contribuire a far progredire le relazioni UE-Russia in termini generali e, in particolare, nella costruzione dei quattro spazi comuni.

5.1.3   Le relazioni UE-Russia hanno bisogno di un nuovo impulso politico che permetta alle due parti di rilanciare la loro cooperazione e di ridare un senso al partenariato strategico. L'agenda del partenariato per la modernizzazione, concordata al vertice di Rostov sul Don il 1o giugno 2010, dovrebbe essere considerata dall'UE come un pacchetto orientato al futuro di proposte di cooperazione, le quali dovrebbero dare nuovo slancio alle relazioni UE-Russia, sulla scorta degli insegnamenti tratti dagli spazi comuni, e al tempo stesso integrare l'offerta del partenariato orientale già fatta a sei paesi dell'Europa dell'Est.

5.1.4   Il CESE rileva con compiacimento che l'agenda del partenariato per la modernizzazione comprende non solo tematiche legate alla tecnologia e all'economia, ma anche la promozione dei contatti tra i popoli e il rafforzamento del dialogo con la società civile per promuovere la partecipazione delle persone e delle imprese. Il CESE è convinto che la modernizzazione della società russa non possa essere raggiunta senza una particolare attenzione a temi quali i diritti umani, la democrazia, la lotta alla corruzione, lo Stato di diritto, la libertà dei mezzi d'informazione, nonché il dialogo sociale, e che essa richieda un maggior ruolo della società civile nella preparazione, nell'attuazione e nel monitoraggio delle riforme necessarie.

5.1.5   Per accrescere l'accessibilità e l'efficacia dell'assistenza dell'UE alle attività delle ONG russe, il CESE raccomanda di prendere in considerazione una diminuzione dell'attuale obbligo di cofinanziamento del 20 % da parte delle ONG russe che desiderano presentare una richiesta di sostegno nel quadro del sistema di sovvenzioni dell'Iniziativa europea per la democrazia e i diritti umani (EIDHR). Il cofinanziamento richiesto per ottenere sovvenzioni dall'EIDHR limita notevolmente il campo di attività delle ONG russe che potrebbero beneficiare del sostegno dell'UE.

5.1.6   Le preoccupazioni della Russia in rapporto all'iniziativa del partenariato orientale non dovrebbero implicare l'impossibilità per l'UE di proporre e cercare una cooperazione e un partenariato con la Russia in regioni specifiche e in progetti regionali concreti, a patto di una partecipazione paritaria e costruttiva dei paesi confinanti sia con l'UE che con la Russia. A questo riguardo, si dovrebbe tenere conto delle raccomandazioni avanzate nei pareri del CESE sulla dimensione settentrionale (5), la strategia del Mar Baltico (22), la sinergia del Mar Nero (23), il partenariato orientale (24) e la strategia del Danubio. È importante che gli obiettivi concordati dall'Unione europea con i paesi partner dell'Est e con la Russia siano il più possibile compatibili. I dialoghi settoriali con la Federazione russa e i piani d'azione concordati con i paesi partner dell'Est dovrebbero fondamentalmente portare nella stessa direzione, sebbene sia assai probabile che tali dialoghi e piani differiscano per oggetto trattato e aspirazioni.

5.1.7   L'UE, la Federazione russa e i paesi che confinano con entrambe dovrebbero sviluppare progetti globali - in settori come la politica energetica, lo sviluppo infrastrutturale, la gestione dei confini, le tematiche ambientali e l'avvicinamento delle norme - che contribuiscano a superare le linee divisorie che potrebbero alla fine derivare dall'attuazione del partenariato orientale.

5.1.8   La società civile dovrebbe essere coinvolta nell'individuazione dei progetti che presentano interesse per l'UE, per i paesi del partenariato orientale e per la Russia, e le organizzazioni della società civile russa dovrebbero essere invitate a prendere parte ai pertinenti gruppi di lavoro del Forum della società civile del partenariato orientale quando si discuterà di temi riguardanti l'intera regione. L'analogo Forum della società civile UE-Russia potrebbe diventare uno strumento per coinvolgere le organizzazioni della società civile russe nello sviluppo delle relazioni UE-Russia.

5.2   Il ruolo del CESE

5.2.1   Il CESE e le organizzazioni indipendenti della società civile russa dovrebbero essere invitati a partecipare alle consultazioni in materia di diritti umani che si svolgono sin dal 2005.

