51998IP0447(01)

Risoluzione sull'euro quale valuta parallela

Gazzetta ufficiale n. C 098 del 09/04/1999 pag. 0033


A4-0447/98

Risoluzione sull'euro quale valuta parallela

Il Parlamento europeo,

- visti l'istituzione della Banca centrale europea e l'avvio della terza fase dell'UEM,

- vista la sua risoluzione del 30 aprile 1998 sul rapporto sulla convergenza, elaborato dall'Istituto monetario europeo (C4-0201/98) e sul documento della Commissione del 25 marzo 1998 intitolato «EURO 1999 - Relazione sulla convergenza e raccomandazione per il passaggio alla terza fase dell'Unione economica e monetaria» (COM(98)1999 - C4-0200/98) ((GU C 152 del 18.5.1998, pag. 33.)),

- visto l'articolo 148 del regolamento,

- vista la relazione della commissione per i problemi economici e monetari e la politica industriale (A4-0447/98),

A. considerando che all'avvio della terza fase dell'UEM il 1° gennaio 1999 non parteciperanno purtroppo la sterlina, la corona svedese, la corona danese e la dracma greca,

B. considerando che è vivamente auspicabile che il Regno Unito, la Svezia, la Danimarca e la Grecia, nel proprio interesse e nell'interesse degli altri Stati membri che partecipano all'UEM fin dall'inizio e, soprattutto, nell'interesse dei popoli di tutta l'Unione europea, possano aderire quanto prima alla moneta unica,

C. considerando che, nonostante le rimanenti barriere politiche ed economiche a cui si trovano di fronte il Regno Unito, la Svezia, la Danimarca e la Grecia, in tali paesi esistono sostanziali maggioranze di cittadini che ritengono probabile l'adesione all'UEM entro i prossimi sette anni (nel caso del Regno Unito, il 65%),

D. considerando che le imprese del Regno Unito, della Svezia, della Danimarca e della Grecia ritengono in generale che la capacità di operare sin dall'inizio in euro darebbe loro vantaggi competitivi,

E. considerando che l'incertezza politica in merito ai tempi dell'adesione all'UEM del Regno Unito, della Svezia, della Danimarca e della Grecia e l'incertezza economica derivante dal fatto che tali paesi mantengono l'opzione di modificare i tassi di cambio delle loro valute potrebbero facilmente comportare una volatilità notevolmente maggiore della sterlina, della corona svedese, della corona danese e della dracma greca nei confronti dell'euro rispetto a ciò che è avvenuto in tempi recenti nei confronti del marco tedesco,

F. considerando che questa maggiore volatilità potrebbe anche verificarsi a causa del maggior peso dell'euro sui mercati internazionali rispetto al marco tedesco e dell'impatto che tale situazione potrebbe avere sulla volatilità della sterlina, della corona svedese, della corona danese e della dracma greca nei confronti del dollaro e dello yen,

G. considerando che tale volatilità potrebbe inoltre essere facilmente aggravata dalla vulnerabilità delle valute minori nei confronti delle attività speculative riscontrate recentemente sui mercati globali dei capitali,

H. considerando che a causa di tale volatilità il costo del denaro nel Regno Unito, in Svezia, in Danimarca e in Grecia rimarrà probabilmente superiore a quello praticato nella zona euro,

I. considerando che dal 1° gennaio 1999 l'euro verrà utilizzato per tutti i pagamenti all'interno dell'UE, per cui i settori che dipendono da pagamenti UE, e in particolare quello agricolo, negli Stati membri che saranno rimasti fuori dall'UEM, potrebbero trovarsi di fronte a maggiori rischi di cambio e potrebbero cercare di trasferire tale rischio ai loro fornitori interni esigendo fatture espresse in euro,

J. considerando che l'impiego dell'euro da parte dei turisti potrebbe essere particolarmente significativo nelle regioni degli Stati che non aderiscono all'UEM, dove questo settore è importante, quali Londra e le isole greche,

K. considerando che un numero sostanziale di importanti società multinazionali che operano nel Regno Unito, in Svezia, in Danimarca e in Grecia hanno già annunciato la loro intenzione, dopo il 1° gennaio 1999, di trasferire il rischio di cambio ai fornitori nazionali esigendo le fatturazioni in euro,

L. considerando che un numero sostanziale di società nazionali nel Regno Unito, in Svezia, in Danimarca e in Grecia che esportano nella zona dell'euro cercheranno di trasferire il rischio di cambio ai loro fornitori nazionali esigendo le fatture in euro,

M. considerando che il desiderio di confrontare facilmente i prezzi in tutta la UE potrebbe probabilmente indurre i dirigenti britannici, svedesi, danesi e greci, anche di società che non hanno entrate in euro, a esigere dai loro fornitori interni le quotazioni dei prezzi in euro,