Per rafforzare l'interazione tra la società civile europea e quella russa andrebbero adottate le seguenti misure:

5.2.2.1   creare all'interno della sezione REX del CESE un nuovo gruppo di contatto che si occupi delle relazioni UE-Russia;

5.2.2.2   proporre, fra i punti del futuro accordo UE-Russia, l'istituzione di un organismo misto della società civile composto di rappresentanti del CESE e della società civile russa. Scopo principale di tale organismo sarebbe apportare il contributo della società civile allo sviluppo della cooperazione UE-Russia.

5.2.3   Bisognerebbe proseguire l'interazione con la Camera civica della Federazione russa, nonché portare avanti e sviluppare le misure adottate per un dialogo rafforzato in modo che tale dialogo diventi permanente e regolare. Allo stesso tempo, il CESE dovrebbe chiedere alla controparte russa di invitare alle attività congiunte i rappresentanti di altre organizzazioni della società civile che non sono attualmente rappresentate nella Camera civica.

5.2.4   Il CESE dovrebbe inoltre continuare a dare il proprio contributo agli attuali contatti tra la società civile europea e quella russa nel quadro della politica della dimensione settentrionale, della strategia del Mar Baltico, della sinergia del Mar Nero e di altre iniziative regionali pertinenti.

Bruxelles, 9 dicembre 2010

Il Presidente del Comitato economico e sociale europeo

Staffan NILSSON


(1)  Riunione dei rappresentanti del CESE con il vice primo ministro della Federazione russa Alexander Zhukov, svoltasi il 29 giugno 2010.

(2)  Cfr. la strategia di sicurezza nazionale della Federazione russa fino al 2020, approvata con decreto del Presidente della Federazione russa n. 537 del 12 maggio 2009.

(3)  Cfr. la strategia di sicurezza nazionale della Federazione russa fino al 2020, approvata con decreto del Presidente della Federazione russa n. 537 del 12 maggio 2009, parte seconda: Il mondo moderno e la Russia - situazione attuale e tendenze di sviluppo (pagg. 4-8) e parte nona: Stabilità strategica e partenariato strategico equo (pagg. 29-31).

(4)  Cfr. la strategia sull'energia della Russia fino al 2030, approvata con decreto del governo della Federazione russa n. 1715-r del 13 novembre 2009, parte nona: Politica estera in materia di energia (pagg. 55-58).

(5)  GU C 309 del 16.12.2006, pagg. 91-95.

(6)  Le aree prioritarie del partenariato per la modernizzazione comprendono: l'ampliamento delle opportunità d'investimento in settori fondamentali che trainano la crescita e l'innovazione, il rafforzamento e l'approfondimento delle relazioni commerciali ed economiche bilaterali, nonché la promozione delle PMI; la promozione sia dell'allineamento di regolamentazioni e standard tecnici sia di un rigoroso rispetto dei diritti di proprietà intellettuale; il miglioramento dei trasporti; la promozione di un'economia sostenibile a basse emissioni di carbonio e dell'efficienza energetica, oltre che dei negoziati internazionali sulla lotta ai cambiamenti climatici; il rafforzamento della cooperazione in materia di innovazione, R&S e spazio; la garanzia di uno sviluppo equilibrato affrontando le conseguenze a livello regionale e sociale delle ristrutturazioni economiche; la garanzia dell'efficace funzionamento del sistema giudiziario e il rafforzamento della lotta alla corruzione; la promozione dei legami tra i popoli; il rafforzamento del dialogo con la società civile per promuovere la partecipazione delle persone e delle imprese.

(7)  Nel maggio 2003 l'UE e la Russia hanno raggiunto un accordo su un nuovo formato di cooperazione all'interno dei quattro spazi comuni, che sono: lo spazio economico comune, lo spazio comune di libertà, sicurezza e giustizia, lo spazio comune di sicurezza esterna e lo spazio comune di ricerca, istruzione e cultura. Nel maggio 2005 le due parti hanno negoziato un pacchetto di tabelle di marcia per realizzare tali spazi comuni. Cfr. anche http://ec.europa.eu/external_relations/russia/docs/commonspaces_prog_report_2009_en.pdf.

(8)  Cfr. Searching for New Momentum in EU-Russia Relations - Agenda, Tools and Institutions («Alla ricerca di un nuovo slancio nelle relazioni UE-Russia - Agenda, strumenti e istituzioni»), Centro di ricerca dell'Associazione slovacca per la politica estera (SFPA), Bratislava, 2009.

(9)  I principali gruppi di lavoro nel quadro dello spazio economico comune sono i seguenti: Trasporti, Politica industriale e delle imprese, Dialogo normativo sui prodotti industriali, Spazio, Società dell'informazione, Agricoltura, Pesca, Politica macroeconomica, Servizi finanziari, Energia, Appalti, Ambiente, Agevolazione degli scambi commerciali, Diritti di proprietà intellettuale, Investimenti, Cooperazione interregionale, Statistiche, Questioni macroeconomiche e finanziarie.

(10)  Ad esempio i gruppi di lavoro, compresi i relativi sottogruppi, in materia di prodotti da costruzione, macchine e apparecchi elettrici, valutazione della conformità e standardizzazione, settore aerospaziale, concorrenza e salute.

(11)  Commercio mondiale, commercio equo e solidale, concorrenza leale, accesso alla giustizia, protezione dei dati e riservatezza, sostenibilità, efficienza energetica, approvvigionamento idrico, educazione dei consumatori, commercio elettronico, politica alimentare, azione collettiva, salute, responsabilità per danno da prodotti difettosi o da servizi carenti, questioni finanziarie, telecomunicazioni, clausole contrattuali, ecc.

(12)  Esistono gruppi di lavoro nei seguenti campi: salute, alimentazione, agricoltura e biotecnologie, nanotecnologie e nuovi materiali, energia, aeronautica e ambiente, fissione e fusione nucleari, nonché tecnologie dell'informazione e della comunicazione; inoltre, sono stati creati sette gruppi di lavoro nel campo della cooperazione spaziale.

(13)  Cfr. la relazione sulla situazione della società civile nella Federazione russa pubblicato dalla Camera civica nel 2009 (http://www.oprf.ru/documents/1151/1256) e il documento informativo preparato dalla DG Relazioni esterne della Commissione per il Parlamento europeo nel febbraio 2009.

(14)  GU C 294 del 25.11.2005, pagg. 33-37.

(15)  Cfr. il sito web della Camera civica della Federazione russa, compreso l'elenco dei documenti elaborati (pareri, relazioni di monitoraggio, interventi, ecc. - http://www.oprf.ru). Per i principali interventi coronati da successo nei confronti delle autorità statali a livello federale e regionale, vedasi la pagina web «We did it» (http://www.oprf.ru/ru/press/984/).

(16)  Cfr. nota 13.

(17)  Per informazioni su questi seminari organizzati congiuntamente e per il testo delle conclusioni comuni si rimanda all'indirizzo web http://www.eesc.europa.eu/?i=portal.en.events-and-activities-eu-russia-june-2010.

(18)  La Camera di commercio e dell'industria della Federazione russa è membro di Eurochambres (l'Associazione delle camere di commercio e industria europee).

(19)  Attualmente il Presidente della Federazione dei sindacati indipendenti di Russia è il Presidente eletto del Consiglio regionale paneuropeo (PERC). Secondo lo statuto, il Segretario generale della Confederazione europea dei sindacati (CES) riveste la carica di Segretario generale del PERC.

(20)  Alcune delle organizzazioni più importanti sono le seguenti: Center for the Development of Democracy and Human rights, Human Rights Institute Russia, Youth Human Rights Movement, Public Verdict Glasnost Protection Foundation, Golos Association in Protection of Voters' Rights, Human Rights Watch (sezione russa), Memorial (gruppo Diritti umani), SOVA, ecc.

(21)  Ad esempio, Freedom of Choice, Interregional Organization of Automobilists, Greenpeace Russia, Bellona (protezione dell'ambiente), Institute for Collective Action, Movement Against Illegal Migration, Pamjat (conservazione di monumenti storici e memoria storica), Chiesa ortodossa russa, Russian-Chechen Friendship Society, SOVA Analytical-Information Center, Union of the Committees of Soldiers' Mothers, Fondo Mondiale per la Natura - WWF (sezione russa).

(22)  GU C 277 del 17.11.2009, pagg. 42-48.

(23)  GU C 27 del 3.2.2009, pagg. 144-151.

(24)  GU C 277 del 17.11.2009, pagg. 30-36.


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