N. considerando che nel Regno Unito, in Svezia, in Danimarca e in Grecia, in alcuni settori e in particolare in quelli dei servizi finanziari e della tecnologia dell'informazione dove i datori di lavoro e i lavoratori sono internazionali, nell'arco dei prossimi tre anni l'euro sarà la valuta di riferimento per il calcolo della maggior parte delle retribuzioni dei dirigenti,

O. considerando che è anche possibile che nel Regno Unito, in Svezia, in Danimarca e in Grecia gli accordi salariali in settori esposti all'euro, come l'industria automobilistica, anche se ancora denominati in valuta nazionale, verranno esplicitamente collegati al tasso di cambio dell'euro,

P. considerando che è probabile che l'euro, nell'arco dei prossimi anni, assuma un ruolo equivalente a quello del dollaro nei contratti per l'importazione di alcune materie prime fondamentali per la zona dell'euro, in particolare il petrolio e il gas naturale del Mare del Nord,

Q. considerando che è possibile che l'euro, nell'arco dei prossimi anni, assuma un ruolo equivalente a quello del dollaro per il commercio internazionale e le transazioni d'investimento nei paesi che sono candidati all'adesione all'UE,

R. considerando pertanto che l'euro non sarà affatto «soltanto un'altra valuta estera» nel Regno Unito, in Svezia, in Danimarca e in Grecia dopo il 1° gennaio 1999 ma che esprimerà una quota in rapido aumento dell'offerta monetaria di tali paesi (nel caso della Svezia, forse fino al 15% nel corso dei prossimi tre anni),

S. considerando che questo sviluppo è da ritenersi positivo in quanto senza dubbio farà anticipare i tempi della partecipazione della Gran Bretagna, della Svezia, della Danimarca e della Grecia all'UEM,

T. considerando tuttavia che questa situazione presenterà problemi sempre maggiori per le Banche centrali del Regno Unito, della Svezia, della Danimarca e della Grecia nell'attuazione delle rispettive politiche monetarie nazionali,

U. considerando che questa situazione potrebbe facilmente indurre le piccole e medie imprese, che non sono mai state esposte alle valute estere, ad assumere con eccessiva leggerezza rischi che non comprendono e ai quali non possono far fronte,

V. considerando che questa situazione potrebbe anche indurre i consumatori ad assumere con eccessiva leggerezza debiti ed altri obblighi finanziari in euro, senza valutare i rischi che ciò comporta,

W. considerando che l'utilizzazione parallela dell'euro nei paesi candidati all'adesione all'UE è da ritenersi positiva in quanto contribuirà all'intensificazione dei loro legami con l'Unione e agevolerà la loro futura adesione,

X. considerando tuttavia che questa situazione potrebbe creare in futuro rischi analoghi a quelli cui si trovano confrontati il Regno Unito, la Svezia, la Danimarca e la Grecia,

Y. considerando che una più ampia utilizzazione parallela dell'euro su scala internazionale è da ritenersi positiva in quanto confermerà il suo ruolo quale valuta globale su un piede di parità rispetto al dollaro,

1. ritiene che:

i. barriere di nessun tipo debbano essere istituite dalle autorità pubbliche degli Stati membri all'utilizzazione parallela dell'euro nel Regno Unito, in Svezia, in Danimarca e in Grecia;

ii. la BCE dovrebbe istituire un comitato speciale per controllare l'utilizzazione parallela dell'euro nel Regno Unito, in Svezia, in Danimarca e in Grecia, assicurando che il suo sviluppo fornisca un contributo all'adesione di tali Stati all'UEM senza ostacolare tale adesione;

iii. le Banche centrali del Regno Unito, della Svezia, della Danimarca e della Grecia dovrebbero rilasciare dichiarazioni ufficiali, entro il 1° gennaio 1999, quanto allo sviluppo che, a loro giudizio, l'utilizzazione parallela dell'euro avrà nelle rispettive economie nei prossimi tre anni e quanto al comportamento che esse raccomandano, in tali circostanze, alle istituzioni finanziarie, alle imprese e ai consumatori; queste dichiarazioni dovrebbero essere presentate al Parlamento europeo tramite la sottocommissione monetaria;

iv. poiché l'unico modo per ridurre i rischi relativi all'utilizzazione parallela dell'euro da parte del Regno Unito, della Svezia, della Danimarca e della Grecia consiste nell'assicurare che i governi rendano la loro politica nei confronti dell'euro più chiara possibile per tutti gli operatori economici, invita i governi a seguire tale linea d'azione;

v. poiché l'unico modo di abolire i rischi relativi all'utilizzazione parallela dell'euro per il Regno Unito, la Svezia, la Danimarca e la Grecia è l'adesione all'UEM, invita tali paesi ad aderirvi quanto prima;

2. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, al Consiglio dei Governatori della BCE e ai governi e ai Parlamenti degli Stati membri.